domenica 30 aprile 2023

[Recensione] "The Buried" di Melissa Grey

Ultimo giorno e ultima recensione di aprile, che ero indecisa se postare oggi o meno perché domani sarebbe giorno di recap mensile e quindi sarebbe visibile per troppo poco tempo prima di venir rimpiazzata da un nuovo post - ma è anche vero che non ho ancora fatto le foto dei libri acquistati e ricevuti in regalo, quindi...
 
 
Titolo: The Buried
Autrice: Melissa Grey
Data di uscita: 7 settembre 2021
Durata:
8H 18Min (Audible Edition)
Editore: Scholastic Press
Link Amazon: https://amzn.to/3Hb2Rle

Trama [tradotta da me]: Dieci anni fa, un disastro ha colpito la remota cittadina di Indigo Falls. Un terribile evento ha portato i residenti a rifugiarsi sottoterra, dentro bunker che li tengono al sicuro dai pericoli della superficie. Nessuno parla di ciò che è accaduto quel giorno tremendo, ma persino i più giovani ricordano la paura e - più di tutto - il dolore lancinante quando la luce del sole ha toccato la loro pelle.

Ora una manciata di famiglie occupa lo stesso bunker, guidate da una carismatica leader chiamata Dr. Imogen Moran. Ci sono molte regole che la dottoressa Moran ha stabilito per governare e mandare avanti la vita sottoterra. Devi sempre dire la verità. Devi evitare la luce del sole. Non deve mai esserci un contatto fisico pelle contro pelle.

Ma la regola più importante, quella che venne inculcata ossessivamente nelle loro teste sin dal momento in cui il portellone fu sigillato anni or sono, era alla fine della lista. Risuonava nelle loro menti quando tutto era silenzioso, faceva eco nella quieta e solitaria oscurità.

Non devi mai uscire fuori.
 
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Se devo essere sincera, mi aspettavo qualcosa di molto più spaventoso - qualcosa di molto più horror. In fondo, la cover sembrava promettere scintille in quel senso. 
E sono anche partita con nella mente le immagini di The 100 della quarta e della quinta stagione nel bunker, quindi sì - un clima post-apocalittico con svariate tensioni interne. 

Invece la cosa è stata molto più blanda di quanto mi aspettassi. 

I nostri protagonisti sono tre: Sash, Yuna e Gabe. 
Appartengono a tre famiglie diverse, ma non sono comunque i più giovani del gruppo - due di loro, Sash e Gabe, hanno una sorella e un fratello più piccoli. A tenere le loro famiglie al sicuro nel bunker da dieci anni dopo il Cataclisma è la dottoressa Moran, colei che li ha salvati e colei che ogni notte si avventura fuori con una tuta hazmat per vedere se ci sono sopravvissuti o cibo. 
Già, perché dopo dieci anni nel bunker le risorse alimentari iniziano a scarseggiare, la poca illuminazione che c'è - perché il buio è una benedizione e serve a tenerli al sicuro - salta più spesso di quanto non facesse anni prima e se si dovesse rompere anche il sistema di ventilazione per loro non ci sarebbe scampo: non potrebbero più vivere lì sotto, metri e metri sottoterra, ma non potrebbero neanche vivere fuori - l'aria e la luce li ucciderebbero, così almeno sostiene Moran. 

Ma Gabe ha trovato qualcosa di strano nelle planimetrie del bunker, qualcosa che lo incuriosisce e che domanda di essere esplorato - ma provare a salire in superficie è davvero una buona idea? E se Moran avesse ragione, se fossero loro gli unici sopravvissuti sulla Terra? E se Moran invece sbagliasse, se ci fosse qualcun altro - o qualcos'altro - là fuori e il mondo esistesse ancora?


Mi aspettavo qualcosa di più spaventoso, qualcosa che mi facesse venire la pelle d'oca - non dico per forza sovrannaturale, ma qualcosa che tenesse alta la tensione fin da subito come il sospetto di non essere più al sicuro nel bunker e di stare per morire da un momento all'altro. Ma la verità è che nel bunker, a parte il solito porridge per colazione e prima che i nostri protagonisti smuovano le acque, la famiglie ci stanno bene: si sono abituate a quella che è la loro routine da dieci anni, ognuno ha i suoi compiti e i più piccoli nemmeno ricordano come fosse la vita fuori prima del Cataclisma. 

Ovviamente è chiaro fin da subito chi è il villain della storia e si indovina anche presto quale sia la motivazione che lo spinge - l'ho immaginato fin da subito. Ho apprezzato i tre protagonisti, ognuno di loro coraggioso a modo suo e in modo diverso, ma chi davvero continua a contraddire sempre l'autorità di Moran sono Sash e sua nonna Olga - a quest'ultima ho proprio voluto bene. 

