lunedì 16 maggio 2022

[Recensione] "Questa nostra stupida storia d'amore" di Mariana Zapata

Non ho un'introduzione intelligente da fare, se non che non vedo l'ora che finisca la scuola e che questo caldo improvviso - quando fino alla settimana scorsa portavo ancora il cappotto - non è normale.
 
 
Titolo: Questa nostra stupida storia d'amore
Titolo originale: The Best Thing
Autrice: Mariana Zapata
Data di uscita: 25 febbraio 2020
Data di uscita originale: 7 agosto 2019
Durata: 16H 32Min (Audible Edition)
Editore: Newton Compton Editori
Link Amazon: https://amzn.to/39anQX5

Trama: Lenny ha chiuso con il passato. E soprattutto ha chiuso con Jonah Collins. C’è stato un tempo in cui credeva che fossero fatti per stare insieme. Ma poi lui è sparito. Non è servito a niente tentare di contattarlo con messaggi, e-mail o telefonate. Jonah non si è fatto vivo quando aveva bisogno di lui e adesso Lenny ha smesso di  preoccuparsene. O di pensare ai suoi splendidi occhi... Ora è concentrata sulle cose che contano davvero. Come la palestra di suo nonno, che deve essere rimessa in sesto. L’ultima cosa al mondo di cui ha bisogno è che Jonah irrompa di nuovo nella sua vita come un uragano, sconvolgendo di nuovo ogni cosa. È finita tra loro e non c’è nulla che lui possa fare per convincerla del contrario. Pensava di essere stata molto chiara in proposito. E se invece lui non avesse ricevuto il messaggio?
 
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Terzo libro di Mariana Zapata che leggo e quello che finora mi ha soddisfatta meno - inoltre dovrei imparare a leggerli nel suo ordine cronologico di pubblicazione e invece ho voluto approfittare dell'edizione italiana su Audible, così mi sono fatta grossi spoiler su Luna and the Lie che, tecnicamente, la Zapata ha pubblicato un anno prima della storia di Lenny ma che in Italia è arrivata un anno dopo con il titolo Luna e le bugie
E dico questo perché certi personaggi tornano sempre nelle storie della Zapata e Luna è la migliore amica di Lenny. 

La trama è volutamente vaga per un motivo e quindi cercherò di essere breve anche io per evitare ogni sorta di spoiler. 

Lo slow burn è la specialità della Zapata, ma qui la storia e i personaggi cuociono a fuoco ancora più lento del solito - questo non è per dire che si tratta di una storia che non mi è piaciuta, anzi i personaggi mi sono piaciuti tanto, solo che le dinamiche e alcuni dialoghi si trascinano per un tempo forse non così necessario tanto che non mi sono sentita coinvolta come mi era capitato con gli due libri dell'autrice che ho letto. Per dire, mentre lavoravo a volte mi capitava di ascoltare con mezzo orecchio mentre il resto del mio cervello divagava e avevo la sensazione di non essermi persa nulla di importante. 

Mi sono piaciuti Lenny e Jonah - ho trovato però che lei lo perdonasse un po' troppo alla svelta viste le premesse che ci vengono date, ma ho riso con ogni soprannome e insulto con cui lo chiamava perché Lenny sa essere veramente volgare quando vuole; Jonah, dal canto suo, a volte risulta persino troppo perfetto con sempre la cosa giusta da dire al momento giusto. Ma ancora di più mi è piaciuto nonno Gus, che ha cresciuto Lenny sin da quando è nata - mi è piaciuto come la Zapata ha costruito questi personaggi, le loro vite e le loro relazioni e ce li ha fatti conoscere, ma mi è mancato qualcosa che mi tenesse avvinghiata a loro e spasimare dalla voglia di arrivare alla fine. Forse è stato il fatto che la storia non si basasse esattamente su loro come coppia, ma partisse dal motivo per cui Jonah si era volatizzato dalla vita di Lenny per quasi due anni e tentasse di rientrarvi e recuperare il tempo perduto - ma non con loro intesi come coppia come obiettivo e non posso essere più specifica perché sarebbe spoiler per chi di voi non l'ha ancora letto.
 
Una cosa che però apprezzo della Zapata è anche la capacità di non mettere mai momenti di angst o drammi inutili, assolutamente non necessari alla trama solo per allungare il brodo - il tutto è ben calibrato, una storia adulta che sa di vita reale. Lei le sue storie e il suo slow burn lo allunga in altro modo senza sottoporre il lettore a cliché tipici di storie young o new adult. 

Ammetto che sarebbero state tre stelline per come mi sentivo nei confronti della storia prima dell'epilogo, ma poi l'epilogo è arrivato e lì mi è partita la vera valle di lacrime e ho singhiozzato come una disperata perché si tocca un argomento che per me è molto sensibile e lì il mio coinvolgimento emotivo è schizzato alle stelle. 
Ho quindi visto anche in un'altra luce tutto il percorso di Lenny e Jonah e delle loro famiglie e questo mi ha fatto alzare il voto di mezza stellina. 

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