Mi ero già imbattuta in questo libro su Goodreads forse due anni fa al tempo della sua pubblicazione ma, non so perché, non l'ho mai segnato in nessuna wishlist - mi sono dimenticata di lui.
Poi sapete com'è, su Goodreads un suggerimento tira l'altro e a novembre dell'anno scorso mi sono ritrovata a rileggere la trama di questo libro con la sensazione che avesse qualcosa di familiare e quella scintilla che non era scattata all'epoca per qualche motivo, è infine scattata in quel momento.
Così l'ho segnato e l'ho pure inserito nella lista dei desideri dei regali di Natale ed è stato uno tra i fortunati ad essere scelti.
Titolo: The Distance Between Lost and Found
Autrice: Kathryn Holmes
Data di uscita: 14 giugno 2016
Data di uscita originale: 17 febbraio 2015
Pagine: 320 (copertina flessibile)
Editore: HarperTeen
Trama [tradotta da me]: Hallelujah Calhoun sapeva che non avrebbe mai potuto dimenticare la notte dell'incidente con Luke Willis, il figlio del pastore, ma non avrebbe potuto prevedere quello che sarebbe seguito. I pettegolezzi hanno preso il sopravvento a scuola e con le sue migliori amiche adesso contro di lei, Hallie non ha nessuno a cui rivolgersi.
Ora, sei mesi dopo, Hallie si ritrova in un ritiro giovanile sulle Smoky Mountains con le stesse persone che l'hanno ostracizzata a scuola - e Luke, non senza sorpresa, è a capo del branco. Hallie incontra un'estroversa nuova arrivata, Rachel, ma dopo mesi di bullismo non riesce a fidarsi di nessuno.
Durante un'escursione di gruppo, l'incessante bullismo porta Hallie al limite. Quando Hallie, Rachel e l'ex-amico di Hallie Jonah restano separati dal gruppo, la situazione diventa in fretta disperata. I giorni passano nell'implacabile natura selvaggia e i tre non hanno altra scelta che quella di restare uniti nonostante gli ostacoli e il dolore a confondere il cammino. Se Hallie finalmente parlasse di quella notte che ha cambiato tutto, questo colmerebbe la distanza tra l'essere persi e l'essere trovati? Oppure si è spinta troppo oltre per tornare indietro?
Non è spiegato tutto in maniera esplicita.
O meglio, ho capito che Hallie è una sophomore solo quando - parlando di come l'anno precedente fosse stato perfetto - si fa riferimento al suddetto anno come "ninth grade".
Esattamente come si scopre di essere nella parte delle Smoky Mountains del Tennessee solo alla fine, quando Hallie si domanda se hanno camminato così tanto da arrivare in North Carolina e quando ricorda il racconto dei genitori sulla notte della sua nascita. Ovviamente un lettore statunitense che legge sa che le città di Chattanooga e Knoxville e successivamente Nashville citate praticamente all'inizio sono in Tennessee, ma qualcuno che non conosce la geografia degli USA resta a domandarsi da che lato delle Smoky Mountains ci troviamo.
Per esempio, io parto prevenuta con le Smokies. Se penso alle Smokies, mi viene subito in mente il North Carolina e questo a causa dei romanzi di Ron Rash.
Ma queste informazioni sono comunque relative perché lo scopo di Kathryn Holmes è quello di far concentrare il lettore sulla personalità dei suoi personaggi piuttosto che sul puntino della cartina geografica in cui si trovano.
Per questo anche le descrizioni fisiche dei personaggi sono ridotte all'osso.
Quello che non mi aspettavo era l'aspetto religioso come presenza nella storia.
E dopo The Mothers di Brit Bennett (recensione), questa è già la seconda volta che incontro un figlio del pastore di nome Luke. Questo Luke però è davvero molto più ignobile dell'altro che forse ha qualche attenuante.
I genitori di Hallelujah sono molto religiosi - da lì una delle ragioni del suo nome.
