lunedì 5 settembre 2022

[Recensione] "Playlist - L'amore è imprevedibile" di Jen Klein

Questo libro era apparso sul mio radar molto prima che venisse tradotto in italiano - ma, come vedete dalle sue date di pubblicazione, io non sono mai sul pezzo.  

Ed era apparso anche sul mio blog un anno prima della sua traduzione in italiano perché la sua cover originale - o meglio, la foto scelta come copertina - era stata usata per un libro tradotto in italiano del 2016, Come dire ti amo ad alta voce di Karole Cozzo. 
 
Ve avevo parlato qui, nel primo appuntamento della mia (defunta) rubrica Strange (Bookish) Things.
 
 
Titolo: Playlist - L'amore è imprevedibile
Titolo originale: Shuffle, Repeat
Autrice: Jen Klein
Data di uscita: 23 maggio 2017
Data di uscita originale: 3 maggio 2016
Pagine: 374 (copertina flessibile)
Editore: DeAgostini
Link Amazon: https://amzn.to/3NkgI8U

Trama: Che cosa c’è di meglio del momento in cui ti rendi conto che il liceo sta per finire e la tua vera vita sta per cominciare? Niente, June ne è convinta. Diciassette anni e le idee chiare sul futuro, non vede l’ora di lasciarsi alle spalle la cittadina in cui è cresciuta e tuffarsi a capofitto nella nuova avventura del college. Al contrario di Oliver, l’atleta più popolare della Robin High, che vorrebbe che l’ultimo giorno di scuola non arrivasse mai. June e Oliver non hanno davvero nulla in comune. Potrebbero non rivolgersi mai la parola.
Potrebbero far finta di non conoscersi. E invece. Invece il destino ha voluto diversamente. Perché le loro madri sono amiche per la pelle e hanno deciso che Oliver accompagni June a scuola in macchina. Tutti i maledettissimi giorni. A un tratto, June e Oliver sono costretti a passare parecchio tempo insieme. Peccato che non abbiano niente, ma proprio niente di cui parlare. E allora decidono di mettere la musica. Ma cosa succede quando un’anima rock come quella di June ne incontra una pop come quella di Oliver? Una guerra! Una sfida per il controllo della playlist… finché non accade qualcosa di totalmente imprevedibile. Perché a volte basta la canzone giusta al momento giusto e tutto cambia.

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Dunque, sulla carta June avrebbe dovuto piacermi molto - più o meno stessi gusti musicali, più o meno stessa cerchia ristretta di amici, più o meno stesso "anticonformismo" sociale. 
 
La verità è che l'ho detestata per buona parte del libro. 

June ha questo atteggiamento di superiorità che la rende assolutamente indisponente: nessuno ha il suo stesso uso del vocabolario, nessuno è intelligente come lei, tutti stanno al di sotto del suo piedistallo e tutti sono degli idioti cerebrolesi. 

Per fortuna che c'è Oliver a dirle che ad essere presuntuoso in primis è proprio chi dà del presuntuoso agli altri. 

 
June e Oliver sono veramente agli antipodi: per June tutto quello che accade al liceo non conta niente e la vita vera comincia solo al college invece Oliver è l'incarnazione dell'entusiasmo e del godersi il momento perché sa che il liceo è l'ultima vera occasione di essere liberi e spensierati e che quelli saranno i momenti che verranno ricordati nel futuro. 

E per ogni punto che uno mette a segno a favore della loro filosofia di vita, una nuova canzone di uno o dell'altra viene aggiunta alla playlist mattutina. 
E June si accorge presto che, sebbene Oliver sia uno di quegli atleti che i suoi pregiudizi tanto disprezzano, alla fine non è per niente come credeva. 


Come dicevo, ho detestato June per buona parte del romanzo - credevo avrei trovato delle affinità con lei perché in fondo anche io al liceo ascoltavo rock, avevo poche amiche ed ero esclusa dalle cerchie sociali restanti. Il fatto è che, sebbene pensassi anche io che molte di quelle persone nell'edificio fossero idiote e anche io mi sentissi superiore a loro in un certo senso, mai ho avuto quell'atteggiamento così draconiano di June oppure mai l'ho palesato. Alla fine June è una che si esclude da sola da tutta la vita scolastica e dal suo spirito mentre io in realtà volevo assolutamente farne parte anche se una parte di me era contraria. 
E soprattutto June è convinta che niente prima del college conti ma io sapevo, come lo sa Oliver, che sono proprio quegli anni e quelle esperienze e quelle persone a contare di più e a formare chi diventerai un giorno. Mai per un momento ho pensato che qualcosa di quelli anni - anche anni orribili e infelici - non contasse. 
 
June alla fine sono riuscita a capirla perché forse, in maniera diversa, ciò che ha fatto lei ad un certo punto l'ho fatto anche io: fingere che niente importi ti aiuta a credere che in questo modo le persone non possano deluderti e quindi non corri il rischio che sia tu a non contare per qualcun altro. 

Oliver invece è sempre uno zuccherino, è praticamente perfetto sotto tutti i punti di vista - io non ho fatto altro che sospirare e svenirgli dietro. 

L'avessi letto al tempo della sua uscita - inglese o italiana, non importa - probabilmente l'avrei apprezzato di più. Probabilmente per alcuni libri young sono più fuori target che per altri, ma ancora insisto. 

Coprendo poi un anno tante cose vengono solo dette e non mostrate - personalmente ho notato più che altro la vita interiore di June, i momenti con Oliver per me sono stati troppo pochi per poter veramente percepire un primo legame che si forma e poi una complicità e un'amicizia e infine qualcosa di più. 

È stata comunque una lettura veloce e carina e una casella che finalmente ho spuntato dopo sei anni. 

2 commenti:

  1. Ciao! Che peccato quando speri di ritrovarti nei protagonisti e invece ti trovi davanti un personaggio oggettivamente antipatico :-( L'importante è che sia stata almeno una lettura carina!

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    1. Sì, almeno è stata una lettura veloce - e poi il protagonista maschile ne valeva la pena! xD

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