domenica 30 aprile 2023

[Recensione] "The Buried" di Melissa Grey

Ultimo giorno e ultima recensione di aprile, che ero indecisa se postare oggi o meno perché domani sarebbe giorno di recap mensile e quindi sarebbe visibile per troppo poco tempo prima di venir rimpiazzata da un nuovo post - ma è anche vero che non ho ancora fatto le foto dei libri acquistati e ricevuti in regalo, quindi...
 
 
Titolo: The Buried
Autrice: Melissa Grey
Data di uscita: 7 settembre 2021
Durata:
8H 18Min (Audible Edition)
Editore: Scholastic Press
Link Amazon: https://amzn.to/3Hb2Rle

Trama [tradotta da me]: Dieci anni fa, un disastro ha colpito la remota cittadina di Indigo Falls. Un terribile evento ha portato i residenti a rifugiarsi sottoterra, dentro bunker che li tengono al sicuro dai pericoli della superficie. Nessuno parla di ciò che è accaduto quel giorno tremendo, ma persino i più giovani ricordano la paura e - più di tutto - il dolore lancinante quando la luce del sole ha toccato la loro pelle.

Ora una manciata di famiglie occupa lo stesso bunker, guidate da una carismatica leader chiamata Dr. Imogen Moran. Ci sono molte regole che la dottoressa Moran ha stabilito per governare e mandare avanti la vita sottoterra. Devi sempre dire la verità. Devi evitare la luce del sole. Non deve mai esserci un contatto fisico pelle contro pelle.

Ma la regola più importante, quella che venne inculcata ossessivamente nelle loro teste sin dal momento in cui il portellone fu sigillato anni or sono, era alla fine della lista. Risuonava nelle loro menti quando tutto era silenzioso, faceva eco nella quieta e solitaria oscurità.

Non devi mai uscire fuori.
 
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Se devo essere sincera, mi aspettavo qualcosa di molto più spaventoso - qualcosa di molto più horror. In fondo, la cover sembrava promettere scintille in quel senso. 
E sono anche partita con nella mente le immagini di The 100 della quarta e della quinta stagione nel bunker, quindi sì - un clima post-apocalittico con svariate tensioni interne. 

Invece la cosa è stata molto più blanda di quanto mi aspettassi. 

I nostri protagonisti sono tre: Sash, Yuna e Gabe. 
Appartengono a tre famiglie diverse, ma non sono comunque i più giovani del gruppo - due di loro, Sash e Gabe, hanno una sorella e un fratello più piccoli. A tenere le loro famiglie al sicuro nel bunker da dieci anni dopo il Cataclisma è la dottoressa Moran, colei che li ha salvati e colei che ogni notte si avventura fuori con una tuta hazmat per vedere se ci sono sopravvissuti o cibo. 
Già, perché dopo dieci anni nel bunker le risorse alimentari iniziano a scarseggiare, la poca illuminazione che c'è - perché il buio è una benedizione e serve a tenerli al sicuro - salta più spesso di quanto non facesse anni prima e se si dovesse rompere anche il sistema di ventilazione per loro non ci sarebbe scampo: non potrebbero più vivere lì sotto, metri e metri sottoterra, ma non potrebbero neanche vivere fuori - l'aria e la luce li ucciderebbero, così almeno sostiene Moran. 

Ma Gabe ha trovato qualcosa di strano nelle planimetrie del bunker, qualcosa che lo incuriosisce e che domanda di essere esplorato - ma provare a salire in superficie è davvero una buona idea? E se Moran avesse ragione, se fossero loro gli unici sopravvissuti sulla Terra? E se Moran invece sbagliasse, se ci fosse qualcun altro - o qualcos'altro - là fuori e il mondo esistesse ancora?


Mi aspettavo qualcosa di più spaventoso, qualcosa che mi facesse venire la pelle d'oca - non dico per forza sovrannaturale, ma qualcosa che tenesse alta la tensione fin da subito come il sospetto di non essere più al sicuro nel bunker e di stare per morire da un momento all'altro. Ma la verità è che nel bunker, a parte il solito porridge per colazione e prima che i nostri protagonisti smuovano le acque, la famiglie ci stanno bene: si sono abituate a quella che è la loro routine da dieci anni, ognuno ha i suoi compiti e i più piccoli nemmeno ricordano come fosse la vita fuori prima del Cataclisma. 

Ovviamente è chiaro fin da subito chi è il villain della storia e si indovina anche presto quale sia la motivazione che lo spinge - l'ho immaginato fin da subito. Ho apprezzato i tre protagonisti, ognuno di loro coraggioso a modo suo e in modo diverso, ma chi davvero continua a contraddire sempre l'autorità di Moran sono Sash e sua nonna Olga - a quest'ultima ho proprio voluto bene. 

Avrei voluto sapere di più del Cataclisma - Sash è l'unica che, oltre a quelle mentali e psicologiche, ne porta anche le cicatrici fisiche sulla pelle e continua ad avere gli incubi, ma per il trauma non ci vuole neanche pensare e quindi scopriamo qualcosa di più solo alla fine quando tutti i segreti vengono alla luce e le bugie crollano. Lì scopriamo cosa è stato il Cataclisma e cosa l'ha causato, ma sempre con troppi pochi dettagli e in maniera alquanto nebulosa - non dico che avrei voluto una descrizione grafica dell'orrore (anche se visto il tipo di storia che il libro voleva raccontare la cosa ci sarebbe stata bene), ma sicuramente qualcosa di più di quello che abbiamo ottenuto. 

Ciò che è sopravvissuto al Cataclisma e che sta sopra le loro teste dovrebbe fare paura, ma in qualche modo inquieta soltanto perché anche qui non è mai davvero chiaro di chi o cosa si tratti - ma visti i riferimenti storici che poi vengono fatti lo si può immaginare. A fare davvero paura sono le famiglie dei ragazzi nella seconda metà del romanzo - anni di isolamento da tutto, di convivenza forzata e prossimità inevitabile finiscono con il fomentare sensi di colpa e di risentimento nei confronti di quei membri della famiglia che sono sopravvissuti a scapito di altri e il lutto per chi si è perso si trasforma in odio per chi è sopravvissuto. Inoltre anni di tutto questo, anni di condizionamento, hanno creato una sorta di "mente alveare", dove il pensiero di tutti si uniforma a quello che decide e vuole il loro leader - e i nostri tre ragazzi, che hanno osato sfidare l'autorità, ne pagano le conseguenze peggiori. Davvero l'orrore qui è vedere genitori che voltano le spalle ai loro figli e lasciano che succedano loro cose terribili e ingiustificate - ho odiato tutti con l'intensità di mille soli e un'altra pecca di questo libro è stato non vedere un confronto genitori-figli una volta finito il pericolo. Io personalmente li avrei disconosciuti come tali.  

Insomma, mi aspettavo qualcosa di più horror, sia dentro il bunker che fuori e non ci sono abbastanza descrizioni e motivazioni del Cataclisma e di ciò che è avvenuto dopo - nell'epilogo avrei anche voluto avere uno scorcio del mondo restante e di com'era stato per loro. A tenere avvinghiati alla storia è però il legame tra Sash, Yuna e Gabe che farebbero qualunque cosa l'uno per l'altro - e che fanno esattamente ciò che avrebbero dovuto fare i loro genitori, ovvero proteggersi l'un l'altro ed essere sempre leali e fedeli. 

Non male, ma mancano troppi dettagli del prima e del dopo questi dieci anni nel bunker. 

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