Avrei voluto sapere di più del Cataclisma - Sash è l'unica che, oltre a quelle mentali e psicologiche, ne porta anche le cicatrici fisiche sulla pelle e continua ad avere gli incubi, ma per il trauma non ci vuole neanche pensare e quindi scopriamo qualcosa di più solo alla fine quando tutti i segreti vengono alla luce e le bugie crollano. Lì scopriamo cosa è stato il Cataclisma e cosa l'ha causato, ma sempre con troppi pochi dettagli e in maniera alquanto nebulosa - non dico che avrei voluto una descrizione grafica dell'orrore (anche se visto il tipo di storia che il libro voleva raccontare la cosa ci sarebbe stata bene), ma sicuramente qualcosa di più di quello che abbiamo ottenuto. 

Ciò che è sopravvissuto al Cataclisma e che sta sopra le loro teste dovrebbe fare paura, ma in qualche modo inquieta soltanto perché anche qui non è mai davvero chiaro di chi o cosa si tratti - ma visti i riferimenti storici che poi vengono fatti lo si può immaginare. A fare davvero paura sono le famiglie dei ragazzi nella seconda metà del romanzo - anni di isolamento da tutto, di convivenza forzata e prossimità inevitabile finiscono con il fomentare sensi di colpa e di risentimento nei confronti di quei membri della famiglia che sono sopravvissuti a scapito di altri e il lutto per chi si è perso si trasforma in odio per chi è sopravvissuto. Inoltre anni di tutto questo, anni di condizionamento, hanno creato una sorta di "mente alveare", dove il pensiero di tutti si uniforma a quello che decide e vuole il loro leader - e i nostri tre ragazzi, che hanno osato sfidare l'autorità, ne pagano le conseguenze peggiori. Davvero l'orrore qui è vedere genitori che voltano le spalle ai loro figli e lasciano che succedano loro cose terribili e ingiustificate - ho odiato tutti con l'intensità di mille soli e un'altra pecca di questo libro è stato non vedere un confronto genitori-figli una volta finito il pericolo. Io personalmente li avrei disconosciuti come tali.  

Insomma, mi aspettavo qualcosa di più horror, sia dentro il bunker che fuori e non ci sono abbastanza descrizioni e motivazioni del Cataclisma e di ciò che è avvenuto dopo - nell'epilogo avrei anche voluto avere uno scorcio del mondo restante e di com'era stato per loro. A tenere avvinghiati alla storia è però il legame tra Sash, Yuna e Gabe che farebbero qualunque cosa l'uno per l'altro - e che fanno esattamente ciò che avrebbero dovuto fare i loro genitori, ovvero proteggersi l'un l'altro ed essere sempre leali e fedeli. 

Non male, ma mancano troppi dettagli del prima e del dopo questi dieci anni nel bunker. 

martedì 25 aprile 2023

[Recensione] "Lucky Caller" di Emma Mills

Se continuo con questo ritmo, credo proprio che aprile finirà per essere un mese povero di letture - e soprattutto di post.
 
 
Titolo: Lucky Caller
Autrice: Emma Mills
Data di uscita: 14 gennaio 2020
Durata: 8H 29Min (Audible Edition)
Editore: Henry Holt and Co.
Link Amazon: https://amzn.to/3ZzNZUs

Trama [tradotta da me]: Quando Nina decide di frequentare un corso di trasmissione radio il suo ultimo anno di superiori, crede proprio che sarà semplice quanto farsi una passeggiata nel parco. Invece si rivela un completo disastro.

I membri dell'alquanto raffazzonato gruppo della radio di Nina hanno pressoché nulla in comune e tanto per aumentare l'imbarazzo, il suo gruppo include Jamie - un vecchio amico d'infanzia che praticamente lei sperava di poter evitare per il resto della sua vita.

Lo show è un casino, i pettegolezzi su internet minacciano di portare su di loro l'ira funesta di due interi fandom e, ciliegina sulla torta, la famiglia di Nina è sull'orlo di un radicale cambiamento.

Tutto sembra sfuggire al suo controllo―ma forse il controllo è sopravvalutato?

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Questo è il primo libro di Emma Mills che leggo - ma devo dire che ho un suo pseudo-retelling moderno di Orgoglio e Pregiudizio (e forse anche primo romanzo che ha scritto) che mi aspetta su uno scaffale della libreria da tempo immemore. 

E vi dirò... da questo romanzo con cui ho iniziato mi aspettavo di meglio. 

