martedì 18 settembre 2018

[Recensione] "Grazie per avermi spezzato il cuore" di Lauren Layne

Sarò sincera: le prime cose che mi hanno attirata di questo libro sono state tre. 

La prima: il color cobalto del dorso e del retro e l'azzurro in copertina. 
La seconda: la recensione positiva che avevo letto di Jessica aka The Ink Spell al prequel di questo volume
La terza: quando l'ho visto al centro commerciale all'epoca del suo acquisto i Newton Compton erano scontati del 25% e quindi anche se non è il mio solito genere, bensì qualcosa che riservo all'estate, non sono riuscita a resistere.


Titolo: Grazie per avermi spezzato il cuore
Titolo originale: Broken

Serie: Redemption #1
Autrice: Lauren Layne
Data di uscita: 26 luglio 2017
Data di uscita originale: 2 settembre 2014
Pagine: 317 (copertina rigida)
Editore: Newton Compton Editori

Collana: Anagramma
Link Amazon: https://amzn.to/2PBpWQy

Trama: Quando Olivia Middleton abbandona il glamour di Park Avenue per una remota città costiera del Maine, tutti danno per scontato che l'abbia fatto per seguire il suo istinto altruista. Ma Olivia nasconde un segreto: lavorare in un'associazione che si occupa del recupero di veterani di guerra non è esattamente un atto di generosità, ma una penitenza. Il problema è che la persona che le viene affidata non è l'anziano triste e riconoscente che si aspettava di incontrare, ma un ventiquattrenne scostante che non ha alcuna intenzione di diventare lo strumento per la redenzione di Olivia. E soprattutto ha uno sguardo che paralizza. Paul Langdon non ha bisogno che uno specchio gli riveli di non essere più il quarterback che era prima della guerra. Sa che è diventato brutto dentro e fuori e ha deciso che farà di tutto per mantenere la forma di esilio che si è auto-imposto, anche a costo di perdere la sua eredità. Ma Paul non aveva fatto i conti con la splendida ventiduenne a cui è stato affidato, e che gli ricorda fin troppo tutto quello che ha perso e che non potrà mai più avere indietro. Più lei cerca di convincerlo ad abbassare le difese che si è costruito intorno, più è difficile riuscire a tenerla a distanza... Ora Paul e Olivia devono decidere: saranno in grado di aiutarsi a vicenda o sono perduti per sempre?


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Io e i new adult spesso... facciamo a botte. 

E le recensioni a tre stelle in realtà sono anche le più difficili perché le devi spiegare, meritano più attenzione di qualsiasi altra recensione - più di una recensione in cui stronchi il libro, più di una recensione in cui il libro lo porti in trionfo.

E forse questo è uno di quei casi in cui la frase cliché non sei tu, sono io finisce per essere vera - sincera. Perché forse il problema sono davvero io. 

Ma andiamo con ordine. 


Il prequel non l'ho letto, ma ne ho una vaga idea e comunque gli eventi che hanno portato Olivia al punto in cui si trova in questo libro vengono poi spiegati. 

Olivia ha 22 anni e ha deciso di mollare l'università all'ultimo anno sotto gli occhi sconcertati dei suoi ricchi genitori che, per giustificare davanti ai loro amici quello che ritengono un colpo di testa della figlia, per assecondare la sua voglia di fare volontariato decidono che il Maine è abbastanza lontano da casa, isolato e pieno di poveretti da essere equivalente ad un paese del Terzo Mondo e danno una festa trasformandola nella celebrazione per la nuova Madre Teresa di Calcutta. 

Quello che in realtà Olivia sta facendo è scappare: scappare lontano dagli sfarzi delle feste di beneficienza, lontano dalle persone che ama, lontano da chi ha ferito con il suo comportamento. E pensa che accettando il lavoro di assistente domiciliare per un reduce di guerra in questo modo potrà redimersi ed espiare le sue colpe. 

