sabato 4 maggio 2019

[Recensione] "P.S. I Like You" di Kasie West

In questo sabato durante il quale sono stanchissima e anche di pessimo, ma veramente pessimo umore, vi porto la recensione del secondo libro letto in vita mia di Kasie West - dopo che ho letto l'inedito By Your Side lo scorso dicembre. 


Titolo: P.S. I Like You
Titolo originale: P.S. I Like You
Autrice: Kasie West
Data di uscita: 29 giugno 2017
Data di uscita originale: 26 luglio 2016
Pagine: 254 (Kindle Edition)
Editore: Newton Compton Editori
Link Amazon: https://amzn.to/2VScSKk

Trama: Il sogno di Lily è comporre canzoni. Scrive versi ovunque le capiti. Anche durante le lezioni che proprio non riesce a digerire, per esempio quelle di chimica. Almeno fino al giorno in cui, richiamata per la sua disattenzione, dal suo banco sparisce qualsiasi oggetto possa distrarla: tranne un foglio per prendere appunti. Ma la sua passione è più forte di tutto. E così Lily inizia ad appuntare versi sul banco, sperando che nessuno se ne accorga. Qualcuno però la scopre. Qualcuno che legge quel che lei scrive e aggiunge parole alle sue, sul banco. A ogni lezione di chimica. Tre volte a settimana. Quella che nasce tra Lily e il suo misterioso interlocutore è una vera e propria corrispondenza, che la entusiasma, le dà energia e la spinge a trasformare quelle frasi in testi di vere e proprie canzoni. La magia sembra interrompersi quando Lily scopre che il suo corrispondente è Cade, un ragazzo che lei ha sempre profondamente detestato…


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Se mi conoscete, ormai sapete che ho una passione per gli young adult ambientati alle superiori. Ho poi sempre trovato affascinante l'idea degli armadietti e del cambiare aula per le lezioni. 
In ogni caso, negli YA con forte ambientazione scolastica ho sempre trovato un po' di me - qui ancora più che in altre occasioni. 

Come non rivedermi in Lily? 
Io non avevo forse l'abbigliamento hipster di seconda mano e a volte cucito da me secondo un proprio stile personale, ma ero quella con la frangia lunga che le copriva gli occhi e i polsini e il trucco nero - ero una emo, insomma. 
Ma soprattutto avevo sempre il mio quaderno rosso - a dire il vero ne ho avuti due. C'era quello la cui copertina era stata ricoperta di versi di canzoni scritti in pennarello nero, c'era quello in cui praticamente riversavo la mia vita come fosse stato un diario e scarabocchiavo durante le lezioni. 
In quinta liceo non mi si vedeva mai senza quel quaderno rosso aperto sul banco - e devo dire grazie al mio essere sempre stata una "brava ragazza studiosa" se durante le lezioni potevo scrivere quello che mi pareva senza che nessuno sospettasse neanche lontanamente che io stavo facendo tutto salvo che prendere appunti. 

E Lily è così, persa nel suo mondo e negli stralci di canzoni che deve assolutamente scrivere quando è colta dall'ispirazione o quando una canzone di un suo gruppo preferito non le esce dalla testa. 
Però quando il professore di chimica si stanca di vederla distratta e le impone solo un foglio sul banco che lui stesso controllerà quando lei uscirà a fine lezione, che altro può fare Lily? Scrivere sul banco, ovviamente. 

Immaginate poi la sua sorpresa nello scoprire che qualcun altro conosce il verso seguente di una delle sue canzoni preferite - iniziare una corrispondenza è un attimo. 
Le lettere nascoste sotto il banco diventano qualcosa che la fa sorridere e la fa aspettare con ansia una lezione di chimica - diventano il suo rifugio e il suo momento privato in mezzo ad un casa caotica con una famiglia chiassosa, una migliore amica che tenta di trovarle un ragazzo, una cotta per un tipo dell'ultimo anno a cui non ha il coraggio di rivolgere la parola, una nemesi di nome Cade che le fa vedere i sorci verdi sin da quando stava con la sua migliore amica Isabel due anni prima. 

Cade che in passato le aveva affibbiato un soprannome che nessuno ha mai dimenticato, che non è esattamente un bad boy ma Lily non capisce perché gli altri non lo vedano come un bullo, che sembra affascinare tutti facendo passare lei per quella maleducata. 


Ma quanto è stato carino questo libro? 

Se conoscete il genere e avete una certa familiarità con i clichés di suddetto genere, allora sapete bene chi è il corrispondente misterioso - e anche se non me lo avessero detto i clichés o la stessa trama italiana, una volta avevo comunque letto una fanfiction basata su questo libro. 

Quindi tecnicamente non è stato nulla di sorprendente, eppure ho fatto comunque le tre del mattino per finirlo anche se poi la mattina successiva sarei dovuta andare a lavorare. 

Chimica non è solo la materia insegnata dal professor Ortega, ma è anche quella che si sprigiona tra Lily e Cade - e non solo dal vivo, ma anche per lettera. 
Perché dal vivo fanno scintille in battutacce e per lettera mostrano un lato di loro che non vogliono mostrare in pubblico - Lily che è sempre sul punto di fare figuracce imbarazzanti non sapendo cosa dire o dicendo troppe cose senza alcun filo logico, Cade che invece ha una famiglia fredda e distante e lo nasconde a tutti. 

Pur sapendo già come sarebbe andata a finire, la curiosità di leggere è stata troppa - vuoi le somiglianze tra Lily e me al liceo, vuoi la passione per la musica, vuoi l'essere in grado di essere veramente se stessi per lettera in anonimato senza la paura di essere giudicati come accadebbe dal vivo con qualcuno che si conosce, vuoi la famiglia di Lily che mi ha fatta morire dal ridere, vuoi Cade le cui migliori intenzioni spesso hanno risultati che vengono percepiti in modo diverso da come lui si aspettava, ma è P.S. I Like You è stata proprio la lettura di cui avevo bisogno. 

7 commenti:

  1. Beh quoto tutto tranne che alle superiori non giravo vestita da emo ma più orientata sul metal quindi con magliette di gruppi allucinanti, jeans e converse (molto anni 80 si!). E pure io (daaai che coincidenza) ho sempre avuto un’attrazione per il mondo scolastico americano con armadietti e tante aule fighe, io ero sempre nella stessa tranne che per palestra....

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    1. E disegno!! Anche con disegno cambiavamo aula perché servivano tecnigrafi! Avevo pure armadietti a scuola ma erano finti perché nessuno li usava!

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    2. Anche io non mi muovevo mai dalla mia tranne che per andare in palestra - a parte il primo anno in cui avevamo l'aula di psicologia e forse in terza o in quarta quando hanno voluto fare l'esperimento dell'aula dei compiti in classe per evitare che qualcuno copiasse.
      Avevamo anche il laboratorio di chimica e fisica, ma a parte forse quelli dello scientifico noi non l'abbiamo quasi mai usato.

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  2. Per una lettura fuori porto, potrebbe essere molto carino!

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    1. Oh sì, qualcosa di leggero e spensierato quando hai poco tempo a disposizione!

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  3. Una lettura davvero davvero carina hai ragione è piaciuto molto anche a me

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