giovedì 14 febbraio 2019

[Recensione] "The Princess of Baker Street" di Mia Kerick

Siccome gli auguri di San Valentino non sono graditi a tutti - i single o se ne fregano oppure se ne hanno a male se non sono single per scelta - non li farò. 
Qualche anno fa, proprio in questo giorno, mandavo giù antibiotici come fossero stati cioccolatini per un'otite come mai avute nella mia vita - letteralmente, neanche da piccola, la prima otite l'ho avuta a quasi 26 anni, così, puf!, dal nulla - e quindi insomma, oggi non ho antibiotici e neanche cioccolatini e quindi vi regalo una recensione. 

Ma ehi, domani vi regalo un nuovo Singing the Book!


Titolo: The Princess of Baker Street
Autrice: Mia Kerick
Data di uscita: 22 gennaio 2019
Pagine: 180 (Kindle Edition)
Editore: Harmony Ink Press
Link Amazon: https://amzn.to/2Sevvui

Trama [tradotta da me]: Quando era una bambina, Joey Kinkaid, certificata come maschio alla nascita—indossando un prendisole viola di sua mamma come una corona immagnaria—regnava sul quartiere di Baker Street con uno stile e un'immaginazione che lasciavano gli altri bambini ammaliati. Giorno dopo giorno, lei li conduceva in fantastiche avventure dopo la scuola, ma ora quegli innocenti giorni d'infanzia sono finiti e la magia è scomparsa. La principessa è sola.


Anche Eric Sinclair, il Principe Eric della Principessa Ariel di Joey, ha voltato le spalle alla sua amica di un tempo, guardando in silenzio mentre Joey viene tormentata a scuola. Eric non ne è orgoglioso, ma la loro magica fanciullezza è finita e sono stati spinti in un mondo in cui vige la legge del più forte, dove chi si uniforma alla massa sopravvive e chi non lo fa… beh, non ce la fa. Eric ha abbastanza cose a cui pensare a casa, dove sua madre l'ha abbandonato a vivere in isolamento e povertà.

Ma Eric non può restare in disparte per sempre. Quando Joey finalmente accetta la sua identità di genere femminile e arriva a scuola indossando lucidalabbra, leggings e una sciarpa di seta rosa, i bulli non perdono tempo ad approfittare dell'opportunità offerta loro su un piatto d'argento, portando Joey a tentare il suicidio e lasciando Eric ad un bivio—uno che influenzerà entrambe le loro vite non solo nel presente, ma anche nel futuro.


Esiste una possibilità che i due adolescenti possano tornare ad essere amici e magari qualcosa di più?

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Sono stata vittima dei bulli per tutti gli anni scolastici - e anche dopo. 
Le scuole superiori sono state un calvario che mi hanno anche provocato un paio di attacchi di panico e un terrore degli autobus che neanche vi sto a dire, ma le scuole medie sono ancora quelle che mi perseguitano la notte nei miei incubi ricorrenti - anche adesso a quasi trent'anni.
Quelle sono state un vero e proprio inferno. 

E se sono state un inferno per me, immaginatevi essere nati con un certo genere sessuale ma sentire che invece vi appartiene quello opposto. 


Joey Kinkaid era la Principessa di Baker Street. 
Quando erano piccoli a nessuno importava che Joey indossasse i vestiti di sua madre per uscire a giocare - la gang della via composta da Eric, Emily, Lily e Travis era talmente affascinata dalla sua fantasia e dalle avventure che riusciva a creare che la seguivano ovunque andasse e dovunque li portasse. 
E nessuno la seguiva quanto Eric Sinclair - lui, che era il Principe Eric della sua Principessa Ariel. Lui, che era il suo cavaliere dall'armatura scintillante. 

Ma poi sono cresciuti e nessun adulto ha più visto di buon occhio che Joey fingesse di essere una femmina. Perché per loro era questo, fingere. 
Poi sono arrivate le scuole medie e con loro tutto ciò che essere adolescenti comporta: un'immagine da mantenere, un gruppo di cui far parte, la forza dell'essere in un branco - non c'è più spazio per i giochi dell'infanzia. 

Eppure Joey non si adatta, ancora si veste da femmina e Travis si è trasfomato nel suo peggiore aguzzino, quello che istiga sempre gli altri - soprattutto a mensa. E davvero, non fatemi parlare delle scene ambientate nella mensa scolastica.
Eric, pur sentendosi in colpa, resta a guardare: vorrebbe intervenire, ma allo stesso tempo non ha né la forza e neanche il coraggio perché non vuole finire lui sotto i riflettori e avere tutta la scuola contro. Perché Eric ha anche altri problemi: fa fatica a scuola con alcune materie e la sua fin troppo giovane madre lo lascia a casa da solo per periodi più o meno lunghi per correre dietro ai suoi fidanzati. Ed Eric non può permettersi di attirare l'attenzione su di sé, altrimenti tutti scoprirebbero la sua situazione e finirebbe in una casa famiglia lontano da tutti. 