Hallie non era esattamente popolare per i classici standard o clichés che siamo soliti incontrare, ma aveva comunque degli amici ed era felice. Questo fino al ritiro giovanile della chiesa di ottobre e all'incidente avvenuto con Luke durante una di queste notti, il quale non ci ha messo molto a mettere in giro bugie su di lei e a gonfiarle, mai venendo messo in discussione in quanto affascinante e carismatico figlio del pastore.
Hallie perde gli amici e anche la fiducia dei suoi genitori e della comunità religiosa perché all'inizio è ancora troppo scossa da quanto accaduto per fornire la sua versione della storia. Dopodiché nessuno vuole ascoltare e lei smette di cercare di dire la verità.
Ora siamo ad aprile e Hallie è stata riammessa nel gruppo, ma sempre controllata dai supervisori e trattata da reietta e bersagliata di insulti e prese in giro dai suoi compagni. A capo del gruppo ovviamente c'è Luke, accompagnato dai suoi amici Brad e Jonah - quest'ultimo ex-amico di Hallie, il quale non ci ha messo molto a voltarle le spalle.
La prima notte Hallie incontra Rachel, una ragazza mai vista perché trasferitasi da poco a Bristol e da sola perché l'amica che doveva accompagnarla le ha dato buca. Rachel è carina ed estroversa e Hallie - paranoica e diffidente - si chiede perché questa ragazza l'abbia avvicinata, ma si fa convincere ad accompagnarla al falò organizzato di nascosto nel bosco dopo il coprifuoco. Qui Hallie viene presa in giro e cacciata via da Luke e Brad mentre Jonah osserva in silenzio, ma quando i sorveglianti quasi li scoprono inspiegabilmente Jonah aiuta Hallie a fuggire e a tornare al dormitorio.
Il giorno dopo c'è un'escursione in programma e una delle prime cose che nota Hallie è la discussione tra Jonah e Luke. Quest'ultimo poi commette un gesto così cattivo da far scattare Hallie, la quale risponde male a Rachel che voleva solo aiutarla. Ed è questo che mette in moto tutto: Rachel, arrabbiata perché sperava di farsi degli amici, decide di tornare al campo da sola e Hallie, con i sensi di colpa, decide di andare con lei. Jonah le segue e i tre proseguono in silenzio, senza dirsi una parola.
Ma poi ecco che la strada sembra diversa da prima, il sentiero non era forse quell'altro? Presto i tre ragazzi si ritroveranno smarriti tra le Smoky Mountains, con poco cibo e acqua e costretti a dormire all'aperto nelle notti fredde senza alcun riparo. E poi si sa che il tempo in montagna è imprevedibile e i temporali sono dietro l'angolo.
La loro sopravvivenza dipenderà dalla loro capacità di comunicare e dalla fiducia che dovranno riporre l'uno nell'altro.
Ho trovato molti aspetti in comune con Hallie: anche io sono taciturna, anche io subivo in silenzio le prese in giro per paura di peggiorare le cose, anche io non mi fido nelle persone. Parlare a volte poi richiede un sacrificio enorme.
Ammetto che, da persona non particolarmente religiosa, tutti quei discorsi sulla fede e Dio che osserva e guida i nostri passi e suoi eventuali piani per noi mi hanno dato un po' fastidio. In questo mi ritrovo di più in Rachel e nella sua visione delle cose.
Ma poi ho capito, come Hallie, che non è tanto questione di Dio o meno, quanto più una questione di fede - una fede in generale. L'essere capaci ascoltare e vedere quello che ci circonda, di valutare le possibilità, di avere fiducia nelle persone che ci stanno vicine perché a volte siamo noi a chiuderle fuori dalla nostra vita e a farle allontanare.
Nel silenzio dei boschi, Hallie si rende conto che è arrivato il momento di parlare e di dire la sua verità perché è lei la prima a dover far qualcosa per fare in modo che Luke la smetta. Perché pregare Dio per un miracolo, per far sparire tutto da un giorno all'altro semplicemente non lo farà accadere se non è lei a difendersi.
Ci vuole un po' a scoprire cos'è successo con Luke, ma questo non rende certo meno orribile il modo in cui vediamo trattata male Hallie e non ci fa provare meno rabbia quando Hallie descrive le sue sensazioni nell'essere presa di mira e costretta a far finta di niente oppure la solitudine del suo silenzio.
