giovedì 30 settembre 2021

[Recensione] "The Darkness Outside Us" di Eliot Schrefer

Eccoci con l'ultima recensione di settembre - per l'ultimo libro letto a settembre. 
E basta, altrimenti mi rimetto a piangere.
 
 
Titolo: The Darkness Outside Us
Autore: Eliot Schrefer
Data di uscita: 1 giugno 2021
Durata: 9H 49Min (Storytel Edition)
Editore: Katherine Tegen Books
Link Amazon: https://amzn.to/3CgjXcA

Trama [tradotta da me]: Due ragazzi, soli nello spazio.

Dopo che la prima colonizzatrice su Titano ha azionato il segnale di pericolo, nessun paese rimanente sulla Terra può permettersi di mandare un intero equipaggio in soccorso, così due nemici giurati vengono caricati sulla stessa navicella.

Ambrose si sveglia sulla Coordinated Endeavor, con nessuna memoria del lancio. Ci sono anche altre cose che non quadrano: le prove indicano che degli sconosciuti sono saliti a bordo, il sistema operativo della nave ha la voce di sua madre e il suo bellissimo e imbronciato compagno di bordo si è barricato in isolamento. Ma niente fermerà Ambrose dal fare un modo che la sua missione abbia successo—non quando deve salvare sua sorella.

Per sopravvivere ai segreti della nave, Ambrose e Kodiak dovranno lavorare insieme e imparare a fidarsi l'uno dell'altro… specialmente quando scopriranno contro cosa hanno davvero a che fare. L'amore potrebbe essere l'unico modo per sopravvivere.

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Dimenticavi l'ultima frase della trama - non perché non ci sia romance, perché ce n'è, ma passa decisamente in secondo o terzo piano rispetto a quello che succede nella vita di questi due ragazzi. Il romance è accennato, ma comunque intenso quelle poche volte che la penna dello scrittore volge la sua attenzione su quell'aspetto - l'amore tra Ambrose e Kodiak è qualcosa che trascende tutto il resto. 

E dimenticatevi anche del target young adult con cui viene etichettata questa storia: sebbene i protagonisti abbiano diciassette anni, per quello che vivono - e prima ancora per come sono stati allevati e addestrati - sono uomini adulti che devono affrontare qualcosa che nessun adolescente sarebbe in grado di sopportare. 
Credo che il marketing abbia davvero sbagliato nell'etichettare questo storia come rivolta ad un pubblico young adult perché per ciò che si porta dietro - e la piega che prende - è decisamente indirizzato ad un pubblico adulto. Io stessa, se ogni tanto non fosse stato ripetuto che Ambrose e Kodiak hanno diciassette anni, dimenticavo quale fosse la loro età e me li figuravo davanti come la trentenne che sono io. 

Ma anche alla veneranda età di 32 anni, in più punti mi sono ritrovata in lacrime. 


Siamo nell'anno 2470. 
Il mondo è praticamente distrutto da cambiamenti climatici, guerre ed eventi nucleari che l'hanno quasi raso al suolo. Piccole comunità di essere umani vivono indipendenti, ma la maggior parte della Terra è divisa tra due grandi potenze in uno stato di perenne guerra fredda: la Fédération e la Dimokratía - che, per descrizione di atteggiamento, mentalità, usi e costumi, luoghi e modo di parlare, possiamo paragonare agli Stati Uniti e alla Russia. Per questo, per sfuggire a quella che ormai è una desolazione ambientale, il prossimo passo è trovare un pianeta abitabile da colonizzare. 

Minerva Cusk è la prescelta - appartenente alla Fédération e figlia della leader della Cusk Corporation, la più grande industria tecnologica al mondo, sarà lei la prima ad andare nello spazio con l'intento di colonizzare Titano e preparare il pianeta per i prossimi arrivi. Ma quasi subito appena dopo l'atterraggio, il centro controllo missione perde il segnale. 

Due anni dopo, da Titano arriva un segnale: la missione è troppo grande per una sola parte del mondo e, sotto la supervisione della Cusk Corporation come parte neutrale, la Endeavor della Fédération e la Aurora della Dimokratía si fondono nella Coordinated Endeavor con lo scopo di andare a salvare Minerva - oppure recuperare il suo corpo. 
Vengono scelti solo due astronauti per parte: è una missione pericolosa e la popolazione del mondo è già fin troppo a rischio e decimata così com'è per mandare in orbita un gruppo numeroso di uomini e donne per un risultato incerto.

Ambrose si risveglia sulla nave senza alcun ricordo del lancio: è disidratato, malnutrito, dolorante e l'intelligenza artificiale della nave - che ha la voce di sua madre - lo informa che si è appena svegliato da un coma. Perché è finito in coma? Perché non ha alcun ricordo del lancio? Perché non è solo sulla nave? Non sapeva che anche la Dimokratía avesse preso parte alla missione... E perché il suo compagno di bordo non vuole uscire da dietro il portellone arancione della Aurora?

Con tante piccole riparazioni da fare alla nave, le pause infinitesimali del sistema operativo prima di rispondere a qualsiasi domanda - piccole, ma comunque evidenti - Ambrose non sa come adattarsi nonostante l'addestramento. Nella sua esplorazione della nave tante cose non sono come dovrebbero essere oppure sono strane, l'accesso ad alcune parti di essa negato "perché non adibito alla vita umana". 

Con il silenzio e il freddo e il vuoto dello spazio fuori, la minaccia del panico e della claustrofobia e della solitudine che potrebbero schiacciarlo e un'intelligenza artificiale che afferma di avere solamente a cuore la loro sopravvivenza - ma che potrebbe anche essere stata programmata per mentire - Ambrose ha solo Kodiak su cui poter fare affidamento per riuscire a salvare sua sorella e non impazzire nel frattempo. 
Ammesso che Kodiak, che lo vede come il nemico data la loro diversa provenienza e il grande astio tra i loro Paesi, sia disposto a collaborare. 


