venerdì 11 giugno 2021

[Recensione] "Tell Me When You Feel Something" di Vicki Grant

Ce l'abbiamo fatta - ci credete? 
 
Grazie a NetGalley e alla Penguin Teen per la copia digitale in anteprima.
 
 
Titolo: Tell Me When You Feel Something
Autrice: Vicki Grant
Data di uscita: 15 giugno 2021
Pagine: 336 (Kindle Edition)
Editore: Penguin Teen
Link Amazon: https://amzn.to/34iqp3S

Trama [tradotta da me]: Il perfetto lavoro doposcuola si trasforma in qualcosa di mortale per degli adolescenti che lavorano come finti pazienti nella scuola di medicina locale. Tutti hanno qualcosa da nascondere e nessuno è al sicuro in questo contemporary thriller
YA che espone l'oscura realtà del #MeToo nel mondo della medicina, per i fans di Karen McManus e Holly Jackson.

Sembrava un programma part-time davvero figo -- essere un finto paziente per far fare pratica agli studenti della scuola di medicina. Ma ora la vivace e carismatica Viv giace in un davvero molto reale coma. Le riprese dal cellulare portano soltanto a più domande. Cos'è accaduto davvero? Gli altri ragazzi sospettano che non sia stata un'overdose premeditata -- ma ognuno di loro ha una ragione per la quale non possono dire la verità.

Attraverso racconti intrecciati e discordanti, si svolge una storia contorta di fiducia tradita mentre passiamo al setaccio quegli eventi apparentemente innocenti che hanno portato a quella tragica notte. Forse i finti pazienti non sono le uniche persone che fingono di essere qualcosa che non sono . . .
 
--- ---
 
Innanzitutto occorre premettere che questa storia ha al suo interno svariati trigger warning che andrebbero segnalati... ma dall'altra parte capisco anche che non renderli noti acuisce lo shock di quando effettivamente poi ci ritroviamo davanti alla consapevolezza di ciò che è accaduto. 

Mi aveva ispirata fin da subito questa storia - il setting medico ha un che di vagamente sinistro se lo si riesce a sviluppare bene. Però... 

 
Questa storia è narrata da tre punti di vista: quelli di Tim e Davida in prima persona nei giorni successivi alla festa durante la quale Viv è collassata e andata in coma dopo aver preso una pasticca e quello della stessa Viv, in terza persona e al passato, in un countdown che parte poco meno di due mesi prima da quella serata fatale. 
Il tutto è inframezzato poi da interrogatori della polizia alle varie persone coinvolte. 

Inizialmente è tutto molto confuso, soprattutto i punti di vista di Davida e Tim - loro sono ben consapevoli di fatti che li legano a Viv che a noi sono del tutto sconosciuti e che ci mettono un po' ad essere svelati, lasciando sempre quindi un muro tra il lettore e loro. 
I punti di vista di Davida e Tim poi sono brevissimi, finiscono davvero in un attimo - mi hanno sempre lasciata con la sensazione di non sapere niente di loro. Di Davida qualcosa scopriamo, ma di Tim veramente poco. 

Viv è quella che ha più spazio, la ragazza che dovrebbe avere la vita perfetta e che invece nasconde una dipendenza dall'alcol e una famiglia distrutta. Viv si sente fallire sotto il peso delle aspettative nei confronti della sua vita e del suo futuro, ma soprattutto è la pedina di due genitori che si fanno la guerra e si vogliono distruggere a vicenda. 
Viv trova consolazione nell'alcol, che nasconde nella sua bottiglietta d'acqua, e aiuta anche il fatto che spesso debba interpretare delle adolescenti con la sua stessa dipendenza alla scuola di medicina - quindi non le serve molto per camuffarsi. 

E ora Viv è in coma e Davida è arrabbiatissima con lei e Tim per qualcosa che ha visto - qualcosa che Tim non può confutare altrimenti romperebbe la promessa fatta a Viv. Davida si sente tradita da Viv per la seconda volta e, per quanto ne sapeva, Viv neanche beveva - figuriamoci credere che Viv abbia preso della droga di sua spontanea volontà. 


Viv è quella che ha più spazio, ma è uno spazio che riguarda il rapporto con i suoi genitori, con il suo ragazzo Jack e la sua dipendenza dall'alcol. Sono rari i momenti in cui la vediamo in compagnia di Davida e Tim, pertanto è difficile credere a questa grande amicizia che li lega - io ero perplessa come il poliziotto che ha interrogato Davida: come puoi dire di conoscere bene una persona e di essere una sua grande amica se la frequenti sì e no da una cinquantina di giorni?

Anche la scuola di medicina - sebbene svolga un ruolo fondamentale come luogo di ambientazione di diverse scene - è meno presente di quanto sembri dalla trama. Mi aspettavo qualcosa di molto più macabro e sinistro ed è vero che i mostri qui non mancano, ma è anche vero che forse mi aspettavo qualcosa di... diverso. Cioè, mi aspettavo proprio cose macabre in quasi ogni stanza - per quanto ciò che accada a Viv sia davvero orripilante in se stesso e una completa frattura di un rapporto di fiducia su cui dovresti sempre poter contare. 
Le riprese del cellulare a cui poi fa riferimento la trama sono quelle ad una festa, non quelle di una simulazione all'interno della scuola. 

Indubbiamente questo libro ha al suo interno temi davvero, ma davvero pesanti - non solo per l'atto in sé, ma anche per le implicazioni che questo atto si porta dietro. A mio parere poi il mostro non è solamente uno, ovvero la persona che ha commesso materialmente l'atto, ma c'è anche una sorta di rete di complicità e deliberata ignoranza che aiuta questa persona nella continuazione dei suoi crimini - non so chi mi abbia fatto più paura o trasmesso più disgusto. 

La sua esecuzione però fallisce nel farci affezionare ai personaggi - restano tutti al di là di un muro, i loro punti di vista troppo frammentati e poco generosi di dettagli con il lettore per farci capire davvero l'andamento del loro legame. Sembrano amicizie e storie d'amore campate un po' sul nulla, che restano sempre superficiali dall'inizio alla fine. 

E sebbene inizialmente non riuscissi a farmi un'idea di chi o cosa potesse esserci dietro al coma di Viv, quando poi ho cominciato a sospettare è stato impossibile non vedere tutto ciò che puntava in quella direzione - e averlo capito prima di tutti i personaggi coinvolti nella storia ha reso la cosa ancora più angosciante. 

Peccato - i temi affrontati sono notevoli, angoscianti, spaventosi, necessari
Tuttavia il resto rimane alquanto superficiale e poco sviluppato. 

4 commenti:

  1. Ciao Alice! Complimenti, spesso andare sul tuo profilo significa scoprire degli YA (o comunque storie con protagonisti molto giovani) che sono tutto tranne che banali o superficiali... riabiliti il genere! :-) Questo, in particolare, non so se è il mio genere, proprio per i vari trigger warning che hai detto, però non si sa mai!

    RispondiElimina
  2. Non conoscevo questo libro peccato però per la superficialità con cui certi temi sono stati trattati :/

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non sono neanche tanto i temi ad essere stati trattati con superficialità - anche se il finale poteva essere ampliato e non di poco - quanto piuttosto i legami tra i ragazzi.

      Elimina