giovedì 17 settembre 2020

[Recensione] "Girl, Unframed" di Deb Caletti

Deb Caletti è un'autrice che mi aveva sempre incuriosita, sin da quando sono approdata su Goodreads nel 2013 - sua una citazione che mi aveva colpita, anche quella di un libro con un tema alquanto pesante e delicato come le relazioni tossiche e abusive. 

Non avevo mai letto niente di suo però, ma ho deciso di farlo quando ho visto questo libro nel catalogo di Storytel e ho visto anche il paragone con Sadie di Courtney Summers - tutto quel rosso sulla cover, poi... il rosso è il mio colore preferito.


Titolo: Girl, Unframed
Autrice: Deb Caletti
Data di uscita: 23 giugno 2020
Durata: 8H 31Min (Storytel Edition)
Editore: Simon Pulse
Link Amazon: https://amzn.to/3iokyiw

Trama [tradotta da me]: L'estate di una ragazza adolescente insieme a sua madre assume una piega sinistra in questo thriller avvincente sui pericoli insidiosi delle attenzioni non richieste, scritto dalla vincitrice della medaglia Printz Honor e dalla finalista del National Book Award Deb Caletti—perfetto per i fans di
Sadie di Courtney Summers.

Sydney Reilly ha un brutto presentimento riguardo al tornare a casa a San Francisco prima ancora di salire sull'aereo. Come potrebbe essere altrimenti? Sua madre è Lila Shore—quella Lila Shore—una stella dei film che mette la sua bellezza e le attenzioni maschili al di sopra di tutto…certamente al di sopra di sua figlia.

Ma le preoccupazioni di Sydney si moltiplicano quando scopre che Lila è impegnata sentimentalmente con Jake, un mercante d'arte con losche conoscenze. Jake ama tutti i bellissimi oggetti e Sydney può sentire i suoi occhi addosso ogni volta che lui è nei paraggi. E lui non è l'unico. Sydney sta cominciando ad attirare l'attenzione su di sé—buona e cattiva—ovunque vada: dal dolce e bellissimo Nicco Ricci, dall'inquietante costruttore edile della porta accanto e addirittura da Lila. Comportamenti che una volta sembravano equivoci, ora cominciano a sembrare minacce mentre l'estate diventa sempre più lunga e più calda.

È inquietante come la bellezza sia complicata e gli oggetti abbiano una storia e tu puoi essere guardata senza essere davvero mai vista. Ma il vero pericolo, i crimini passionali, quel tipo di cose dove qualcuno viene ucciso—quello capita nella maggior parte dei casi solo nei film, Sydney ne è sicura. Questo fino alla notte in cui qualcosa capace di cambiare la vita di una persona accade sulla scalinata che porta alla spiaggia. Una notte elettrizzante che improvvisamente va molto male, in cui la lealtà viene messa in discussione e durante la quale Sydney impara una terribile verità: anche gli oggetti bellissimi si possono rompere.



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TRIGGER WARNING: molestie, cat-calling, abuso domestico (fisico e psicologico).


Fin dall'inizio si capisce che questa storia ci viene raccontata dalla protagonista dopo che i fatti sono già accaduti - se già non fosse per il fatto che ogni capitolo inizia con la lista delle prove portate al processo che fanno capire al lettore che un crimine verrà commesso, sicuramente è anche per le frasi pronunciate da Sydney chiaramente con il senno del poi che lasciano un senso di inquietudine alla fine di ogni capitolo. 

Sydney ha quindici anni, anzi sedici - li compie praticamente all'inizio del romanzo. 
Per la maggior parte dell'anno vive a Seattle e studia in collegio, non troppo lontano dalla nonna Edwina che vede nei weekend. Ha degli amici, si dedica allo sport e non ha proprio voglia di lasciare queste cose per passare l'estate a San Francisco con sua madre Lila Shore - un'attrice un po' in decadenza che Sydney non chiama mai mamma. 
Oltretutto, a quanto pare, Lila ha un nuovo fidanzato che si è anche già praticamente trasferito a vivere in casa loro. 