Però i ricordi d'infanzia si affacciano spesso alla sua mente e Joey continua ad essere la Principessa più bella che lui abbia mai visto. 
Quando poi vengono accoppiati per un progetto scolastico, Eric pensa che un'amicizia segreta sia meglio di niente - che un giorno, più grandi e lontani da Baker Street, saranno in grado di essere amici alla luce del sole. 

Però il bullismo ai danni di Joey non fa che peggiorare ed Eric dovrà scegliere se restare a guardare oppure intervenire prendendo una posizione chiara a tutti. 


Non potete immaginare quanto sia realistico questo libro a livello di personaggi e situazioni - per molti versi mi è sembrato di rivivere gli anni delle medie. 

Eric non è un cattivo ragazzo - ha solo paura. 
Ricordo bene il desiderio di far parte di un gruppo, il terrore di restare sola e sapere che non hai nessuno a guardarti le spalle. Tanto più che poi Eric deve badare a se stesso e nessuno a quell'età dovrebbe farlo. 
Tiene davvero a Joey e sebbene una parte della sua mente continui a pensare e sappia che Joey dentro di sé è una ragazza, l'altra parte continua a chiedersi perché Joey si ostini a vestirsi in maniera femminile - non capisce che questo non fa altro che attirare l'attenzione di Travis e degli altri su di sé? 
Il senso di colpa che si porta dentro è così forte che, unito allo stress per l'immaturità di sua madre e le sue condizioni di vita, si trasforma in un vero e proprio disturbo e malessere psicosomatico. 
Ed è ammirabile come passi dall'usare sempre il pronome maschile riferito a Joey a quello femminile - prima sporadicamente, poi con sempre più naturalezza. 

Joey si merita tutti gli abbracci di questo mondo. 
Forte e coraggiosa, lei ci ha provato ad essere quello che gli altri volevano che fosse - un ragazzo di nome Joseph.
Ma ormai dovremmo sapere come queste forzature e negazioni della propria identità non facciano altro che portare a depressione e suicidio nelle persone il cui genere sessuale con cui si identificano non corrisponde a quello che invece il mondo vede. 
E dopo il male che si è fatta cercando di essere un ragazzo, anche se ora i bulli la tormentano Joey vuole vivere la sua vita da ragazza quale sente di essere.


The Princess of Baker Street è un libro che educa i suoi lettori: è un monito contro il bullismo, parla di rispetto e accettazione - anche di quella che non sempre arriva dalla propria famiglia e qui non mi riferisco solo al caso di Joey. 
Parla di amicizia e amore in tutte le sue forme, parla della differenza tra sessualità e identità di genere e del fatto che, se ti piace un ragazzo che invece si sente e si vede come una ragazza, questo non ti rende automaticamente gay. 
Parla di una vita che vuole essere vissuta al massimo. 

Mia Kerick ci fa spiare nelle case di Joey e di Eric, ma anche in quelle dei ragazzi che li circondano e ci mostra come nessuna famiglia - dietro porte e finestre - sia davvero perfetta. Come ognuno di loro lotti contro qualcosa per adattarsi.

L'inglese è molto semplice, i capitoli brevi e scorre bene - avrei solo voluto che fosse passato un po' più di tempo tra la fine della seconda parte e dell'epilogo per dare l'impressione che le cose fossero maturate nei giusti tempi perché c'è un rapporto che forse è stato ricostruito un po' velocemente rispetto ad altri. 
Ma comunque lo consiglio caldamente. 

14 commenti:

  1. *me guarda cover e non legge trama e belle parole per non contagiarsi*
    Oggi è san valentino, io l'ho rimosso, e ho pubblicato il post sul lieto fine AHAHAHAHAHAHAAH

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    1. Sei il mio idolo! xD
      Devo davvero credere che non hai dato neanche una sbirciatina? u.u

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    2. Hai presente il tasto *fine* della tastiera? Uso quello, non leggo altro u.u

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  2. Ciao! Questo romanzo dev'essere davvero interessante :-)
    Io per fortuna non ho mai subito bullismo, ma ho ricevuto tante cattiverie perché studiavo ed andavo bene a scuola…. Credo che tutti, più o meno, abbiano qualche brutto ricordo per quanto riguarda gli anni delle medie e del liceo. A volte gli adolescenti sanno essere davvero tremendi tra loro! Certo, gli adulti spesso non sono meglio, ma a quasi trent'anni riesci a fiutare più in fretta le "merde che camminano"...

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    1. Ciao Silvia!
      Guarda, io cambio direttamente marciapiedi! xD

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  3. Tema interessantissimo e romanzo che leggerei anche adesso. Peccato escano in Italia solo i più discutibili...

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    1. Come non essere d'accordo, mi chiedo perché non arrivino qui da noi più libri di questo calibro.

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  4. Ho letto tre volte "Hottie" al posto di "Otite". Bene, ma non benissimo xD

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  5. Sembra davvero molto interessante, e sarebbe bello se uscisse anche da noi un libro con delle tematiche del genere.

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  6. Già mi incuriosiva prima, figuriamoci adesso! Sembra davvero meritevole! :)

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