È stata una lettura che mi ha presa sin da subito, fin dalla sua prima riga tanto che ero incapace di mollarla. Mi importava dei suoi personaggi protagonisti - prima Hallie, poi Rachel e alla fine anche Jonah. Nessuno di loro è privo di difetti, vengono mostrate sia le luci che le ombre delle loro personalità in un ambiente e in circostanze dove la pressione e lo stress mettono i nervi a dura prova.
La descrizione dei boschi è eccezionale: la bellezza e la tranquillità del giorno alla luce del sole, con gli uccellini che cantano e le foglie mosse dal vento; la furia degli elementi durante una tempesta, capace di farti perdere la strada; la pericolosità dettata dal buio della notte e dalle creature che la popolano.
Così come è bello vedere il legame che si instaura tra i tre ragazzi, come Rachel riesca in qualche modo a fare da collante con la sua personalità e a restituire a Hallie il conforto di qualcuno che l'ascolta e ad Hallie e Jonah il legame che sembrava reciso per sempre.
Jonah poi è davvero un amore sebbene abbia la sua buona dose di colpe e che in realtà, con la personalità che mi ritrovo, non sarei affatto incline a perdonare con tanta facilità.
Come accennavo nel WWW Wednesday dell'altro giorno, mi aspettavo più bullismo e per più tempo - di solito è quello che cerco principalmente in un libro del genere, sebbene non sia mancata la sua buona dose di angst che mi ha fatto torcere lo stomaco.
Invece è appena all'inizio visivamente, con tre eventi abbastanza significativi e il resto è poi lasciato ai ricordi e alle parole di Hallie - che però sanno colpire duro quando Hallie si rende conto di aver smesso di fare tutto quello che amava a causa del potere e dell'importanza che ha dato inconsciamente a Luke su di lei.
Il libro alla fine si concentra di più sulla sua crescita personale ed emotiva e sul viaggio - sia esterno che interiore - di questa ragazza che si scopre più forte e determinata di quanto avrebbe mai creduto e decisa a riprendersi finalmente il controllo sulla sua vita.
Autrice: Kathryn Holmes
Data di uscita: 14 giugno 2016
Data di uscita originale: 17 febbraio 2015
Pagine: 320 (copertina flessibile)
Editore: HarperTeen
Trama [tradotta da me]: Hallelujah Calhoun sapeva che non avrebbe mai potuto dimenticare la notte dell'incidente con Luke Willis, il figlio del pastore, ma non avrebbe potuto prevedere quello che sarebbe seguito. I pettegolezzi hanno preso il sopravvento a scuola e con le sue migliori amiche adesso contro di lei, Hallie non ha nessuno a cui rivolgersi.
Ora, sei mesi dopo, Hallie si ritrova in un ritiro giovanile sulle Smoky Mountains con le stesse persone che l'hanno ostracizzata a scuola - e Luke, non senza sorpresa, è a capo del branco. Hallie incontra un'estroversa nuova arrivata, Rachel, ma dopo mesi di bullismo non riesce a fidarsi di nessuno.
Durante un'escursione di gruppo, l'incessante bullismo porta Hallie al limite. Quando Hallie, Rachel e l'ex-amico di Hallie Jonah restano separati dal gruppo, la situazione diventa in fretta disperata. I giorni passano nell'implacabile natura selvaggia e i tre non hanno altra scelta che quella di restare uniti nonostante gli ostacoli e il dolore a confondere il cammino. Se Hallie finalmente parlasse di quella notte che ha cambiato tutto, questo colmerebbe la distanza tra l'essere persi e l'essere trovati? Oppure si è spinta troppo oltre per tornare indietro?
Non è spiegato tutto in maniera esplicita.
O meglio, ho capito che Hallie è una sophomore solo quando - parlando di come l'anno precedente fosse stato perfetto - si fa riferimento al suddetto anno come "ninth grade".