Sydney non vuole partire - sente che quest'estate è L'ESTATE, quella in cui potrebbero accadere tante cose e si potrebbero incontrare tante persone. La tipica estate in cui le tipiche quindicenni sentono di avere il mondo ai loro piedi e non è solo per questo che Sydney non vuole partire, ma anche perché ha una brutta sensazione da settimane. 

Eppure sua nonna non vuole sentire ragioni e all'aeroporto, invece di Lila, c'è solo Jake ad attenderla. Jake, un uomo che non ha mai visto e che guida una Lamborghini troppo veloce e che, alla notizia che l'indomani avrebbe compiuto sedici anni, comincia a fare apprezzamenti su quanto il suo corpo invece ne dimostri di più. 

E improvvisamente non è solo Jake a notare il suo corpo e a metterla a disagio ogni volta che è in casa, ma c'è anche uno dei muratori che sta lavorando alla casa a fianco che non le risparmia fischi e gesti volgari ogni volta che esce dalla porta. Pure Lila si comporta in modo strano - le dice di provare ad essere più sexy, ma la rimprovera quando la vede indossare i vestiti che lei stessa le ha comprato e la umilia ogni volta che l'attenzione maschile, di un uomo o di un ragazzo che sia, è su Sydney invece che su di lei. 

L'estate dovrebbe essere fatta per passare del tempo con sua madre, ma Lila è troppo impegnata con il suo sonno di bellezza e con i suoi appuntamenti con lo shopping, gli amici o i registi - per Lila tutto viene prima di sua figlia. E Sydney si ritrova sempre troppo spesso sola, in una casa troppo grande e troppo vuota con la sola compagnia di Max - il cane di Jake, di cui lui manco si occupa - e fin troppi quadri nelle loro casse di imballaggio nella stanza per gli ospiti che rappresentano donne e ragazze dipinte da uomini nel corso del tempo. Donne e ragazze che non hanno una bocca per parlare, donne che sono meramente oggetti da guardare senza essere visti davvero. 

Ed è così che si sente anche Sydney, mentre il suo corpo viene sempre più spesso guardato e trattato come un oggetto - come una proprietà, qualcosa da possedere. 

Il mio corpo era un cartellone pubblicitario da commentare. Il mio corpo era l'intrattenimento di qualcun altro, una storia che non aveva nulla a che fare con me. Ero un quadro. Ragazza, olio su tela.

Nicco però, conosciuto sulla spiaggia, sembra l'unico a vederla davvero e la chimica tra loro sfrigola anche quando non si toccano - e in questo caso sì che Sydney vuole essere toccata perché è una sua decisione. Ma non è solo il classico "che si fa con un ragazzo?" dettato dalla quasi inesperienza a frenarla, no - c'è anche quell'insegnamento tramandato di donna in donna, quello che dice che non puoi mostrare il tuo desiderio e che devi essere una brava ragazza, che altrimenti diventi una puttana e non sei più "pura". E lo dicono anche i romanzi horror del suo scrittore preferito: le ragazze che cedono al desiderio e fanno sesso finiscono sempre per fare una brutta fine, quelle con la camicia abbottonata fino al colletto sopravvivono invece. 

L'estate sembra infinita, ma non in senso buono - non quando Jake e Lila gridano, non quando Jake diventa improvvisamente possessivo, non quando Sydney si accorge che vengono tenuti d'occhio, non quando Lila non risponde al telefono, non quando i fantasmi continuano a gridare avvertimenti, non quando la casa mette angoscia e terrore, non quando Sydney si sente un oggetto sia dentro che fuori casa, non quando l'orologio ticchetta e non è solo la rabbia di Sydney sul punto di esplodere. 

E questo perché il grande avvenimento che senti nell'aria estiva e che aspetti con trepidazione che accada non è detto che sia positivo, ma di sicuro - nel bene o nel male - ti cambierà la vita.


