giovedì 9 novembre 2017

[Recensione] "The Upside of Unrequited" di Becky Albertalli

Come ormai saprete, in ogni mia recensione c'è un tocco personale - a volte forse anche più di un tocco. Questa non sarà da meno, quindi lettore avvisato...


Titolo: The Upside of Unrequited
Autrice: Becky Albertalli
Data di uscita: 11 aprile 2017
Pagine: 336 (copertina flessibile)
Editore: Penguin

Trama [tradotta da me]: Molly Peskin-Suso sa tutto quello che c'è da sapere sull'amore non corrisposto. Non importa quante volte la sua sorella gemella Cassie le dica di farsi avanti, Molly è sempre cauta. Meglio essere cauti che essere feriti

Ma quando Cassie si trova una nuova ragazza e con lei è incluso il suo migliore amico - un bel ragazzo hipster - tutto cambia. Will è divertente, flirta continuamente ed è praticamente il perfetto primo fidanzato. 
C'è solo un unico problema: il collega di Molly, Reid, l'imbranato superfan di Tolkien per il quale lei non potrebbe mai prendersi una cotta... vero?

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Molly Peskin-Suso ha diciassette anni, una sorella gemella che non le assomiglia, un fratellino molto più piccolo di lei e due mamme amorevoli. 
Nella sua vita ha avuto ventisei cotte, ma mai una volta si è fatta avanti - lei non è come la sua gemella che si butta e poi le racconta delle ragazze che incontra, Molly è cauta. Non ha mai dato neanche un primo bacio, ma non è mai neanche stata rifiutata. 

Le cose erano già cambiate quando la sua migliore amica e cugina Abby si è trasferita, lasciando le gemelle solo con la compagnia di Olivia - fidanzata da quattro anni con un ragazzo che sembra avere più difetti che pregi. 
Le cose cambiano ancora però quando una sera, nel bagno di un locale, Molly fa la conoscenza di Mina - e accidenti se Mina non sembra perfetta per sua sorella. 
E così è, infatti: Cassie e Mina legano subito e con Mina seguono i suoi due migliori amici, Will e Max. Will è davvero molto carino e sembra flirtare con Molly, quindi scatta l'operazione "Trova a Molly un Fidanzato" - e cosa ci sarebbe di meglio di due gemelle che escono con due migliori amici? 
Ma Molly se la sente di buttarsi? E se se la sente, se la sente di farlo con Will? Oppure si sente più a suo agio con Reid, il figlio dei proprietari del negozio nel quale ha trovato un lavoretto estivo? 


Non mentirò: i difetti in questo romanzo non mancano e forse perché più divertente e più nerd (nonostante i numerosi riferimenti alla pop-culture presenti anche in questo libro), ho preferito Non so chi sei, ma io sono qui - oltretutto è stata una bella sorpresa scoprire che la Abby cugina di Molly è la stessa Abby che nel romanzo precedente dell'autrice si è trasferita nella scuola di Simon e si è fidanzata con Nick, il migliore amico di quest'ultimo. Abby ha un ruolo in questo romanzo e gli stessi Nick e Simon ad un certo punto fanno una breve comparsata. 
Ma nonostante i difetti, The Upside of Unrequited mi è piaciuto - e temo che la colpa sia da imputare a (quasi) tutte le mie somiglianze con Molly. 

Becky Albertalli inserisce molta "diversità" - se così vogliamo chiamarla - in questo libro. 
Le mamme di Molly e Cassie sono una bisessuale e una lesbica, una di razza bianca e una di razza nera. Molly e Cassie sono state concepite tramite un donatore di sperma e messe al mondo da Patty e con lo stesso donatore l'altra mamma Nadine ha dato alla luce il fratellino Xavier. Purtroppo viene dato poco spazio a questo, a parte una breve frase di Molly su quanto le dia fastidio che la gente le chieda come possa essere Abby sua cugina visto che è nera e che non hanno legami di sangue - come questo sembri non fare di loro una "famiglia" quando invece lo sono a tutti gli effetti. 
Gli argomenti di omofobia, diverso orientamento sessuale, religione e cultura diverse, sorellanza e immagine di sé vengono solo accennati e poco approfonditi - questo per dare spazio a Molly che a volte, non lo nego, risulta un po' ripetitiva. 

Avevo già accennato a questo libro quando, nel mese di maggio, avevo recensito The List di Siobhan Vivian per "stroncare" in parte la recensione che una blogger che seguo ha fatto al secondo romanzo della Albertalli. 
Mi piace seguire questa blogger inglese, scrive recensioni molto articolate - però non sempre sono d'accordo. 

