Mackenzi Lee è nella mia wishlist di Amazon sin dalla pubblicazione di The Gentleman's Guide to Vice and Virtue - Amazon mi dice che è nella mia wishlist dal 28 giugno 2018, ma quella è la data in cui ho fatto lo switch dalla copertina rigida a quella flessibile, quindi la data originale risale ad ancora prima.
Ma compleanni e Natali e lune sono passate da quel giorno e mai nessuno (aka parenti e amiche) che me l'abbia regalato ogni qualvolta che lo mettevo nella lista dei desideri. Poi la Oscar Vault ne ha annunciato la pubblicazione - non solo di quello, ma anche degli altri della serie - e quindi per una volta ho deciso di aspettare l'edizione italiana invece di buttarmi sulla lingua inglese.
Nel frattempo Mackenzi Lee ha scritto un libro su Loki e, da amante della Marvel, poteva non finire in wishlist anche lui?
Anche se, lo sapete voi come lo so io, aspetto il giorno in cui qualcuno ne scriverà uno su Bucky Barnes aka The Winter Soldier.
Ma compleanni e Natali e lune sono passate da quel giorno e mai nessuno (aka parenti e amiche) che me l'abbia regalato ogni qualvolta che lo mettevo nella lista dei desideri. Poi la Oscar Vault ne ha annunciato la pubblicazione - non solo di quello, ma anche degli altri della serie - e quindi per una volta ho deciso di aspettare l'edizione italiana invece di buttarmi sulla lingua inglese.
Nel frattempo Mackenzi Lee ha scritto un libro su Loki e, da amante della Marvel, poteva non finire in wishlist anche lui?
Anche se, lo sapete voi come lo so io, aspetto il giorno in cui qualcuno ne scriverà uno su Bucky Barnes aka The Winter Soldier.
Detto questo, un enorme grazie alla Mondadori Oscar Vault per l'ARC cartaceo.
Titolo: Loki - Il giovane Dio dell'inganno
Titolo originale: Loki: Where Mischief Lies
Autrice: Mackenzi Lee
Data di uscita: 3 marzo 2020
Data di uscita originale: 3 settembre 2019
Pagine: 396 (copertina rigida)
Editore: Mondadori Oscar Vault
Link Amazon: https://amzn.to/2wHdhrj
Trama: Non è ancora giunto il momento di misurarsi con gli Avengers: per ora il giovane Loki è impegnato al massimo delle sue forze per dimostrarsi eroico, mentre tutti intorno a lui lo ritengono inadeguato. Tutti tranne Amora, l'apprendista maga, che sente Loki come uno spirito affine e riesce a vedere la sua parte migliore. È l'unica che apprezzi la magia e la conoscenza. Un giorno però Loki e Amora causano la distruzione di uno degli oggetti magici più potenti conservati ad Asgard e lei viene esiliata su un pianeta dove i suoi poteri svaniscono. Privato dell'unica persona che abbia visto la sua magia come un dono piuttosto che una minaccia, Loki scivola sempre più nell'ombra di suo fratello Thor. Ma quando tracce di magia vengono ritrovate sulla Terra e messe in relazione con alcuni omicidi, Odino manderà proprio Loki a scoprire cos'è successo. Mentre si infiltra nella Londra del diciannovesimo secolo, la città di Jack lo Squartatore, Loki intraprenderà una ricerca che va oltre la caccia a un assassino. E finirà per scoprire la fonte del proprio potere e quale sarà il suo destino.
Credo sia ormai noto a tutti che il mio personaggio preferito della Marvel sia Bucky Barnes e che in Civil War io sono sempre stata Team Cap.
Ma io ho anche un debole per i personaggi un po' sassy, un po' drama queen - quelli che sono un po' villain-wannabe, ma che in realtà ricadono un po' nella sfumatura grigia della moralità.
