lunedì 3 maggio 2021

[Recensione] "Little Monsters" di Kara Thomas

Iniziamo la settimana con la recensione di un libro che, per un solo giorno di lettura, non è rientrato tra i libri letti ad aprile. E se l'ho concluso il primo maggio, posso ancora considerarlo come cartaceo letto a maggio?

Di Kara Thomas avevo già letto The Darkest Corners a fine 2017 - non credo che mi fermerò a questi due, ce n'è almeno un altro suo che voglio recuperare.
 
 
Titolo: Little Monsters
Autrice: Kara Thomas
Data di uscita: 25 luglio 2017
Pagine: 324 (copertina rigida)
Editore: Delacorte Press
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Trama [tradotta da me]: Kacey è la nuova ragazza appena arrivata a Broken Falls. Quando si è trasferita da suo padre, è entrata in una vita nuova di zecca: una vita con un fratellastro, una matrigna e, cosa più strana di tutte, una sorellastra più giovane che la adora.

La nuova vita di Kacey è sinistramente più affascinante, soprattutto se comparata con gli imprevedibili alti e bassi di quella vecchia vissuta con una madre instabile. E tutti sono così carini e gentili a Broken Falls—viene persino accolta in un gruppo ristretto di nuove amiche: Bailey e Jade la invitano a fare qualunque cosa con loro.

Ecco perché è così strano quando cominciano a prendere le distanze. E quando non la invitano alla più grande festa dell'anno non sembra esattamente accidentale.

Ma Kacey non sarà mai in grado di chiedere spiegazioni perché Bailey non torna mai a casa da quella festa. Improvvisamente Broken Falls non sembra più così accogliente dopotutto—specialmente una volta che tutti cominciano a volere risposte dalla ragazza nuova.

Kacey sta per imparare alcune importanti lezioni: qualche volta le apparenze possono ingannare. Qualche volta, quando sei la ragazza nuova, non dovresti fidarti di nessuno.
 
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Kacey viveva a New York con sua madre - una madre dal carattere instabile, dai tanti fidanzati che andavano e venivano dall'appartamento. I litigi con lei erano quasi all'ordine del giorno e arrivavano anche alle mani: non solo era sua madre a mettergliele addosso, ma Kacey rispondeva con la stessa forza e alla fine preferiva vivere per strada che tornare tra quelle mura tanto la convivenza era diventata impossibile. 

Ma i servizi sociali l'hanno trovata e l'hanno mandata a vivere nel Wisconsin con un padre che lei non aveva mai visto prima, una matrigna che l'assume nella tavola calda che gestisce, un fratellastro più o meno della sua età che Ashley ha avuto da una relazione precedente a quella con suo padre Russell e una sorellastra di tredici anni, Lauren, che inizialmente fuggiva dalla stanza non appena Kacey vi entrava e che ora l'adora, vuole passare il tempo con lei e impressionarla. 

Arrivata a metà del penultimo anno, Kacey è stata subito accolta da Bailey e Jade, due ragazze al di fuori di qualsiasi gruppo a scuola. Un'amicizia così è qualcosa che Kacey non aveva mai sperimentato prima, ma si sente come se stesse camminando sempre sulle uova - Bailey e Jade non capiscono come Kacey possa preferire passare le serate in casa con i fratellastri piuttosto che andare alle feste o a fare un giro in macchina con loro. 
La verità è che Kacey ha sempre anelato ad un po' di serenità famigliare e non vuole mettere tutto a rischio: si sente ancora un'intrusa in casa Markham, non vuole scoprano il lato oscuro che vive dentro di lei e che usciva quando viveva con sua madre e, pertanto, farebbe di tutto pur di non essere rispedita a New York. 

Ma l'amicizia con Bailey e Jade è altrettanto importante, quindi per tenerle buone Kacey sgattaiola spesso fuori di casa all'insaputa della famiglia. 
Un venerdì sera però, nonostante abbia detto di no a Bailey e Jade, le due si presentano comunque sotto la sua finestra: obiettivo della serata, fare una seduta spiritica nel capanno abbandonato in cima alla collina una volta di proprietà della famiglia Leeds, morta in un massacro decenni prima - salvo la moglie, il cui spirito si dice infesti quei luoghi di notte e che tutti chiamano The Red Woman. 
Lauren è però in stanza con Kacey e la prega di farla venire con loro e, seppure riluttanti, le tre amiche acconsentono prima di venire beccate dalla vicina di casa. La seduta spiritica non ha vita lunga però: prima sentono dei passi fuori sulla neve e Kacey e Jade, andate a controllare, tornano appena in tempo prima che il tetto crolli sulle teste di Bailey e Lauren - tanto basta però perché Lauren gridi terrorizzata e rischino di essere scoperte. 

