Recensione difficile quella di oggi per un libro che ha un tema altrettanto difficile.
Titolo: The Way I Used to Be
Autrice: Amber Smith
Data di uscita: 22 marzo 2016
Pagine: 441 (Storytel Edition)
Editore: Margaret K. McElderry Books
Link Amazon: https://amzn.to/328KzKw
Trama [tradotta da me]: Eden era sempre stata brava ad essere una brava ragazza e iniziare le superiori non ha cambiato chi fosse. Ma la notte in cui in cui il migliore amico di suo fratello la violenta, il mondo di Eden si capovolge.
Quello che una volta era semplice, ora è difficile. Ciò che Eden una volta amava—chi una volta amava—ora lo odia. Quello che pensava di sapere fosse vero, ora sono bugie. Niente ha più senso e lei sa che dovrebbe dire a qualcuno quello che è successo, ma non può. Così lo seppellisce. E seppellisce anche la persona che era solita essere.
Narrato in quattro parti—primo, secondo, terzo e quarto anno di scuola—questo provocatorio romanzo di debutto svela quanto scavi nel profondo un trauma. Ma mostra anche la forza di una ragazza mentre attraversa la delusione e gli insopportabili dolori dell'adolescenza, del primo amore e del primo cuore spezzato, dell'amicizia infranta e poi ricostruita - il tutto mentre impara a far suo il potere della sopravvivenza che non sapeva di avere nascosto nel proprio cuore.
TRIGGER WARNING: stupro, abuso di alcol, linguaggio volgare, violenza.
Eden ha quattordici anni quando il migliore amico di suo fratello si infila in camera sua la notte della Vigilia di Natale e la stupra, minacciandola di ucciderla se mai dirà una sola parola - ma tanto, chi dovrebbe credere alla piccola Minnie, così timida e silenziosa e con una cotta evidente a tutti per Kevin?
Quando la mattina Eden si rende conto che non è stato un incubo, la sua vita non è più la stessa. Sua madre continua a interromperla quando Eden all'inizio ha il coraggio di aprire bocca e spera che almeno suo fratello si accorga che qualcosa non va - invece no, i genitori sono così entusiasti che l'adorato figlio maggiore sia a casa per Natale dopo i suoi primi mesi al college - che quando è assente, loro e Eden non hanno poi molto da dirsi a tavola - e Kevin è seduto con loro a fare colazione perché lui e Caelin sono inseparabili.
E quando la sua migliore amica Mara, stanca di essere presa di mira dai bulli, decide di fare qualche cambiamento estetico, Eden pensa di seguire il suo esempio - perché il suo corpo è un problema, perché non lo sente più suo, perché se potesse smettere di indossare la sua pelle lo farebbe.
E al secondo anno Joshua Miller, il capitano della squadra di basket, inizia ad interessarsi a lei e Eden vuole solo disperatamente essere normale. Ma la paura, la confusione, il terrore e la rabbia che covano dentro di lei la portano sempre a sabotare questo rapporto.
Poi iniziano i pettegolezzi, iniziano a scrivere sui muri dei bagni che è una puttana, i ragazzi cercano di metterla all'angolo in corridoio e Eden va sempre più in pezzi fino a quando non resta più nulla della ragazzina che era.
The Way I Used to Be è raccontato nel corso di quattro anni e descrive la spirale discendente nella quale precipita Eden - una spirale che la porta ad essere cinica, cattiva, ad abusare di alcol e a saltare da un letto all'altro cercando di riprendersi il controllo che le è stato tolto. Diventa manipolatrice, diventa qualcuno che usa le persone - specialmente i ragazzi, rendendoli oggetti proprio come Kevin ha fatto con lei - e il sesso contenuto in questo libro non ha mai una connotazione positiva perché Eden stessa non lo può vedere in maniera tale.
Essendo raccontato dal punto di vista di Eden, gli altri personaggi restano forse un po' monodimensionali - ma questo perché visto attraverso gli occhi di Eden che ora vede tutto in bianco e nero, in quanto ogni cosa ha perso colore. Ma ho apprezzato come la sua amica Mara non si sia mai lasciata influenzare dai pettegolezzi e non abbia abbandonato Eden, ho apprezzato l'evidente affetto che Josh nutriva nei suoi confronti anche quando Eden lo trattava malissimo.