C'è da dire innanzitutto che la parte thriller è "venduta" in una proporzione sbagliata - il libro sembra spingere tanto in quella direzione ma, sebbene accada un crimine e ci sia un processo, in realtà è più che altro una storia di formazione. E sì, ha delle cose in comune con Sadie - non tante quante mi sarei aspettata, ma di sicuro molte di più di quelle presenti in altri libri a cui veniva comparato nel gioco del "se ti è piaciuto questo...". 

Sydney è una ragazza che nonostante la madre famosa vuole essere normale, ma poi neanche tanto a volte - ha sempre creduto di vivere due vite separate, ma durante l'estate si rende conto che in realtà quelle due persone diverse che credeva di essere (la studentessa e la figlia di Lila Shore) sono più intrecciate di quanto avesse creduto.

Il suo rapporto con Lila è qualcosa di tossico, completamente sbilanciato - è Lila quella che sembra una bambina, quella fragile che deve essere sempre consolata, quella che è passata per mille relazioni finendo per essere sempre la parte sottomessa e finendo sempre per ripetere la storia di famiglia, quella che vede le donne abbandonate o abusate dai loro mariti e compagni. Sydney è quella che deve consolarla, quella che deve dosare le parole, quella che deve essere cauta e prendersi cura di Lila - Lila, che è ancora così bella ma anche tanto fragile, quella che prende come un complimento che la figlia le somigli salvo poi umiliarla pubblicamente a causa di una storia vecchia come il mondo: lei sta invecchiando e ora il momento della figlia di risplendere. 
Qualcosa che è inaccettabile per Lila, che ho detestato in tantissimi momenti per non essere mai stata accanto a Sydney, per non aver mai ascoltato le sue paure, per ogni volta che con la vocina stucchevole (l'audiolibro aiuta un sacco in questo caso) la chiamava "baby" e "Syd-Syd". Ma Lila però è una donna che in parte mi ha fatto anche pena perché, cresciuta povera con la madre Edwina, è entrata nell'industria cinematografica quando era addirittura più giovane di Sydney - e se il #metoo ci ha insegnato qualcosa è che spesso accadono cose orribili alle ragazze quando entrano in quel mondo. Da questo punto di vista Edwina è una nonna migliore per Sydney di quanto non sia mai stata come madre per Lila, avendola spinta in quel mondo perché sapeva che la bellezza di Lila le avrebbe aiutate a risollevarsi economicamente e non avendola mai protetta. 

La parte thriller assume meno rilevanza man mano che si va avanti perché questa diventa la storia di come Sydney vive le relazioni, di come vede se stessa e le altre donne trattate dagli uomini - in casa, per strada, nei quadri, nei film, nei romanzi. 
Di come la misoginia sia imperante e di come gli uomini trattino le donne come oggetti, non considerandole persone e non vedendole davvero e usandole solo quando fa comodo, meglio ancora se nel frattempo stanno zitte - e di come questa misoginia sia spesso interiorizzata anche nelle donne. 

Sydney prova tanta rabbia - non solo per i gesti volgari ed esibizionisti, non solo per il cat-calling e per la supposizione implicita degli uomini secondo la quale dobbiamo considerarlo un complimento quando invece si tratta di una molestia, non solo per il dover essere sempre lei (o una donna in generale) quella che si deve allontanare impedendosi di godersi il momento o la giornata perché un uomo decide di non farla sentire al sicuro, ma anche perché si rende conto di quanto spesso le donne siano impotenti di fronte a uomini a cui basterebbe una spinta per fare loro del male. Quanto le donne siano sempre costrette ad essere educate, cortesi e a sorridere perché reagire a quel tipo di comportamento potrebbe causare qualcosa di ancora peggiore e di come gli uomini non siano (quasi) mai nella posizione di provare quella stessa paura - di certo non nei confronti di una donna se i ruoli venissero invertiti.