Nonostante le rassicurazioni, Kacey sente che qualcosa non va nel rapporto con Bailey e Jade - sicuramente arrabbiate e pronte alla ripicca. Ripicca che arriva quando non passano a prenderla la sera successiva per andare alla festa e la domenica Kacey si sveglia trovando sui social le loro foto a casa di Sully. Già preoccupata per Lauren che non mangia e non dorme da venerdì sera, più tardi quel giorno Kacey riceve una chiamata da Jade: Bailey non è mai tornata a casa dopo aver lasciato la festa prima di lei. 

E più Kacey si preoccupa per la sua amica e cerca di indagare, più le attenzioni delle forze dell'ordine e della cittadina di Broken Falls si concentrano su di lei. 


Beh, che dire - non parlerò delle ultime cinquanta pagine perché, ciò che è contenuto in esse, io proprio non l'avevo visto arrivare e non mi era neanche passato per la mente. 

Il titolo fa riferimento a molte cose: al mostro che Kacey sente di avere dentro di sé e che viene fuori quando si sente all'angolo, alla cattiveria delle ragazze adolescenti, a ciò che poi viene fuori nelle ultime cinquanta pagine. 

È un libro che parte un po' lentamente, ma che poi ingrana e accelera quando la narrazione di Kacey è interrotta dalle pagine di diario di Bailey - e con quelle pagine scopriamo tutto un altro mondo, scopriamo tutto un altro aspetto della ragazza e di chi la circonda. Scopriamo che bene o male tutti hanno mentito su qualcosa - che l'ultimo anno bene o male si è basato interamente su delle menzogne. È una storia di ossessioni, di possessione, di manipolazioni, di pettegolezzi, in cui il cattivo sembra qualcuno salvo poi girare pagina e cambiare idea - non si sa di chi fidarsi o a chi credere e il paesaggio innevato del Wisconsin è un altro protagonista di questo romanzo. 

In alcuni passaggi si ha quasi la sensazione che il romanzo stia davvero per sfociare nel paranormale perché la leggenda locale della Red Woman è qualcosa di molto radicato in Broken Falls e un personaggio ne è davvero ossessionato - la scomparsa di Bailey poi sembra ricalcare proprio alcune di quelle circostanze legate a Josephine Leeds. 

È un romanzo in cui i personaggi femminili sono consci di cosa può capitare alle ragazze: possono scomparire nel nulla, possono fare una brutta fine, credono nelle fiabe a lieto fine ma sanno che per quelle ragazze il lieto fine non esiste. Eppure sono anche ingenue, perché cosa vuoi che capiti nella sonnacchiosa Broken Falls? 
A darmi i brividi è stato proprio quest'aspetto perché pure per me e per me le mie amiche, quando eravamo appena neopatentate, il massimo dell'eccitazione era girare a vuoto in macchina per le strade del paese e dei lidi. 

Le ultime due righe sono un altro shock a parte. 
Non perché siano terrificanti in sé per sé - mi aspettavo forse qualcosa più sulla linea dell'horror paranormale o truculento da come ne avevo sempre sentito parlare - ma perché portano con sé un altro tipo di orrore: ti fanno dubitare che tutto ciò che è successo sia stato in seguito a qualche illusione o convinzione, quanto piuttosto eseguito con una lucidità fin troppo calcolata. E da lì, il senso del titolo è ancora più chiaro. 

Sinceramente, quando leggo questi libri sono ben contenta di non essere più una ragazza adolescente con tutto ciò che ne consegue. In ogni caso, con due su due finora, Kara Thomas per me è una scrittrice di mystery thriller YA che vale davvero la pena seguire - mi è mancata solo aver ben chiara la dinamica del rapporto tra Kacey e i suoi genitori. 

2 commenti:

  1. Ciao Alice! Questo genere di storie mi inquieta sempre un pochino... ma sicuramente mi coinvolgerebbe :-)

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    1. Coinvolge comunque anche senza il salto nell'horror splatter che quasi mi aspettavo. Alla fine non è necessario che sia "grafico" l'orrore per arrivare lo stesso al lettore. :)

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