lunedì 21 novembre 2016

[Recensione] "Il gatto che aggiustava i cuori" di Rachel Wells

Come ormai saprete, io amo i gatti. 
Li ho sempre amati e sempre li amerò e ho una particolare preferenza verso quelli rossi - i miei due grandi amori, di cui ho le iniziali tatuate sul polso, erano rossi. E prima di loro ci sono stati altri due gatti rossi importanti. E adesso anche la mia piccola Alaska ha del rosso sulla sua morbida pelliccia. 

Quindi potete immaginare la mia reazione nel vedere un giorno per caso questo libro su Amazon l'anno scorso. Inutile dire che l'ho messo nella lista dei regali di Natale. 

Ho poi scoperto che il gatto protagonista in questione non è rosso ma, onestamente, chissenefrega? 


Titolo: Il gatto che aggiustava i cuori
Titolo originale: Alfie the Doorstep Cat
Autrice: Rachel Wells
Data di uscita: 12 novembre 2015
Data di uscita originale: 23 ottobre 2014
Pagine: 320 (copertina rigida)
Editore: Garzanti

Collana: Narratori Moderni

Trama: Come ogni gatto, Alfie adora passare le sue giornate sonnecchiando sul divano davanti al camino. Un po' di carezze, un po' di fusa rumorose, ed è felice. Ma all'improvviso è costretto a lasciare la casa in cui è cresciuto, e si ritrova solo e sperduto per le strade di Londra. Tutto cambia quando arriva in Edgar Road, una via piena di verde e di bellissime villette a schiera. Alfie capisce subito che solamente lì può sentirsi di nuovo a casa. Solamente lì può trovare una nuova famiglia. Eppure gli abitanti del quartiere non sono pronti ad accoglierlo. Concentrati sui loro problemi, non hanno tempo per occuparsi di lui. Fino a quando scoprono che non è un gatto come gli altri. Ha un dono speciale: è capace di riconoscere i desideri più nascosti. Alfie sa bene che Claire è ancora in cerca di amore dopo essere stata lasciata dal fidanzato; che Jonathan, cinico e disincantato, in realtà si sente troppo solo, e che Polly vorrebbe solo qualcuno in grado di proteggerla. Giorno dopo giorno, si accorgono di quanto abbiano bisogno di lui. Il loro nuovo amico è pronto ad aiutarli, a provare a cambiare le loro vite, a riaccendere le loro speranze. Perché Alfie è in grado di aggiustare quello che il destino a volte ha rotto e ad ascoltare la melodia silenziosa dei loro cuori. 



La storia - narrata interamente dal punto di vista del nostro piccolo protagonista a quattro zampe - comincia quando Alfie rischia di finire in gattile alla morte della sua vecchia padrona Margaret, in quanto la figlia e suo marito non hanno intenzione di occuparsene. Alfie ha sentito cose terribili dei gattili e, in un atto di coraggio, abbandona la casa in cui ha sempre vissuto e tutte le sue abitudini e si mette in cerca di una nuova famiglia. Ma è difficile e ben presto Alfie si renderà conto di essere diventato un gatto di strada e quanto sia pericolosa questa vita per un gattino che ha sempre vissuto sul divano e guardando fuori dalla finestra. Ci sono cani randagi, macchine che sfrecciano sulla strada, umani ubriachi e gatti territoriali. 
Ma per fortuna ci sono anche gatti perbene, gatti che insegnano ad Alfie qualche piccolo trucco per procacciarsi da mangiare o che gli offrono temporanemente il proprio cestino e il proprio cibo. Un gatto in particolare gli dirà che la cosa più furba da fare sarebbe diventare un "gatto dei portoni" - un gatto che ha una residenza "ufficiale", ma che ha anche almeno altre due o tre case in cui sa di essere il benvenuto e di ricevere cibo. Così, se qualcosa dovesse capitare, Alfie avrebbe sempre qualcuno a cui appoggiarsi e non rischierebbe più di finire in strada. 

E così Alfie arriva in Edgar Road, zona tranquilla di Londra, con ancora molte case che aspettano di essere abitate. E Alfie le studia e le sceglie con cura.
La prima padrona è Claire, una donna divorziata da poco e molto triste. 
Poi c'è Jonathan, rientrato da Singapore e molto arrabbiato. 
Ci sono Polly, Matt e il figlio neonato Henry appena arrivati da Manchester. 
Infine ci sono i polacchi Franceska e Thomasz e i loro due figli. 

Alfie è un gattino molto sensibile ed estremamente intelligente, capace di percepire e di essere attratto dalle persone in difficoltà. 
Perché ognuno di loro ha problemi più o meno seri da affrontare e Alfie ne fa la sua missione personale: li aiuterà ad essere felici e porterà conforto nelle loro vite in cambio di una casa calda e di pasti regolari. 
Non sarà sempre facile perché Claire finirà in una brutta situazione e Jonathan inizialmente non lo vuole nemmeno vedere tanto è scontroso e Polly è una neo-mamma terrorizzata da qualunque cosa si avvicini ad Henry, ma pian piano Alfie riuscirà a farsi strada nelle case e nelle vite e nei cuori di tutti loro portando serenità e amore. E ricevendone altrettanto.