Sydney deve anche lottare contro i sentimenti contrastanti verso il suo corpo - perché devi essere sexy, ma non troppo sexy e devi far capire di volere e desiderare un ragazzo, ma lo devi anche nascondere agli occhi del mondo e agli occhi del ragazzo stesso. Sydney capirà anche che "volere" e "desiderare" una persona spesso non sono la stessa cosa e, ancora più spesso, non sempre vanno di pari passo. 

È un libro con un messaggio importantissimo e un ritratto fin troppo accurato di ciò di cui le ragazze e le donne sono vittime fin troppo spesso, con tante frasi che avrei voluto sottolineare se avessi avuto il libro digitale o cartaceo - ancora una volta mi sono resa conto di quanto forte mi colpiscano alcune frasi di questa autrice. 

Detto questo però, da che all'inizio credevo avrei finito per prenderlo cartaceo, passata la metà ho cambiato idea - lo spazio in libreria sta finendo e sto cercando di comprare solo quei libri che mi coinvolgano appieno emotivamente. 

Il libro mi è piaciuto e anche tanto - ho anche ricordato la me stessa quindicenne, quella che sentiva di avere il mondo ai suoi piedi prima che la sua vita implodesse. Ho ricordato quell'estate passata con la mia ex-migliore amica, quell'estate in cui tutto sembrava potesse accadere, quella in cui ho cominciato a mettere le maglie un po' più scollate e volevo essere guardata ma allo stesso tempo ne avevo anche timore. 
Per Sydney in questo libro è stata la medesima cosa: quel desiderio contrastante di essere guardata e desiderata finché quelle occhiate e quel desiderio non sfociano in qualcosa di più brutto che "sporca" quella sensazione che inizialmente ci faceva sentire bene e sicure di noi stesse e del nostro corpo. 

Come ho detto il libro mi è piaciuto, però... non è neanche la mancanza - o il poco peso - della parte thriller, perché il messaggio del libro vuole essere un altro e per me, a differenza di altri lettori, non è stato un problema. 
È che si sente la distanza quasi impersonale, un muro tra Sydney e il lettore - e non credo sia perché lei sta raccontando fatti già avvenuti e il "distacco", per quanto se ne possa avere con temi del genere, è insito in simili circostanze. 
Credo sia perché ci sono effettivamente poche scene tra Sydney e Jake - o almeno, io leggendo la trama me ne ero aspettate molte di più e molto più cariche di ansia e creepiness. Idem per quando Sydney è fuori casa da sola - e ora non voglio dire che il mondo deve essere per forza pieno di squali ad ogni angolo che giri (anche se un po' lo è), ma dato l'argomento mi aspettavo più episodi spiacevoli in quel senso. Non sono una che vuole la violenza e la bruttura gratuita, ma spesso quel senso di ansia e angoscia e rabbia che Sydney avrebbe dovuto provare in certe situazioni e con certe persone non mi arrivava in quanto lettrice - come in un classico caso di troppo detto e poco mostrato. 

E il finale, per quanto non metta un punto fermo, l'ho trovato coerente e realistico - ho detestato con tutte le fibre del mio essere una decisione di Sydney e avrei voluto prenderla per le spalle e scrollarla, ma era fin troppo coerente con quanto visto della sua personalità fino a quel momento e non poteva essere diversamente. 

Detto questo, è comunque un libro che merita davvero di essere letto e che con Sadie ha di sicuro in comune il tema delle ragazze e di come queste vengano viste e trattate dal mondo maschile. Le quattro stelle non sono forse pienissime proprio perché a volte i sentimenti di Sydney non mi arrivavano e mi è mancato il pieno coinvolgimento emotivo che ho avuto con altri libri, ma dargli di meno sarebbe stato come fargli un torto. 

2 commenti:

  1. Ciao! Sono sempre interessanti i libri di cui ci parli. Apprezzo tantissimo le storie con messaggi e temi delicati e importanti! :)

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    1. Grazie, Sara! :)
      E sì, questo libro ha un sacco di messaggi importanti.

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