Se devo essere sincera, la prima parte del romanzo mi ha un po' annoiata e non mi faceva per niente venire voglia di proseguire con l'ascolto. Per carità, Nina è una protagonista realistica - una ragazza al suo ultimo anno di liceo, che se la cava, ma che non ha per niente idea di cosa fare "da grande". Per l'amor del cielo, non ce l'ho nemmeno io che di anni ne ho appena compiuti trentaquattro. Per quello dico che è una protagonista piuttosto realistica - non ha già un piano stilato e un percorso ben chiaro nella mente e anzi, è lei a confortare la sorella maggiore Rose dicendole che i sogni possono cambiare e/o rivelarsi qualcosa che non sentiamo più nostro. 

La prima parte del romanzo è tutta così: Nina che va a scuola, che inizia il corso di radio e si trova a condividere il gruppo con due studenti che non conosce e uno che vorrebbe assolutamente evitare. E forse ero io che mi aspettavo qualcosa di "spettacolare" da queste trasmissioni radio create e condotte dagli studenti - ci sta che non siano subito bravi e che siano impacciati (e, diciamoci la verità, i loro primi show sono un disastro assolutamente imbarazzante), ma occupano anche meno spazio di quanto mi sarei aspettata e non sono quel qualcosa di rivoluzionario che mi ero immaginata. Direte voi: è una trasmissione radio condotta da ragazzi di diciotto anni, cosa ti aspetti? Boh, non lo so - qualcosa di più di quello che ho letto. Joydeep poi - il conduttore dello show - inizialmente è qualcosa di veramente insopportabile e ci si mette davvero un bel po' ad imparare ad apprezzarlo e a trovarlo divertente. 

Il perché Nina abbia dei "problemi" con Jamie viene rivelato solo nella seconda metà del romanzo - e io intanto spasimavo per capire il perché. Che poi ci sono un sacco di momenti in cui Nina ricorda la loro infanzia insieme - anche grazie al fatto che vivono tuttora nello stesso palazzo - e in qualche modo riusciamo a capire il fascino di Jamie, ma allo stesso tempo tutto il loro rapporto e le loro interazioni risultano... piatti. Anche nei personaggi in se stessi manca un po' di tridimensionalità, qualcosa che faccia scattare davvero la scintilla nel lettore e lo faccia sentire coinvolto nella loro storia. 

La seconda parte è più dinamica, più interessante - finalmente iniziano a succedere cose, le relazioni si approfondiscono e ci sono dei confronti. Ho apprezzato vedere Nina con le sue sorelle e la costruzione  - per quel poco che si vede - del suo rapporto con Dan, il suo futuro patrigno. Ci sono però anche dei "buchi di trama", se così vogliamo chiamarli: il rapporto delle sorelle con il padre è poco approfondito e mi è mancato un chiarimento finale dopo il comportamento codardo avuto da quest'ultimo e anche di Jamie di fatto non si sa nulla, se non che vive con i nonni da sempre e nemmeno si sa perché. 

Diciamo che ho apprezzato l'idea di base di questo romanzo, ma la sua esecuzione poteva essere più riuscita. O forse erano le mie aspettative ad essere troppo alte.

martedì 18 aprile 2023

[Recensione] "The Ghosts We Keep" di Mason Deaver

Esce oggi per Oscar Mondadori Vault Ti auguro ogni bene, traduzione italiana di I Wish You All the Best - che staziona sul mio Kindle da tempo immemore in attesa che io lo legga. Ma siccome io non faccio mai quello che dovrei fare, oggi sono qui per parlarvi del suo secondo libro, ovviamente ancora inedito qui da noi. 

Pensavo sarei riuscita ad ascoltare questo audiolibro in due giorni - e martedì scorso ne avevo ascoltato quasi metà. Ma martedì scorso ero a casa perché era l'ultimo giorno delle vacanze di Pasqua, poi il giorno dopo era il mio compleanno e il lavoro è anche ricominciato e nei giorni seguenti - dopo aver lavorato - avevo sempre altre cose da fare e posti in cui andare e nemmeno nel weekend sono riuscita a finirlo. Ci sono riuscita ieri, ma quasi una settimana di stacco tra una metà e l'altra del libro ammetto che forse hanno tolto un po' del pathos che avrei dovuto percepire.


Titolo: The Ghosts We Keep
Autore: Mason Deaver
Data di uscita: 1 giugno 2021
Durata: 6H 11Min (Audible Edition)
Editore: PUSH Scholastic
Link Amazon: https://amzn.to/3zPjuPj

Trama: Quando Ethan, il fratello maggiore di Liam Cooper, rimane ucciso in un incidente stradale, Liam non solo è costretto ad imparare ad affrontare il mondo senza una delle persone che amava di più ma deve anche affrontare la rottura del rapporto con i suoi due migliori amici.

