In questi giorni è tornato un po' il caldo, ma almeno non è insopportabile come a luglio - e non so se quindi il cambio di temperatura oppure di format di lettura, ma finalmente sembra che io stia ingranando.
Editore: autopubblicato
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Trama [tradotta da me]: “Credimi, ti ho voluto prendere a cazzotti in faccia almeno una volta o cinque.”
Quando l'uomo che hai venerato come un idolo quando eri bambina diventa il tuo allenatore, questo evento dovrebbe essere la cosa migliore al mondo che ti potesse capitare. Parola chiave: dovrebbe.
È bastata meno di una settimana alla ventisettenne Sal Casillas per domandarsi cosa avesse visto nell'icona del calcio internazionale - perché abbia mai avuto i suoi poster attaccati al muro o perché avesse addirittura immaginato di sposarlo e avere dei bambini fenomeni del calcio insieme a lui.
Sal è passata sopra da molto tempo alla peggiore non-rottura nella storia delle relazioni immaginarie con un uomo che non sapeva nemmeno che lei esistesse. Quindi non è preparata a questa versione di Reiner Kulti che si presenta all'inizio della nuova stagione alla sua squadra: l'ombra silenziosa ed elusiva dell'uomo esplosivo e passionale che era una volta.
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Trama [tradotta da me]: “Credimi, ti ho voluto prendere a cazzotti in faccia almeno una volta o cinque.”
Quando l'uomo che hai venerato come un idolo quando eri bambina diventa il tuo allenatore, questo evento dovrebbe essere la cosa migliore al mondo che ti potesse capitare. Parola chiave: dovrebbe.
È bastata meno di una settimana alla ventisettenne Sal Casillas per domandarsi cosa avesse visto nell'icona del calcio internazionale - perché abbia mai avuto i suoi poster attaccati al muro o perché avesse addirittura immaginato di sposarlo e avere dei bambini fenomeni del calcio insieme a lui.
Sal è passata sopra da molto tempo alla peggiore non-rottura nella storia delle relazioni immaginarie con un uomo che non sapeva nemmeno che lei esistesse. Quindi non è preparata a questa versione di Reiner Kulti che si presenta all'inizio della nuova stagione alla sua squadra: l'ombra silenziosa ed elusiva dell'uomo esplosivo e passionale che era una volta.
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Quarto libro che leggo della Zapata e ancora From Lukov with Love si conferma il migliore nella mia classifica personale, ma questo ci arriva vicino - tanto che potrei persino prenderlo cartaceo.
Sal a sette anni è rimasta folgorata da questo giocatore tedesco e da quel momento ha deciso che da grande sarebbe diventata brava come lui - anche meglio. Dedicare la propria vita al calcio significa sacrificare molte cose, ma Sal è stata felice di farlo e oggi è una delle giocatrici più brave degli Stati Uniti e quella che segna più goal nella sua squadra.
La notizia che Reiner Kulti si unirà alla squadra come assistente allenatore manda Sal letteralmente nel pallone: non solo lui è la sua celebrity crush di una vita - anche se l'amore è finito quando Sal aveva diciassette anni e lui si è sposato - lui è anche l'uomo che in seguito ha ferito gravemente suo fratello Eric durante una partita quasi costandogli la carriera. Quindi dire che Sal prova sentimenti contrastanti è un eufemismo.
Ma Kulti si dimostra fin dal subito un uomo scortese, scostante e per niente incline a rivolgere loro la parola oppure a fare quello che dovrebbe essere il suo compito: allenarle e aiutarle a migliorare fino a portarle alla vittoria. Quando poi si dimostra sgradevole e antipatico con suo padre, Sal non ci vede più: anche a costo di mettere a rischio la sua carriera e creare un incidente diplomatico oppure un incubo di pubbliche relazioni, Sal gli si piazza davanti e gli dice tutto quello che pensa di lui - ovvero niente di carino.
Pertanto poi Sal rimane stupita quando lui comincia a rivolgerle la parola, a chiederle un passaggio in macchina e via proseguendo fino a quando lui arriva a chiamarla sua amica. Ma a causa di questa amicizia il presidente della squadra le sta con il fiato sul collo e le compagne di squadra iniziano a mormorare - però Sal è una che quando proclama lealtà a qualcuno, poi non si tira indietro davanti a niente.
Essendo un romanzo della Zapata, sapete che lo slow burn fa da padrone - e che slow burn. L'inizio è veramente difficile da mandare giù perché non succede niente di fatto: solo Sal che parla della sua vita e del calcio. Bisogna aspettare quasi il quarto del romanzo per vedere finalmente le prime scintille di antagonismo tra Sal e Kulti - sfruttando ovviamente il trope del grumpy/sunshine.
Ma da lì in poi... che soddisfazioni.
Come già detto, From Lukov with Love è finora il mio preferito, ma Kulti ha sicuramente fatto in qualche modo da base per la storia di Jasmine e Ivan - anche qui Sal e Kulti si riempiono di soprannomi che partono con un vago sapore di insulto fino ad arrivare alla tenerezza e all'affetto.
Ho trovato delle somiglianze anche con The Wall of Winnipeg and Me - la Zapata tende a far fissare le sue protagoniste su alcuni dettagli delle loro controparti maschili, ma se con Vanessa mi avevano dato fastidio tutti quegli apprezzamenti sui muscoli di Aiden, qui la fissa di Sal per gli occhi di Kulti mi ha fatta alzare meno gli occhi al cielo.
Ho adorato entrambi, sia Sal che Kulti - anche se con quest'ultimo rimangono ancora parecchie ombre e misteri su molti aspetti della sua vita perché lui quasi non parla e Sal ad un certo punto non vuole insistere. Anche Sal ogni tanto pecca in qualcosa: in particolare a volte pecca di slut shaming ogni volta che pensa alle donne del passato di Kulti - ma vorrei vedere chiunque donna, anche adulta, se anche solo per un momento non pensa male della donna a fianco della sua celebrity crush.
Sal è leale, determinata, quando ama qualcuno non si ferma davanti a niente pur di difenderlo - a volte ha un temperamento fiammiferino, ma come porgere l'altra guancia e aiutare chi è in difficoltà. Kulti invece è musone, silenzioso, con seri problemi di fiducia e quasi altrettanti di collera - ci mette parecchio a fidarsi di Sal anche solo per la minima cosa, ma anche lui quando decide di dedicarsi a qualcosa o qualcuno ci mette tutto se stesso senza freni e non gliene frega niente di cosa pensano gli altri.
Questo diventa il mio secondo libro preferito della Zapata perché mi ha sempre tenuta incollata alla storia, ansiosa di ogni scena e interazione tra Sal e Kulti - mentre con Winnipeg e The Best Thing non vedevo l'ora di arrivare alla fine e spesso la mia attenzione dilagava, annoiata com'ero da certe scene.
Certo, è un romanzo lungo. Certo, forse alcune cose potevano essere tagliate o accorciate o limate. Ma ho amato tutto il percorso di costruzione della storia tra Sal e Kulti - manco mi ha dato fastidio l'age gap che di solito è qualcosa che non amo molto - e la sua famiglia, in particolare il padre. Ho trovato la storia strutturata bene, naturale e credibile e sono proprio contenta di aver letto questo romanzo.
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