Ventunesimo
appuntamento con questa rubrica inventata da me e se siete nuovi di
queste parti oppure vi siete sempre persi questa rubrica perché a prima
vista la credevate una carrellata delle nuove uscite, potete leggere la
divertente(?) origine del suo titolo QUI.
BRT: Breve Riassunto della Trama è una rubrica inventata da me a cadenza assolutamente casuale nella quale, a gruppi di tre o cinque, vi offro la mia opinione su quei libri a cui non ho dedicato un post di recensione sul blog.
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Ma ora io posso desiderare tutta la serie dal punto di vista di Erik? Possiamo avere anche un'enciclopedia nata dalla sua mente, vista dai suoi occhi e raccontata dalla sua voce? Questa novella funge per un attimo da prequel, ma poi segue gli eventi del primo libro - stavolta non dal punto di vista di Signal, ma da quello di Erik. Ah, l'avevo già detto? Va però letta dopo il secondo volume della trilogia perché in Teen Killers in Love si scoprono cose sul passato di Erik che, leggendo prima Naramauke, oltre ad essere spoiler non avrebbero comunque senso per chi non ha una conoscenza pregressa di personaggi e storia. Scopriamo che Erik sapeva già chi fosse Signal prima ancora che arrivasse al campo e che il suo caso ha risvegliato la sua curiosità per diversi motivi. Leggendo la serie ed essendo nella testa di Signal, Erik resta sempre un mistero per il lettore - resta sempre il dubbio se Erik finga di tenerci e finga ogni sentimento solo per opportunismo oppure se a Signal ci tenga davvero e leggere della sua curiosità, del suo interesse ovviamente egoistico inizialmente e vedere il suo atteggiamento mutare man mano che entra in contatto con lei è qualcosa che, per chi si era innamorata di Erik già al primo libro, toglie veramente il fiato. Oh, Erik.
Il mio regalo inaspettato di Felicia Kingsley
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Quest'anno mi sono proiettata presto nell'atmosfera natalizia, anche se in ritardo di parecchi anni rispetto alla pubblicazione di questa novella. E sapete anche che spesso i romanzi della Kingsley sì, mi piacciono, ma non fanno mai scattare in me quella scintilla di passione. Essendo questa una novella, le vite di Freya e Kyle non vengono poi così approfondite - in particolar modo quella di Kyle perché è Freya la voce narrante - e si finisce con l'affezionarsi non tanto a loro, quanto piuttosto a tutto il caos che li circonda e che sembra seguirli ad ogni passo. E ad ogni consegna di pacco Amazing. Questo perché Freya si improvvisa corriere per ottenere una promozione alla faccia del collega rivale e perché Kyle, sua vecchia cotta del liceo che non vede da tredici anni, per fare un favore ad un amico si improvvisa autista Uber. Questa novella costituirebbe un perfetto episodio di sit-com perché è così surreale e divertente che la si vorrebbe persino vivere in prima persona tra influencer sull'orlo di una crisi di nervi, ex-fidanzati che improvvisamente non hanno più paura degli impegni, case stregate, rockstars che hanno alzato troppo il gomito e si sentono sole la vigilia di Natale, ricongiungimenti in aeroporto, vite che iniziano e vite che invece sono al tramonto e persino un gattino rosso da salvare dall'abbandono. Avete presente Love Actually? Ecco, immaginatevelo con un po' meno romanticismo e molte più risate da lacrime agli occhi.
La lingua delle spine di Leigh Bardugo
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Quando avevo sentito parlare per la prima volta di questo libro, mi era stato descritto - non ricordo da chi - come una raccolta di fiabe per bambini, però quelle che venivano raccontate ai bambini Grisha. E sì, alla fine delle fiabe sono - e pure basate su alcune delle nostre come Hansel & Gretel, La sirenetta e Lo schiaccianoci - ma sono oscure, sinistre e francamente inquietanti. Non sono proprio per bambini e mi sento di dire questo proprio in virtù del fatto che una in particolare ha un personaggio che, sebbene non esplicitamente, alla fine si rivela una sorta di pedofilo (dico "sorta" perché le ragazze prese di mira sono adolescenti ormai prossime all'età adulta, ma comunque ancora ragazzine) e molestatore assassino - insomma, proprio niente di leggero. Sono comunque tutte fiabe che mi hanno catturata e trasportata in un mondo fatto di magia, animali parlanti, boschi e spine, oscurità ma anche resilienza e speranza - in particolare ho amato proprio quelle basate su Hansel & Gretel e La sirenetta.
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Che tuffo nel passato con questa novella! Difficile dimenticare i primi mesi del 2020 quando scoppiò la pandemia e tutta l'Italia andò in lockdown, si chiuse in casa per mesi e si poteva uscire solo per emergenze sanitarie o motivi lavorativi - e quella dannata autocertificazione cambiava praticamente ogni giorno. E non sempre restare chiusi forzatamente in casa equivaleva ad una vacanza rilassante lontano da tutto e da tutti: immaginate Alex, che ha appena scoperto che la sua fidanzata di dieci anni Gaia lo tradisce con il suo personal trainer della palestra oppure immaginate Didi, in visita ai genitori dalla Germania che si ritrova a dover dividere la camera con una sorella adolescente perennemente sull'orlo di una crisi di nervi, una madre complottista, un padre che usa lo stare a casa per lavorare il doppio delle ore e un nonno brontolone. L'unico sollievo che questi due poveri sfortunati hanno nelle loro giornate è uscire in balcone, respirare un po' di aria fresca in una Milano innaturalmente immobile e magari flirtare con il vicino di terrazzo... Felicia all'epoca ha scritto una novella che ha dato speranza e sorrisi a tutti in uno dei momenti più bui che abbiamo mai affrontato e Felicia è una millenial come me visto che abbiamo solo due anni di differenza, quindi tutti i ricordi di Didi sul diario delle superiori che scoppiava di dediche e bigliettini e i discorsi con la sorella sulla musica dell'epoca e sui cellulari dei nostri tempi, sul modo di flirtare e conoscere e frequentare qualcuno quando ancora i social forse non erano nemmeno un'idea nella mente dei loro creatori, mi ha fatta sorridere e provare una dolceamara nostalgia - quindi, per me, questo è uno degli scritti più riusciti della Kingsley.