Per ogni anno che passa vediamo Eden cadere sempre più giù, cercando di mostrarsi come una tosta - spesso non provando davvero alcuna emozione e riempiendo il vuoto con il sesso, spesso crollando quando qualcuno le diceva che era ancora quella quattordicenne di un tempo sapendo bene di non esserlo più, ma allo stesso tempo sentendosi bloccata in quella notte che ha cambiato tutto.
Eden non si sviluppa come un personaggio piacevole, diventa una persona sgradevole e, man mano che passano gli anni, le bugie aumentano e fa terra bruciata attorno a sé, allontanando tutti quelli che amava trattandoli male - all'inizio di ogni capitolo ci si chiede cosa dirà o farà per fare del male a se stessa oppure agli altri.
La sua furia mi ha ricordato un po' quella di Romy in All the Rage di Courtney Summers, ma quella di Eden è costante e sfocia nella violenza quando alla fine colpisce qualcuno. Eden, in un modo che non è ovviamente sano, cerca di venire a patti con il suo trauma e di riprendere il controllo - sentendosi comunque piccola e un oggetto senza valore, mai stabilendo un rapporto con un ragazzo che non avesse come scopo o mezzo il sesso.
The Way I Used to Be è un libro in cui nessuno domanda direttamente ad Eden cosa non vada, in cui nessuno si ferma un secondo per ascoltare e andare oltre le sue bugie, in cui nessuno si chiede il perché di quel cambiamento - e io fortunatamente non ho mai vissuto quello che ha vissuto Eden, ma quello che per me è stato un trauma e che molti forse vedrebbero come una sciocchezza adolescenziale, mi fa ancora vivere come se avessi ancora diciassette anni, mi ha portata a mentire, mi ha portata a diventare una persona che non avrei mai immaginato io potessi diventare, mi ha portata a nascondermi e a bere troppo, mi ha portata a non riconoscere più chi sono stata - a non riconoscere la persona che ero solita essere una volta. E per questo ho capito molte cose di Eden.
Questo libro non è privo di difetti, tuttavia. Dovendo coprire molti anni ovviamente non vediamo tutto, ma spesso si ha la sensazione che molte scene chiave siano state lasciate nell'ombra - è tutto un susseguirsi di brutte cose che accadono a/commette Eden e io per esempio avrei voluto vedere il momento il cui Josh va al college e la reazione di Eden, avrei voluto sapere se è capitato qualcosa di particolare che ha spinto Eden tra il terzo e il quarto anno a smettere di chiamare i suoi genitori "mamma" e "papà" e a chiamarli invece per nome, nonostante i loro rapporti fossero già tesi da molto tempo.
Non sono neanche contraria ai finali aperti, ma The Way I Used to Be forse finisce un po' troppo presto - anche Cracked Up to Be di Courtney Summers ci lascia incerti sul futuro di Parker ma, per quanto aperto come finale, con quello ho comunque avuto una sensazione di "completezza", per quanto questo possa suonare strano.
In ogni caso è una lettura che mi è piaciuta e per quanto tagliato in alcuni punti, l'esperimento di dipanare la spirale discendente di Eden nel corso di quattro anni l'ho trovato veramente interessante - inoltre è il primo libro sull'argomento che leggo in cui la protagonista reagisce ad uno stupro facendo sesso con chi le capita e quando le capita in seguito alla violenza - usando il sesso per cancellare lo stupro dal suo corpo. Forse non accade spesso, ma accade anche questo perché ognuno ha reazioni diverse al trauma.
È una lettura difficile, a volte frammentata come la psiche di Eden e forse ho letto libri che mi hanno coinvolta di più e fatta stare male di più, ma è comunque una lettura che promuovo perché alcune reazioni di Eden - sebbene in circostanze totalmente diverse - le ho avute anche io e mostra come un evento traumatico può mettere radici e cambiare completamente una persona.
