giovedì 3 novembre 2016

Throwback Thursday: "High Fidelity" di Nick Hornby

Ed è giunto il momento - il momento di parlare del primo romanzo di Nick Hornby, il primo romanzo suo che ho letto e di cui sono sempre riluttante a parlare. 
E non sarà affatto facile perché questo è uno dei miei romanzi preferiti in assoluto, uno di quelli che ti entrano dentro e non se ne vanno più. 
E io lo amo, nonostante abbia letto che in tanti detestano Rob, il protagonista

Con Nick Hornby è iniziata per caso. 
Facevo il tirocinio universitario in biblioteca - da inizio novembre 2011 a inizio febbraio 2012 - e tra i libri ne ho visto uno che portava il suo nome. 
Non ricordo se era in forma di sceneggiatura o se era sotto forma di romanzo, ma comunque si trattava di An Education - nato come film con Carey Mulligan (Kitty Bennett in Orgoglio e Pregiudizio) e di cui Nick Hornby era screenwriter. 
Conoscevo di fama il suo nome - probabilmente a causa del film con Hugh Grant, quello tratto da About A Boy. 

Comunque a maggio del 2014 ero nella libreria vicino a casa e stavo guardando i romanzi in lingua quando l'ho visto: High Fidelity
A dire il vero era insieme agli altri due piccoli Penguin che poi mi sarei portata a casa un'altra volta: About A Boy e Slam
Ma quella sera - sì, sera, perché abitando in un posto turistico la stagione era già iniziata e la libreria stava già aperta fino a tardi - la mia attenzione è stata attirata da High Fidelity, vuoi il nome che ha attirato il mio occhio o vuoi il colore rosso della cover che è il mio preferito. 
Sapevo ad un certo livello inconscio che Nick Hornby era uno scrittore famoso e mi sono detta che mi andava di leggere qualcosa di suo tanto per vedere e poi ho letto la trama e niente, il gioco era fatto e il libro è venuto a casa con me. 

L'avrei letto poco più di sei mesi dopo - e considerando da quanto tempo alcuni libri sono in TBR, direi che l'ho letto nel giro di pochissimo. 
Ed è diventato il libro più sottolineato in assoluto.  

Ah, e se non fosse chiaro, sarà una recensione moooolto personale.  

Throwback Thursday è ideata da The Housework Can Wait e Never Too Fond of Books.
Rubrica del giovedì in cui parlo di libri che ho recensito solo su Goodreads o altrove, in quanto ancora non avevo un blog in cui parlarne.


Titolo: High Fidelity
Autore: Nick Hornby
Data di uscita: 2010
Data di uscita originale: 1995
Pagine: 245 (copertina flessibile)
Editore: Penguin Books

Trama [tradotta da me]: Sapete la vostra top-five di tutti i tempi, quella da isola deserta, delle rotture più memorabili? Rob sì, la sa. Tiene una lista, ad essere sinceri. Ma Laura non è su quella lista - sebbene sia diventata la sua ultima ex. Ha di nuovo la sua vita, capite. Può fare quello che vuole quando lo vuole: come ascoltare qualsiasi musica gli piaccia, cercare le ragazze che sono sulla sua lista e in generale comportarsi come se Laura non fosse mai stata importante. Ma Rob scopre di non riuscire a voltare pagina. È bloccato - e questo blocco si chiama Laura. Ben presto inizia ad interrogarsi su alcune grandi domande: sull'amore, sulla vita e sul perché scegliamo di condividere la nostra con gli altri. 



Riuscire a parlare di questo libro sarà quasi impossibile, sarà un copia-incolla di quanto scritto su Goodreads e soprattutto di tutti i post disseminati nel mio blog personale da due anni a questa parte. 

Per riuscire a parlare - o se perlomeno voglio provarci - di High Fidelity devo prima citare un passaggio di The Fault In Our Stars che, sebbene non sia il mio preferito di John Green, ha comunque espresso esattamente quello che io provo verso il libro di Nick Hornby e un'altra manciata di romanzi. 

My favorite book, by a wide margin, was An Imperial Affliction, but I didn't like to tell people about it. Sometimes, you read a book and it fills you with this weird evangelical zeal, and you become convinced that the shattered world will never be put back together unless and until all living humans read the book. And then there are books like An Imperial Affliction, which you can't tell people about, books so special and rare and yours that advertising your affection feels like a betrayal.
It wasn't even that the book was so good or anything; it was just that the author, Peter Van Houten, seemed to understand me in weird and impossible ways.
An Imperial Affliction was my book, in the way my body was my body and my thoughts were my thoughts.

Ecco, questo è esattamente quello che penso quando penso ad High Fidelity. Si tratta di uno di quei libri così miei che persino io che me la cavo con le parole non sarei in grado di spiegare a dovere. Sarebbe un tradimento e oltretutto non gli farei nemmeno giustizia.

High Fidelity è stato un colpo al cuore per molti motivi. 


