In questo martedì e che non mi sembra affatto martedì, vi porto un estratto del libro che sto leggendo attualmente - che sicuramente non finirò prima del WWW di domani, ma con cui sono comunque a buon punto.
Teaser Tuesday è una rubrica del martedì ideata dal blog Should be Reading con lo scopo di condividere con voi lettori uno spezzone di un libro che abbiamo attualmente in lettura.
1. Prendi il libro che stai leggendo in una pagina a caso
2. Condividi un breve estratto da quella pagina
3. Attenzione a non fare spoiler!
4. Riporta anche il titolo e l'autore del libro così che i lettori possano aggiungere il libro alla loro wishlist se sono rimasti colpiti dall'estratto.
Non deve attendere tanto, prima che un luccicore balugini in lontananza, effimero quanto la speranza che sia vero. Nel tempo di valutare se sia o no il caso di dirigersi in quella direzione, lo vede ricomparire e di nuovo, dopo qualche secondo spegnersi.
Una stella cadente, pensa, con appresso il desiderio esaudito. Un'improvvisa, violenta eccitazione le restituisce le energie perse, quasi che queste fossero solo nascoste, senza essersi esaurite davvero. Solleva le ginocchia sopra la coltre nevosa, con passi da equilibrista; un'acrobata su una fune sottile, già orfana della luce che l'ha appena riportata in vita.
Eppure non mi sono ingannata, non è stato un abbaglio.
Nell'atto di scansare l'ennesimo ramoscello accade qualcosa di inaspettato: un filamento di scintille ondeggia nell'aria. Chiara resta alcuni secondi a osservarlo, ammaliata e diffidente al contempo, lottando contro la mortificante sensazione di essere ancora preda delle allucinazioni. Invece, dopo una decina di metri, nella bufera compare l'ombra di una casa. La ragazza - al pari di ogni credente che si rispetti - stenta a crederci. «Dio, sono salva» sussurra, abbandonandosi sul manto bianco, in ginocchio.
Una stella cadente, pensa, con appresso il desiderio esaudito. Un'improvvisa, violenta eccitazione le restituisce le energie perse, quasi che queste fossero solo nascoste, senza essersi esaurite davvero. Solleva le ginocchia sopra la coltre nevosa, con passi da equilibrista; un'acrobata su una fune sottile, già orfana della luce che l'ha appena riportata in vita.
Eppure non mi sono ingannata, non è stato un abbaglio.
Nell'atto di scansare l'ennesimo ramoscello accade qualcosa di inaspettato: un filamento di scintille ondeggia nell'aria. Chiara resta alcuni secondi a osservarlo, ammaliata e diffidente al contempo, lottando contro la mortificante sensazione di essere ancora preda delle allucinazioni. Invece, dopo una decina di metri, nella bufera compare l'ombra di una casa. La ragazza - al pari di ogni credente che si rispetti - stenta a crederci. «Dio, sono salva» sussurra, abbandonandosi sul manto bianco, in ginocchio.
(Luca Rebecchi - L’ultimo alito dell’estate)
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