Loki è un personaggio che non ho mai visto davvero come un villain vero e proprio e che ho imparato ad apprezzare e amare sempre di più nel corso degli anni - e nei film Tom Hiddleston lo interpreta in maniera magistrale, non potrei vedere nessun altro nei suoi panni e sono davvero felice della serie che arriverà probabilmente l'anno prossimo (viste le circostanze) su Disney+. Soprattutto perché dopo l'ultimo momento felice in Thor: Ragnarok è arrivato Avengers: Infinity War e sappiamo tutti com'è andata a finire. E se non lo sapete, fino a questo momento avete vissuto in una caverna.
Ma il libro narra di un Loki più giovane, prima ancora che facesse il suo esordio nell'MCU nel primo film dedicato a Thor - e badate bene che il libro della Lee si basa proprio sul Loki della Marvel inteso come MCU e fumetti e non quello vero e proprio della mitologia norrena.
Loki è uno dei principi di Asgard, figlio del re Odino. A differenza di suo fratello Thor che è biondo e muscoloso e con un temperamento irruente, Loki invece ha i capelli neri ed è più esile, più riflessivo e calcolatore, addestrato comunque all'arte del combattimento ma non bravo tanto quanto il fratello - Loki vorrebbe studiare la magia, avere più padronanza su quella che già possiede, essere visto alla pari e amato non solo dal padre, ma anche dal popolo di Asgard tanto quanto Thor.
L'unica che lo capisce è Amora, l'apprendista della maga di corte Karnilla. Sono simili loro, ma anche diversi: dove Loki è dubbioso ed incerto, Amora non ha remore, limiti e paure. Loki è affascinato da lei, ma anche intimidito.
Un giorno però combinano un guaio, qualcosa di così grave che finisce con Amora che decide di prendersi la colpa per proteggere Loki e finisce per questo esiliata su un pianeta senza magia.
Gli anni passano, Loki studia la magia con sua madre Frigga e la competizione con suo fratello Thor per aspirare al trono è sempre lì che ribolle sotto la superficie, con Loki che aspetta soltanto l'occasione giusta per dimostrare ad Odino di avere le stesse qualità e chances di Thor per diventare re.
All'ennesima delusione agli occhi di Odino, Loki per punizione viene mandato sulla Terra ad indagare su una serie di omicidi che sembrano avere una firma magica - una serie di morti che però sembrano essere ancora vivi, solo addormentati. Venuto in contatto con la SHARP Society, un Loki dapprima riluttante e desideroso solamente di tornare ad Asgard finirà poi per sentirsi coinvolto nella vicenda - e da degli umani, per giunta.
Loki può davvero cambiare il suo destino? Può essere finalmente l'eroe della storia oppure è destinato ad essere il cattivo che tutti i libri di mitologia dipingono come tale? L'ingannatore? Il padre di tutte le bugie? Il dio del caos?
Loki è chiaramente il personaggio più sviluppato e sviscerato in questo libro.
Loki è ancora abbastanza giovane, ma si rende benissimo conto della disparità di trattamento da parte di suo padre nei confronti suoi e di Thor - due pesi e due misure, proprio. Loki si rende conto che tutti lo guardano con sospetto e con paura a causa della sua magia, sa della visione che suo padre ha avuto su di lui ma Loki non riesce a credere che arriverà il giorno in cui commetterà proprio quelle azioni. E cercando di evitarle oppure andando avanti con la sua vita come sempre finirà comunque per far avverare quel destino, indipendentemente da cosa sceglierà di fare?
Loki non è cattivo, ma tutti l'hanno già bollato come tale per qualcosa che potrà fare in futuro. Hai forse scelta quando ti hanno già assegnato la parte del cattivo?
In missione sulla Terra, Loki incontra i membri della SHARP Society capeggiati dalla signora S., ma è con uno dei suoi membri, Theo - un ragazzo che come lui è emarginato perché "diverso" - che, pur non volendo, stringe un rapporto più stretto.