Paul Langdon ha 24 anni, una gamba messa male e cicatrici sul viso - ma soprattutto sull'anima. Ancora più ai ferri corti con suo padre di quanto non fosse prima di partire per l'Afghanistan, ha cacciato tutte le assistenti che il genitore gli aveva mandato perché lo aiutassero a tornare a vivere invece di annegarsi nel whiskey. Ma le cose stanno per cambiare: ora Paul dovrà tenersi la sua nuova assistente domiciliare per almeno tre mesi, altrimenti suo padre lo butterà fuori di casa e lo lascerà senza un soldo - il che per lui non sarebbe neanche un problema se non fosse che quegli assegni lui li manda a qualcun altro. Perché anche Paul ha delle colpe da espiare. 

Nessuno dei due è come l'altro se lo immaginava. 


Dunque - santo cielo, quanto sarà difficile questa recensione.

Considerando che il tutto accade in poco più di quattro mesi, ho trovato la storia un po' frettolosa e mi ha lasciato la sensazione che molte scene avvenissero fuori pagina e solo dopo ne venisse dato un accenno. 

I capitoli si alternano tra Olivia e Paul ma, se devo essere sincera, non mi sono particolarmente affezionata a nessuno dei due - anche se Olivia mi è piaciuta un pelo di più perché non ci sta a lasciarsi mettere i piedi in testa. 
Mi aspettavo uno slow burn e sotto questo aspetto - e tanto per rimanere in termini di soldati con PTSD - I'll Meet You There di Heather Demetrios è stato migliore. 

Invece c'è subito questo insta-lust che scatta tra i due non appena si vedono, già intorno a pagina 50-60 si danno questo bacio che ha un che di animalesco e che in realtà entrambi "usano" per testarsi e mettersi alla prova. 
Ma già il fatto che Olivia dicesse che sì, Paul la attraeva come nessuno prima di quel momento ma che il suo essere così freddo, indifferente e anche crudele la spaventava, sotto un certo punto di vista mi ha fatto rizzare i capelli sulla nuca. 

E ribadisco, sono io il problema. Non è Olivia che si rende conto di essere una persona diversa da quella che credeva dopo aver commesso ciò che l'ha fatta fuggire da New York e che quindi accetta di non essere la perfetta brava ragazza e non nega il suo istinto - è proprio un limite mio che, per quanto io possa trovare attraente qualcuno, se anche solo un minimo mi terrorizza è impensabile che io passi al lato fisico della faccenda in così breve tempo. 

Non lo so, sebbene narrato in prima persona l'ho trovato forse poco introspettivo, a volte troppo concentrato sull'attrazione che entrambi sentono l'uno per l'altra quando comunque ci sono aspetti come il senso di colpa, il tradimento, la sindrome del sopravvissuto che avrebbero meritato più approfondimento. 

Il loro avvicinamento emotivo avviene fuori scena - noi vediamo solo le battute di arresto, i momenti in cui sebbene Paul si renda conto di essere diventato un "mostro" lo stesso non riesce a non essere crudele a parole con Olivia. 
Si parla tanto di guarigione, ma a ben vedere a parte le battute che Olivia gli dice per spronarlo a camminare di nuovo e per sfidarlo a dimostrarle che ha torto, tutto il resto avviene fuori scena. 
Ti dicono che sono passate le settimane, ti dicono che si sono messi a parlare, ti dicono che ora si godono la compagnia reciproca, ma di fatto non si vede - motivo per il quale in queste occasioni io trovo i sentimenti campati in aria. 

Olivia in alcuni momenti si scontra con la dura realtà, ci sono momenti in cui capisce che anche se si è allontanata per redimersi si comporta ancora da figlia di papà - ci mette un po' per capire la sua strada, per accettare quello che è successo e per sapere cosa vuole fare della sua vita. 