One Girl di Patty Blount
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Sono passati cinque anni da quando ho letto Some Boys di Patty Blount e ancora non ho dimenticato nulla di quel libro, da tanto che mi è rimasto impresso. Questa novella funge da sequel - o anche da intermezzo visto che, in Someone I Used to Know, Grace e Ian fanno una comparsata - ed è ambientata 226 giorni dopo lo stupro che Grace ha subito ad una festa. Sebbene sia una piccola novella e si sviluppi solo su due capitoli, uno dal punto di vista di Grace e uno da punto di vista di Ian, risuona potente nel messaggio che vuole trasmettere - perché non basta che Ian le abbia creduto, che l'abbia salvata in più di un modo, che la ami e che lei lo ami a sua volta, che la faccia sentire al sicuro e protetta, ancora Grace vive nella paura e soffre di attacchi di panico e flashbacks continui. Ian, nella prima metà di Some Boys,
lasciava molto a desiderare e aveva comportamenti al limite del
tossico, ma poi si decideva a sviluppare una spina dorsale e migliorava.
Qui, dopo un momento melodrammatico in cui tende ad incentrare su di sé
le cose anche quando non sono di sua competenza e non è lui il diretto
interessato, alla fine matura e si rende conto che non può risolvere
tutto da solo e che non è nemmeno tenuto a farlo - che il compito di un
bravo partner in una coppia risulta essere ben altro. A volte l'amore non basta perché Grace deve imparare ad amarsi lei prima di tutto di nuovo, ad avere di nuovo padronanza del suo corpo e della sua mente e della sua vita - quando invece Ian spesso la fa sentire rinchiusa in una fortezza di plexiglas e anche involontariamente la tratta come se fosse sempre sul punto di implodere e spezzarsi. E Ian non lo fa con cattiveria, non fa apposta a non farle mai dimenticare ciò che è successo, ma la maturità di questa novella sta nel far capire ai due protagonisti e ai lettori che entrambi sono sopravvissuti, entrambi sono vittime, entrambi sono traumatizzati ed entrambi devono guarire - magari insieme.
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Siccome ci sono altre letture che ho fatto, ma per cui ho ancora meno da dire e pertanto persino lo spazio di un BRT risulterebbe troppo, ecco un'aggiunta extra all'ultimo appuntamento dell'anno 2023 di questa rubrica con i libri ricevuti per Natale. E sì, sono ancora viva, ma con The Dead Romantics sono in reading slump e, in generale, è stato un mese molto difficile - ma proverò ad impegnarmi e a finirlo prima dell'inizio del 2024.
In the Heights di Quiara Alegria Hudes e Lin-Manuel Miranda è il "libretto" del musical di Broadway, con l'introduzione di una delle sue produttrici che assistette ad uno dei primissimi workshop in cui Lin presentò l'idea e In the Heights era ancora un diamante allo stato grezzo che avrebbe subito modifiche e variazioni per almeno altri cinque anni prima di arrivare a Broadway nel 2008 e vincere poi una cascata di Tony Awards. Seguono poi i testi originali nell'ordine originale di esecuzione - nel film del 2021 alcuni testi sono stati modificati e resi più "moderni", alcune canzoni eliminate oppure anticipate.
Sono passati forse dieci anni da quando ho letto Fangirl di Rainbow Rowell, uno dei miei primissimi libri in inglese. Ritrovarlo sotto forma di manga - volume uno e volume due, il terzo non sapevo che fosse uscito e devo quindi recuperarlo e per il quarto e ultimo non so ancora se ci sia una data o meno - è stata una piacevole scoperta e alcune cose ed eventi nella vita di Cath li avevo proprio dimenticati. I disegni sono magnifici, la storia è narrata benissimo e io sono di nuovo innamorata di Levi.
Kill Joy di Holly Jackson funge da prequel alla trilogia della Brava Ragazza con protagonista Pip - credevo che quando Rizzoli ha pubblicato il volume intero con tutti e tre libri avesse incluso anche la novella come bonus, invece niente. Qui Pip ha appena finito gli esami, ha tutta l'estate davanti, ma riesce soltanto a pensare al progetto per l'ultimo anno e per il quale non ha ancora un'idea - perciò non è affatto entusiasta di dover partecipare ad una cena con delitto organizzata dai suoi amici. Pip però alla fine si immerge nel gioco, le importa dei personaggi e della storia ed è determinata a risolvere il mistero dell'omicidio - nonostante il suo amico Ant abbia sempre delle uscite poco gradevoli e ci tenga a ricordare a tutti più volte che loro a Little Kilton hanno già avuto il loro omicidio. E quando la soluzione banale e semplicistica del gioco lascerà Pip insoddisfatta - perché in realtà la sua teoria aveva molto più senso - questo (e una persona inaspettata vista in strada) le accenderà una lampadina in testa: solo perché tutti gli indizi portano ad una persona, ciò non significa che la soluzione del caso sia così semplice... ecco perché l'argomento del suo progetto sarà proprio quello di sviscerare l'omicidio di Andie Bell e determinare quindi se sia stato davvero il suo ragazzo Sal Singh ad ucciderla, come tutti hanno sempre creduto. E il resto, come sappiamo, è storia.