lunedì 20 settembre 2021

[Recensione] "Not Cinderella's Type" di Jenni James

Avrei dovuto pensare che probabilmente avrei perso quattro ore e mezza della mia vita con questo libro se le recensioni su Goodreads avevano ragione. 
Io però sono andata avanti lo stesso perché sono masochista e quindi eccoci qui, con la recensione al peggior retelling di Cenerentola mai letto.
 
 
Titolo: Not Cinderella's Type
Serie: Modern Fairy Tales #1
Autrice: Jenni James
Data di uscita: aprile 2018
Data di uscita originale: febbraio 2016
Durata: 4H 27Min (Storytel Edition)
Editore: Serenity Brooke Press
Link Amazon: https://amzn.to/3kfiqNM

Trama [tradotta da me]: Indy Zimmerman ha un nuovo stalker che non ha intenzione di lasciarla in pace, non importa quello che lei gli dica. E lasciamo perdere il fatto che sia uno dei ragazzi più popolari a scuola—lei è sicura che Bryant Bailey stia solo cercando di mettere a tacere la sua coscienza dopo averle praticamente distrutto la vita. Ma quando Bryant non molla e insiste per instaurare una sorta di bizzarra amicizia con lei, inspiegabilmente funziona e le due difese iniziano piano piano a crollare. Lui non è il suo tipo. Lei non è mai stata attratta da ragazzi come Bryant, ma non ha neanche mai conosciuto qualcuno così testardo e premuroso o che fosse in grado di farle confessare cose che non direbbe nemmeno al suo migliore amico.

--- ---

TRIGGER WARNING: pensieri suicidi, abuso psicologico, morte di un animale. 


Premessa: forse sono scema io, ma dalla trama non avevo affatto capito che si trattasse di un retelling di Cenerentola e, lasciatemelo dire, in quanto a lunghezza sembra più una fanfiction ed è il peggiore che abbia mai letto. 

Essendo molto breve, potete poi scommetterci la testa che è presente un instalove. 

 
Indy - il cui vero nome è Cindy Ella - ha passato le ultime settimane ad evitare Bryant come la peste e lui semplicemente non recepisce il messaggio. Lui continua a seguirla, a tentare di parlarle per scusarsi di quello che è stato un tragico incidente, ma Indy ce l'ha a morte con lui. 
 
Ora, non so se scriverlo o no perché potrebbe essere spoiler, ma se guardate i trigger warning potreste capire a cosa mi riferisco. Insomma, Indy la potevo capire - il primo che provasse a torcere un singolo pelo alla mia Alaska non farebbe in tempo a tirare il prossimo respiro e io so essere veramente rancorosa - ed essendo Miss Wiggins l'ultima cosa che le restava di sua madre era ancora più comprensibile la sua rabbia. Quindi col cavolo che sarei stata tutta lovey-dovey con Bryant - gente, io porto ancora rancore a delle persone per cose avvenute all'asilo. ALL'ASILO. Quindi figuratevi se qualcuno facesse qualcosa alla mia Alaska. 

Il problema è che bastano due moine e subito Indy è preda dell'instalove per Bryant - e prima che diciate qualcosa, Bryant quasi le dice di amarla già quando sono ancora alla prima vera conversazione in cui si aprono un po' l'uno con l'altro. 

L'altro problema è il suo migliore amico Maxton, convinto che stessero insieme da un anno. Pronto? Quasi non sai come sia la sua situazione a casa, non vi vedete mai fuori da scuola perché lei è sempre in punizione e a fare i lavori domestici, non vi siete manco mai baciati o presi per mano e, quando ti parla tutta felice di come si è evoluta la situazione con Bryant, salti su dicendo: "ma gli hai detto che hai un fidanzato?" 
Ma quando? Ma dove? 

In generale è tutto molto caotico, con Bryant che dice ad Indy che le cose tra loro si stanno facendo serie troppo in fretta - e su questo potrei anche dargli ragione - e che per questo, al fine di "guarire e trovare se stessa", dovrebbe uscire e stare con Maxton che è più il suo tipo. E questa disgraziata che risponde? "Sì, va bene." *inserire facepalm*

Le cugine/sorellastre si vedono poco, ma in compenso abbiamo uno zio che fa davvero paura - quel momento e quella discussione sono stati scritti bene perché anche il lettore si sente fortemente a disagio e teme per la vita di Indy.
Peccato che appunto, essendo breve, manca di approfondimento psicologico - che però ci viene dato da Bryant che, solo perché suo padre è psichiatra, a diciassette anni parla come se avesse già la laurea in mano e più che essere il "ragazzo" di Indy, sembra invece il suo terapista. Seriamente, Bryant deve spiegare tutto per forza - anche a Indy per farle capire è abusata e lei manco se ne rende conto della situazione in cui vive.

Ha dalla sua che si legge molto velocemente, ma è troppo breve perché situazioni e personaggi siano esplorati e in generale è costruito abbastanza maluccio - di Cenerentola c'è solo lo scheletro, per il resto è la storia di un instalove. 

Nessun commento:

Posta un commento