venerdì 14 maggio 2021

Singing the Book #31

Oh, questa volta ho imparato ad organizzarmi e non mi sono ridotta a scrivere questo post tutto la sera/notte prima della pubblicazione
 
Beh, quasi - avevo l'ultima associazione ancora da inserire.

Singing the Book è una rubrica inventata da me a cadenza assolutamente casuale nella quale vi mostro (e racconto) libri il cui titolo è lo stesso - o con qualche piccola variante - di canzoni che amo oppure ho amato e che potrebbero o non potrebbero c'entrare affatto con la trama.

Siamo al trentunesimo appuntamento e oggi parliamo come al solito di abbinamenti che mi sono capitati per caso tra le mani.

--- --- ---

Hold On Tight di Serena Bell / Missing You degli All Time Low
 
Come saprete di sicuro se mi seguite da almeno un anno, pur ascoltando gli All Time Low dal 2006/2007, è stato solamente l'anno scorso che è scoppiato davvero l'amore tra noi. Ci sono sempre state però canzoni che ho amato profondamente nel corso di questi quindici anni e quando nel 2017 ho sentito Last Young Renegade - di cui avevo già parlato QUI - ho deciso di recuperare la musica persa negli anni precedenti, il che significa che mi sono fatta una full-immersion con gli album Don't Panic del 2012 e Future Hearts del 2015. Proprio in quest'ultimo album ho trovato due delle mie canzoni preferite: Something's Gotta Give e Kids in the Dark - le prime loro canzoni che forse ho sentito davvero nell'anima per l'adolescente che ero stata e la persona che ero in quel momento. Missing You ho cominciato ad apprezzarla in un secondo tempo e, una volta scattata la scintilla, si è andata ad unire alle due citate sopra in quanto a gradimento. Il titolo del libro - che non c'entra niente con la canzone perché questa parla di depressione, autolesionismo e pensieri suicidi - è la prima frase del ritornello.
 

 
 
Obsession di Amanda Robson / Obsesión degli Aventura

Spero mi perdonerete se mi concedo un attimo per ridere fino alle lacrime - ma sono un po' risate di imbarazzo ogni volta che ripenso o qualcuno nomina questa canzone. Dovete sapere che a quattordici anni mi ero presa una cotta - forse sarebbe meglio dire un'infatuazione - per questo ragazzo del paese dove ho frequentato elementari e medie e dove ho cominciato a fare le "vasche" in piazza quando uscivo il sabato pomeriggio da adolescente. Lui faceva parte di un trio, ma quello che consideravamo il più carino dei tre si era messo con una nostra ex-compagna di classe delle medie - mia e della mia ex-migliore amica. E insomma, con lui fuori dai giochi erano rimasti i suoi due amici - e io ho cominciato a notarne uno e a pensare che in fondo non era male e la mia ex-amica ha fatto lo stesso con l'altro. Insomma, morale della favola ho avuto questa infatuazione per qualcosa come otto mesi - niente di serio, quel tipo di cotta che ti prendi perché ti annoi e vuoi quel "brivido" da batticuore. Erano anche i mesi di Hit Mania Dance Estate 2003, era l'estate della fiera in paese, era l'estate tra la terza media e la prima liceo e poi era l'inverno 2003/2004 - segnato da un altro evento che qui non ha posto. Erano anche i mesi in cui era onnipresente la canzone in oggetto, era l'inverno del sole che tramontava presto, del buio pesto e della nebbia fitta, era l'inverno di me e della mia ex-migliore amica che ci vedevamo due pomeriggi a settimana perché ora andavamo in due scuole diverse. E in una di queste uscite - non ricordo se fosse un sabato oppure un mercoledì - io e lei li abbiamo incrociati in piazza. E insomma, il paese è piccolo: puoi fare tutti i giri che vuoi, ma finisci sempre con l'incrociarti - a volte studiando anche il percorso per farlo apposta sperando di essere notata. Così, all'altezza dei giardinetti dove il loro amico si andava ad imboscare con la nostra ex-compagna di classe, ci siamo incrociati tutti e quattro e, una volta superati, io e la mia ex-migliore amica li abbiamo sentiti canticchiare la canzone. Ah, l'ingenuità dei quattordici anni! Siamo praticamente fuggite dall'imbarazzo, rosse in faccia, perché non capivamo se fosse un segnale di qualche sorta di interesse oppure se avessero notato i nostri sguardi - a ripensarci adesso, ancora rido. Il libro è un thriller psicologico e con la canzone non c'entra niente - per quanto mi ricordi e ne capisca di spagnolo. 
 