Esattamente come si scopre di essere nella parte delle Smoky Mountains del Tennessee solo alla fine, quando Hallie si domanda se hanno camminato così tanto da arrivare in North Carolina e quando ricorda il racconto dei genitori sulla notte della sua nascita. Ovviamente un lettore statunitense che legge sa che le città di Chattanooga e Knoxville e successivamente Nashville citate praticamente all'inizio sono in Tennessee, ma qualcuno che non conosce la geografia degli USA resta a domandarsi da che lato delle Smoky Mountains ci troviamo.
Per esempio, io parto prevenuta con le Smokies. Se penso alle Smokies, mi viene subito in mente il North Carolina e questo a causa dei romanzi di Ron Rash.
Ma queste informazioni sono comunque relative perché lo scopo di Kathryn Holmes è quello di far concentrare il lettore sulla personalità dei suoi personaggi piuttosto che sul puntino della cartina geografica in cui si trovano.
Per questo anche le descrizioni fisiche dei personaggi sono ridotte all'osso.
Quello che non mi aspettavo era l'aspetto religioso come presenza nella storia.
E dopo The Mothers di Brit Bennett (recensione), questa è già la seconda volta che incontro un figlio del pastore di nome Luke. Questo Luke però è davvero molto più ignobile dell'altro che forse ha qualche attenuante.
I genitori di Hallelujah sono molto religiosi - da lì una delle ragioni del suo nome.
Hallie non era esattamente popolare per i classici standard o clichés che siamo soliti incontrare, ma aveva comunque degli amici ed era felice. Questo fino al ritiro giovanile della chiesa di ottobre e all'incidente avvenuto con Luke durante una di queste notti, il quale non ci ha messo molto a mettere in giro bugie su di lei e a gonfiarle, mai venendo messo in discussione in quanto affascinante e carismatico figlio del pastore.
Hallie perde gli amici e anche la fiducia dei suoi genitori e della comunità religiosa perché all'inizio è ancora troppo scossa da quanto accaduto per fornire la sua versione della storia. Dopodiché nessuno vuole ascoltare e lei smette di cercare di dire la verità.
Ora siamo ad aprile e Hallie è stata riammessa nel gruppo, ma sempre controllata dai supervisori e trattata da reietta e bersagliata di insulti e prese in giro dai suoi compagni. A capo del gruppo ovviamente c'è Luke, accompagnato dai suoi amici Brad e Jonah - quest'ultimo ex-amico di Hallie, il quale non ci ha messo molto a voltarle le spalle.
La prima notte Hallie incontra Rachel, una ragazza mai vista perché trasferitasi da poco a Bristol e da sola perché l'amica che doveva accompagnarla le ha dato buca. Rachel è carina ed estroversa e Hallie - paranoica e diffidente - si chiede perché questa ragazza l'abbia avvicinata, ma si fa convincere ad accompagnarla al falò organizzato di nascosto nel bosco dopo il coprifuoco. Qui Hallie viene presa in giro e cacciata via da Luke e Brad mentre Jonah osserva in silenzio, ma quando i sorveglianti quasi li scoprono inspiegabilmente Jonah aiuta Hallie a fuggire e a tornare al dormitorio.
Il giorno dopo c'è un'escursione in programma e una delle prime cose che nota Hallie è la discussione tra Jonah e Luke. Quest'ultimo poi commette un gesto così cattivo da far scattare Hallie, la quale risponde male a Rachel che voleva solo aiutarla. Ed è questo che mette in moto tutto: Rachel, arrabbiata perché sperava di farsi degli amici, decide di tornare al campo da sola e Hallie, con i sensi di colpa, decide di andare con lei. Jonah le segue e i tre proseguono in silenzio, senza dirsi una parola.
Ma poi ecco che la strada sembra diversa da prima, il sentiero non era forse quell'altro? Presto i tre ragazzi si ritroveranno smarriti tra le Smoky Mountains, con poco cibo e acqua e costretti a dormire all'aperto nelle notti fredde senza alcun riparo. E poi si sa che il tempo in montagna è imprevedibile e i temporali sono dietro l'angolo.
