sabato 29 luglio 2023

[Recensione] "Gone Too Far" di Natalie D. Richards

Non è il primo libro che leggo di quest'autrice, ma questo è il primo che sia mai entrato nella mia lista dei desideri - tanto che me l'ero fatto regalare cartaceo un qualche Natale o compleanno di diversi anni fa. Però non ci avevo ancora messo le mani sopra fino ad adesso, tanto che alla fine è stato il terzo libro di quest'autrice ad essere letto - ad agosto dell'anno scorso (accidenti, mi sembra ieri) ne avevo ascoltati altri due su Storytel (Seven Dirty Secrets e Five Total Strangers) ed erano stati carini, nella media, ma niente di eccezionale o da cardiopalma. 

Con questo - che è stato il primo che ho voluto - come sarà andata?
 
 
Titolo: Gone Too Far
Autrice: Natalie D. Richards
Data di uscita: 6 gennaio 2015
Pagine: 320 (copertina flessibile)
Editore: Sourcebooks Fire
Link Amazon: https://amzn.to/3K0tzhO

Trama [tradotta da me]: Piper Woods non vede l'ora che quel purgatorio chiamato ultimo anno arrivi alla sua conclusione. È sempre riuscita a rimanere ai margini del liceo come una professionista - questo fino alla mattina in cui trova un quaderno con dentro foto fatte a pezzi e mutilate e una lista di peccati commessi da alcuni studenti. Piper è sicura che il quaderno sia troppo raccapricciante per essere vero, ma poi la bella e popolare Stella muore dopo che il suo sex-tape diventa virale. Tutti sono sicuri si tratti di suicidio, ma Piper ricorda il nome di Stella scritto sul quaderno e comincia a sospettare che ci sia sotto qualcosa di peggio.

Mentre annega in segreti che non vuole mantenere, le paure di Piper trovano conferma quando riceve un messaggio anonimo che la sfida a mettere le cose a posto. Tutto quello che deve fare è scegliere un nome, il nome di qualcuno che merita di essere punito...

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TRIGGER WARNING: suicidio (di un personaggio secondario), slut-shaming, bullismo, abuso di pillole, ricatto.
 
 
Forse sono io che mi aspetto sempre tanto da un mystery thriller - o forse sono le trame (come il trailer cinematografici) che calcano la mano per mostrarti subito le cose interessanti e invogliarti e poi resta poco di ciò che credevi di trovare.

Non che quindi questo sia stato un brutto libro, solo che la parte thriller ce la regala nella trama e la storia vera e propria di Piper si concentra su altre cose. 


Un giorno che Piper è in ritardo, quasi scivola sui gradini di scuola su un quaderno che qualcuno ha perso. Piper è in ritardo per un test di chimica e pensando che quel quaderno possa contenere gli appunti di qualcuno, lo prende su e per un po' se ne dimentica. Anche perché, di fianco al suo armadietto, sta succedendo qualcosa: Jackson sta prendendo in giro Stella riguardo ad un video, il suo amico Tate è fin troppo arrabbiato e continua a scagliare accuse e insulti neanche troppo velati nei confronti della ragazza e Piper vorrebbe dire qualcosa, ma è paralizzata - un po' dalla paura di finire nell'occhio del ciclone, un po' dalla voglia di farsi gli affari suoi perché sembra essere qualcosa che riguarda i ragazzi popolari e quello non è proprio il suo giro. Inoltre è distratta dal fatto che Nick, l'amico di Jackson e Tate, continua a rimanere in silenzio e a fissarla. 

Altre cose succedono poi quel giorno: il video a cui faceva riferimento Jackson è un sex-tape di Stella ed è stato caricato da qualcuno sul sito della scuola e il quaderno che Piper ha recuperato sui gradini dell'ingresso contiene foto dei suoi compagni di scuola a cui sono stati tagliati via gli occhi e un elenco di persone (in codice) con a fianco i propri segreti e peccati. Si tratta di minacce, di vendita di compiti, di alterazioni dei voti, di imbroglio nei test in classe, di taccheggio e di tante altre cose. 

Piper non sa se sia tutto vero, ma in seguito al suicidio di Stella si ritrova piena di risentimento e rimpianto per non aver fatto nulla e di senso di rivalsa nel voler fare qualcosa per cambiare ciò che succede a scuola. E il quaderno contiene informazioni che rimetterebbero al proprio posto un sacco di gente... quand'ecco che qualcuno comincia a mandarle dei messaggi e le propone di collaborare: sistemeranno le cose, lo faranno per Stella e per ciò che ha subito. 

Piper comincia quindi la sua vita da vigilante, ma il suo complice comincia a portare le cose sempre più in là fino a quando Piper capisce che non può più farlo. Ma chi c'è dietro vuole un nome ogni settimana e se Piper non lo asseconderà, allora comincerà a fare di testa sua e chissà che potrebbe succedere o chi potrebbe prendere di mira...


Devo dire che sul chi c'è dietro proprio non ci ero arrivata, anche se poco prima della rivelazione alcune frasi e alcuni atteggiamenti di una persona avevano cominciato a sembrarmi sospetti e a mettermi addosso una specie di disagio. 

Però per tutto il libro non ho mai avvertito quella cupezza, quella sensazione di angoscia e terrore che avrei voluto provare. È vero che inizialmente Piper è complice - un po' riluttante all'idea di farsi coinvolgere e mettersi nei guai e un po' esaltata all'idea di veder pagare chi ritiene colpevole - ma neanche quando le cose iniziano a sfuggirle di mano ho avvertito l'ansia salire e il senso di pericolo aumentare. 

La sua storia con Nick l'ho trovata un po' saltata fuori dal nulla - lui, per carità, è assolutamente perfetto, ma è mancata quella conversazione davvero "viso a viso" o "cuore a cuore" (come preferite) in cui venissero davvero messe le carte in tavole e spiegato come e perché ma soprattutto quando, dopo anni di divario sociale e neanche uno scambio di saluto, questo interesse improvvisamente sia sbocciato. 

La storia è quindi molto concentrata su Piper e sulle etichette che si rende conto di aver sempre applicato agli altri, su come li abbia sempre inseriti in un certo giro sociale e non abbia mai messo piede in acque che non fossero quelle della sua cerchia più stretta. Piper prende questo suo elitarismo e ne fa bandiera inizialmente per vendicare Stella e poi per "rimediare" ai torti e alle ingiustizie che accadono a scuola - salvo poi rendersi conto che improvvisandosi vigilante forse non ha risolto nulla, ma ha solo peggiorato le cose. E che forse poi nemmeno lei è così priva di difetti come credeva di essere. 

Ed è proprio in questa Piper che ho rivisto la me stessa diciannovenne, quella dell'ultimo anno di scuola - quella elitaria, quella che non guardava nessuno al di fuori della sua cerchia, quella che snobbava chi riteneva più in basso di lei oppure non alla sua altezza, quella che era stata scottata e che sì, credeva nei divari sociali scolastici. Ho rivisto molto di me in Piper, compresa la bulla che lei stessa si rende conto di essere diventata una volta che decide di guardare le brutture dentro di sé. 

Insomma, come mystery thriller non è stato all'altezza delle aspettative che mi ero immaginata - e la reading slump ha fatto il resto mettendomi quindi nella condizione di impiegarci una vita a finirlo - ma come romanzo di formazione su amicizie, tradimenti, vita scolastica, errori di giudizio e ideali di giustizia e femminismo fa il suo dovere.

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