Molly ha diciassette anni, è grassa e insicura del suo aspetto e vede sua sorella e tutti coloro che la circondano come molto più belli di lei. 
Non ha esattamente un rapporto di odio con il suo corpo - parlando con sua nonna afferma di non sentirsi nel corpo "sbagliato", però è consapevole del suo aspetto e spera sempre che nessuno noti quanto è grassa. Si preoccupa costantemente di quello che potrebbero pensare gli altri guardandola.
Motivo per il quale trova difficile credere che qualcuno potrebbe mai trovarla attraente e motivo per il quale non si è mai dichiarata con nessuna delle sue cotte. 

E il punto è che comunque Molly è ossessionata dall'idea di avere un ragazzo, dall'idea di restare indietro rispetto a sua sorella e alle sue amiche - è persino troppo ossessionata. La maggior parte del romanzo verte soltanto su questo, dimenticandosi forse persino di sviluppare a dovere il personaggio maschile - tanto che a volte si ha la sensazione che molte delle interazioni che portano all'innamoramento avvengano off-screen. O forse sono io che sono troppo "fredda" e mi ci vuole di più per "innamorarmi".

Ed è questo che ha dato fastidio a quella blogger inglese, questo che probabilmente irriterà tutte le femministe, questo che io ho contestato nella sua recensione: il fatto che Molly cominci ad apprezzarsi solamente quando lei sembra piacere ad un ragazzo. 
È "sbagliato" in un certo senso, lo so - dovremmo smettere di pensare a quello che pensano gli altri di noi e il giusto insegnamento sarebbe quello di imparare ad essere le prime a credere in noi stesse, ad amarci. Poi il resto verrà da sé.
Ma quando come Molly sei sempre stata presa in giro fin dalle medie e non hai autostima su cui contare ogni volta che ti guardi allo specchio e diventi paranoica nell'analizzare cosa possa significare un'occhiata, di quella "validazione" arrivi ad averne bisogno. 
Arrivi ad avere bisogno del fatto che almeno una persona ti trovi attraente per cominciare a vedere qualcosa di bello in te. 

Molly è forse fin troppo ossessionata dall'idea di avere un ragazzo e l'ho anche trovata un po' esagerata nel pensare che in ogni sua frase il ragazzo con cui stava parlando in quel momento potesse trovare un messaggio nascosto che indicasse che lei era cotta di lui. Ma l'ho capita - eccome, se l'ho capita. 
Ho capito quello che fondamentalmente era invidia, gelosia, risentimento quando sua sorella Cassie si allontana perché troppo presa dalla sua storia con Mina. Ho capito il suo disagio nel rendersi conto di non voler essere quella persona orribile e cattiva, ma incapace comunque di parlare con sua sorella ad un certo punto. Ho capito la paura di restare indietro, la paura di essere abbandonata, la sensazione di essere soli al mondo in quella "condizione" - la condizione nella quale tutti si innamorano e sembrano essere ricambiati tranne lei. Anche Molly vuole le farfalle nello stomaco.
Sono stata Molly - diamine, sono ancora Molly. Anche ad undici anni di distanza. 
Senza quel numero a doppia cifra di cotte, però. 

Questo libro non è privo di difetti: tanti personaggi e tanta diversità, ma poco approfonditi e senza caratteristiche che spicchino sopra ad altre; una protagonista che sembra non avere altri interessi a volte che non siano quelli di trovarsi un ragazzo. 
La scrittura della Albertalli è però brillante e vivace come lo era in Non so chi sei, ma io sono qui e il romanzo è comunque tenero e dolce e imbarazzante, con tutto il disagio che segue quando metti adolescenti e discorsi sul sesso nella stessa frase o pagina o conversazione con i genitori - e la Molly sagace e sarcastica è quella che piace di più.
Eppure il messaggio alla fine è chiaro: ci piace chi ci piace e noi piacciamo a chi piacciamo, non c'è un'età specifica e presto o tardi quel momento arriva per tutti - anche quando ormai pensavi che il tempo fosse scaduto e non ci fosse più speranza. 

2 commenti:

  1. Aspettavo la tua recensione di questo libro, ero curiosissima di sapere com'era! Pensa, ho appena finito di leggere "Mirror Mirror", e un po' me l'ha ricordato. La protagonista Red ha difficoltà di sentirsi importante, la paura di dire e fare qualsiasi cosa per paura del giudizio degli altri, la paura di essere se stessa fino in fondo, la paura di mostrarsi per come è, la paura di non sentirsi accettata. Se ne hai occasione leggilo, è carino.
    xoxo

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