mercoledì 19 giugno 2024

[Recensione] "Il problema è che ti amo" di Jennifer L. Armentrout

Incredibilmente ho finito un libro di più di 400 pagine in quattro giorni - e tutto questo facendo la mia solita ora di tapis roulant il mattino mentre guardo un film (a rate) e facendo un corso online che mi occuperà probabilmente fino a metà luglio come minimo.
 
 
Titolo: Il problema è che ti amo
Titolo originale: The Problem with Forever
Autrice: Jennifer L. Armentrout
Data di uscita: 7 luglio 2016
Data di uscita originale: 17 maggio 2016
Pagine: 440 (copertina rigida)
Editore: Nord
Link Amazon: https://amzn.to/3Rr6LeK

Trama: Da quattro anni, il silenzio è lo scudo che la protegge dal resto del mondo. Circondata dall'affetto dei nuovi genitori adottivi, Mallory Dodge ha cercato di superare i traumi del passato, ma le cicatrici dell'anima bruciano ancora e non le permettono di dimenticare. Ecco perché dover frequentare l'ultimo anno di liceo in una scuola pubblica, dove sarà costretta a uscire dal guscio, la terrorizza. Tuttavia accade l'inaspettato: tra i suoi nuovi compagni c'è Rider Stark, l'unico raggio di sole nella sua infanzia da incubo, il ragazzo che in più di un'occasione l'ha protetta dalla violenza del padre affidatario. Rider però è cambiato: ha un atteggiamento arrogante e pare che sia invischiato in una rete di cattive compagnie. Anche se, dietro quella maschera da sbruffone, Mallory riconosce ancora il suo eroe di un tempo… un eroe per di più molto affascinante.

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CONTENT WARNING: maltrattamenti su minore, abusi, violenza. 


Arrivata a quello che sarebbe il suo ultimo anno di liceo prima di poter pensare al college, Mallory si sente finalmente pronta (o quasi) a frequentare una scuola vera e propria dopo che gli ultimi anni li ha passati a studiare a casa da privatista. Non mancano ovviamente le ansie al solo pensiero perché fa ancora fatica a parlare con le due persone che da quattro anni l'ha presa con sé e adottata dopo averle salvato la vita, figuriamoci con dei perfetti estranei. Questo perché Mallory non si è ancora liberata del suo stress post-traumatico e del condizionamento che anni di abusi e maltrattamenti da parte della famiglia affidataria che ha avuto per tutta l'infanzia l'hanno sempre spinta a non far rumore e a non parlare - ad essere invisibile. 

Mallory però non vuole più essere quella ragazza e quindi è giunto il momento di affrontare le proprie paure e uscire nel mondo - un passo alla volta. Ma oltre ai tanti piccoli shock di un'esperienza nuova e lontana dalla sua comfort zone, il più grande è sicuramente quello rappresentato da Rider - Rider, che era il bambino in affido con lei che la proteggeva sempre, prendeva le botte al posto suo frapponendosi tra lei e i pugni di Mr. Henry e le leggeva sempre una favola quando aveva paura di addormentarsi. Rider, da cui era stata separata quattro anni prima la notte dell'incidente che ha cambiato le loro vite - e di cui si è sempre chiesta se fosse ancora vivo e se stesse bene. 

E Rider è vivo, in carne ed ossa davanti a lei, ancora protettivo nei suoi confronti come allora - ma sembra più rilassato, più incurante di ciò che gli succede attorno e Mallory non può che chiedersi se tutti siano andati avanti e lei sia l'unica ancora bloccata nel passato.


Per certi aspetti questo romanzo è troppo lungo, ma per altri in tutte queste pagine comunque non risponde a certe domande che il lettore non può fare a meno di chiedersi - anche se ad alcune risponde indirettamente Rider alla fine. 

Per esempio non vengono mai nominati i loro genitori biologici - sembra che siano in affido da quando entrambi avevano tre anni o giù di lì e anche se Mallory non può parlare per Rider, neanche dei suoi accenna mai niente. Non ci dice se abbia mai chiesto ad un'assistente sociale chi fossero, se abbia mai saputo qualcosa di loro o del perché è finita in affido - se anche è qualcosa a cui non ha risposte oppure a cui comunque non vuole pensare, fa lo stesso parte del suo passato come le altre cose che ci racconta quando ricorda certi eventi. Un altro esempio è rappresentato dalla sua migliore amica Ainsley: ci dice che si sono conosciute studiando da privatiste, ma non sappiamo mai (per quanto possa essere una nozione assolutamente ininfluente) perché - visto che Ainsley è così espansiva e a differenza di Mallory non ha problemi a conoscere nuova gente - non frequenta tutt'ora una vera scuola. 

