giovedì 7 luglio 2022

[Recensione] "Last Chance Books" di Kelsey Rodkey

Credo che ormai sia ora di accettarlo: il 2022 è l'anno dei libri mediocri.
 
 
Titolo: Last Chance Books
Autrice: Kelsey Rodkey
Data di uscita: 18 maggio 2021
Durata: 10H 07Min (Storytel Edition)
Editore: HarperTeen
Link Amazon: https://amzn.to/3OJ4VCb

Trama [tradotta da me]: Non ami semplicemente l'odore di vecchi libri al mattino?

Madeline Moore lo ama. Books & Moore, l'antiquato negozio di libri che la sua famiglia possiede da generazioni, è dove si sente di più se stessa. Nulla potrà fermarla dal tornare dopo il college per prendere le redini del negozio al posto dell'amata zia.

Nulla, davvero—fino a quando una catena di librerie chiamata Prologue apre dall'altra parte della strada e minaccia di farli chiudere.

Madeline è determinata a distruggere la competizione, ma Jasper, il tipo che lavora a Prologue, sembra intenzionato a rovinarle la vita. Non solo le sta rubando i clienti, ma ha anche l'incredibile audacia di essere… estremamente carino.

Ma non importa: Jasper è il nemico e quindi sarà distrutto. In fondo tutto è lecito in amore e in guerra (libresca).

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Avevo tante aspettative verso questo libro, soprattutto perché la trama mi ricordava un sacco uno dei miei film preferiti - C'è posta per te. Peccato che qui manchi la componente delle lettere/email anonime e della seconda identità che porta poi a quel delizioso angst che si sviluppa tra Meg Ryan e Tom Hanks. Aveva comunque le carte in regola per piacermi, eppure questo libro mi ha lasciata alquanto indifferente. 


Quella di Madeline è l'ultima estate prima di partire per il college e ha intenzione di passarla nel suo posto preferito: la libreria di famiglia, la Books & Moore, fondata da sua nonna e ora gestita da sua zia Astrid e, tra quattro anni, spera finalmente sua. Per lei la libreria è un membro della famiglia a tutti gli effetti: con una madre troppo occupata a rincorrere sogni e a farsi vedere ogni tot anni, Madeline e suo fratello Benny - affidati ad Astrid - ci sono cresciuti dentro e per Madeline è molto più che un lavoro. 

Ma l'estate sembra volgere al peggio quando Dahlia torna e stavolta sembra decisa a mettere radici e Benny trascorre quasi tutto il suo tempo a casa del padre Sterling, lasciando Madeline in balia di una madre sconosciuta che ora vuole fare l'amicona. 
Inoltre, quello che doveva essere un semplice e innocuo flirt estivo si rivela essere invece una guerra aperta senza quartiere perché Jasper, il ragazzo carino con cui finalmente si è scambiata il numero di telefono, lavora nella libreria - franchising nuovo di zecca - che ha aperto dall'altra parte della strada. 

E Madeline non ci sta a farsi rubare le idee, l'allestimento e soprattutto i clienti. 


Insomma, cosa è andato storto per me? 
Un po' tutto e un po' niente - mi sento in quella specie di limbo in cui non credo che un libro si meriti un brutto voto perché ho letto di molto peggio, ma in cui è anche difficile trovare qualcosa che mi sia effettivamente piaciuto. 

Per come ci viene presentata, Madeline dovrebbe piacerci - è chiaro che soffre della sindrome dell'abbandono, che innalza muri e tende a lasciare prima di essere lasciata perché è tutta la vita che Dahlia si dimentica di lei. Così come è chiaro che, per quanto voglia bene al fratello Benny e per quanto Sterling si sia sempre occupato di lei anche se non era tenuto a farlo, Madeline comunque gli rinfacci di avere un padre a cui rivolgersi e da cui rifugiarsi mentre il suo lei non sa neanche che aspetto abbia.
Quelle di Madeline sono tutte ragioni valide, tutti motivi per i quali è anche abbastanza facile capire perché si attacchi con le unghie e con i denti alla libreria e non accetti di andare avanti o non contempli un futuro in cui la Books & Moore non sia compresa - eppure è scritta in un modo che risulta sempre lagnosa, infantile, estremamente egoista e melodrammatica. Tutti sbagliano tranne lei.

Di base in questo libro non succede niente, se non tentativi di sabotaggio e scherzi tra lei e Jasper che non hanno nulla di cute come era stato invece il caso in Meet Me at Midnight di Jessica Pennington e che rischiano anche di sfociare nel pericoloso. 

Jasper, dal canto suo, tanto caruccio, ma lo si vede ben poco sotto il lato romance - anzi, dalle sue parole sembra esserci un caso di instalove nei confronti di Madeline e il suo modo di flirtare o di non capire quanto a volte invece Madeline sia seria o prenda le cose sul serio (anche se è vero che spesso e volentieri sfocia nel melodrammatico) rendono il lettore abbastanza freddo nei suoi confronti. 

Ci sono stati momenti carini tra loro due, ma il romance qui per me è quasi inesistente, tanto che si arriva alla fine dell'estate e... boh. 

Non c'è sviluppo, non c'è crescita e, da parte mia, non c'è stato coinvolgimento emotivo. 
Inoltre, la cosa che per me ha avuto meno senso - e che fondamentalmente è ciò che costituisce una trama poco solida e/o assente - è il fatto che Madeline decida di dedicare tutta la sua estate a salvare il negozio quando ancora ha quattro anni di college davanti: quattro anni in cui vivrà lontana, in cui studierà, in cui farà altre esperienze, in cui potrà decidere di fare qualcosa di diverso una volta laureata e/o cambiare idea mille volte. Quattro anni in cui può succedere di tutto. 
Fosse stata fresca di laurea e si fosse vista il lavoro incerto e il futuro in pericolo avrei anche capito, ma fare tutto questo prima ancora di andare al college quando comunque sarebbe stata lontana anni è ciò che ha meno senso. 

Insomma, le premesse c'erano - l'esecuzione un po' meno. 
 
Non sarebbero tre stelline piene, ma ho apprezzato certi temi famigliari e mi sono sentita (anche se per molto poco e molto meno di quanto mi sarei aspettata) vicina a C'è posta per te, quindi ho deciso di essere generosa. 

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