Sentendosi più solo ed isolato che mai, Liam si ritrova a passare il tempo con Marcus, il migliore amico di Ethan, e - attraverso Marcus - Liam trova la persona che sembra sapere esattamente cosa stanno entrambi affrontando.

Questo libro parla di dolore. Ma parla anche del perché viviamo. Perché dobbiamo trovare la forza di andare avanti e perché ne vale la pena.
 
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TRIGGER WARNING: ansia, attacchi di panico, lutto, senso di colpa del sopravvissuto, rottura di una relazione, perdita di un famigliare, perdita di una persona amata, autolesionismo, morte per omicidio stradale, omissione di soccorso, descrizione grafica del deceduto, disforia di genere, uso improprio dei pronomi personali, transfobia, idealizzazione di suicidio, amicizie tossiche - e ce ne sarebbero altri. 


Il focus del libro rimane sempre su Liam e sulla sua vita e ciò che ne resta dopo aver perso il fratello maggiore Ethan, morto per strada colpito da una macchina che non si è fermata a prestare soccorso. Improvvisamente Liam non è più sicuro di sapere chi è e il dolore che vive trasforma non solo lui, ma anche le persone che gli stanno attorno e anche le relazioni che credeva più forti iniziano a crollare. 

Si tratta di un libro estremamente realistico perché Liam non sempre è un personaggio piacevole - commette errori, sbaglia, ha reazioni a volte esagerate di fronte a certe cose... esattamente come farebbe un adolescente normale. Non solo si trova a dover scendere a patti con il sentirsi una persona non-binaria che preferisce i pronomi essi/loro - sa che i genitori e il fratello l'hanno accettato, eppure non riesce a fare a meno di sentirsi sempre una delusione - ma oltre a dover affrontare i problemi che ogni singolo adolescente si trova ad avere a che fare ogni singolo giorno, lui deve anche imparare a convivere con la perdita del fratello. 

Vediamo Liam che cade sempre di più in una spirale di attacchi di panico e si sente solo e rifiutato - incompreso. I suoi migliori amici, Joel e Vanessa, ora stanno insieme e nella loro bolla felice proprio non vogliono la depressione di Liam; i suoi genitori hanno un dolore tutto loro da affrontare ed elaborare e Liam si sente ancora di più invisibile; Marcus, il migliore amico di Ethan, sarebbe l'unico in grado di capirlo, ma Liam non si spiega perché non sia venuto al funerale e ogni volta che tanta di parlargli - di ottenere frammenti del fratello che lui non conosceva perché non condividevano quella parte di vita - Marcus lo caccia sempre in malo modo, ma il lettore capisce presto perché.

Il libro comincia a luglio del 2019 - quattro mesi dopo la morte di Ethan. Poi torniamo indietro al giorno dopo la sua morte, a Liam che si prepara per il funerale e la storia poi si snoda da lì in avanti - salvo qualche flashback del 2017 e del 2018 o anche dei giorni prima della morte di Ethan: preziosi ricordi per Liam di momenti e confidenze con il fratello durante il quale erano più vicini che mai, ma anche di litigi e parole non dette e rimpianti. 
Avrei voluto leggere di qualcosa avvenuto anche dopo luglio, ma negli ultimi capitoli - quelli ad inizio giugno - quando Liam comincia il difficile percorso di guarigione vediamo come Liam diventi un narratore onnisciente, come non sia più soltanto uno spettatore passivo della propria vita ma ne riprenda in mano le redini e ci racconta quindi che ne sarà di lui tra qualche anno e come si risolveranno certi rapporti. 

The Ghosts We Keep è un libro che parla di dolore, lutto, vuoto, trauma, confusione, della difficile accettazione della realtà e della nuova situazione venutasi a creare, ma anche della necessità di imparare a guarire per andare avanti. È un romanzo anche pieno di poesia - grazie Marcus per quei versi strazianti - e, come già detto, estremamente realistico: Liam sbaglia, commette errori, a volte è una vera spina nel fianco e ciò non viene tollerato o giustificato solo perché sta soffrendo e attraversando un lutto, ma dovrà imparare a prendersi le sue responsabilità e a chiedere scusa.

Ho sofferto per lui, ho sofferto per i suoi genitori - la morte di una fratello è qualcosa che tocca la mia famiglia molto da vicino e so come può cambiare le persone - e ho sofferto anche per Marcus. Nel finale mi sono commossa e ho pianto; le persone che amiamo non sono davvero morte finché le ricordiamo e finché le portiamo con noi nella nostra vita come fantasmi - sono i fantasmi che teniamo con noi, per l'appunto. 
 
