martedì 24 luglio 2018

[Recensione] "For Better and Worse" di Margot Hunt

Salve, lettori! Cos'è passata ormai, una settimana dal mio ultimo post?
Ormai dovreste sapere che questo periodo per me è un po' caotico e che ci metto settimane a finire un libro. 
Ma non indugiamo oltre e proseguiamo con la recensione - e ringrazio NetGalley per la copia digitale in anteprima.


Titolo: For Better and Worse
Autrice: Margot Hunt
Data di uscita: 11 dicembre 2018
Pagine: 384
Editore: Mira Books
Link Amazon: https://amzn.to/2u2MhxD

Trama [tradotta da me]: Finché morte non ci separi.
Quando si innamorarono alla scuola di legge, Natalie e Will Clarke scherzarono sul fatto che erano così intelligenti che insieme avrebbero potuto pianificare l'omicidio perfetto. Dopo quindici burrascosi anni di matrimonio, devono davvero sperare di aver avuto ragione.
Il preside del loro giovane figlio Charlie è accusato di molestie nei confronti di uno studente problematico. È una situazione spaventosa—e il veleno di quella voce si sparge rapidamente. Una notte prima di andare a letto, Charlie dice a Natalie di essere anche lui una vittima. In quel momento il suo concetto di giustizia cambia per sempre. Natalie decide che il predatore deve morire.
Per proteggere Charlie dal trauma di un processo, Natalie escogita un elaborato omicidio e Will diventa il suo riluttante partner. I Clarke stanno per scoprire cosa succede quando il tuo compagno di vita diventa il tuo complice—e il tuo alibi.


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La storia è già nella trama, in questo romanzo dalle atmosfere alla How to Get Away With Murder: ancora studenti alla facoltà di legge, per impressionare Natalie al loro primo appuntamento Will sostiene che insieme sarebbero in grado di pianificare l'omicidio perfetto senza essere poi scoperti e cominiciano a sviscerare le varie ipotesi su come potrebbero fare e su cosa potrebbero usare nel corso della cena. 

Diciassette anni dopo, Will e Natalie - lui avvocato che si occupa di proprietà immobiliari e lei avvocato difensore spesso di criminali - si sono un po' allontanati a causa dei molteplici impegni e del poco tempo a disposizione. Natalie sospetta pure che Will abbia un'amante, ma questo passa in secondo piano quando un giorno porta il figlio undicenne Charlie a scuola e trova davanti al cancello la polizia. 

Ben presto si viene a scoprire che uno studente ha accusato il preside di molestie e i genitori della scuola non sanno cosa pensare: chi si indigna e non crede affatto che Robert Gibbons sarebbe in grado di un'azione di tale portata soprattutto perché ad accusarlo è Tate Mason - un ragazzino in affidamento con qualche problema comportamentale - e chi si mette subito in allarme al pensiero che anche suo figlio possa essere una vittima. 

Il mondo di Natalie crolla quando Charlie le confessa che anche lui si è trovato da solo con il preside e, ben consapevole di come funziona il sistema essendo lei un avvocato che difende i criminali che a volte la fanno franca e sapendo come si comporta l'accusa quando interroga i testimoni al banco, non vuole assolutamente rivolgersi alla polizia - più che mai decisa a prendere in mano la questione per farla pagare a Robert per quanto ha fatto a suo figlio, a Tate e chissà a quanti altri ragazzini. 

Memore dei discorsi fatti con Will all'epoca del college, Natalie inizia a pianificare e a pensare alle conseguenze, agli alibi e a tutto quello che potrebbe andare storto cercando anche di trovare una giustificazione o un escamotage nell'eventualità che venga sospettata, indagata e definitivamente beccata. 
Ma può davvero commettere da sola il delitto perfetto? E Will, che non ne vuole assolutamente sapere, sarà in grado di spalleggiarla dovesse arrivare il momento in cui lei necessiti il suo aiuto?


Viene classifficato come un thriller, ma non lo è - non esattamente. 
In fondo sappiamo bene chi è l'assassino e chi è la vittima. 

For Better and Worse offre però un interessante spunto psicologico sulla vita matrimoniale e sui limiti che una madre è disposta ad oltrepassare quando si tratta di proteggere il proprio figlio e tenerlo al sicuro. 
A parte il prologo e l'epilogo che sono narrati in terza persona, il resto della storia si alterna tra il punto di vista di Natalie e poi quello di Will e poi ancora quello di Natalie. 

Natalie è quella con la personalità più definita, una donna intelligente e organizzata che però si fa anche guidare dall'emotività ed è estremamente interessante, quando cambia il punto di vista, leggere come in realtà Will la veda: offre un ritratto di Natalie che non riusciamo a cogliere quando invece siamo con lei nella sua testa - vediamo i franteindimenti, le incertezze e il panico che noi sappiamo Natalie provare apparire invece come un muro di fredda indifferenza agli occhi di Will. 
Entrambi non riconoscono più nell'altro la persona che hanno sposato, entrambi si sono allontanati, entrambi non sanno più capirsi al volo, entrambi trovano nell'altro cose che danno estremamente sui nervi - eppure mai come in questo momento hanno bisogno l'una del sostegno dell'altro. 

Non scende in dettagli grafici per quanto riguarda l'aspetto della pedofilia, ma è qualcosa che comunque si avverte durante tutto il corso della lettura - nelle persone che forse sapevano e non hanno detto niente, negli atteggiamenti diversi di Charlie come conseguenza delle molestie, nella sensazione di impotenza di Natalie e Will che non sanno come fare per aiutare il figlio. 

La Hunt usa la giusta dose di dettagli e descrizioni che non appesantiscono la lettura, ma offrono il giusto contesto e il libro ha un ritmo veloce che tiene il lettore attaccato soprattutto nella seconda metà quando si tratta di scoprire se il delitto perfetto è davvero riuscito oppure se i poliziotti sono sul punto di suonare a casa Clarke.

Il finale l'ho trovato un po' inverosimile perché, per quanto il crimine della pedofilia sia atroce in tutti i sensi, non credo che la polizia si comporterebbe in quel modo in nessuna circostanza. Offre però un epilogo che termina su una nota inquietante, come una promessa di qualcosa che verrà: non è finita finché davvero non è finita. 

2 commenti:

  1. Ciao!
    Io adoro i libri con una forte caratterizzazione psicologica, quindi credo che questo romanzo potrebbe interessarmi, ma il mio inglese è troppo rudimentale per permettermi di affrontare una lettura del genere, purtroppo. :(

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    1. Quello di questo libro è un inglese molto semplice se vuoi fare un tentativo!
      Ha dei termini legali essendo i protagonisti avvocati, è vero, ma non sono niente di insuperabile. :)

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