Autrice: Amber Smith
Data di uscita: 22 marzo 2016
Pagine: 441 (Storytel Edition)
Editore: Margaret K. McElderry Books
Link Amazon: https://amzn.to/328KzKw
Trama [tradotta da me]: Eden era sempre stata brava ad essere una brava ragazza e iniziare le superiori non ha cambiato chi fosse. Ma la notte in cui in cui il migliore amico di suo fratello la violenta, il mondo di Eden si capovolge.
Quello che una volta era semplice, ora è difficile. Ciò che Eden una volta amava—chi una volta amava—ora lo odia. Quello che pensava di sapere fosse vero, ora sono bugie. Niente ha più senso e lei sa che dovrebbe dire a qualcuno quello che è successo, ma non può. Così lo seppellisce. E seppellisce anche la persona che era solita essere.
Narrato in quattro parti—primo, secondo, terzo e quarto anno di scuola—questo provocatorio romanzo di debutto svela quanto scavi nel profondo un trauma. Ma mostra anche la forza di una ragazza mentre attraversa la delusione e gli insopportabili dolori dell'adolescenza, del primo amore e del primo cuore spezzato, dell'amicizia infranta e poi ricostruita - il tutto mentre impara a far suo il potere della sopravvivenza che non sapeva di avere nascosto nel proprio cuore.
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TRIGGER WARNING: stupro, abuso di alcol, linguaggio volgare, violenza.
Eden ha quattordici anni quando il migliore amico di suo fratello si infila in camera sua la notte della Vigilia di Natale e la stupra, minacciandola di ucciderla se mai dirà una sola parola - ma tanto, chi dovrebbe credere alla piccola Minnie, così timida e silenziosa e con una cotta evidente a tutti per Kevin?
Quando la mattina Eden si rende conto che non è stato un incubo, la sua vita non è più la stessa. Sua madre continua a interromperla quando Eden all'inizio ha il coraggio di aprire bocca e spera che almeno suo fratello si accorga che qualcosa non va - invece no, i genitori sono così entusiasti che l'adorato figlio maggiore sia a casa per Natale dopo i suoi primi mesi al college - che quando è assente, loro e Eden non hanno poi molto da dirsi a tavola - e Kevin è seduto con loro a fare colazione perché lui e Caelin sono inseparabili.
E quando la sua migliore amica Mara, stanca di essere presa di mira dai bulli, decide di fare qualche cambiamento estetico, Eden pensa di seguire il suo esempio - perché il suo corpo è un problema, perché non lo sente più suo, perché se potesse smettere di indossare la sua pelle lo farebbe.
E al secondo anno Joshua Miller, il capitano della squadra di basket, inizia ad interessarsi a lei e Eden vuole solo disperatamente essere normale. Ma la paura, la confusione, il terrore e la rabbia che covano dentro di lei la portano sempre a sabotare questo rapporto.
Poi iniziano i pettegolezzi, iniziano a scrivere sui muri dei bagni che è una puttana, i ragazzi cercano di metterla all'angolo in corridoio e Eden va sempre più in pezzi fino a quando non resta più nulla della ragazzina che era.
The Way I Used to Be è raccontato nel corso di quattro anni e descrive la spirale discendente nella quale precipita Eden - una spirale che la porta ad essere cinica, cattiva, ad abusare di alcol e a saltare da un letto all'altro cercando di riprendersi il controllo che le è stato tolto. Diventa manipolatrice, diventa qualcuno che usa le persone - specialmente i ragazzi, rendendoli oggetti proprio come Kevin ha fatto con lei - e il sesso contenuto in questo libro non ha mai una connotazione positiva perché Eden stessa non lo può vedere in maniera tale.
Essendo raccontato dal punto di vista di Eden, gli altri personaggi restano forse un po' monodimensionali - ma questo perché visto attraverso gli occhi di Eden che ora vede tutto in bianco e nero, in quanto ogni cosa ha perso colore. Ma ho apprezzato come la sua amica Mara non si sia mai lasciata influenzare dai pettegolezzi e non abbia abbandonato Eden, ho apprezzato l'evidente affetto che Josh nutriva nei suoi confronti anche quando Eden lo trattava malissimo.
