martedì 18 aprile 2023

[Recensione] "The Ghosts We Keep" di Mason Deaver

Esce oggi per Oscar Mondadori Vault Ti auguro ogni bene, traduzione italiana di I Wish You All the Best - che staziona sul mio Kindle da tempo immemore in attesa che io lo legga. Ma siccome io non faccio mai quello che dovrei fare, oggi sono qui per parlarvi del suo secondo libro, ovviamente ancora inedito qui da noi. 

Pensavo sarei riuscita ad ascoltare questo audiolibro in due giorni - e martedì scorso ne avevo ascoltato quasi metà. Ma martedì scorso ero a casa perché era l'ultimo giorno delle vacanze di Pasqua, poi il giorno dopo era il mio compleanno e il lavoro è anche ricominciato e nei giorni seguenti - dopo aver lavorato - avevo sempre altre cose da fare e posti in cui andare e nemmeno nel weekend sono riuscita a finirlo. Ci sono riuscita ieri, ma quasi una settimana di stacco tra una metà e l'altra del libro ammetto che forse hanno tolto un po' del pathos che avrei dovuto percepire.


Titolo: The Ghosts We Keep
Autore: Mason Deaver
Data di uscita: 1 giugno 2021
Durata: 6H 11Min (Audible Edition)
Editore: PUSH Scholastic
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Trama: Quando Ethan, il fratello maggiore di Liam Cooper, rimane ucciso in un incidente stradale, Liam non solo è costretto ad imparare ad affrontare il mondo senza una delle persone che amava di più ma deve anche affrontare la rottura del rapporto con i suoi due migliori amici.

Sentendosi più solo ed isolato che mai, Liam si ritrova a passare il tempo con Marcus, il migliore amico di Ethan, e - attraverso Marcus - Liam trova la persona che sembra sapere esattamente cosa stanno entrambi affrontando.

Questo libro parla di dolore. Ma parla anche del perché viviamo. Perché dobbiamo trovare la forza di andare avanti e perché ne vale la pena.
 
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TRIGGER WARNING: ansia, attacchi di panico, lutto, senso di colpa del sopravvissuto, rottura di una relazione, perdita di un famigliare, perdita di una persona amata, autolesionismo, morte per omicidio stradale, omissione di soccorso, descrizione grafica del deceduto, disforia di genere, uso improprio dei pronomi personali, transfobia, idealizzazione di suicidio, amicizie tossiche - e ce ne sarebbero altri. 


Il focus del libro rimane sempre su Liam e sulla sua vita e ciò che ne resta dopo aver perso il fratello maggiore Ethan, morto per strada colpito da una macchina che non si è fermata a prestare soccorso. Improvvisamente Liam non è più sicuro di sapere chi è e il dolore che vive trasforma non solo lui, ma anche le persone che gli stanno attorno e anche le relazioni che credeva più forti iniziano a crollare. 

Si tratta di un libro estremamente realistico perché Liam non sempre è un personaggio piacevole - commette errori, sbaglia, ha reazioni a volte esagerate di fronte a certe cose... esattamente come farebbe un adolescente normale. Non solo si trova a dover scendere a patti con il sentirsi una persona non-binaria che preferisce i pronomi essi/loro - sa che i genitori e il fratello l'hanno accettato, eppure non riesce a fare a meno di sentirsi sempre una delusione - ma oltre a dover affrontare i problemi che ogni singolo adolescente si trova ad avere a che fare ogni singolo giorno, lui deve anche imparare a convivere con la perdita del fratello. 

Vediamo Liam che cade sempre di più in una spirale di attacchi di panico e si sente solo e rifiutato - incompreso. I suoi migliori amici, Joel e Vanessa, ora stanno insieme e nella loro bolla felice proprio non vogliono la depressione di Liam; i suoi genitori hanno un dolore tutto loro da affrontare ed elaborare e Liam si sente ancora di più invisibile; Marcus, il migliore amico di Ethan, sarebbe l'unico in grado di capirlo, ma Liam non si spiega perché non sia venuto al funerale e ogni volta che tanta di parlargli - di ottenere frammenti del fratello che lui non conosceva perché non condividevano quella parte di vita - Marcus lo caccia sempre in malo modo, ma il lettore capisce presto perché.

Il libro comincia a luglio del 2019 - quattro mesi dopo la morte di Ethan. Poi torniamo indietro al giorno dopo la sua morte, a Liam che si prepara per il funerale e la storia poi si snoda da lì in avanti - salvo qualche flashback del 2017 e del 2018 o anche dei giorni prima della morte di Ethan: preziosi ricordi per Liam di momenti e confidenze con il fratello durante il quale erano più vicini che mai, ma anche di litigi e parole non dette e rimpianti. 
Avrei voluto leggere di qualcosa avvenuto anche dopo luglio, ma negli ultimi capitoli - quelli ad inizio giugno - quando Liam comincia il difficile percorso di guarigione vediamo come Liam diventi un narratore onnisciente, come non sia più soltanto uno spettatore passivo della propria vita ma ne riprenda in mano le redini e ci racconta quindi che ne sarà di lui tra qualche anno e come si risolveranno certi rapporti. 

The Ghosts We Keep è un libro che parla di dolore, lutto, vuoto, trauma, confusione, della difficile accettazione della realtà e della nuova situazione venutasi a creare, ma anche della necessità di imparare a guarire per andare avanti. È un romanzo anche pieno di poesia - grazie Marcus per quei versi strazianti - e, come già detto, estremamente realistico: Liam sbaglia, commette errori, a volte è una vera spina nel fianco e ciò non viene tollerato o giustificato solo perché sta soffrendo e attraversando un lutto, ma dovrà imparare a prendersi le sue responsabilità e a chiedere scusa.

Ho sofferto per lui, ho sofferto per i suoi genitori - la morte di una fratello è qualcosa che tocca la mia famiglia molto da vicino e so come può cambiare le persone - e ho sofferto anche per Marcus. Nel finale mi sono commossa e ho pianto; le persone che amiamo non sono davvero morte finché le ricordiamo e finché le portiamo con noi nella nostra vita come fantasmi - sono i fantasmi che teniamo con noi, per l'appunto. 
 
C'è molto di più in questo libro di quanto io sia riuscita o abbia voluto dire nella recensione, sentimenti ed emozioni non esprimibili a parole ma che si devono per forza sentire - non lasciatevelo sfuggire se potete. 

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