venerdì 4 giugno 2021

[Recensione] "Trottole" di Tillie Walden

Avendo letto questo titolo l'ultimo giorno di maggio lo vedete recensito solo ora ad inizio giugno, ma ciò non toglie che io sia stata in grado di rispettare tutti i miei buoni propositi - anche se per il rotto della cuffia.
 
Cara Oscar Vault, so che avevi regalato questa versione eARC sotto Natale con il calendario dell'Avvento, ma io sono arrivata solo ora a leggerla - perdonami.
 
 
Titolo: Trottole
Titolo originale: Spinning
Autrice: Tillie Walden
Data di uscita: ottobre 2018
Data di uscita originale: 12 settembre 2017
Pagine: 392 (Kindle Edition)
Editore: Mondadori Oscar Ink
Link Amazon: https://amzn.to/3hFcfS3

Trama: Per dodici anni il pattinaggio artistico è stato la vita di Tillie. Ogni mattina prima dell'alba sui pattini, tutto il giorno ghiaccio ed esercizi, nel fine settimana le gare. Per buona parte dell'infanzia e dell'adolescenza quel mondo freddo e scintillante è stato il suo porto sicuro, il suo rifugio dallo stress della scuola, dei bulli, della famiglia. Poi però Tillie è cresciuta. Al liceo ha scoperto la passione per il disegno, ha deciso di non iscriversi all'università ma di frequentare la Scuola d'Arte. Ha trovato una fidanzata, e insieme il coraggio di fare coming out. E ha capito che, come un paio di pattini della misura sbagliata, i palazzi del ghiaccio erano diventati troppo stretti per lei. Dedicato solo apparentemente al mondo del pattinaggio artistico, "Trottole" è un graphic memoir intenso e delicato sulla fatica di crescere e trovare se stessi. Un racconto per immagini e parole che ha tutta la grazia e la forza di un perfetto salto sulle lame.
 
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Trottole, per quanto sembri possa parlare di pattinaggio artistico, in realtà è la storia sotto forma di fumetto di Tillie Walden - della sua infanzia e della sua adolescenza - e di come stare sul ghiaccio sia cambiato e sia stato fonte di frustrazione e sofferenza, gioia e successo di pari passo con la sua vita. 

È una storia che non dà indicazioni precise di una determinata gara o di un certo allenamento - è come quando ricordiamo noi stessi la nostra vita: ricordiamo sì i momenti, ma ricordiamo soprattutto come ci siamo sentiti in quei momenti. 

Attraverso disegni tutti sulle sfumature del viola e del giallino, Tillie ci racconta della sua frustrazione, della sua rabbia, delle sue insicurezze nonostante finisse quasi sempre al primo posto, della sua voglia di vincere nonostante fosse sempre sul punto di mollare il pattinaggio, della sua incapacità di riuscire a parlare dei suoi sentimenti e di esprimersi con tutti quelli che la circondavano, della sua vergogna nel non riuscire a confidarsi con gli altri riguardo la sua sessualità. 

Tillie ci racconta di come ha iniziato a pattinare a cinque anni, come la sua prima insegnante le ha dato l'affetto che cercava e non trovava in sua madre. Ci racconta di come quel palazzetto di ghiaccio si sia trasformato da casa in prigione - in qualcosa che non le dava più gioia. Ci parla del bullismo che ha subito, delle molestie sessuali quando aveva sedici anni - e i disegni sono semplici, ma di grandissimo impatto. Ci racconta delle incertezze riguardo al futuro, della consapevolezza di non voler andare all'università ma di non sapere nemmeno quale strada voler intraprendere. 

Questo memoir non è un insieme di tecnicismi o resoconti di gare e allenamenti: sono sensazioni, emozioni, lacrime, primi batticuori, cadute (fisiche e metaforiche), scoperta e accettazione di sé. Assume la connotazione di un flusso di coscienza, esattamente come accade a noi quando ripensiamo alla nostra vita - a come le nostre emozioni si riflettessero in ciò che ci circondava e plasmassero la nostra realtà e come questa realtà plasmata influisse a sua volta nella nostra vita e nella nostra visione delle cose. 

Ha momenti molto toccanti che mi hanno fatto salire il cuore in gola, quindi - se avete un pomeriggio a disposizione - prendete in considerazione l'idea di leggere Trottole.

4 commenti:

  1. Sembra davvero molto interessante, in particolare mi intriga che sia un memoir :D

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  2. Mi piacciono molto i libri in cui si parla principalmente delle "sensazioni interne" piuttosto che di aneddoti esterni pertanto è un libro che finisce sicuramente in wishlist :)

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