Per ogni anno che passa vediamo Eden cadere sempre più giù, cercando di mostrarsi come una tosta - spesso non provando davvero alcuna emozione e riempiendo il vuoto con il sesso, spesso crollando quando qualcuno le diceva che era ancora quella quattordicenne di un tempo sapendo bene di non esserlo più, ma allo stesso tempo sentendosi bloccata in quella notte che ha cambiato tutto.
Eden non si sviluppa come un personaggio piacevole, diventa una persona sgradevole e, man mano che passano gli anni, le bugie aumentano e fa terra bruciata attorno a sé, allontanando tutti quelli che amava trattandoli male - all'inizio di ogni capitolo ci si chiede cosa dirà o farà per fare del male a se stessa oppure agli altri.
La sua furia mi ha ricordato un po' quella di Romy in All the Rage di Courtney Summers, ma quella di Eden è costante e sfocia nella violenza quando alla fine colpisce qualcuno. Eden, in un modo che non è ovviamente sano, cerca di venire a patti con il suo trauma e di riprendere il controllo - sentendosi comunque piccola e un oggetto senza valore, mai stabilendo un rapporto con un ragazzo che non avesse come scopo o mezzo il sesso.
The Way I Used to Be è un libro in cui nessuno domanda direttamente ad Eden cosa non vada, in cui nessuno si ferma un secondo per ascoltare e andare oltre le sue bugie, in cui nessuno si chiede il perché di quel cambiamento - e io fortunatamente non ho mai vissuto quello che ha vissuto Eden, ma quello che per me è stato un trauma e che molti forse vedrebbero come una sciocchezza adolescenziale, mi fa ancora vivere come se avessi ancora diciassette anni, mi ha portata a mentire, mi ha portata a diventare una persona che non avrei mai immaginato io potessi diventare, mi ha portata a nascondermi e a bere troppo, mi ha portata a non riconoscere più chi sono stata - a non riconoscere la persona che ero solita essere una volta. E per questo ho capito molte cose di Eden.
Questo libro non è privo di difetti, tuttavia. Dovendo coprire molti anni ovviamente non vediamo tutto, ma spesso si ha la sensazione che molte scene chiave siano state lasciate nell'ombra - è tutto un susseguirsi di brutte cose che accadono a/commette Eden e io per esempio avrei voluto vedere il momento il cui Josh va al college e la reazione di Eden, avrei voluto sapere se è capitato qualcosa di particolare che ha spinto Eden tra il terzo e il quarto anno a smettere di chiamare i suoi genitori "mamma" e "papà" e a chiamarli invece per nome, nonostante i loro rapporti fossero già tesi da molto tempo.
Non sono neanche contraria ai finali aperti, ma The Way I Used to Be forse finisce un po' troppo presto - anche Cracked Up to Be di Courtney Summers ci lascia incerti sul futuro di Parker ma, per quanto aperto come finale, con quello ho comunque avuto una sensazione di "completezza", per quanto questo possa suonare strano.
In ogni caso è una lettura che mi è piaciuta e per quanto tagliato in alcuni punti, l'esperimento di dipanare la spirale discendente di Eden nel corso di quattro anni l'ho trovato veramente interessante - inoltre è il primo libro sull'argomento che leggo in cui la protagonista reagisce ad uno stupro facendo sesso con chi le capita e quando le capita in seguito alla violenza - usando il sesso per cancellare lo stupro dal suo corpo. Forse non accade spesso, ma accade anche questo perché ognuno ha reazioni diverse al trauma.
È una lettura difficile, a volte frammentata come la psiche di Eden e forse ho letto libri che mi hanno coinvolta di più e fatta stare male di più, ma è comunque una lettura che promuovo perché alcune reazioni di Eden - sebbene in circostanze totalmente diverse - le ho avute anche io e mostra come un evento traumatico può mettere radici e cambiare completamente una persona.
Bellissima recensione, ma questo libri anche se lo portassero in italia non fa per me, è un tema che non mi piace leggere.
RispondiEliminaCapisco bene che questo tema non è per tutti - ma grazie! :)
EliminaÈ una recensione veramente bella, complimenti ^^
RispondiEliminaGrazie mille! *-*
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