C'è molto di più in questo libro di quanto io sia riuscita o abbia voluto dire nella recensione, sentimenti ed emozioni non esprimibili a parole ma che si devono per forza sentire - non lasciatevelo sfuggire se potete. 

mercoledì 12 aprile 2023

[Recensione] "If we were villains. Non è colpa della luna" di M.L. Rio

Oggi è il mio compleanno - tanti auguri a me. 
 
Mentre scrivo questa recensione non so ancora se oggi avrò ripreso a lavorare o meno, ma nel frattempo posso lasciarvi in dono questa recensione.


Titolo: If we were villains. Non è colpa della luna
Titolo originale: If we were villains
Autrice: M.L. Rio
Data di uscita: 15 novembre 2022
Data di uscita originale: 11 aprile 2017
Durata:
13H 40Min (Audible Edition)
Editore: Frassinelli
Link Amazon: https://amzn.to/3zJjYXj

Trama: Quando gli amici diventano nemici, non c'è limite al male che possono farci. Oliver Marks ha scontato dieci anni di carcere per l'omicidio di un compagno di college. Ai tempi della condanna, non tutti erano convinti della sua colpevolezza, in primis il detective Colborne, che ora lo attende fuori dal carcere per sapere finalmente la verità. La storia che Oliver si accinge a raccontargli si svolge alla Dellecher, una delle più prestigiose scuole di arte drammatica degli Stati Uniti, dove Shakespeare è venerato come un dio e non c'è limite alla competizione. Giovani, belli, ambiziosi, Oliver e i suoi sei amici sono inseparabili e dividono il tempo fra prove, performance e feste all'insegna dell'eccesso. Ma, una volta giunti al quarto e ultimo anno, qualcosa nel gruppo si incrina. I ruoli dei drammi che mettono in scena prendono sempre più spazio nella loro vita reale, ed emergono gelosie sopite, invidie, rancori. È Richard, più di tutti, a perdere il controllo, finché, un freddo mattino di novembre, viene trovato morto. A quel punto, per ognuno dei sei giovani attori rimasti inizia la prova di recitazione più ardua: convincere la polizia, gli altri e se stessi della propria innocenza.

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Non sono mai stata una grande lettrice di dark academia - forse più che altro l'ho sperimentata nei film e sfiorata in altri libri, ma qui è stata la prima volta che mi ci sono immersa totalmente. 

La storia si alterna tra il 1997 e dieci anni dopo, quando Oliver esce di prigione dopo aver scontato la sua condanna e il detective che seguì le indagini all'epoca - e che ora si è ritirato - vuole la verità riguardo alla vera dinamica che ha portato alla morte di Richard Sterling un decennio prima. Oliver - che il detective ha sempre ritenuto innocente - ha sempre mantenuto il segreto, ma solo ora che Colborne non fa più parte della polizia è disposto a parlare. Solo adesso non ci saranno più ripercussioni - se non psicologiche per Oliver e per chiunque altro coinvolto. 

Oliver ci riporta al 1997, al suo ultimo anno alla Dellecher - questa scuola assolutamente fissata con Shakespeare e con tutte le sue opere, dalle commedie alle tragedie. Le commedie sono riservate ai gradi inferiori e man mano che le "scremature" si fanno sempre più decise e taglienti in base al talento, a chi riesce finalmente ad arrivare all'ultimo anno ad un passo dal diploma spetta mettere in scena le tragedie. 

Oliver crede che sia stata più la fortuna che il talento a portarlo all'ultimo anno, tanto più che sono solo in sette: lui, James, Richard, Meredith, Alexander, Filippa e Wren - e per Oliver, tutti gli altri hanno qualcosa che li fa spiccare più di lui. 
 
La verità è che gli insegnanti li hanno "inquadrati" ed "etichettati" al primo anno: Richard è sempre il capo carismatico, il re, il tiranno; Meredith è la femme fatale; Wren è la piccola ingenua; James è l'eroe buono; Alexander è il jolly, quello furbo, di solito il cattivo; Filippa deve spesso ricoprire ruoli maschili e viene relegata un po' dietro le quinte; James è sempre la "spalla" dell'eroe. 

Arrivati all'ultimo anno però le etichette iniziano a stare strette - oppure gli sono rimaste talmente appiccicate addosso che non sanno essere altro e si sono calati perfettamente nel ruolo disegnato per loro. Tanto che il desiderio di alcuni di voler cambiare i ruoli, di voler rimescolare le carte in tavola, proprio non va giù ad altri. E con il Giulio Cesare da mettere in scena, l'immedesimazione nei propri personaggi è persino un po' troppa e la finzione inizia a sfumare nella realtà - ogni battuta sembra prendere vita propria, ogni battuta non sembra più detta da personaggio a personaggio ma da "amico" ad "amico" e la messa in scena del Macbeth ad Halloween non fa che inasprire tutti i rapporti. 