 
 
Aftermath di Casey Hill / Aftermath dei Midnight Hour

Vi avevo parlato dei Midnight Hour proprio nel primissimo appuntamento di questa rubrica, ormai due anni e mezzo fa. Vola il tempo, eh? Li avevo scoperti per purissimo caso, guardando un episodio della seconda stagione di The Ghost Whisperer - ed ero rimasta ferma a quelle loro tre canzoni che conoscevo e che erano disponibili sulla pagina di MySpace. Non sono mai diventati così famosi da avere una pagina Wikipedia o risultati certi in maniera indiscutibile che parlassero di loro senza che una ricerca su Google non vi proponesse altri risultati che incidentalmente contenevano parole comunissime come "midnight" e "hour" al loro interno e vi indirizzassero ad altro. Dopo la pubblicazione del post però mi sono incuriosita e, scavando su Google, ho scoperto che nel corso degli anni hanno fatto uscire anche altre canzoni e, come era stato con Running Away, anche con Aftermath è stato amore al primo ascolto. Il libro è un crime, il sesto di una serie thriller, e con la canzone non c'entra proprio nulla. 
 

 
 
A Reason to Stay di Melissa Ellen / Life of Leaving Home degli Yellowcard

Ma con un titolo così per questo libro, potevo io non pensare alla canzone degli Yellowcard proveniente da quell'album del 2011 che mi ha letteralmente cambiato la vita, aperto gli occhi e li ha proclamati come mia band preferita di sempre? Perché, se non lo sapete, "reason to stay" è parte di un verso alla fine della prima strofa e sono le parole che poi introducono il ritornello. E niente, io questa canzone la amo - in realtà amo tutto l'album perché le canzoni degli Yellowcard e la mia vita sembravano sempre andare di pari passo. Era il 2011, io avevo 22 anni, ero al mio ultimo anno di università e questo era l'album della presa di coscienza delle amicizie finite, degli amori mai realizzati, dei ricordi e della nostalgia, della prima canzone di tante che avrei dedicato a mio nonno perché anche Ryan le aveva scritte con la stessa intenzione, dell'indipendenza e della voglia di libertà - quando ero più coraggiosa e credevo di potercela fare. Questa canzone l'ho sempre sentita dentro - una vita lontana da casa, lontana da quello che hai sempre conosciuto e ti è sempre stato famigliare. Io dieci anni dopo sono ancora qui, ma non vuol dire che Life of Living Home non riesca a darmi i brividi come sempre facendomi pensare che forse un giorno diventerà realtà. Il libro è un contemporary romance con protagonista un miliardario che ovviamente con questa canzone dei miei amati Yellowcard - che vi faccio sentire anche acustica - non c'entra assolutamente niente.
 

 

Whatever It Takes di Krista Ritchie & Becca Ritchie / Whatever It Takes degli Imagine Dragons

Gli Imagine Dragons non sono comparsi poi troppo tempo fa in questa rubrica - era l'appuntamento #28 di febbraio. Come vi avevo già detto allora, non sono propriamente una fan di questa band - nel senso che non la seguo assiduamente/ossessivamente come faccio con le altre band della mia vita. Tuttavia la voce di Dan Reynolds per me è assolutamente distinguibile da molte altre e quando mi capita di sentire una canzone degli Imagine Dragons perché questa è uscita come singolo e diventata poi virale, in genere finisce per piacermi e io finisco anche per ascoltarla o magari metterla nella playlist in macchina. Sinceramente Whatever It Takes non ricordo dove o che in circostanze l'ho sentita la prima volta - sicuramente è stata usata come sottofondo musicale per qualche pubblicità in televisione - ma devo dire che è una delle mie preferite tra tutte quelle degli Imagine Dragons che io abbia mai ascoltato. Anche se ora il suo titolo mi ricorda sempre la tag-line di Avengers: Endgame e vorrei ricordare a tutti che la fine di quel film non esiste e che per fortuna avremo sempre Captain America: The Winter Soldier e Captain America: Civil War. Comunque, tornando a noi, il libro non c'entra niente con la canzone.
 

 
---

Siamo giunti alla fine di un altro appuntamento e come al solito vi rinnovo l'invito a commentare sotto per farmi sapere se conoscete qualcuna di queste canzoni, se vi piacciono oppure se qualcuno dei libri vi incuriosisce!

Nessun commento:

Posta un commento