martedì 2 novembre 2021

[Recensione] "You Can Go Your Own Way" di Eric Smith

Onestamente non pensavo che oggi ce l'avrei fatta a portarvi la recensione, ma mi sono decisa a darmi una mossa perché ho delle scadenze che incombono e quindi eccomi qui.

Questo esce anche oggi, quindi happy release day!
 
Grazie mille a NetGalley e alla Inkyard Press per la copia digitale in anteprima.
 
 
Titolo: You Can Go Your Own Way
Autore: Eric Smith
Data di uscita: 2 novembre 2021
Pagine: 336 (Kindle Edition)
Editore: Inkyard Press
Link Amazon: https://amzn.to/3ydHhFx

Trama [tradotta da me]: Nessuno ha mai detto che l'amore sarebbe stato facile…ma hanno mai menzionato glaciale?

Adam Stillwater è troppo coinvolto. Almeno questo è quello che direbbe il suo migliore amico. E sua madre. E il tizio che gestisce il negozio di ferramenta lungo la strada. Ma la sala giochi con il pinball è l'unico pezzo di suo padre che gli è rimasto e Adam è determinato a proteggerlo dal nuovo magnate della tecnologia di Philadelphia, che vuole trasformarla in un altro dei suoi café di eSports freddi e senza vita.

Whitney Mitchell non sa come è arrivata a questo punto: i suoi genitori si sono separati, ha perso tutte le sue amiche, il suo ragazzo l'ha mollata e ora sta passando il suo ultimo anno di liceo gestendo i social media della catena di gaming cafés (che vanno alla grande) di suo padre—il che consiste per la maggior parte nello scambiarsi insulti con quella decrepita sala giochi con il pinball dall'altra parte della città.

Ma quando un'enorme tempesta di neve investe la città, Adam e Whitney improvvisamente si ritrovano intrappolati dentro la sala giochi. Lontani dalle loro famiglie, dai loro mondi e dalle loro responsabilità, la tensione tra loro sembra sciogliersi lasciando qualcos'altro al suo posto. Ma cosa accadrà quando la tempesta sarà finita?

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Adam e Whitney un tempo erano amici. Tanto tempo fa, quando ancora entrambi vivevano in South Philly e il padre di Whitney avviava una startup fallimentare dietro l'altra, la madre di Whitney doveva fare più lavori per mantenere la famiglia e Whitney trascorreva il suo tempo con Adam e la sua famiglia - il padre di Adam li portava ai concerti, faceva ascoltare loro musica di altri tempi e tanto tempo era trascorso nella sala giochi di famiglia, il pinball l'unico gioco presente. Il pinball era la passione del padre di Adam- passione che poi ha trasmesso al figlio che, anche adesso a quattro anni dalla sua perdita, conosce un sacco di curiosità in proposito, sa quali macchine sono più rare e tenta, senza successo, di finire quella che suo padre aveva cominciato. 

Sono quattro anni che lui e Whitney non sono più amici - quattro anni da quando il dolore per la perdita del padre ha fatto isolare Adam, quattro anni da quando Whitney dopo un po' ha smesso di provarci, quattro anni da quando hanno cominciato il liceo e le gerarchie sociali scolastiche sembrano aver fatto il resto. 
 
A peggiorare le cose c'è il fatto che da due anni l'ennesima startup che il padre di Whitney ha provato ad avviare si è rivelata un successo: ora sono ricchi, vivono a West Philadelphia, hanno già aperto due gaming cafés, Randall Mitchell è così impegnato a promuovere l'attività che presta attenzione a sua figlia solo quando questa gli parla di lavoro, il fratello di Whitney - Nick - è uno spocchioso pieno di boria che ha dimenticato di essere stato povero una volta e ora pensa che i soldi possano aggiustare tutto. Sua madre ha lasciato suo padre per molte di queste ragioni e ora Randall Mitchell vuole espandersi e vuole comprare l'edificio nella Old City che ospita la sala giochi della famiglia Stillwater - il tempo del pinball è passato, lo sa Adam come lo sa sua madre, ma Adam fatica a lasciar andare ciò che di tangibile gli resta di suo padre e gli scontri con Whitney su Twitter si fanno sempre più accesi. 