Paul è quello che ancora ne ha tanta di strada di fare - e magari eliminando quelle due o tre frasi da stalker che rivolge ad Olivia. Capisco che quello che vive un soldato sia inimmaginabile da capire e comprendere per chi non l'ha mai vissuto sulla propria pelle e la voglia di isolamento, gli sbalzi di umore, gli incubi sono più che giustificati. 
Ma non mi basta che Olivia mi dica che ha anche momenti di gentilezza - voglio vederli invece, perché invece le uniche cose che ho visto io sono state la crudeltà del suo malumore e le ripicche contro suo padre e Olivia. 

Olivia e Paul si scontrano e riavvicinano più volte, ma pur ferendosi a vicenda in molteplici occasioni si danno anche la spinta per oltrepassare quei limiti e preconcetti che credevano invalicabili. 

Sembra che io stia massacrando questo libro e che l'abbia trovato pessimo, ma in realtà non mi è poi così dispiaciuto - non rientrerà mai tra i libri della mia vita, ma è comunque una buona lettura estiva di compagnia. 
Anche se un epilogo non avrebbe fatto schifo, eh. 

A parte quelle pecche - ma come ho detto magari non è il libro, sono io - il messaggio è comunque chiaro: a volte sono le persone che non ci aspettiamo che possono darci un nuovo punto di vista, che possono aiutarci a cambiare e a tornare a vivere. 

12 commenti:

  1. Nemmeno io ho letto il prima ma questo libro non mi è dispiaciuto sebbene non abbia apprezzato la mancanza di epilogo che secondo me ci voleva e ci sono delle cose che non mi ha convinto del tutto. Alla fine è stata una piacevole letture.


    Si anch'io penso che le recensioi a tre stelle siano più difficili da scrivere perchè il libro ti è piaciuto ma con delle riserve

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    1. Non è stata una lettura malvagia, ma appunto ci sono state quel paio di cose... che proprio no, mi hanno fatto scuotere la testa.
      Le recensioni a tre stelle sono le più difficili. u_u

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  2. Ma sai che questo l'ho letto, non l'ho recensito, e lo ricordo a malapena? Shame on me xD
    Però ricordo distintamente l'odio per il mancato epilogo.

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    1. Guarda, mi sa che tra un po' me lo sarò scordato pure io! xD

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  3. Non mi ispira molto per cui lo lascio perdere. Per le recensioni a tre stelle ho collaudato il metodo pro e contro, perchè almeno si ha un'idea precisa di cosa è ok e cosa no!

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    1. L'ho appena letta la tua di oggi, infatti.
      Comunque sì, quando ho finito di leggerlo ho subito pensato che non avrebbe fatto per niente al caso tuo! xD

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  4. Non fa per me, che peccato. Io odio le storie dove tutto ruota sull'attrazione fisica e il sesso. Ho mollato parecchi new adult proprio per questo motivo, non riesco a continuare a leggerli, mi sale il nervoso.

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    1. Cioè, essendo un new adult in parte me l'aspettavo - ma non al primo incontro a pagina 50. u_u

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    2. Molte autrici fanno così... subito l'instalove con i due protagonisti che vogliono saltarsi addosso per via di questa chimica pazzesca, poi drammi su drammi (inutili incomprensioni che potevano essere risolte con un dialogo tra i due) e infine si mettono insieme. Un libro vende comunque se il primo pensiero della protagonista non sono i muscoli che si intravedono sotto la maglietta del ragazzo. E insomma, andiamo un po' oltre.. il ragazzo viene visto prima come un oggetto che come una persona :(

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    3. Infatti ci sono momenti in cui si tengono il muso e si evitano per settimane quando basterebbe parlare. -.-''

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  5. come ti capisco, anche io fatico molto di più con un tre che con il resto! Detto questo ho amato la tua recensione e accantonato il pensiero di leggerlo

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    1. Grazie Chiara, sono contenta di essere riuscita a spiegarmi abbastanza bene da rendere l'idea del libro!

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