Non credevo che oggi saremmo stati qui con questa recensione, ma invece ci siamo.
Titolo: Here's to Us
Serie: What If It's Us #2
Autori: Becky Albertalli & Adam Silvera
Data di uscita: 28 dicembre 2021
Durata: 10H 9Min (Storytel Edition)
Editore: Quill Tree Books
Link Amazon: https://amzn.to/36VoXZx
Serie: What If It's Us #2
Autori: Becky Albertalli & Adam Silvera
Data di uscita: 28 dicembre 2021
Durata: 10H 9Min (Storytel Edition)
Editore: Quill Tree Books
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Trama [tradotta da me]: Ben è sopravvissuto al suo primo anno di college, ma si sente più bloccato che mai. Le lezioni sono faticose, il suo lavoro part-time alle dipendenze di suo padre è ancora peggio e il suo migliore amico Dylan si sta comportando in maniera strana da settimane. L'unica luce di Ben è il suo partner di scrittura Mario, che gli sta dando un sacco di lezioni di spagnolo e ancora più baci. I grandi sogni hollywoodiani di Mario stanno facendo sognare più in grande anche Ben—e le scelte che compie oggi potrebbero essere la chiave per ridefinire il suo futuro. Allora perché non riesce a smettere di pensare a un certo ragazzo del suo passato?
Arthur è tornato a New York per la prima volta in due anni, pronto a conquistare il mondo del teatro come il miglior . . . tirocinante dell'assistente di un regista di off-off-Broadway del mondo. Certo, fa schifo trascorrere l'estate lontano dal suo dolce e affidabile ragazzo, Mikey, ma sa che la loro relazione è forte a sufficienza da sopportare la distanza. Ecco perché non è un gran problema quando il suo ex-ragazzo Ben rientra in scena. E va assolutamente bene il fatto che Ben beatamente felice con un misterioso ragazzo. I primi amori sono speciali, ma è decisamente troppo tardi per i "e se?". Giusto?
Mentre i ragazzi cercano di scrollarsi di dosso il passato, continuano ad incappare l'uno nell'altro nel presente. Si tratta forse dell'universo che cerca di dire loro che c'è un'altra possibilità nel loro futuro?
Arthur è tornato a New York per la prima volta in due anni, pronto a conquistare il mondo del teatro come il miglior . . . tirocinante dell'assistente di un regista di off-off-Broadway del mondo. Certo, fa schifo trascorrere l'estate lontano dal suo dolce e affidabile ragazzo, Mikey, ma sa che la loro relazione è forte a sufficienza da sopportare la distanza. Ecco perché non è un gran problema quando il suo ex-ragazzo Ben rientra in scena. E va assolutamente bene il fatto che Ben beatamente felice con un misterioso ragazzo. I primi amori sono speciali, ma è decisamente troppo tardi per i "e se?". Giusto?
Mentre i ragazzi cercano di scrollarsi di dosso il passato, continuano ad incappare l'uno nell'altro nel presente. Si tratta forse dell'universo che cerca di dire loro che c'è un'altra possibilità nel loro futuro?
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What If It's Us era stato il mio primo libro del 2021 - e l'avevo amato. E il finale, pur non rientrando nel classico happy ending, mi aveva soddisfatta perché l'avevo trovato molto realistico per due ragazzi di sedici e diciassette anni che devono ancora sperimentare il mondo e la vita.
Però il mio cuoricino atrofizzato ogni tanto si risveglia e alla notizia che ci sarebbe stato un sequel, ho letteralmente esultato. Diciamocelo: se leggo fanfiction, è perché cerco quel lieto fine nelle mie ship che i vari show televisivi non hanno dato loro.
Non so se questo sequel fosse nei piani della Albertalli e di Silvera fin dall'inizio o se sia stato scritto per accontentare coloro che non avevano amato l'epilogo di What If It's Us - e lo dico perché in questo sequel la trama è un po' assente e Arthur e Ben passano tutto il tempo a ricordare l'estate in cui si sono conosciuti. E quando non lo fanno si incontrano - per sbaglio o per caso - nel presente oppure cercano di andare avanti con le loro vite e ognuno di loro ha una storia di cui l'altro non fa parte. Invece il bello di What If It's Us era stato portare queste due vite ad incontrarsi, scontrarsi ed unirsi.
Ma veniamo ad Here's To Us.
Sono passati due anni da quando li avevamo lasciati alla fine del primo volume. Scopriamo che all'inizio hanno continuato a tenersi in contatto con videochiamate e messaggi e che hanno provato a tenere in piedi una relazione a distanza tra New York e Georgia. Sono stati amici e hanno continuato a sentirsi, ma il fatto che poi Arthur abbia cominciato il college in Connecticut non ha portato la loro relazione su un piano diverso - anzi, Ben sembrava quasi allontanarsi e a trovare scuse per non vedersi di persona e pian piano non solo la loro "relazione" si è rotta, ma anche la loro amicizia. Quando incontriamo Arthur a fine maggio scopriamo che Ben non aveva mai risposto al suo messaggio di auguri per il compleanno e scopriamo anche, con il tempo, che entrambi hanno una visione ben diversa di quando e come la loro storia sia andata in frantumi.