Tornando comunque alla storia, questa è una storia toccante e commovente - specialmente quando vediamo Mallory e Rider bambini e vediamo tutt'ora l'intimità e la forza del loro legame anche dopo quattro anni passati senza vedersi e senza sapere se l'altro fosse vivo o meno. Non si può fare a meno di empatizzare con loro, di volerli abbracciare e fare il tifo affinché riescano a sbloccarsi e a diventare le versioni migliori di loro stesse - perché, per quanto a Mallory non sembri inizialmente, anche Rider è bloccato nel passato come se non fosse mai uscito da quella casa. 

L'evoluzione di Mallory è impercettibile, a volte sembra che arrivi quasi troppo tardi quando leggiamo di tutti i momenti in cui non riesce a parlare o comunque ha bisogno che Rider la salvi da una qualunque situazione sociale - ma poi arriva, poi trova la sua voce e una consapevolezza tutta nuova. Soprattutto trova la forza di essere lei ora a riconoscere la debolezza di Rider e ricambiando il favore di tanti anni prima. Nel frattempo però il tutto - per quanto comprensibile e ancora influenzato dal trauma - si trascina e rende la narrazione pesante. Il fatto che poi alcune frasi si ripetano ad oltranza nel corso di tutta la storia non aiuta.

E per quanto Rider sia bello e adorabile e un cavaliere senza macchia e senza paura che però ha un po' troppo il complesso del martire, forse avrei fatto a meno di leggere di tutte quelle volte che sorride e gli viene una fossetta sulla guancia destra e a Mallory manca il fiato - resta comunque un perfetto Fidanzato di Carta. 

Ho adorato alcuni dei personaggi di contorno come Hector, Jayden e Ainsley - che poi si rivelano mica tanto di contorno, visto che sono fondamentali per la crescita emotiva di Mallory e per il rapporto che i primi due instaurano con Rider. 

Insomma, come ho detto è una storia toccante quando resti lì e ci rifletti, ma nel mentre non ho provato quell'emozione che mi sarei aspettata di provare. Magari sono io che sono ancora nel blocco del lettore e quindi resto "indifferente" a tutto e non trovo libri che mi emozionino veramente fino in fondo come una volta, ma resto dell'idea che tagliare qualcosa e snellire la storia avrebbe aiutato parecchio.

venerdì 14 giugno 2024

[Recensione] "A Lie for a Lie" di Jane Buckingham

Sono a casa da lavorare, ma sto andando più in giro adesso di quanto abbia fatto negli ultimi nove mesi e sto patendo più ansia adesso di quanto abbia fatto negli ultimi anni.
 
 
Grazie a NetGalley e alla Greenleaf Book Group Press per la copia digitale in anteprima.


Titolo: A Lie for a Lie
Autrice: Jane Buckingham
Data di uscita: 18 giugno 2024
Pagine: 256 (Kindle Edition)
Editore: Greenleaf Book Group Press
Link Amazon: https://amzn.to/3UmlGHM

Trama [tradotta da me]: Il tuo ragazzo ti tradisce? Un bullo crea il caos? Un compagno di classe copia? Non ti arrabbiare. Ottieni @Vendetta. Alla Milford High, se hai un problema, scrivi a @Vendetta e chi c'è dietro l'account si occuperà della cosa con una imbarazzante e pubblica punizione. Ma quando la stella del basketball della scuola cade vittima di un pericoloso scherzo orchestrato da Vendetta, le conseguenze sono quasi fatali.

Sabrina Richards, ambiziosa studentessa della Milford all'ultimo anno e complice inconsapevole in questo gioco letale, deve svelare il mistero riguardante la vera identità di Vendetta. Con il proprio futuro in bilico, Sabrina si imbarca in una ricerca senza sosta per svelare la mente dietro a questi scherzi pericolosi. Scavando a fondo nei segreti e nelle bugie che circondano Vendetta, Sabrina scopre che persino i suoi alleati più vicini potrebbero nascondere sinistre verità. E mentre Sabrina diventa sempre più vicina all'esporre il colpevole dietro Vendetta e il tentato omicidio, si accorgerà presto che anche la sua vita è sul filo del rasoio.