In una Londra grigia, sporca e fumosa del diciannovesimo secolo, Theo è affascinato da Loki non solo perché si trova al cospetto di un dio, ma perché Loki rappresenta tutto quello che la sua epoca non comprende e non accetta: Loki è genderfluid, non ha problemi a sentirsi a volte uomo e a volte donna, non ha problemi ad avere le unghie dipinte di nero e indossare stivali con il tacco purché sia sempre elegante, non vede dove sia il problema nell'amare qualcuno del suo stesso sesso - semplicemente, agli occhi di Theo, Loki può essere chi vuole. Ma non è così semplice invece per Loki.
Loki fa tanta tenerezza perché anche quando vuole fare la cosa giusta, anche quando - nonostante qualche inganno e bugia - si giustifica dicendo di farlo per una nobile causa, anche quando vuole essere l'eroe, finisce sempre per essere visto solamente per le sue mancanze in una battaglia che non può vincere.
E Loki vorrebbe solo essere amato e avere le stesse possibilità degli altri per poterci riuscire. Vorrebbe essere accettato - Loki è un dio straordinariamente umano quando ha a che fare con le proprie emozioni.
I dialoghi con Thor sembrano presi direttamente da un film dell'MCU e sì, probabilmente Thor ci fa un po' la figura dello scemotto tutto muscoli in questo libro, ma l'ho trovato molto simile al Thor del primo film - prima di tutta la consapevolezza dei modi di suo fratello acquisita negli anni successivi e con gli scontri seguenti.
Gli ho dato quattro stelle perché mi è piaciuto e mi ha intrattenuta, ma non sono esattamente piene perché gli altri personaggi - compreso Odino - non sono molto sfaccettati e la scrittura della Lee è molto semplice e scorrevole, ma fatta soprattutto di dialoghi - la Londra del diciannovesimo secolo si riesce a "vedere" bene, ma avrei gradito molte più scene di vita e descrizioni di Asgard nella prima metà del romanzo.
Ed è vero che Loki è ancora abbastanza giovane in questo libro, ma non è più un ragazzino - se vogliamo usare termini umani - e mi aspettavo che fosse già più consapevole e padrone della sua magia e delle sue abilità, invece è ancora molto incerto e acerbo.
Sono belli però i rimandi ad altri elementi della Marvel: il Prisma di luce blu (indovinate un po' cos'è...), le prime industrie Stark, il nome che potrebbe assumere la SHARP Society dovesse eventualmente cambiarlo (inizia sempre per S...).
Quello della Lee è un libro che porta Loki su un percorso di autodeterminazione e consapevolezza di sé, che porta anche il lettore a chiedersi se il destino sia davvero già scritto oppure se ce lo creiamo noi - se le aspettative e le paure che abbiamo nei confronti degli altri e di noi stessi finiscono poi per essere profezie che si autoavverano.
Titolo originale: Loki: Where Mischief Lies
Autrice: Mackenzi Lee
Data di uscita: 3 marzo 2020
Data di uscita originale: 3 settembre 2019
Pagine: 396 (copertina rigida)
Editore: Mondadori Oscar Vault
Link Amazon: https://amzn.to/2wHdhrj
Trama: Non è ancora giunto il momento di misurarsi con gli Avengers: per ora il giovane Loki è impegnato al massimo delle sue forze per dimostrarsi eroico, mentre tutti intorno a lui lo ritengono inadeguato. Tutti tranne Amora, l'apprendista maga, che sente Loki come uno spirito affine e riesce a vedere la sua parte migliore. È l'unica che apprezzi la magia e la conoscenza. Un giorno però Loki e Amora causano la distruzione di uno degli oggetti magici più potenti conservati ad Asgard e lei viene esiliata su un pianeta dove i suoi poteri svaniscono. Privato dell'unica persona che abbia visto la sua magia come un dono piuttosto che una minaccia, Loki scivola sempre più nell'ombra di suo fratello Thor. Ma quando tracce di magia vengono ritrovate sulla Terra e messe in relazione con alcuni omicidi, Odino manderà proprio Loki a scoprire cos'è successo. Mentre si infiltra nella Londra del diciannovesimo secolo, la città di Jack lo Squartatore, Loki intraprenderà una ricerca che va oltre la caccia a un assassino. E finirà per scoprire la fonte del proprio potere e quale sarà il suo destino.
