giovedì 8 settembre 2022

[Recensione] "La notte che ho dipinto il cielo" di Estelle Laure

Continuiamo sulla scia "romanzi che sono usciti cent'anni fa e che solo adesso mi decido a recuperare"... Sempre sul pezzo io, si sa.
 
 
Titolo: La notte che ho dipinto il cielo
Titolo originale: This Raging Light
Serie: This Raging Light #1
Autrice: Estelle Laure
Data di uscita: 16 luglio 2018
Data di uscita originale: 22 dicembre 2015
Pagine: 278 (copertina rigida)
Editore: DeAgostini
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Trama: Per Lucille, diciassette anni e una passione per l'arte, l'amore ha il volto della sorellina Wrenny. Wrenny che non si lamenta mai di niente, Wrenny che sogna un soffitto del colore del cielo. E poi ha il volto di Eden. Eden che è la migliore amica del mondo. Eden che sa la verità. Quella verità che Lucille non vuole confessare nemmeno a se stessa: sua madre se n'è andata di casa e non tornerà. Ora lei e Wrenny sono sole, sole con una montagna di bollette da pagare e una fila di impiccioni da tenere alla larga. Prima che qualcuno chiami i servizi sociali e le allontani l'una dall'altra. Ma è proprio quando la vita di Lucille sta cadendo in pezzi che l'amore assume un nuovo volto: quello di Digby. Digby che è il fratello di Eden, Digby che è fidanzato con un'altra e non potrà mai ricambiare i suoi sentimenti. O forse sì? L'unica cosa di cui Lucille è sicura è che non potrebbe esserci un momento peggiore per innamorarsi...

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Mi ci sono buttata un po' senza aspettative e ammetto che, se le avessi avute, forse in parte sarebbero rimaste deluse sotto alcuni aspetti che credevo avrei trovato nel libro e che invece non c'erano. Resta comunque il fatto che l'ho letto in una sola seduta, cominciato domenica pomeriggio dopo pranzo e finito prima di cena. 

Intanto l'arte di Lucille non è un aspetto così predominante come potrebbe far sembrare la trama - probabilmente la ama anche, ma tra una cosa e l'altra della vita, di fatto è un decennio che non prende in mano un pennello - fino alla notte in cui colta da un impulso ripesca tutto in soffitta e per sfogare i suoi sentimenti imbratta una tela. 

Anche Eden non si rivela essere la presenza costante e l'aiuto che mi sarei aspettata di trovare dato che, un po' per circostanze e un po' per lealtà e un po' per non so che altro, finisce con il tenere il muso a Lucille per quasi tutto il romanzo - e quando le parla, finisce per proporre soluzioni che la separerebbero da Wren oppure per ferirla quando si scivola sull'argomento Digby. 

Per carità, la situazione di Lucille non è per niente auspicabile - il padre ha avuto un crollo nervoso davanti a tutti e poi è sparito, la madre si è presa una vacanza e poi non è più tornata a casa. Tutto ricade quindi sulle spalle di Lucille: le bollette, il cibo, i vestiti e soprattutto Wren e come tenere sotto silenzio la situazione per evitare che intervengano i servizi sociali e le separino. 

Personalmente ho apprezzato il personaggio di Lucille - certo, anche lei a volte va fuori di testa ed esplode con le persone che sono al corrente della situazione, ma vorrebbe farcela da sola e non vorrebbe l'aiuto di nessuno anche se chiaramente ne ha bisogno. È determinata a far sì che tutto vada bene, che tutto rasenti il più possibile la normalità per non insospettire nessuno e per la pace di Wren - è naturale che ad un certo punto crolli sotto la pressione e se la prenda anche magari con chi non c'entra niente o voleva solo darle una mano.

La presenza e la sollecitudine di Digby non fanno altro che mandarla in confusione e peggiorare le cose. Questo perché lei è innamorata di Digby da una vita, ma lui altrettanto da una vita sta con un'altra ragazza e hanno seri progetti per il futuro. 
Per quanto sia chiaro che Digby sia un ragazzo dolce e gentile e buono, non ho apprezzato il suo tenere il piede in due staffe per quasi tutto il romanzo. In realtà non siamo proprio noi a conoscerlo in prima persona: lo vediamo attraverso gli occhi innamorati di Lucille, lo sentiamo descritto dalle parole di sua sorella Eden... dalle interazioni con Lucille è chiaro che tenga a lei, ma mi è mancato quel momento oppure quella spiegazione che mi dimostrasse quando le cose sono cominciate a cambiare e cosa ha scatenato il cambiamento. Non si capisce bene se esisteva già un prima oppure se tutto è stato scatenato dalla vulnerabilità di Lucille venutasi a creare dalla situazione in cui si trova. 

In ogni caso è un libro che ho letto d'un fiato perché volevo assolutamente sapere come Lucille se la sarebbe cavata e, aspettative o meno, sono rimasta soddisfatta.

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