Rob Fleming fondamentalmente è un bastardo narcisista e la sua visione del mondo ruota attorno alla musica e a se stesso. Come poi viene accusato in seguito, il suo ego è così grande che è convinto di essere al centro del mondo - il suo e quello degli altri.
Rob è convinto che ogni decisione che gli altri prendono sia in relazione a lui.

Rob è un insicuro, paranoico e complessato bastardo.

Il romanzo inizia con Laura, la ragazza con cui conviveva da anni, che lo lascia.
E Rob la prende apparentemente bene, compila subito una lista - un'abitudine che ha preso da Barry, uno dei suoi dipendenti al negozio di dischi - delle cinque rotture che più lo hanno segnato in ordine cronologico e Laura non c'è sulla lista.
Ci sono Alison, Penny, Jackie, Charlie e Sarah - tutte ragazze che in un modo o nell'altro gli hanno spezzato il cuore e infranto le illusioni di una vita e secondo la sua logica niente di quello che ha fatto Laura è qualcosa che lui non abbia già passato.

Laura lo lascia e lui la prende "bene": pulisce l'appartamento, sistema la sua collezione di dischi e si piazza davanti al televisore con una bottiglia per vedere tutto quello che aveva registrato fino a quel momento e che non aveva ancora avuto occasione di vedere. E pensa a come sarà la sua prossima ragazza e a come sarebbe bello se fosse una musicista e lui fosse citato nei credits dell'album e la sua faccia fosse in copertina per averla ispirata a comporre quelle canzoni. L'ho detto che ha un ego grande come gli Stati Uniti, vero?

Ma poi il giorno dopo va al lavoro e una battuta di troppo da parte di Barry lo fa scattare ed è costretto ad ammettere a Dick - l'altro ragazzo che lavora lì al Championship Vinyl - che Laura se n'è andata. E si rende conto che sente la sua mancanza e che anche la minima cosa gliela ricorda e tutto va in pezzi quando viene a sapere per errore che Laura sta con un altro e si interroga su chi diavolo sia questo Ian, finché giunge all'orrenda conclusione che si tratta del precedente inquilino del piano di sopra.
 


Rob pensa molto e pensa al suo negozio di dischi sempre sull'orlo del fallimento, pensa al sesso, pensa alle relazioni e pensa all'amore. Si interroga e mette in discussione ogni scelta che abbia mai fatto e pensa al perché quelle cinque ragazze l'hanno lasciato e cosa c'era che non andava e dove aveva sbagliato. 

Rob è un ragazzo immaturo che non si decide a crescere, sempre dubbioso in ogni decisione, che prova risentimento quando Laura decide di cambiare lavoro e diventa un'adulta e poi si ritrova ad invidiare tutti quelli che hanno un lavoro stabile e di successo e che hanno una famiglia da cui tornare. Rob non vuole crescere e ammetto che ero arrabbiata con lui ad un certo punto perché sa essere davvero un bastardo.

Lui è ancora aggrappato all'idea che l'amore debba essere travolgente e che quando l'onda d'urto è passata, tu riesca a guardarti intorno e capire se è ancora lo stesso sentimento ma più calmo e tranquillo oppure se non è rimasto niente. E capisce che comunque ama ancora Laura e che una vita senza di lei sarebbe miserabile. 

Ecco perché deciderà di ricontattare le cinque ragazze della lista per scoprire cosa è andato storto. 

Questo è uno dei libri della mia vita - di quelli che mettono radici nella tua anima e che nemmeno l'oscurità e l'assenza di ossigeno possono uccidere. 

Sarò sincera, avevo paura perché io e Rob eravamo - siamo, in realtà - davvero simili. È stato come se in qualche modo Nick Hornby avesse spiato la mia vita e l'avesse messa nero su bianco - sentimenti, percezioni, pensieri sulla vita e sull'amore, esperienze - tranne per il fatto che avevo solo sei anni quando ha scritto High Fidelity
Ma in fondo sono capitate cose ben più strane.
 

Rob ha la sua idea di amore: un'idea che inevitabilmente è destinata a scontrarsi con l'amore che esiste nella realtà. Un'idea di amore e relazioni così intrecciata con i suoi gusti musicali che è incapace di separarli e di non etichettare le persone come perdenti o meno - a seconda di quello che ascoltano.

Ma anche Laura hai suoi difetti. Nessuno qui è perfetto: non lo è Rob, non lo è Laura, non lo è Barry e neanche Dick, non lo è nessuno di quelli che li circonda - compresi parenti, amici e genitori. 


"I'd like to do a top five records that make you feel nothing.
[..] They belong to me, not to me and Laura,
or me and Charlie, or me and Alison Ashworth,
and though they'll make me feel something,
they won't make me feel anything bad."

L'ho letto e mi sono resa conto che sono esattamente come Rob.

Ci sono tutti questi discorsi sulla musica come quello che ho quotato e che mi fanno pensare con una lucidità che forse prima non avevo mai avuto e che mi fanno davvero rendere conto del perché non io ascolti più certi gruppi, sebbene li amassi.
 