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Credo sia ormai noto a tutti che il mio personaggio preferito della Marvel sia Bucky Barnes e che in Civil War io sono sempre stata Team Cap.
Ma io ho anche un debole per i personaggi un po' sassy, un po' drama queen - quelli che sono un po' villain-wannabe, ma che in realtà ricadono un po' nella sfumatura grigia della moralità.
Loki è un personaggio che non ho mai visto davvero come un villain vero e proprio e che ho imparato ad apprezzare e amare sempre di più nel corso degli anni - e nei film Tom Hiddleston lo interpreta in maniera magistrale, non potrei vedere nessun altro nei suoi panni e sono davvero felice della serie che arriverà probabilmente l'anno prossimo (viste le circostanze) su Disney+. Soprattutto perché dopo l'ultimo momento felice in Thor: Ragnarok è arrivato Avengers: Infinity War e sappiamo tutti com'è andata a finire. E se non lo sapete, fino a questo momento avete vissuto in una caverna.
Ma il libro narra di un Loki più giovane, prima ancora che facesse il suo esordio nell'MCU nel primo film dedicato a Thor - e badate bene che il libro della Lee si basa proprio sul Loki della Marvel inteso come MCU e fumetti e non quello vero e proprio della mitologia norrena.
Loki è uno dei principi di Asgard, figlio del re Odino. A differenza di suo fratello Thor che è biondo e muscoloso e con un temperamento irruente, Loki invece ha i capelli neri ed è più esile, più riflessivo e calcolatore, addestrato comunque all'arte del combattimento ma non bravo tanto quanto il fratello - Loki vorrebbe studiare la magia, avere più padronanza su quella che già possiede, essere visto alla pari e amato non solo dal padre, ma anche dal popolo di Asgard tanto quanto Thor.
L'unica che lo capisce è Amora, l'apprendista della maga di corte Karnilla. Sono simili loro, ma anche diversi: dove Loki è dubbioso ed incerto, Amora non ha remore, limiti e paure. Loki è affascinato da lei, ma anche intimidito.
Un giorno però combinano un guaio, qualcosa di così grave che finisce con Amora che decide di prendersi la colpa per proteggere Loki e finisce per questo esiliata su un pianeta senza magia.
Gli anni passano, Loki studia la magia con sua madre Frigga e la competizione con suo fratello Thor per aspirare al trono è sempre lì che ribolle sotto la superficie, con Loki che aspetta soltanto l'occasione giusta per dimostrare ad Odino di avere le stesse qualità e chances di Thor per diventare re.
All'ennesima delusione agli occhi di Odino, Loki per punizione viene mandato sulla Terra ad indagare su una serie di omicidi che sembrano avere una firma magica - una serie di morti che però sembrano essere ancora vivi, solo addormentati. Venuto in contatto con la SHARP Society, un Loki dapprima riluttante e desideroso solamente di tornare ad Asgard finirà poi per sentirsi coinvolto nella vicenda - e da degli umani, per giunta.
Loki può davvero cambiare il suo destino? Può essere finalmente l'eroe della storia oppure è destinato ad essere il cattivo che tutti i libri di mitologia dipingono come tale? L'ingannatore? Il padre di tutte le bugie? Il dio del caos?
Loki è chiaramente il personaggio più sviluppato e sviscerato in questo libro.
Loki è ancora abbastanza giovane, ma si rende benissimo conto della disparità di trattamento da parte di suo padre nei confronti suoi e di Thor - due pesi e due misure, proprio. Loki si rende conto che tutti lo guardano con sospetto e con paura a causa della sua magia, sa della visione che suo padre ha avuto su di lui ma Loki non riesce a credere che arriverà il giorno in cui commetterà proprio quelle azioni. E cercando di evitarle oppure andando avanti con la sua vita come sempre finirà comunque per far avverare quel destino, indipendentemente da cosa sceglierà di fare?
Loki non è cattivo, ma tutti l'hanno già bollato come tale per qualcosa che potrà fare in futuro. Hai forse scelta quando ti hanno già assegnato la parte del cattivo?
