mercoledì 17 agosto 2022

[Recensione] "All That's Left in the World" di Erik J. Brown

Questa recensione arriva più tardi di quanto avessi preventivano all'inizio, ma questo libro me lo sono proprio goduta con calma.
 
 
Titolo: All That's Left in the World
Autore: Erik J. Brown
Data di uscita: 8 marzo 2022
Durata: 10H 06Min (Storytel Edition)
Editore: Balzer + Bray/HarperTeen
Link Amazon: https://amzn.to/3p3sNWz

Trama [tradotta da me]: Quando Andrew incappa nella casa di Jamie, è ferito, affamato e non ha niente da perdere. Un patogeno mortale ha ucciso la maggior parte della popolazione, inclusi chiunque i due ragazzi abbiano mai amato. E se questo nuovo mondo ha insegnato loro qualcosa è di aver paura di ciò che le persone disperate sono disposte a fare . . . allora perché sembra così facile per loro fidarsi l'uno dell'altro?

Dopo che il pericolo irrompe nel loro rifugio, i ragazzi fuggono a sud in cerca di civiltà. Ma qualcosa non torna nella storia di Andrew e ciò potrebbe costare loro tutto. E anche Jamie ha un segreto - comincia a provare qualcosa di più dell'amicizia per Andrew e ciò aggiunge ulteriore paura e confusione ad un viaggio già tumultuoso.

La strada davanti a loro è lunga e per sopravvivere dovranno liberarsi dei propri segreti, affrontare le conseguenze delle loro azioni e trovare il coraggio di lottare per il futuro che desiderano - insieme. Solo una cosa sembra certa: tutto ciò che di certo è rimasto al mondo è l'innegabile spinta che sentono l'uno verso l'altro.

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TRIGGER WARNING: pandemia, violenza, morte, omofobia, uso di armi. 


Certo, leggere di un libro ambientato in un mondo post-apocalittico dove una malattia pandemica ha spazzato via il 90% della popolazione quando ancora non siamo usciti dalla nostra pandemia di COVID-19 non mette forse nella migliore delle predisposizioni, ma per questo libro - e per questi personaggi - ne vale la pena. 

Il COVID viene comunque nominato e anche l'Italia - anzi, in questo libro siamo anche presi d'esempio come paese che prima di tutti in Europa ha capito la gravità della cosa e si è messo in lockdown preventivo. Beccati questa, medico inglese che avevi detto a noi italiani piace fare la siesta. 
 
In ogni caso siamo in un mondo che ha imparato la lezione ma che, nonostante questo, nulla ha potuto contro una nuova super-influenza resistente a tutto: non sono bastati isolamenti, lockdown, gel antibatterici, mascherine, distanziamenti sociali, antibiotici o quant'altro per riuscire a sopravvivere - solo chi è riuscito a combattere la malattia o chi è risultato immune ora popola il mondo. 


Il primo protagonista che incontriamo è Andrew: ha perso tutta la sua famiglia a causa del virus, viene dal Connecticut e si sta dirigendo verso Alexandria in Virginia perché è in missione. Questa sua missione ha molto a che fare con i suoi sensi di colpa per il segreto che si porta dietro e oltre a questo è pure ferito perché è incappato in una trappola per orsi e la sua gamba è alquanto maciullata. 

Siamo nei boschi fuori Philadelphia e vede un cottage: la sua speranza è che sia vuoto, ma che almeno ci sia qualcosa per riuscire a curare la gamba. 

Il cottage non è vuoto, però: al suo interno c'è Jamison, che vive solo da quando sua madre è morta per l'influenza. Sua madre lavorava all'ospedale, era in prima linea, ma ha portato se stessa e Jamison nel cottage quando ha capito che la situazione sarebbe solo peggiorata. Jamison sopravvive con quello che gli è rimasto perché non solo non ha avuto il coraggio di fare quello che sua madre lo pregava di fare quando ormai era chiaro come sarebbe finita, ma non ha neanche il cuore di sparare quando va a caccia. 

Eppure alza il fucile quando si ritrova Andrew in casa. 
Andrew chiede solo aiuto, chiede solo che possa medicarsi la gamba e poi leverà le tende ed entrambi si guardano con sospetto, sempre all'erta per vedere se l'altro tenterà di ucciderli. 
Sono entrambi la prima persona con cui l'altro parla da mese e dopo un po' di ritrosia, è facile cadere in una routine nel poco comfort che hanno - ma Andrew ha un segreto e una missione e improvvisamente il cottage non è più un posto sicuro, tanto che sono costretti a mettersi in strada e diventare nomadi. 
 
O meglio, quella è sempre stata l'intenzione di Andrew e Jamie, ancora non sa perché, non ha potuto fare a meno di seguirlo.


La prima parte del romanzo è una piccola bolla romantica di comfort all'interno di un mondo che è andato in rovina - nel cottage però c'è ancora spazio per un po' di normalità.
Andrew è gay e dopo anni passati a nascondere la propria sessualità, ancora è restio ad uscire allo scoperto - soprattutto in un mondo dove tutti sembrano essere armati e ognuno lotta per la propria sopravvivenza. Con Jamie però si sente al sicuro, anche se è convinto che prima o poi vorrà trovare della civiltà e magari sistemarsi con qualche ragazza invece che restare con lui; dal canto suo, Jamie sceglie proprio un momento post-apocalittico per scoprirsi bisessuale.

Ma niente accade tra loro se non verso la fine: è uno slow burn che si destreggia nella seconda parte tra azione, avventura e pericolo. Non sono mai davvero al sicuro se non con l'altro - i pochi sopravvissuti che incontrano non sanno mai se saranno amichevoli oppure se li minacceranno di portargli via quel poco che hanno e tenteranno poi di fare loro del male. 

Lungo il cammino incontrano persone, alcune meravigliose, che li aiutano e altre invece che non esiterebbero ad ucciderli - vuoi perché Andrew è gay e la supremazia bianca è l'unico virus che sembra non mutare o morire mai. 

Ci sono momenti dolci, momenti divertenti, momenti drammatici e momenti spensierati - Andrew non riesce a tenere a freno la lingua e dice tutto quello che pensa, Jamie invece è più calmo e riflessivo. Insieme si completano a vicenda e la costruzione del loro rapporto - insieme alla loro crescita personale - durante tutto il romanzo è qualcosa di spettacolare. Entrambi affronteranno cose che in un mondo normale non sarebbero mai accadute, compiranno scelte che non avrebbero mai dovuto contemplare, ne accetteranno le conseguenze anche quando sarà dura e difficile - cambieranno la loro natura, cambieranno la loro visione del mondo, ma lo faranno per tutto ciò che gli è rimasto al mondo: l'altro.

Non lasciatevelo sfuggire: ha dei bei personaggi, un'ambientazione ben costruita e un ritmo costante che non annoia mai. Assolutamente consigliato. 

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