Può l'annuale festival invernale di Old City mitigare le cose?


You Can Go Your Own Way è un libro che parte lento, ma che poi prende un bel ritmo. È narrato da entrambi i punti di vista di Adam e Whitney che si alternano e vediamo così i loro reciproci pensieri. 

Più che focalizzarsi sulla storia d'amore, questo libro si focalizza sulla famiglia e sul lasciare andare le cose per crescere e andare avanti nella vita. Entrambi hanno i loro demoni da affrontare: Adam resta ancorato al padre con tutte le sue forze provano a riparare le macchine di pinball che si rompono o provando a costruire quella che non è mai riuscito a finire, vestendosi con la sua vecchia giacca di pelle e le sue vecchie magliette di vecchie band; Whitney sente di essere invisibile per suo padre e sente di dover lavorare per il café per essere riconosciuta, come se lavorare tanto ai social media e gestire il bello e il brutto dell'internet possa farle guadagnare visibilità e conquistare il suo amore. 
Entrambi tentano di tenere insieme i pezzi di una famiglia che non esiste più come una volta e come vogliono ricordarla - ed entrambi hanno pure dimenticato com'era l'altro prima di tutto questo e del divario che sembra insormontabile. 

Come dicevo prima, la storia d'amore passa quasi in secondo piano perché questo è più un romanzo di crescita e formazione: ad un passo dalla vera vita adulta, nessuno dei due si sta comportando come dovrebbe fare qualcuno della loro età. 
Entrambi cercano di essere adulti per qualcun altro: Adam per aiutare sua madre a gestire la sala giochi come avrebbe fatto suo padre, Whitney gestendo una parte dell'attività di suo padre togliendo tempo a tutto il resto. Ma scopriamo che entrambi sono molto più di questo e, con sorpresa, sono loro stessi a scoprirlo - Adam scopre che forse non è tanto il pinball ad appassionarlo quanto l'ingegneria elettronica, Whitney scopre che la sua passione per le piante e le composizioni nei terrari le danno molta più gioia di quello che fa attualmente. Lasciar andare è qualcosa che faticano a comprendere e soprattutto ad accettare, ma che man mano che passano tempo insieme - e si chiariscono rispetto al passato e al presente - capiscono come necessario e inevitabile. Whitney deve anche lottare contro amicizie tossiche e la comprensione che molta gente le sta attorno perché vuole qualcosa da lei o da suo padre ora che hanno soldi e successo.

Questo libro è anche una sorta di dichiarazione d'amore a Philadelphia: tanti i luoghi descritti, tanto l'amore per questa città che anche il padre di Adam voleva costruire una macchina da gioco con Philly e i suoi luoghi e le sue caratteristiche più famose come protagonisti. Ho amato tutti i riferimenti della pop culture che andavano dai libri agli scrittori, dalle serie televisive e i film alla musica - e quanto mi sono emozionata nel vedere nominati gli American Hi-Fi, credevo di essere l'unica a conoscerli e ad ascoltarli quando ero ancora al liceo! Ho anche adorato l'atmosfera di Old City, il suo festival invernale, la solidarietà e il supporto senza secondi fini tra i commercianti della via, sempre pronti a scendere in strada qualora qualche vicino avesse bisogno di aiuto per qualcosa - ho adorato la familiarità, il calore, la gratitudine, la fiducia tra tutti loro. 

Avrei gradito che la parte in cui Adam e Whitney restano intrappolati nella sala giochi a causa della neve fosse un po' più lunga - e dalla cover e dalla trama sembrerebbe occupare una considerevole quantità del libro, ma non è così. 

You Can Go Your Own Way resta comunque un libro molto dolce, a tratti divertente e a tratti più serio, con due protagonisti con cui è estremamente facile empatizzare - Adam è un cuoricino, Nick e suo padre li avrei presi invece a bastonate. 

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