La loro sopravvivenza dipenderà dalla loro capacità di comunicare e dalla fiducia che dovranno riporre l'uno nell'altro.
Ho trovato molti aspetti in comune con Hallie: anche io sono taciturna, anche io subivo in silenzio le prese in giro per paura di peggiorare le cose, anche io non mi fido nelle persone. Parlare a volte poi richiede un sacrificio enorme.
Ammetto che, da persona non particolarmente religiosa, tutti quei discorsi sulla fede e Dio che osserva e guida i nostri passi e suoi eventuali piani per noi mi hanno dato un po' fastidio. In questo mi ritrovo di più in Rachel e nella sua visione delle cose.
Ma poi ho capito, come Hallie, che non è tanto questione di Dio o meno, quanto più una questione di fede - una fede in generale. L'essere capaci ascoltare e vedere quello che ci circonda, di valutare le possibilità, di avere fiducia nelle persone che ci stanno vicine perché a volte siamo noi a chiuderle fuori dalla nostra vita e a farle allontanare.
Nel silenzio dei boschi, Hallie si rende conto che è arrivato il momento di parlare e di dire la sua verità perché è lei la prima a dover far qualcosa per fare in modo che Luke la smetta. Perché pregare Dio per un miracolo, per far sparire tutto da un giorno all'altro semplicemente non lo farà accadere se non è lei a difendersi.
Ci vuole un po' a scoprire cos'è successo con Luke, ma questo non rende certo meno orribile il modo in cui vediamo trattata male Hallie e non ci fa provare meno rabbia quando Hallie descrive le sue sensazioni nell'essere presa di mira e costretta a far finta di niente oppure la solitudine del suo silenzio.
È stata una lettura che mi ha presa sin da subito, fin dalla sua prima riga tanto che ero incapace di mollarla. Mi importava dei suoi personaggi protagonisti - prima Hallie, poi Rachel e alla fine anche Jonah. Nessuno di loro è privo di difetti, vengono mostrate sia le luci che le ombre delle loro personalità in un ambiente e in circostanze dove la pressione e lo stress mettono i nervi a dura prova.
La descrizione dei boschi è eccezionale: la bellezza e la tranquillità del giorno alla luce del sole, con gli uccellini che cantano e le foglie mosse dal vento; la furia degli elementi durante una tempesta, capace di farti perdere la strada; la pericolosità dettata dal buio della notte e dalle creature che la popolano.
Così come è bello vedere il legame che si instaura tra i tre ragazzi, come Rachel riesca in qualche modo a fare da collante con la sua personalità e a restituire a Hallie il conforto di qualcuno che l'ascolta e ad Hallie e Jonah il legame che sembrava reciso per sempre.
Jonah poi è davvero un amore sebbene abbia la sua buona dose di colpe e che in realtà, con la personalità che mi ritrovo, non sarei affatto incline a perdonare con tanta facilità.
Come accennavo nel WWW Wednesday dell'altro giorno, mi aspettavo più bullismo e per più tempo - di solito è quello che cerco principalmente in un libro del genere, sebbene non sia mancata la sua buona dose di angst che mi ha fatto torcere lo stomaco.
Invece è appena all'inizio visivamente, con tre eventi abbastanza significativi e il resto è poi lasciato ai ricordi e alle parole di Hallie - che però sanno colpire duro quando Hallie si rende conto di aver smesso di fare tutto quello che amava a causa del potere e dell'importanza che ha dato inconsciamente a Luke su di lei.
Il libro alla fine si concentra di più sulla sua crescita personale ed emotiva e sul viaggio - sia esterno che interiore - di questa ragazza che si scopre più forte e determinata di quanto avrebbe mai creduto e decisa a riprendersi finalmente il controllo sulla sua vita.
e ½
La trama e la storia sono interessanti ed intriganti, il modo in cui lo recensisci lo racconti lo rende molto interessante. soprattutto per quanto riguarda l'analisi e la crescita interiore che fa la protagonista.
RispondiEliminaxoxo Connor
Grazie Connor, temevo di non essermi spiegata abbastanza bene o di aver scritto troppo senza aver detto nulla! xD
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