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CONTENT WARNING: attacchi di panico, bullismo, vendetta, ricatto, tentato omicidio.


Immaginatevi una storia un po' alla Pretty Little Liars - segreti, ricatti, cellulari che suonano tutti contemporaneamente quando viene postato qualcosa... l'autrice stessa nelle note finali dice di essere ispirata alla famosa serie televisiva. 


Sabrina Richards attende con impazienza di sapere se è stata ammessa ad Harvard oppure no - Harvard era il college dei sogni di sua madre, che Sabrina ha purtroppo perso sette anni fa, e da allora ha studiato sodo e si è impegnata all'inverosimile per essere ammessa e coronare quindi quel sogno per entrambe. Pertanto non sono mai esistite feste o uscite, attività che fossero puro divertimento e che quindi non servissero a fare bella figura sulla domanda di ammissione - lei e la sua migliore amica Emily, specialmente da quando Brooke le ha mollate all'inizio delle superiori dopo essersi messa con il ragazzo più popolare del loro anno e ora della loro scuola, sono sempre state sole contro tutti. 

Ma poco dopo aver assistito ad uno scherzo di Vendetta ai danni di una delle coppie più famose del loro anno, Sabrina riceve la notizia che la sua domanda di ammissione anticipata è stata respinta - a cosa sono servite tutte quelle ore di studio ed impegno, la sua mania di controllo e gli attacchi di panico da quando è morta sua madre per poi fallire in questo modo, non essere brava a sufficienza e deludere quindi se stessa, suo padre, ma soprattutto sua madre?

La beffa arriva quando per caso scopre per puro caso e oltretutto da altre persone che invece Emily è stata ammessa - Emily, che sapeva che Harvard era la scuola dei suoi sogni e che le aveva detto che non le interessava e che non avrebbe fatto domande per lo stesso college perché Harvard era di Sabrina. Quindi perché non godersi finalmente l'adolescenza perduta e andare ad una festa e ubriacarsi? Perché non dire finalmente a Brooke e Finn cosa pensa veramente di loro? Perché non svegliarsi la mattina dopo e scoprire di aver fatto qualcosa di terribile? Perché non rendersi conto di aver scritto a Vendetta e di aver quindi appena rovinato la vita a qualcuno?

E la vendetta viene quindi servita su un piatto d'argento, peccato che ora Vendetta ha in mano la vita di Sabrina - e i suoi segreti e le sue bugie. Pertanto Sabrina non può rifiutarsi quando Vendetta le chiede solo un "piccolo favore" in cambio del silenzio su ciò che ha fatto per lei - peccato che questo favore si riveli essere quasi fatale per qualcun altro e che ora la posta in gioco sia molto più alta. 


Gli è mancato forse un po' di mordente per coinvolgermi davvero a fondo e tenermi sulle spine perché, sebbene l'account di Vendetta nasca come forse un atto di giustizia sociale, si trasforma poi in qualcosa di sempre più personale e pericoloso e avrei voluto vedere quindi più escalation - ma resta comunque un buon thriller young adult. 

Sabrina è un personaggio che forse un po' insopportabile man mano che si va avanti con la lettura perché il lettore si rende conto di quanto sia egocentrica, concentrata su stessa e sui propri bisogni e su quello che vuole lei, mettendo se stessa su un piedistallo pensando di essere la migliore e la più intelligente, giudicando sempre tutti gli altri e incasellandoli negli stereotipi che gli affibbia e che poi non gli leva più di dosso. Ma Sabrina è anche un personaggio che si può capire - ha perso la mamma troppo giovane e da allora, per non soffrire, si è rinchiusa nella sua bolla composta da lei e da Emily (e una volta anche da Brooke) e rifiutandosi di far entrare qualcun altro. Ha quindi un bisogno estremo di controllare sempre tutto, non ama i cambiamenti e soffre spesso di attacchi di panico. 