In missione sulla Terra, Loki incontra i membri della SHARP Society capeggiati dalla signora S., ma è con uno dei suoi membri, Theo - un ragazzo che come lui è emarginato perché "diverso" - che, pur non volendo, stringe un rapporto più stretto.
In una Londra grigia, sporca e fumosa del diciannovesimo secolo, Theo è affascinato da Loki non solo perché si trova al cospetto di un dio, ma perché Loki rappresenta tutto quello che la sua epoca non comprende e non accetta: Loki è genderfluid, non ha problemi a sentirsi a volte uomo e a volte donna, non ha problemi ad avere le unghie dipinte di nero e indossare stivali con il tacco purché sia sempre elegante, non vede dove sia il problema nell'amare qualcuno del suo stesso sesso - semplicemente, agli occhi di Theo, Loki può essere chi vuole. Ma non è così semplice invece per Loki.
Loki fa tanta tenerezza perché anche quando vuole fare la cosa giusta, anche quando - nonostante qualche inganno e bugia - si giustifica dicendo di farlo per una nobile causa, anche quando vuole essere l'eroe, finisce sempre per essere visto solamente per le sue mancanze in una battaglia che non può vincere.
E Loki vorrebbe solo essere amato e avere le stesse possibilità degli altri per poterci riuscire. Vorrebbe essere accettato - Loki è un dio straordinariamente umano quando ha a che fare con le proprie emozioni.
I dialoghi con Thor sembrano presi direttamente da un film dell'MCU e sì, probabilmente Thor ci fa un po' la figura dello scemotto tutto muscoli in questo libro, ma l'ho trovato molto simile al Thor del primo film - prima di tutta la consapevolezza dei modi di suo fratello acquisita negli anni successivi e con gli scontri seguenti.
Gli ho dato quattro stelle perché mi è piaciuto e mi ha intrattenuta, ma non sono esattamente piene perché gli altri personaggi - compreso Odino - non sono molto sfaccettati e la scrittura della Lee è molto semplice e scorrevole, ma fatta soprattutto di dialoghi - la Londra del diciannovesimo secolo si riesce a "vedere" bene, ma avrei gradito molte più scene di vita e descrizioni di Asgard nella prima metà del romanzo.
Ed è vero che Loki è ancora abbastanza giovane in questo libro, ma non è più un ragazzino - se vogliamo usare termini umani - e mi aspettavo che fosse già più consapevole e padrone della sua magia e delle sue abilità, invece è ancora molto incerto e acerbo.
Sono belli però i rimandi ad altri elementi della Marvel: il Prisma di luce blu (indovinate un po' cos'è...), le prime industrie Stark, il nome che potrebbe assumere la SHARP Society dovesse eventualmente cambiarlo (inizia sempre per S...).
Quello della Lee è un libro che porta Loki su un percorso di autodeterminazione e consapevolezza di sé, che porta anche il lettore a chiedersi se il destino sia davvero già scritto oppure se ce lo creiamo noi - se le aspettative e le paure che abbiamo nei confronti degli altri e di noi stessi finiscono poi per essere profezie che si autoavverano.
Da altre recensioni che avevo letto non era emerso questo aspetto di crescita di Loki :) Sembra avere qualche tratto del romanzo di formazione
RispondiEliminaForse si era concentrate sull'aspetto investigativo della storia, ma ci sono molti punti in cui Loki si interroga su stesso e sul suo futuro, se davvero è capace di cose terribile e di cosa comporta il potere che sente dentro di sé.
EliminaQuindi sì, qualche aspetto di romanzo di formazione io lo vedo. :)
Ho consigliato subito questa lettura a mio fratello, appassionato di questo personaggio. Io mi astengo, sono ignoratissimo in fatto di Marvel, non mi piacciono :'(
RispondiEliminaIo in realtà sono partita dalla DC - già a cinque anni ero innamorata di Batman e Gotham ha sempre un posto speciale nel mio cuore. xD
EliminaPerò capisco, anche alle mie due migliori amiche non piacciono! :)