mercoledì 5 aprile 2023

[Recensione] "Romanzo d'estate" di Emily Henry

Oggi è l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Pasqua, il che significa che è anche il mio ultimo giorno di lavoro (al momento) e ci sono arrivata così stressata che una parte di me spera che mercoledì prossimo - che è anche il mio compleanno - non mi richiamino perché quello è diventato un ambiente così tossico e il mio livello di tolleranza è pericolosamente basso.
 
 
Titolo: Romanzo d'estate
Titolo originale: Beach Read
Autrice: Emily Henry
Data di uscita: 1 luglio 2021
Data di uscita originale: 19 maggio 2020
Durata: 10H 14Min (Audible Edition)
Editore: HarperCollins
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Trama: Augustus Everett è un autore amato dalla più intransigente critica letteraria.
January Andrews invece scrive deliziose commedie romantiche che scalano regolarmente le classifiche.
Lui è uno scrittore serio, ma non riesce a parlare di sentimenti.
Lei è una sostenitrice dell'amore per sempre e del lieto fine.
Non hanno niente in comune. A parte che per i prossimi tre mesi saranno vicini di casa.

January ha infatti deciso di rifugiarsi nel cottage del padre sul lago Michigan e pensa di trascorrere l'estate raccogliendo le idee e scrivendo un romanzo pieno della felicità che non sa più immaginare: ha da poco scoperto un segreto sui suoi genitori e non crede più nell'amore.
Nella veranda accanto alla sua c'è però un vicino di casa inaspettato: Augustus Everett, suo ex compagno di college e soprattutto autore di fama. Anche lui colpito da un paralizzante blocco dello scrittore. Da sempre i due non si sopportano, ma decidono di lanciarsi una sfida per cercare di darsi una mano, o più probabilmente di punzecchiarsi.
Si scambieranno il romanzo. E così Augustus dovrà dimostrare di saper scrivere anche un lieto fine e January di sapersi cimentare nella scrittura del Grande Romanzo Americano. E questa scommessa cambierà inevitabilmente tutti i finali...

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Ho iniziato l'audiolibro ridendo a voce alta come una matta: January nella prima parte è una sorta di Bridget Jones estremamente portata per le figuracce verbali e non e dotata di un sarcasmo e di una sagacia da lacrime agli occhi - e la narratrice l'ha resa splendidamente. 

E January è anche una scrittrice di romanzi rosa che non crede più nel lieto fine: non dopo che la vita perfetta che ha sempre cercato di costruire è crollata, non dopo che il fidanzato perfetto l'ha lasciata, non dopo che il matrimonio dei suoi genitori è crollato in seguito alla morte di suo padre e alla scoperta di un segreto tale che sua madre si rifiuta di parlarne e che January non sa come affrontare e come elaborare. 

L'unico modo per farlo è trascorrendo l'estate nel cottage in Michigan di proprietà di suo padre - già, perché a quanto pare suo padre aveva una seconda vita (e una seconda donna) in una graziosa casetta sul lago, anche quando sua madre stava affrontando il cancro. E January non sa più chi è lei e chi era suo padre e forse, occupandosi di svuotare e vendere il cottage, potrà trovare delle parti di suo padre che a quanto pare le erano sconosciute. 

E qui ritrova anche Gus Everett, il suo rivale al college - anche lui in crisi con la vita e in crisi con la scrittura. Evitarlo proprio non si può, battute e punzecchiature sono all'ordine del giorno e tornare a sfidarsi sulla scrittura è quasi come tornare ad indossare quella vecchia felpa sformata che avevi dimenticato quanto fosse calda e comoda. 


Come ho detto sopra, inizialmente ho riso molto. 
Ma questo non è un romanzo d'amore alla fine - si parla di dolore, morte, cancro, di figli che idealizzano i genitori e il loro rapporto e di altri figli che invece lo vedono per quello che è e che vorrebbero solamente fuggire, di tradimento e seconde famiglie. Tutto il romanzo - e il romanzo stesso che January finisce per scrivere - è un'elaborazione del lutto nei confronti di suo padre, della persona che aveva conosciuto e della persona che non sapeva che fosse e finisce anche per diventare una sorta di perdono, un'accettazione del fatto tutti siamo umani e fallibili. In misura minore - perché non abbiamo il suo punto di vista - quello di Gus finisce per essere una riconciliazione con l'amore, pur mantenendo sempre il suo lato cinico e razionale. 

January e Gus li ho trovati molto carini, ma estremamente diversi da come me li aspettavo. Intanto ci sono stati molti meno battibecchi di quanto mi sarei aspettata - è molto meno enemies to lovers di quanto credessi perché tra loro era già successo qualcosa al college e quindi l'attrazione e il desiderio reciproco erano già lì sotto la superficie. Ci mettono quindi poco a passare al lato fisico e quindi mi è mancata quella tensione, quel crescendo, che avrei voluto vedere svilupparsi nel corso di più tempo di quanto effettivamente si è visto. 

La parte centrale mi ha quindi un po'... non dico annoiata, ma lasciata comunque un po' indifferente nelle parti in cui consumano il rapporto fisico e invece mi sono commossa nel finale, quando finalmente January decide di affrontare la realtà e leggere le lettere che le ha lasciato suo padre. 

Insomma, se vi aspettate un "classico" chick-lit questo non lo è - è un libro che affronta e si concentra su altri aspetti al di fuori della storia d'amore, quindi se deciderete di leggerlo sapete in cosa andate a tuffarvi. 

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