Chi ama i gatti lo troverà un romanzo davvero dolce perché Alfie è adorabile e fa sorridere il modo in cui a volte ammette di non capire assolutamente come ragionino gli umani. Ma non tutti gli umani presenti in questo libro sono amanti dei gatti e non ne nego che a volte mi prudevano le mani quando Alfie veniva denigrato da due dei personaggi più antipatici che io abbia mai incontrato in un libro

Questo romanzo mi ha ricordato che esistono gatti davvero speciali e che riescono ad entrare in sintonia con noi esseri umani - cosa che, se devo essere sincera, ogni tanto dimentico per via dell'esemplare che ho in casa

Alfie mi ha ricordato il mio Lancillotto - la prima iniziale del mio tatuaggio - e il modo in cui ti stava sempre addosso e si sdraiava su di te non appena ti sedevi in divano. Tutte le fusa di Alfie e le coccole che si lasciava fare mi hanno ricordato che Lancillotto si lasciava fare di tutto e non protestava mai. 
Con il mio Cico avevo un legame speciale, formato in un momento particolare della mia vita - l'abbiamo preso che aveva due mesi ed è stato con noi per otto meravigliosi anni. E sì, non era affatto socievole e coccolone come lo era Lancillotto e ci sono stati morsi e graffi di cui porterò per sempre le cicatrici, ma con me si comportava in maniera diversa che con gli altri - io e lui comunicavamo con gli occhi ed ero l'unica a cui permetteva di baciarlo sulla testa. Lui è stato il motivo per il quale mi sono tatuata. 
La mia piccola Alaska l'abbiamo salvata dalla strada un anno e mezzo fa e le abbiamo letteralmente salvato la vita portandola dal veterinario quando abbiamo scoperto che era incinta e che c'era qualcosa che non andava. Oggi è bellissima e in salute, ma è anche una piccola iena asociale che protesta quando provo a prenderla in braccio ed è sempre pronta a staccarti una mano a morsi se ti avvicini. A differenza di Cico, Alaska preferisce forse di più i miei genitori a me - ma la amo comunque, che ci posso fare. 
E da un paio di mesi abbiamo in giardino questo micione tigrato che non si sa da dove venga, ma che abbiamo praticamente adottato - e Alaska non ne è troppo contenta, piccola ninja territoriale com'è. Ma lui è adorabile e coccolone, sempre pronto a sfregarsi nelle gambe non appena esci di casa e lui non si muove quasi mai dall'ingresso - dove adesso gli abbiamo fatto una sorta di cuccia. L'abbiamo adottato e lui ha adottato tutti noi. E l'abbiamo chiamato Cocco.

Ecco perché Alfie mi ha ricordato quanto i gatti sanno essere sensibili e leali verso gli umani. Forse Cico e Alaska non avevano/hanno lo stesso carattere e inclinazione verso di noi, ma so che a modo loro sapevano/sanno amarci. Cico quando si lasciava coccolare e baciare da me senza staccarmi la faccia come avrebbe fatto con qualcun altro e Alaska quando le prendono i momenti di romanticismo e mi salta in braccio a dormire oppure vuole compagnia mentre mangia. 

E niente, io amo i gatti e non importa che siano asociali e brontoloni come Cico e Alaska oppure coccoloni e giocosi come Lancillotto o Cocco o Alfie, in ogni caso portano sempre gioia e allegria perché la vita con un gatto in casa - o in giardino o nelle vicinanze - è comunque una vita più ricca e piena di colore. 

E ora non vedo l'ora di mettere le zampe mani sul sequel. 

"Tutto sommato, non c'è niente che dica «diventiamo amici» in modo più eloquente di un uccello morto."

8 commenti:

  1. Ciao, anch'io ho letto questo libro qualche mese fa e mi è piaciuto tantissimo, e come te non vedo l'ora di leggere il sequel :-) Inoltre adoro tantissimo i gatti ed è da questo autunno che ho adottato una gattina randagia (Molly) dolcissima e super coccolona :-)

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    1. Oh, ma che meraviglia! *-*
      Ahahaha, escludendo Cocco da un paio di mesi a questa parte, noi non vediamo un gatto dolcissimo e coccolone da più di dieci anni! xD
      Ho amato Cico con tutta l'anima, ma non era coccolone secondo canonica definizione! >.<

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  2. Che bella recensione per un bellissimo libro! Purtroppo non ho gattti, ma un coniglio anche se ogni tanto ha qualche atteggiamento 'gattesco' :P

    Anch'iio non vedo l'ora di leggere il sequel **

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    1. Ahaha, sarei proprio curiosa di conoscere questi atteggiamente "gatteschi" da parte del tuo coniglio, Grazia! Che poi immagino sia super-carino! *-*
      Grazie mille per il commento! :)

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  3. Alice che dire se non che questa credo sia una delle recensioni più dolci che tu abbia mai scritto? Stupende le atmosfere che hai dipinto, bellissimo il libro ma, soprattutto, bellissimo il tuo profondo legame con i gatti, mi sono già affezionata a tutti i micioni di cui ci hai parlato col cuore in mano. Grazie di cuore per questa recensione così personale, wow, magica ed unica proprio come te <3

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    1. Sei sempre un tesoro, Ely - grazie mille, i tuoi commenti così dolci scaldano sempre il cuore! :)

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  4. Ciao! Una recensione dolcissima e piena d'amore per i tuoi gatti *_* Io ho questo libro in libreria da febbraio, ma sono contenta che sia uscito il sequel così li leggerò insieme :)

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    1. Grazie, Maria! :)
      Il sequel conto di acquistarlo alla fine di questo mese oppure al massimo di farmelo regalare per Natale! >.<

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