lunedì 14 ottobre 2019

[Recensione] "The Dark Lord Clementine" di Sarah Jean Horwitz

Questa mattina è andata la recensione in lingua inglese per la mia tappa del blogtour, ma se non l'avete letta perché l'inglese non è il vostro forte, niente paura - eccola in italiano. 

Sempre grazie a Kristen della Algonquin Books per avermi coinvolta.


Titolo: The Dark Lord Clementine
Autrice: Sarah Jean Horwitz
Data di uscita: 1 ottobre 2019
Pagine: 336 (Kindle Edition)
Editore: Algonquin Young Readers
Link Amazon: https://amzn.to/2n1vlHT

Trama [tradotta da me]: La nuova faccia della grande malvagità è un po'... piccola.

Atti meschini non sono esattamente la prima cosa che viene in mente quando uno sente il nome “Clementine,” ma in quanto unica erede del famigerato Signore Oscuro Elithor, la dodicenne Clementine Morcerous è stata preparata e istruita per essere la migliore (peggiore?) Padrona Oscura possibile. Ma tutto cambia il giorno in cui il Signore Oscuro Elithor viene maledetto da un misterioso rivale.

Ora Clementine non solo deve cercare un modo per spezzare la maledizione, ma deve anche assumersi tutte le responsabilità del Signore Oscuro. Mentre Clementine forma le sue prime amicizie, scopre di più sulla sua magia di quanto abbia mai osato sperimentare prima e si trova a dover scegliere se infrangere il codice di suo padre sul bene e sul male o meno, comincia anche a chiedersi quale sia la vita per la quale sta combattendo. E se la Signora Oscura Clementine non volesse essere oscura alla fine?


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Ci ho messo parecchio a finirlo a causa della reading slump, ma non perché il libro non mi stesse piacendo, ma perché è proprio il periodo che mi sta stressando a livelli mai visti. 

Perché questo middle grade? È davvero, ma davvero carino. 


Clementine Morcerous ha dodici anni ed è la figlia del Dark Lord Elithor Morcerous e discendente di molteplici Dark Lords Morcerous che da anni regnano sulle terre delle Seven Sisters dall'alto di Castle Brack, il loro castello arroccato sulla Fourth Sister. 

Clementine sa che un giorno dovrà prendere il posto di suo padre, quindi le sue giornate sono dedite all'imparare l'arte di essere minacciosi, terrorizzare gli abitanti del villaggio, preparare pozioni e padroneggiare gli incantesimi, coltivare mele avvelenate e prendersi cura dei nightmares - cavalli neri e scheletrici la cui specialità è incutere paura. 
La fattoria della famiglia Morcerous è sempre silenziosa per merito di un incantesimo di suo padre che mal sopporta i rumori e non sia mai, altre persone e il suono di una risata - e Clementine ne sa qualcosa. 

Clementine sa che un giorno sarà la prossima Dark Lord - perché anche se lei è una Lady, il titolo comunque resta al maschile - eppure spesso si trova ad osservare i ragazzini del villaggio a scuola o mentre giocano e trova conforto nel suo giardino segreto, dove comunque si sente in colpa per essere in grado di far nascere e crescere fiori bellissimi. Insomma, questo non è proprio da Signore Oscuro. 

Un giorno però suo padre viene colpito da una maledizione scagliata da una strega di cui nessuno sa molto e Elithor si rinchiude nella sua torre alla ricerca di una cura. E questa maledizione non solo mette a repentaglio la sua vita, ma anche tutti i suoi incantesimi iniziano a perdere efficacia.
Tocca quindi a Clementine prendersi cura della fattoria, del castello e di tutte le incombenze che toccano a un Dark Lord - già, perché c'è anche un circolo di Supremi Signori Oscuri che pretende un tot di atti malvagi al mese perché venga garantito lo status di Dark Lord. 
E Clementine che si sta ancora allenando, ce la può fare? E sopratutto può rispettare la promessa fatta a suo padre e non andare in cerca della Whittle Witch?


Tutto questo libro è infuso di un umorismo che ho adorato - non parliamo poi dei titoli dei capitoli che hanno un sottotitolo che spiega in maniera ironica cosa stiamo per leggere.

Clementine ha un percorso di crescita fantastico: passa da timida "cattiva" che cerca di seguire le orme di suo padre e che si sente in colpa per avere un po' di magia di luce invece che solo oscura a ragazzina che diventa sempre più sicura di sé, senza doversi precludere nessuna possibilità. 

Dopo un'infanzia passata nel silenzio e sotto lo sguardo severo del padre, la vita di Clementine si fa improvvisamente più rumorosa quando si trova affiancata dalla pecora nera della fattoria che ora parla ed è amante dei libri e dal Gricken, il grimorio di famiglia che da piccola lei ha inavvertitamente trasformato in una gallina e che, con il cambio di potere da suo padre a lei, le fornisce gli incantesimi quando lui ritiene che Clementine sia pronta. Sul serio, leggere Clementine che prega il Gricken di deporre un uovo è una delle cose più divertenti che io abbia mai letto. 
E nonostante voglia cavarsela da sola, la sua strada finirà per incrociarsi con quella di Sebastien, un ragazzino che aspira a diventare un cavaliere per compiere imprese eroiche e coraggiose e salvare dame in difficoltà, e con quella di Darka, una donna che si definisce una cacciatrice e con uno scopo preciso nato nel suo oscuro passato. 

Sebbene le circostanze non le permettano mai di dimenticarsi del padre e il dolore e il tradimento siano sempre dietro l'angolo, Clementine sperimenta così anche l'amicizia, l'affetto, la fiducia in qualcun altro per la prima volta nella vita - tutte cose che il grigio Castle Brack non le ha mai offerto durante la sua infanzia. Clementine scoprirà che il destino non è scritto e che può essere lei a decidere chi essere e come essere davvero senza per forza adeguarsi alla discendenza di famiglia. 

Sarà pure un middle grade, ma anche avendo trent'anni me lo sono proprio letto con piacere perché - oltre ad essere infuso del tipo di umorismo sottile e ironico che amo - è anche pieno di riferimenti ad altre opere che ho amato. 

C'è un momento in cui Clementine (non) ricorda un periodo della sua infanzia perché l'ha passato addormentata a causa di un maleficio e suo padre poi l'ha avvisata di non toccare mai più cose che pungono non importa quanto luccichino - e ciao Bella Addormentata. 

Coltivano mele avvelenate: perfette, rosse, polpose - e ciao Biancaneve. 

C'è la Dama del Lago Vivienne che emerge lanciando spade a chi si trova sulla riva - e ciao King Arthur. 
E poi, veramente, Vivienne è un proprio un personaggio. Non come il Gricken, ma anche lei ha i suoi momenti. 

E poi... la chicca. 

A parte il fatto che c'è anche un unicorno in questo mondo magico costruito in maniera deliziosa dall'autrice, ma ditemi se questa frase non vi fa pensare alla stessa cosa che ho pensato io. 

"The first Dark Lord Morcerous [...] she knew he was destined for great things - terrible, perhaps, but great."

Non è quasi la stessa frase con cui viene descritto Voldemort in Harry Potter? Quando Harry è da Olivander e quest'ultimo, dopo che la bacchetta ha scelto Harry dice: Dopotutto, colui-che-non-deve-essere-nominato, ha fatto grandi cose... Terribili, certo, ma grandi!? E niente, ho fangirlato. 

Quindi se volete una lettura bella, divertente, con citazioni e riferimenti ancora più belli, personaggi a cui affezionarsi e per cui fare il tifo, The Dark Lord Clementine è proprio il libro che fa per voi. 


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