E poi Richard muore. 

E tutti e sei i ragazzi rimasti si ritrovano a proteggere i propri segreti e anche un terribile segreto che hanno in comune. Ma il fantasma di Richard incombe - proprio come incombeva quando lo interpretava nel Giulio Cesare e in Macbeth e proprio come nelle tragedie di Shakespeare, ogni battuta sembra presagio di ciò che avverrà e anticipa come ognuno dei ragazzi andrà in pezzi a modo suo. 


Sono rimasta avvinta nell'ascolto di questo audiolibro - il narratore è stato molto bravo. Potevo immaginarmi il castello, potevo farmi davanti le lezioni di recitazione e le messe in scena al teatro, potevo sentirmi parte di quel gruppo di ragazzi seduti sulle poltrone e sui divani davanti al camino nelle fredde sere autunnali - loro, che erano l’élite della scuola, osservati con ammirazione ma anche invidiati da tutti. 
 
Certo, se il linguaggio ricercato e ampolloso non vi piace, allora fareste bene a girare alla larga da questo libro: i ragazzi vivono, respirano e mangiano Shakespeare - si parlano citando le sue opere, ricreano scene delle commedie e delle tragedie nel bel mezzo del nulla, dall'inizio di una conversazione normale ne può scaturire un monologo oppure un botta e risposto in forma di dialogo. 

Mi sarebbe piaciuto sapere di più di Richard, un po' più di background sui loro primi anni alla Dellecher e su come si erano formati prima i rapporti tra compagni di classe e poi tra amici - avrei forse potuto capire meglio se Richard aveva sempre avuto quella natura "volatile" oppure se qualcosa l'aveva fatto diventare così. 
Alcuni personaggi restano più in ombra di altri, forse anche perché è Oliver a raccontare la storia e sebbene fossero tutti amici, è chiaro come fosse più legato a James e ad Alexander. Anche Filippa fa parte della sua cerchia, ma Filippa resta sempre un mistero, sia nel 1997 che nel dieci anni dopo. 

Ho anche adorato come ogni opera di Shakespeare che portano in scena sembra rappresentare ciò che stanno affrontando in quel momento nelle loro vite personali e come questo influenzi il loro comportamento oppure come sia presagio della tragedia che verrà. 
 
If We Were Villains è una storia intrisa di gelosia, invidia, rivalità, lealtà, attrazione, chimica, segreti, bugie, omissioni, tradimento e sacrificio. Ma lo è soprattutto di amore - amore carnale, platonico, pazzo e disperato, senza speranza... amore impossibile.

E il finale? Il finale... ti aspetteresti un finale felice forse, dopo tutto quello che Oliver ha passato. E invece gli arriva la batosta finale e poi si riaccende la speranza e poi... e poi rimani così, ad immaginare come potrebbe continuare. 

Ma resta comunque il fatto che questi sette ragazzi e il loro amore per Shakespeare, le tragedie messe in scena e quelle accadute nelle loro vite, mi seguiranno nel mio cammino ancora per un bel po'. 
 
Ma è così che una tragedia come la nostra o quella di Re Lear ti spezza il cuore... facendoti credere che il finale potrebbe ancora essere felice, proprio fino all'ultimo minuto.


mercoledì 5 aprile 2023

[Recensione] "Romanzo d'estate" di Emily Henry

Oggi è l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Pasqua, il che significa che è anche il mio ultimo giorno di lavoro (al momento) e ci sono arrivata così stressata che una parte di me spera che mercoledì prossimo - che è anche il mio compleanno - non mi richiamino perché quello è diventato un ambiente così tossico e il mio livello di tolleranza è pericolosamente basso.
 
 
Titolo: Romanzo d'estate
Titolo originale: Beach Read
Autrice: Emily Henry
Data di uscita: 1 luglio 2021
Data di uscita originale: 19 maggio 2020
Durata: 10H 14Min (Audible Edition)
Editore: HarperCollins
Link Amazon: https://amzn.to/3K8rd0D

Trama: Augustus Everett è un autore amato dalla più intransigente critica letteraria.
January Andrews invece scrive deliziose commedie romantiche che scalano regolarmente le classifiche.
Lui è uno scrittore serio, ma non riesce a parlare di sentimenti.
Lei è una sostenitrice dell'amore per sempre e del lieto fine.
Non hanno niente in comune. A parte che per i prossimi tre mesi saranno vicini di casa.