Non è cattiva - qui in fondo nessuno lo è davvero - pertanto la decisione di svelare chi sia Vendetta non è solo una questione di salvarsi la faccia, ma anche genuino senso di colpa per ciò che le sue azioni, la sua rabbia, la sua invidia e la sua frustrazione hanno causato. 

Non ci sono scene al cardiopalma, non ci sono capitoli che finiscono con un cliffhanger, non ci sono momenti di forte tensione salvo nel confronto finale, ma riesce comunque ad intrattenere e a mantenere viva la curiosità del lettore. 

I personaggi presentati e coinvolti nella storia non sono tanti - data anche la bolla in cui Sabrina vive - pertanto da una parte ci si può anche immaginare che Vendetta possa essere una delle persone con cui lei interagisce e non un completo sconosciuto qualsiasi che salti fuori dal nulla. Se da una parte forse il numero esiguo di sospettati può non piacere e portare a pensare che la soluzione sia troppo facile, penso che pure l'altra opzione non sia stellare. E quindi, sebbene i sospettati non siano tanti, con il fatto che la faccenda ci mette parecchio a mettersi in moto, nessuno risalta più di qualcun altro e per tre quarti buoni del libro non sapevo su chi puntare il dito. Poi un indizio qui, una conversazione lì e mi sono detta: ma vuoi vedere che alla fine Vendetta è...

E ci ho preso. 

Sabrina invece ha dovuto sbatterci la faccia, ma credo sia anche comprensibile viste le circostanze e credibile viste le premesse della storia e i caratteri delle persone coinvolte. L'identità di Vendetta mi ha in parte sorpresa perché ho trovato le motivazioni dietro alla scelta dell'autrice per questo personaggio ben costruite, ma posso dire che però non mi ha neanche colpita come un calcio nello stomaco come mi sarei aspettata?

A Lie for a Lie è un romanzo che dipinge degli adolescenti normalissimi, alle prese con famiglie più o meno allargate, genitori che hanno scelto di abbandonare la famiglia e altri che invece non hanno avuto possibilità di scelta e come questo influenzi il carattere e la crescita di un figlio, i pericoli di un uso sconsiderato e poco consapevole dei social media, la pressione sociale derivante dal dover essere ammessi ad un college dell'Ivy League per essere considerati una persona veramente di successo e non un fallimento.

E potrebbe anche essere il primo di una serie perché resta un interrogativo - Vendetta dice di non aver fatto una certa cosa in prima persona e neanche di averla fatta fare a chi pensava di averla effettivamente fatta. Poi, sorpresa, finisce con quello che non è un vero e proprio cliffhanger, ma che lascia intendere che ci sia spazio per altro... o per qualcun altro. D'altronde, Pretty Little Liars ci ha sempre insegnato che A. non è mai stata una persona sola... 

venerdì 7 giugno 2024

[Recensione] "Once Was Lost" di Sara Zarr

Questa doveva essere una settimana abbastanza liscia e invece è stata complicata da un paio di cose - prima di tutto il ritorno al lavoro del tutto a sorpresa.
 
Terzo libro che leggo di Sara Zarr e lo trovate anche con la variazione di titolo What We Lost - sempre in inglese, in italiano è inedito.
 
 
Titolo: Once Was Lost
Autrice: Sara Zarr
Data di uscita: 4 gennaio 2011
Data di uscita originale: 1 ottobre 2009
Pagine: 217 (copertina flessibile)
Editore: Little, Brown
Link Amazon: https://amzn.to/3R7DyFq

Trama [tradotta da me]: Samara Taylor una volta credeva nei miracoli. Una volta aveva fede in un sacco di cose.

Quando tuo padre è un pastore è difficile non credere all'idea di una famiglia perfetta, di un Dio amorevole e di una grazia divina. Ma ultimamente Sam ha un sacco di ragioni che la portano a dubitare - sua madre è finita in un centro di recupero dopo essere stata fermata per guida in stato di ebbrezza e suo padre sembra più interessato alla sua congregazione che alla sua stessa famiglia. Quando una ragazzina nella loro piccola città viene rapita, la tragedia locale si sovrappone a quella personale di Sam e il filo già piuttosto sottile di fede che la fa andare avanti comincia a sfilacciarsi. 

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TRIGGER WARNING: dipendenza da alcol, adulterio, rapimento, depressione. 


