giovedì 30 novembre 2017

[Recensione] "Ragdoll" di Daniel Cole

Concludiamo novembre con una recensione: la recensione di un libro che ha attirato la mia attenzione fin dalla prima volta che l'ho visto.


Titolo: Ragdoll
Titolo originale:
Ragdoll
Autore: Daniel Cole

Serie: Detective William Fawkes #1
Data di uscita: 11 maggio 2017
Data di uscita originale: 16 febbraio 2017
Pagine: 432 (copertina rigida)
Editore: Longanesi

Collana: La Gaja Scienza
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Trama: Londra, 2010. Il processo al Cremation Killer, Naguib Khalid, è giunto al momento della sentenza. Il detective William Fawkes, detto Wolf, è in ansiosa attesa del verdetto. Perché le prove a carico dell'imputato sono indiziarie, e c'è chi dice che siano state inventate da Wolf stesso. Quando Khalid viene assolto, Wolf lo aggredisce in tribunale e viene rinchiuso in un ospedale psichiatrico. Ma pochi giorni dopo Khalid viene colto sul fatto: se solo avessero ascoltato Wolf, l'ultima vittima avrebbe potuto salvarsi invece di morire bruciata viva come le altre. Londra, 2014: Wolf è tornato in servizio, ma è un uomo distrutto. Divorziato, ha appena traslocato in un palazzo fatiscente ai margini della capitale inglese. Una notte, viene convocato su una scena del crimine. In un appartamento disabitato si trova un cadavere. Un solo corpo... Ma sei vittime. Sei parti differenti, sei membra di persone diverse, cucite insieme in modo rozzo. Ma non basta, perché il killer fa arrivare alla stampa un elenco di nomi e date. Sono le sue prossime vittime, e l'assassino arriva a dire anche quando le ucciderà. Ed è scorrendo la lista fino all'ultimo nome che Wolf capisce che quella terribile sfida lo riguarda molto, molto da vicino.


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Cosa ho pensato quando ho visto la cover di questo libro e ne ho letto la trama? 
Principalmente tre cose: Dexter, CSI: Scena del Crimine, Criminal Minds.
Dexter per via del corpo fatto a pezzi che mi ha riportata alla prima stagione; CSI: Scena del crimine perché i fili con cui la Ragdoll viene tenuta "appesa" mi ricordavano moltissimo i fili delle scene del crimine usati dal killer nell'ultima stagione; Criminal Minds perché, andiamo, una cosa del genere poteva pensarla solo una mente criminale. 

Questa recensione sarà volutamente breve - o perlomeno cercherò di renderla tale perché sapete che io tendo a dilungarmi - in quanto non voglio correre il rischio di spoilerare nessuno con le mie parole. 

Il detective William Fawkes è ancora guardato con sospetto nonostante sia stato riabilitato al servizio dopo che nel 2010 aveva quasi ucciso un sospettato di omicidio multiplo un istante dopo la sentenza di assoluzione in tribunale. Già conosciuto per il suo temperamento ai limiti dell'etica professionale, Wolf viene crocifisso dai media, dalle autorità e dalle alte sfere della polizia e rinchiuso in un ospedale psichiatrico. 
Quattro anni dopo un corpo viene trovato in un appartamento abbandonato e immediatamente il caso suscita clamore - un clamore come non se ne vedeva da quello del Cremation Killer. Il corpo "creato" da quello che poi verrà chiamato il Ragdoll Killer è composto dai sei diverse vittime, di cui solo una è immediatamente identificabile. 
Ma non finisce qui: alla stampa viene dato un elenco di prossime vittime con tanto di giorno della loro esecuzione, dando così il via a quella che diventerà la prossima sfida di Wolf. Già, perché il killer sembra volere proprio lui ad indagare sul caso. 


Mi fermo qui. 
So che in pratica ho solo rielaborato la trama, ma dire di più significherebbe togliere davvero la sorpresa a chi lo leggerà in futuro. 

Ragdoll inizia lentamente per introdurre i personaggi e sebbene poi prenda un po' di ritmo, non arriva mai a quella velocità tipica del colpo di scena ad ogni pagina - e va bene così. 
Ragdoll è un poliziesco in tutto e per tutto perché le indagini sono lente esattamente quanto dovrebbero essere - più o meno - anche nella realtà: ci sono le difficoltà di identificare una vittima, ricerche da fare, nomi da controllare, collegamenti da individuare, moventi da spiegare, prove da raccogliere, teorie da formulare, burocrazia in cui inciampare, porte sbattute in faccia e vicoli ciechi. 
C'è la corsa contro il tempo per tentare di salvare le vittime designate e l'impotenza di fronte ad un assassino che sembra essere sempre un passo avanti e che uccide in maniera imprevedibile e mai nello stesso modo. 
E sì, forse è anche un po' sanguinoso e violento e farcito di humor nero. 

A differenza di altri thriller o polizieschi, Wolf non è il protagonista assoluto - non è la sola voce narrante. 
C'è la sua ex-partner Emily Baxter, una detective sempre scontrosa e aggressiva che nasconde un segreto. C'è Alex Edmunds, appena passato alla Omicidi dalle Frodi, con una spiccata intelligenza e una notevole arguzia nell'unire i puntini - ed è stato il mio personaggio preferito. C'è il detective Finlay Shaw, il più anziano del dipartimento a due anni dalla pensione con l'incarico di fare da "babysitter" a Wolf dal suo rientro. Ci sono Simmons e la comandante Vanita, che devono contenere i danni fatti da Wolf il primo e pararsi il sedere con i media la seconda. 
Lo stesso Wolf non è il tipico detective che si può trovare altrove, uno di quelli che capiscono tutto subito e lo capiscono solo loro: è impulsivo, facile agli scatti d'ira e tende ad agire spesso da solo. Soprattutto porta ancora addosso le conseguenze del suo periodo trascorso all'ospedale psichiatrico e questo lo fa assomigliare ad una bomba pronta ad esplodere man mano che diventa ossessionato dal caso. 

Nonostante quella che può sembrare lentezza a causa di poliziotti "normali", Ragdoll comunque appassiona: l'imprevedibilità degli omicidi e il modo in cui vengono portati a termine, i collegamenti inizialmente invisibili che vengono poi alla luce, i personaggi imperfetti e reali con problemi reali. 
Ragdoll bilancia il lato poliziesco e quello personale, mettendo anche in luce tutta l'ipocrisia umana: mostra come tutti quelli che hanno condannato Wolf alla fine lo considerino un eroe per aver sempre avuto ragione, mostra come i giornalisti siano assetati di notizie in esclusiva a discapito del dolore e della paura che questo killer provoca - per loro è solo uno show, uno spettacolo con tanto di conto alla rovescia ad ogni morte. E quanto ho odiato una di loro in particolare.

E poi il plot-twist, quello che non ho proprio visto arrivare - quello che non mi sarei mai aspettata. Quello che se da una parte mi ha lasciata un po' incredula e con ancora qualche domanda, dall'altro ha perfettamente senso. 
E il finale lascia aperte tante cose, cose ed eventi che sono curiosa di sapere come si svolgeranno nel prossimo libro. 

4 commenti:

  1. Da tanto tempo non leggo un thriller, ma questo mi sembra molto interessante!

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    1. Diciamo che non è il classico thriller che ti fa saltare sulla sedia ad ogni pagina, ma l'imprevedibilità degli omicidi tiene alta la curiosità!

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  2. Non amo tantissimo i polizieschi però questo mi ha incuriosito!

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    1. C'è molto lato umano che "stempera" il tipico aspetto poliziesco e per me è davvero una buona lettura! :)

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