January ha infatti deciso di rifugiarsi nel cottage del padre sul lago Michigan e pensa di trascorrere l'estate raccogliendo le idee e scrivendo un romanzo pieno della felicità che non sa più immaginare: ha da poco scoperto un segreto sui suoi genitori e non crede più nell'amore.
Nella veranda accanto alla sua c'è però un vicino di casa inaspettato: Augustus Everett, suo ex compagno di college e soprattutto autore di fama. Anche lui colpito da un paralizzante blocco dello scrittore. Da sempre i due non si sopportano, ma decidono di lanciarsi una sfida per cercare di darsi una mano, o più probabilmente di punzecchiarsi.
Si scambieranno il romanzo. E così Augustus dovrà dimostrare di saper scrivere anche un lieto fine e January di sapersi cimentare nella scrittura del Grande Romanzo Americano. E questa scommessa cambierà inevitabilmente tutti i finali...

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Ho iniziato l'audiolibro ridendo a voce alta come una matta: January nella prima parte è una sorta di Bridget Jones estremamente portata per le figuracce verbali e non e dotata di un sarcasmo e di una sagacia da lacrime agli occhi - e la narratrice l'ha resa splendidamente. 

E January è anche una scrittrice di romanzi rosa che non crede più nel lieto fine: non dopo che la vita perfetta che ha sempre cercato di costruire è crollata, non dopo che il fidanzato perfetto l'ha lasciata, non dopo che il matrimonio dei suoi genitori è crollato in seguito alla morte di suo padre e alla scoperta di un segreto tale che sua madre si rifiuta di parlarne e che January non sa come affrontare e come elaborare. 

L'unico modo per farlo è trascorrendo l'estate nel cottage in Michigan di proprietà di suo padre - già, perché a quanto pare suo padre aveva una seconda vita (e una seconda donna) in una graziosa casetta sul lago, anche quando sua madre stava affrontando il cancro. E January non sa più chi è lei e chi era suo padre e forse, occupandosi di svuotare e vendere il cottage, potrà trovare delle parti di suo padre che a quanto pare le erano sconosciute. 

E qui ritrova anche Gus Everett, il suo rivale al college - anche lui in crisi con la vita e in crisi con la scrittura. Evitarlo proprio non si può, battute e punzecchiature sono all'ordine del giorno e tornare a sfidarsi sulla scrittura è quasi come tornare ad indossare quella vecchia felpa sformata che avevi dimenticato quanto fosse calda e comoda. 


Come ho detto sopra, inizialmente ho riso molto. 
Ma questo non è un romanzo d'amore alla fine - si parla di dolore, morte, cancro, di figli che idealizzano i genitori e il loro rapporto e di altri figli che invece lo vedono per quello che è e che vorrebbero solamente fuggire, di tradimento e seconde famiglie. Tutto il romanzo - e il romanzo stesso che January finisce per scrivere - è un'elaborazione del lutto nei confronti di suo padre, della persona che aveva conosciuto e della persona che non sapeva che fosse e finisce anche per diventare una sorta di perdono, un'accettazione del fatto tutti siamo umani e fallibili. In misura minore - perché non abbiamo il suo punto di vista - quello di Gus finisce per essere una riconciliazione con l'amore, pur mantenendo sempre il suo lato cinico e razionale. 

January e Gus li ho trovati molto carini, ma estremamente diversi da come me li aspettavo. Intanto ci sono stati molti meno battibecchi di quanto mi sarei aspettata - è molto meno enemies to lovers di quanto credessi perché tra loro era già successo qualcosa al college e quindi l'attrazione e il desiderio reciproco erano già lì sotto la superficie. Ci mettono quindi poco a passare al lato fisico e quindi mi è mancata quella tensione, quel crescendo, che avrei voluto vedere svilupparsi nel corso di più tempo di quanto effettivamente si è visto. 

La parte centrale mi ha quindi un po'... non dico annoiata, ma lasciata comunque un po' indifferente nelle parti in cui consumano il rapporto fisico e invece mi sono commossa nel finale, quando finalmente January decide di affrontare la realtà e leggere le lettere che le ha lasciato suo padre. 

Insomma, se vi aspettate un "classico" chick-lit questo non lo è - è un libro che affronta e si concentra su altri aspetti al di fuori della storia d'amore, quindi se deciderete di leggerlo sapete in cosa andate a tuffarvi. 

sabato 1 aprile 2023

Monthly Recap | Marzo 2023

Il recap di febbraio mi vedeva alle prese con una bronchite - indovinate come sono messa in questo momento? Ancora con l'ennesima bronchite e una tosse che mi raschia persino le corde vocali da quanto è intensa. 

Inoltre sono stata così stressata, arrabbiata, frustrata ed esasperata in questi giorni che il recap di marzo mi era completamente passato di mente - quindi la mezzanotte del 2 aprile è già passata mentre lo scrivo, ma fingiamo che io l'abbia pubblicato il primo del mese come avrei dovuto fare. 