E mi rendo anche conto del perché io forse ascolti sempre e solo gli stessi artisti e del perché io li ami come li amo: perché se anche c'è qualche canzone loro che mi ricorda determinate cose o persone, il resto invece è solo mio.
 

Loro sono miei.
 

Loro sono miei e non li condividerò mai con nessuno e non permetterò mai a qualcuno di portarmeli via e di privarli del significato e dell'importanza che hanno per me. 

"I never really got over Charlie. That was when the important stuff, the stuff that defines me, went on. [..] ...some of these songs I have listened to around once a week, on average (three hundred times in the first month, every now and again thereafter), since I was sixteen or nineteen or twenty-one. How can that not leave you bruised somewhere? How can that not turn you into the sort of person liable to break into little bits when your first love goes all wrong? What came first? The music or the misery? Did I listen to music because I was miserable? Or was I miserable because I listened to music? Do all those records turn you into a melancholy person?"

C'è musica, ci sono cuori spezzati, ci sono pensieri filosofici sull'amore e sulle relazioni, c'è Rob che si mostra forte dicendo che la fine della sua storia con Laura non porta niente di nuovo che le cinque rotture della sua top five non abbiano già causato ma alla minima cosa si trova a sentire terribilmente la sua mancanza, c'è ancora Rob che inganna se stesso e il tempo organizzando in maniera ogni volta diversa i dischi della sua collezione e si sente orgoglioso quando solo lui capisce il suo sistema, c'è sempre Rob che "I was kidding myself that there was something I could go on to, an easy, seamless transition to be made. I can see that now. I can see everything once it's already happened - I'm very good at the past. It's the present I can't understand." 

Come dicevo, questo romanzo è stato un colpo al cuore per molti motivi e per la prima metà del libro sono stata in adorazione (Oh, Rob! Mio gemello perduto! Mia anima gemella! Mia versione al maschile!), poi ho passato la parte successiva con la voglia di prenderlo a schiaffi chiedendogli che diavolo stesse facendo e infine ho fatto pace con lui.

Ho lo stesso rapporto conflittuale con me stessa.

L'avevo scritto in precedenza: sono molto simile a Rob.
Sono egoista, egocentrica, insicura, paranoica, ho paura dell'impegno, penso troppo al passato e non so vivere nel presente, i miei artisti preferiti non vanno toccati e se non apprezzate i miei gusti musicali allora abbiamo un problema.
Abbiamo parecchi aspetti in cui siamo diversi, però mi trova con lui il fatto di andarsene quando le cose iniziano a farsi difficili.

Ho adorato High Fidelity, non solo perché è stato come vedersi allo specchio per come sono realmente anche nei pezzi più scomodi, ma anche perché è reale.
Qui niente è rose e fiori ed è questa la sua perfezione, proprio perché presenta una relazione imperfetta costituita da persone imperfette.

È come la vita.

Io sono come Rob e il modo in cui ogni tanto considerava e parlava di Charlie mi ha ricordato come io ho sempre considerato e parlato di.. qualcuno.
Per poi arrivare a questo quando parla dei suoi difetti nel momento in cui la incontra a distanza di anni, quando ora li vede finalmente per come sono: 



How had I managed to edit all this out in the intervening years? How had I managed to turn her into the answer to all the world's problem?

Forse odierete Rob e vi capirei - dico sul serio. 
Ma questo libro due anni fa - e forse ancora adesso in alcuni aspetti - mi rispecchiava in quasi ogni cosa e io e Rob abbiamo creato un legame indissolubile. E mi scuso per la recensione/revival così personale e lunga, ma sapevo che parlare di questo libro in maniera oggettiva sarebbe stato impossibile - credevo addirittura che non sarei riuscita a buttare giù nemmeno una riga, ma per fortuna a questo ci ha pensato la me stessa di due anni fa e io ho solo dovuto andare a recuperare tutto, tagliando le cose troppo personali e fuori luogo e scrivendo quell'amore che è cresciuto nel lasso di tempo che è passato.

High Fidelity è un manuale di vita - è un libro sull'amore, sulle relazioni, sulla musica, sull'amicizia, sulle scelte, sulla crescita personale, sulla vita.
È un libro sui difetti che abbiamo e che riconosciamo negli altri.


E che dire della fine? Mi è piaciuta: non è sdolcinata, bensì è vera e realistica. 
Per molte cose non è perfetta, esattamente come lo è la vita vera.




In italiano lo trovate come Alta Fedeltà - sempre edito dalla Guanda - e da questo libro è anche stato tratto il film omonimo con John Cusack.


2 commenti:

  1. Wow Alice dopo questo post devo recuperare questo libro..mi segno il titolo in italiano, sai che non mi è facilissimo leggere in lingua originale<3 un bacione

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    1. Questo è uno dei libri della mia vita, non smetterò mai consigliarlo a destra e a manca! xD

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