Arthur sta con Mikey da diversi mesi, ma ci ha messo diverso tempo a mettergli l'etichetta del suo ragazzo e ancora sente che qualcosa non ha fatto click - ma forse è solo perché nessuna relazione può essere come il tuo primo amore oppure eccitante come uno spettacolo a Broadway.
Ben ci ha messo parecchio a riprendersi dalla sua rottura con Arthur e solo recentemente le cose con Mario si sono fatte fisiche e più intime - non stanno insieme e Ben non vuole chiedere chiarezza per paura di sentirsi dire che Mario non è coinvolto tanto quanto lui.
Rivedersi a New York e proprio nei luoghi che hanno visto nascere la loro storia è per Ben e Arthur uno shock - soprattutto perché l'universo sembra mettercela tutta per riportarli all'estate di due anni prima. Ma entrambi hanno altre storie, la vita va avanti - però non parlarsi più e non essere più l'uno nella vita dell'altro fa ancora più male, soprattutto quando ancora riescono a capirsi con uno sguardo.
Se mi conoscete un po' e conoscete i miei gusti e i libri che leggo, non sono una fan del second chance romance. Un po' perché ritengo che il primo amore sia irripetibile e tale debba restare - o si resta insieme per sempre oppure, quando ognuno va per la sua strada, poi non si torna indietro. Mi è difficile pensare al mio primo amore e immaginarci oggi insieme - per quanto ancora mi batta un po' il cuore se ripenso a lui, razionalmente so che è passata troppa acqua sotto i ponti. Se si tratta però di alcuni dei miei personaggi preferiti però sono disposta a buttare tutto alle ortiche.
Ammetto che per una parte di me è stato molto difficile leggere di Arthur e Ben con altre persone quando mi sentivo la rappresentazione vivente del meme "NOW KISS" che avvicina a forza due personaggi perché si bacino. Per carità, Mikey e Mario sono stati due ragazzi splendidi, assolutamente adatti alle persone che Arthur e Ben sono diventate. Eppure... Eppure il mio cuore non smetteva di fare il tifo per Arthur e Ben e per quell'universo che li riportasse insieme.
Come dicevo all'inizio, qui non c'è molta trama a differenza del primo: ci sono Arthur e Ben che si studiano, che ricordano chi erano e che rivedono nell'altro cose che hanno amato o che ancora conoscono oppure aspetti nuovi che si sono persi nella lontananza. Entrambi sono un disastro con i loro sentimenti ed entrambi fanno dei gran casini - specialmente quando viene ricordata la loro relazione a distanza si nota una palese mancanza di comunicazione che non viene esattamente affrontata e Mikey, sebbene gli abbia preferito Mario sotto molti aspetti, meritava sicuramente di meglio.
Non ho trovato in loro una gran crescita o maturità, ma restano comunque due ragazzi di diciotto anni che ancora non sanno come funziona una relazione e incredibilmente segnati dall'amore di un'estate speciale - e qui li posso fin troppo comprendere.
Ho amato però ritrovarli, ho amato passare del tempo con loro, ho amato passare del tempo a New York, ho amato ancora tutti i riferimenti a Hamilton, a Lin-Manuel Miranda, a Dear Evan Hansen e quella che probabilmente era una citazione autoreferenziale a They Both Die at the End (L'ultima notte della nostra vita in italiano) dello stesso Silvera.
E a proposito di Dear Evan Hansen, ho amato come anche questo sequel abbia mantenuto la tradizione dei versi di Only Us come "titoli" delle varie parti in cui è diviso il romanzo. Spettacolare la narrazione di Froy Gutierrez come Ben e Noah Galvin come Arthur - in questo caso, essendo Arthur il fissato dei musical e Noah Galvin uno dei gli interpreti di Evan Hansen, ogni volta che veniva nominato il musical sorridevo come una scema.
Ho anche amato i personaggi secondari, ma in particolare ho amato Dylan - Dylan è Dylan e senza di lui il libro perderebbe tutta la verve e tutti i momenti più comici ed esilaranti. L'amicizia tra lui e Ben resta uno dei capisaldi questa serie.
Here's to Us era un sequel necessario? No.
Mi è piaciuto? Sì, anche se non mi ha fatta sognare tanto What If It's Us, mi ha comunque incantata in diversi momenti e ho amato ritrovare Arthur e Ben e l'epilogo - entrambi - è ciò che il mio cuoricino atrofizzato in fondo ha sempre voluto. Ad avercelo un amore per cui l'universo si fa in quattro!
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