LETTURE

https://www.goodreads.com/book/show/105976979-gatti-streghe-principesse  https://www.goodreads.com/book/show/99802190-a-occhi-chiusi  https://www.goodreads.com/book/show/54206879-lezioni-di-bacio

https://www.goodreads.com/book/show/62082741-bones-and-all  https://www.goodreads.com/book/show/62920941-una-dote-di-sangue  https://www.goodreads.com/book/show/52531900-non-perdiamoci-di-vista

https://www.goodreads.com/book/show/44790584-la-paziente-silenziosa  https://www.goodreads.com/book/show/58436949-romanzo-d-estate
 
Gatti, streghe, principesse di Nicoletta Costa
A occhi chiusi di Paula Hawkins
Lezioni di bacio di Kerstin Gier
Bones and All di Camille DeAngelis
Una dote di sangue di S.T. Gibson
Non perdiamoci di vista di Federica Bosco
La paziente silenziosa di Alex Michaelides
Romanzo d'estate di Emily Henry


CRONACHE DI AUSPICABILI BUONI PROPOSITI - ovvero cercare di leggere almeno due cartacei e due eARC al mese.

Cartacei: n/a
eARC: n/a
 
 
Se il primo libro lo vedete strano è perché è stata una lettura di circostanza/necessità: sono stata mandata all'infanzia all'inizio del mese e mentre i bambini si facevano il sonnellino pomeridiano - per cui li ho tanto invidiati - ho pescato dalla loro libreria il libro di Nicoletta Costa che ricordo aver preso in prestito dalla biblioteca quando ero bambina e mi sono fatta un viaggio nei ricordi. In compenso ho letto più di quanto mi sarei aspettata di fare - anche se effettivamente le prime tre sono state letture alquanto veloci - ma sono due o tre libri sono stati veramente meritevoli.  
 
 
ACQUISTI
 

Noi i cattivi di Amanda Foody & C.L. Herman
Supernatural: One Year Gone di Rebecca Dessertine
 
In realtà, se vogliamo dirla tutta, questi sono acquisti di febbraio e il mese scorso ero stata pigra e quindi non avevo fatto la foto - ma meglio tardi che mai, no? 
Il primo l'ho preso in libreria da Giunti con un buono sconto di dieci euro, mentre l'altro è un acquisto fatto su Feltrinelli - che per San Valentino oppure per la festa dei single aveva regalato un buono da cinque euro e quindi ne ho approfittato.


REGALI ED EXTRA
 
The Last One to Fall di Gabriella Lepore [eARC]
 
 
SERIE TV
 
STO SEGUENDO:
 
  • Blue Bloods - stagione 13 [11/21]
  • FBI - stagione 5 [6/23]
  • FBI: International - stagione 2 [5/22]
  • NCIS - stagione 20 [11/22]
  • NCIS: Los Angeles - stagione 14 [10/21]
  • NCIS: Hawai'i - stagione 2 [11/22]
 
HO INIZIATO:
 
  • Good Sam - stagione 1 [6/13]
 
TIME WASTED:
 
  • THEN: 2 years, 1 month, 8 days, 9 hours, 25 minutes
  • NOW: 2 years, 1 month, 9 days, 13 hours, 52 minutes
 
Per fortuna che non seguo più così tanti telefilm come una volta perché - e non sono mai stata il tipo - finisco per addormentarmi sempre davanti alla televisione e per fortuna esiste quindi RaiPlay per poter recuperare gli episodi che mi sono dormita. 


FILM

https://movieplayer.it/film/shazam-furia-degli-dei_52474/  https://movieplayer.it/film/miss-detective_4067/
 
  • Shazam! Furia degli Dei
  • Miss Detective [streaming Amazon Prime Video]
 
Questa è la sezione che più di tutte mi delude questo mese. Avrei voluto guardare tanti più film, ma finisco sempre per addormentarmi oppure - durante certe sere - andare veramente a letto con le galline. E già vedere Miss Detective è stata un'impresa e ho tenuto botta solo perché era in scadenza su Prime Video. 
 
 
MUSICA
 
 
Risentire la voce di Chester in una canzone mai rilasciata prima dei Linkin Park è stato un vero colpo al cuore - mi sono risentita un po' come in quella maledetta estate del 2003, non ero pronta. 
 
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Marzo si conclude qui, un mese che è praticamente volato e ora il mio compleanno è dietro l'angolo e io non ho ancora pensato a quando e come festeggiare perché la vita reale - e lavorativa - è sempre tra i piedi. Il vostro mese invece com'è stato?