Ho solo rielaborato la trama, aggiungendo qualche dettaglio in più come il worldbuilding, che non è esattamente spiegato dall'autore perché ci lascia solo degli indizi per immaginarcelo attraverso i ricordi di Ambrose - ma fidatevi, quello che vi ho raccontato sarà solo il 10/15% iniziale al massimo. Il libro è pieno di plot-twists, momenti scioccanti, momenti terrificanti e angoscianti - non tanto perché alcune scene di violenza sono descritte in maniera un po' grafica, ma più che altro per l'aspetto psicologico e il peso di questa angoscia con cui Ambrose e Kodiak devono vivere. 

Gente, io ho pianto in più punti della storia per le cose successe e per le frasi dette. 

Mi uccide non potervi parlare nel dettaglio del perché mi sono affezionata così tanto ad Ambrose e Kodiak - parte di quello che succede loro è il motivo per il quale penso che il marketing abbia sbagliato target a cui rivolgersi e sia invece più per adulti. 
Ci sono aspetti e risvolti psicologici e filosofici in queste pagine, riflessioni che nascono spontanee sul concetto di vita e su come che non siamo solo un corpo fatto di DNA, ma su come il nostro essere sia composto da molto di più: il contesto, l'ambiente in cui cresciamo e viviamo, le persone che ci circondano, le cose che sperimentiamo e che impariamo. Tutto incide in misura maggiore o minore - tolto anche solo uno di questi fattori, ecco che saremmo una persona totalmente diversa dalla prima a livello di individualità e magari anche di coscienza. 
Mi ha portata anche a pensare allo spirito di adattamento, a come ci evolviamo esattamente come e con l'ambiente che ci circonda - niente resta immutato per sempre. 

Ambrose e Kodiak compiono un percorso che li porta a mettere in discussione tutto: quello che hanno sempre saputo, quello che credevano di sapere e loro stessi. Compiono un percorso che li porta a cambiare - e non sempre in meglio: come dicevo, togli un fattore o cambia qualcosa ed ecco che il risultato sarà diverso. 

Quella che aspetta Ambrose e Kodiak durante il loro viaggio è una grande sofferenza, qualcosa per cui non erano stati addestrati e io ho sofferto immensamente con loro. 
 
Sono due ragazzi di diciassette anni - età ritenuta ideale dal controllo missione per sopportare le radiazioni nello spazio - che sentono di dover dimostrare qualcosa a se stessi e al mondo che hanno lasciato. 
Ambrose viene ritenuto da tutti un principino, uno degli eredi Cusk che in realtà non ha quasi mai visto sua madre - troppo impegnata a costruire il nome di famiglia - e che di tutti i suoi fratelli e sorelle, Minerva era l'unica alla quale era legato. Ambrose è un abile programmatore, ma è difficile togliersi di dosso l'idea che sia stato scelto davvero per le sue capacità e non solo per il legame con Minerva e il cognome Cusk. 
Kodiak invece è un orfano - in Dimokratía sono gli orfani ad essere prelevati e addestrati duramente, quasi indottrinati in maniera militare, per diventare astronauti con lo scopo di rendere fiero il paese; la missione e l'onore vengono prima di tutto, anche degli amici. E Kodiak, addestrato al combattimento corpo a corpo e alle tecniche di sopravvivenza, ha sacrificato molto pur di essere il prescelto per la missione.
 
Il loro amore è uno slow burn - non credo lo si possa chiamare instalove anche se sono tutto ciò che conoscono sulla nave, anche se sono gli unici esseri umani nel raggio di migliaia di chilometri. Nessuno dei due rappresenta ciò che l'altro immaginava come amore prima di partire per la missione e il loro sentimento evolve esattamente come evolvono loro: con passi avanti, passi indietro, fallimenti, successi, ritrosia, reticenza, rifiuto, accettazione e tutte le altre sfumature che compongono una relazione. 

Avevo detto che questa recensione sarebbe stata corta visto l'altissimo rischio di spoiler e spero che il mio sproloquio non vi abbia fatto capire in nessun modo cosa dovranno affrontare Ambrose e Kodiak durante il loro viaggio: loro non erano pronti, io non ero pronta e non dovreste esserlo neanche voi per essere in grado di godervi appieno questo libro e soffrire come ho sofferto io insieme a loro. 

Io e il genere sci-fi non incrociamo spesso le nostre strade - almeno non in materia di libri. Di solito preferisco film e telefilm per una "visione" migliore e mi sono venute in mente alcune cose di The 100 - anche se con The 100 questo libro non c'entra niente o quasi, se non per l'aspetto di una Terra distrutta e della ricerca di un nuovo pianeta su cui vivere. 
The Darkness Outside Us però descrive benissimo la nave, descrive bene la tecnologia, siamo di grado di orientarci e figurarci cosa abbiamo davanti e contro cosa i nostri due protagonisti devono combattere. Ho amato questo libro, ho amato Ambrose e Kodiak - la loro storia è estremamente commovente e straziante perché devono affrontare qualcosa che non hanno chiesto. E ribadisco, mi uccide non potervi dire perché rischio anche adesso le lacrime se penso a loro e al percorso fatto dall'inizio del libro fino alla fine. 

Non so se verrà mai tradotto ma, se leggete in inglese, non indugiate e andate subito a leggere The Darkness Outside Us. Indovinate chi se lo comprerà cartaceo?

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