venerdì 13 settembre 2019

Singing the Book #11

Oggi è venerdì 13, ma noi non temiamo venerdì 13 - vero? 
No, sono altri i giorni che bisognerebbe temere ma, per precauzione, magari non diciamolo a voce alta e aspettiamo di arrivare a sera prima di dare una risposta definitiva.

Singing the Book è una rubrica inventata da me a cadenza assolutamente casuale nella quale vi mostro (e racconto) libri il cui titolo è lo stesso - o con qualche piccola variante - di canzoni che amo oppure ho amato e che potrebbero o non potrebbero c'entrare affatto con la trama.

Siamo all'undicesimo appuntamento del Singing the Book e il tema di oggi è come quello della volta scorsa perché la newsletter di BookBub è stata fonte di ispirazione.

--- --- ---

When You’re Gone di Marguerite O’Callaghan / When You're Gone di Avril Lavigne

Avevo 13 anni quando Avril Lavigne è diventata famosa a livello mondiale con Complicated e Sk8er Boi. Avevo 15 anni quando è uscito il secondo album, Under My Skin, e l'ho praticamente consumato da quante volte l'ho ascoltato - da quanto mi rispecchiava all'epoca e la canzone che lei dedica a suo nonno in quell'album io ancora non riesco ad ascoltarla senza scoppiare in lacrime. Nel 2007 io ero nel bel mezzo del mio inferno personale quando è uscito The Best Damn Thing e le cose - le canzoni, lo stile - erano diversi: Avril stava virando sul pop e io stavo invece virando verso musica più "pesante". Eppure c'erano canzoni in quell'album che mi piacevano tantissimo e che mi facevano anche ballare - in camera mia, sia chiaro. E When You're Gone è sempre stata una delle mie preferite, anche perché all'epoca Avril era sposata con Deryck Whibley - il cantante dei Sum 41 - e quella canzone era dedicata a lui. Dopo io e Avril abbiamo iniziato a separarci: di Goodbye Lullaby amavo What The Hell, Wish You Were Here e Smile e di Avril Lavigne del 2013 Rock N Roll, Hush Hush e Here's to Never Growing Up - e quest'ultima l'ha scritta in parte Martin Johnson quindi non servono altre spiegazioni sul perché mi piace. L'album di quest'anno non l'ho neanche ancora ascoltato - se escludiamo i singoli Head Above Water e I Fell in Love with the Devil. Dal momento che la canzone è una canzone d'amore e che il libro invece è un mystery thriller capite bene che non hanno nulla in comune - a meno che, visto che la storia parla di una ragazza scomparsa e della sua gemella che la cerca, non la intendiamo nel senso platonico del termine quando si riferisce a tutte le cose che ci mancano di una persona che amiamo quando questa non c'è. FUN FACT: visto che si tratta di una serie e che il secondo sembra essere dal punto di vista dei genitori delle ragazze, la trama del seguito ha proprio tra le prime frasi le parole "heads above water" - il che mi riporta ad una delle ultime canzoni di Avril Lavigne che vi ho citato. 




Hope for the Best di Jodi Taylor / Shadows And Regrets degli Yellowcard

Il 2007 non è stato solamente uno degli anni del mio inferno personale, ma è stato anche un anno che mi ha dato parecchie soddisfazioni musicali. È stato l'anno del mio primo concerto, tanto per cominciare - e ricordo che avevo ancora solo il foglio rosa perché dovevo ancora prendere la patente, ma con mio padre ero andata in città - a fine maggio o inizio giugno, non ricordo - nel negozio di musica in piazza per prendere i biglietti del concerto e intanto mi ero comprata Infinity on High dei Fall Out Boy e Minutes to Midnight dei Linkin Park e al ritorno avevo guidato io. E poi a luglio era uscito lui: Paper Walls degli Yellowcard. All'epoca non erano ancora una delle mie band preferite e sì, mi piacevano da tempo e l'album dell'anno precedente aveva significato (e significa tuttora) qualcosa di particolare per me e sapevo che Paper Walls non potevo lasciarmelo scappare - e niente, è stato l'ultimo gradino che mancava e che poi li ha portati in vetta al mio gradimenti con When You're Through Thinking, Say Yes del 2011. Shadows And Regrets è una delle mie canzoni preferite, non solo dell'album ma proprio della loro intera discografia e un anno dopo che avevo rotto con la mia ex-migliore amica capitava proprio a fagiolo - è incredibile come ancora riesca a farmi venire i brividi anche dopo dodici anni. Shadows And Regrets è una canzone nostalgica, malinconica, che parla del posto in cui si è cresciuti e delle strade fatte tante volte, dei fantasmi che le abitano e di un'amicizia che non esiste più e con un libro storico/sci-fi che parla di viaggi nel tempo non ci azzecca nulla, se non che il titolo del secondo è un verso che si trova nel ritornello della prima anche se coniugato al passato. 




Lost Without You di Molly O’Keefe / Lost Without You di Delta Goodrem

Era il 2003 - altro anno piuttosto infelice - e non ricordo se esisteva ancora Top of the Pops su Rai 2 il sabato pomeriggio e, se esisteva, non sono nemmeno sicura di aver sentito lì la canzone di Delta Goodrem. Ero ancora in quella fase intermedia - letteralmente e figurativamente: era l'anno in cui finivo le medie e iniziavo il liceo, era l'anno in cui ascoltavo ancora pop però intanto Linkin Park e Sum 41 si stavano facendo largo a gomitate nella mia vita musicale. Però quella ballad mi piaceva tantissimo, tanto che mi ero pure comprata il singolo - ma credo che la cantante (perlomeno da noi) non sia mai diventata famosa e io stessa poi ho virato verso altri generi. Mi sono dimenticata di Lost Without You per anni, fino a qualche mese quando mi sono decisa a sistemare tutti gli scaffali in camera mia - non solo quelli dei libri, ma anche quello dei DVD e dei CD - e trovandomelo sotto gli occhi mi è tornata in mente. Quindi, quando nella newsletter mi è comparso questo titolo, la canzone è partita in automatico nella mia testa. Si sa che io non sono molto tipo da new adult, però chissà - la canzone potrebbe anche starci dopotutto. 




The Weight of Silence di Gregg Olsen / Weight Of Living, Pt. II dei Bastille

So benissimo che i titoli non sono uguali, ma quando ho visto quello del libro ho subito pensato alla canzone dei Bastille - probabilmente perché è una delle mie preferite di quell'album, Bad Blood, che è ancora quello che preferisco in assoluto. Libro e canzone non hanno nulla in comune: il libro è un thriller - oltretutto secondo di una serie - e invece la canzone chiede a chi la ascolta se la sua vita gli piace così com'è, se è diventato come sognava oppure se non gli piace la persona che è ora, se sta cedendo sotto il peso della vita ed è una delle canzoni di quell'album che più di altre tocca alcune corde dentro di me - ma questo è un discorso per un'altra volta e soprattutto da fare in una sede alquanto diversa da questa. Magari invece, visto che si tratta di passato che ritorna come in ogni thriller che si rispetti, i versi della canzone "It all crept up on you, in the night it got you / And plagued your mind, it plagues your mind" potrebbero avere anche qualche sfumatura che si adatta.



---

Siamo alla fine di questo undicesimo episodio - come al solito fatemi sapere se conoscevate già le canzoni oppure se qualche libro ha stuzzicato il vostro interesse e intanto vi do appuntamento al prossimo mese!

Nessun commento:

Posta un commento