Per Sam non è mai stato facile essere la figlia del pastore - già timida di suo, sa che i suoi amici vanno a feste dove non è invitata e di cui non dovrebbe sapere niente per paura che faccia la spia con il padre. In più sua madre ha un problema con l'alcol - da alcolizzata funzionale che bene o male riusciva a gestirsi (a volte anche con l'aiuto di Sam) ora è stata persino beccata alla guida in stato d'ebbrezza dopo un un incidente in macchina ed è finita in riabilitazione mentre suo padre, che dovrebbe starle ancora più accanto del solito, invece è troppo preso dal suo lavoro di pastore e dallo scrivere sermoni e dall'aiutare tutti tranne che la sua stessa famiglia. 

Sam una volta credeva in Dio e in tutto quello che suo padre pronunciava con convinzione, ma ormai sono anni che il dubbio la tormenta. 

E poi Jody viene rapita nel bel mezzo della domenica pomeriggio e svanisce senza lasciare traccia - e la poca fede che ancora Sam aveva svanisce insieme a Jody. 

L'intera Pineview si mette alla sua ricerca per giorni senza sosta, suo padre è sempre a casa degli Shaw per offrire sostegno spirituale e Sam vorrebbe solo che stesse accanto anche a lei e che si rendesse conto che da quando sua madre non c'è le cose proprio non vanno - sia a casa che fuori. 


Anche questo, come i precedenti libri della Zarr, non è un libro allegro - ma proprio per niente, tanto che la stessa Sam si chiede se non sia depressa. Con un padre sempre occupato ad aiutare gli altri, sua madre era la sua unica complice e con lei in riabilitazione, Sam si sente veramente spaesata - anche perché suo padre sembra davvero dimenticarsi di avere una moglie a volte e com'è possibile che sua madre in riabilitazione sia il genitore migliore in questo scenario? 

Io di mio non mi ritengo molto religiosa - non penso nemmeno di esserlo mai stato, persino da piccola non mi piaceva andare a catechismo. Pertanto non riesco ad immaginare come sia avere una fede che reputavi salda e che invece ad un certo punto inizia a sfaldarsi e a lasciarti in mezzo alle macerie della desolazione. Quindi, nonostante certi pensieri di Sam quando rifletteva sulla sua (mancanza di) fede mi abbiano lasciata alquanto scettica o indifferente o comunque vogliate definirlo, Sam allo stesso tempo è una ragazzina di quindici anni che fa estremamente tenerezza perché cerca in tutti i modi possibili di tenere insieme la sua famiglia anche quando - per sua stessa ammissione - sembrano ormai tre isole diverse che vanno alla deriva in direzioni opposte. 

Sam è una ragazzina confusa, alle prese con problemi più grandi di lei, che si deve scontrare con la dura realtà che le dice che anche i suoi genitori sono solo esseri umani e quindi fallibili - ma questo non mi ha impedito di detestare con ferocia suo padre. Sam è una ragazzina a cui i panni della "figlia del pastore" spesso vanno troppo stretti, ma anche non sa nemmeno chi sia senza quell'etichetta. Sam è una ragazzina che vorrebbe solo una vita normale, ma come può la vita essere normale e poi andare avanti come se nulla fosse quando capitano tragedie di questa portata? 

Arriverete alla fine del libro che vorrete abbracciare Sam. 

lunedì 3 giugno 2024

[Recensione] "Dead Girls Talking" di Megan Cooley Peterson

 Arriva a giugno la recensione dell'ultimo libro letto a maggio.
 
Grazie a NetGalley e alla Holyday House per l'eARC.
 
 
Titolo: Dead Girls Talking
Autrice: Megan Cooley Peterson
Data di uscita: 18 giugno 2024
Pagine: 288 (Kindle Edition)
Editore: Holiday House
Link Amazon: https://amzn.to/3ydVLKX

Trama [tradotta da me]: La cittadina di Wolf Ridge lo chiama The Smiley Face Killer. Bettina Holland lo chiama suo padre.

Tutti sanno che il padre di Bettina è colui che ha ucciso sua madre un decennio fa. È l'argomento di podcast, macabre gite turistiche e persino di una attesissima docu-serie. Ma dopo essere cresciuta cercando di accettare ciò che tutto questo significa, una serie di omicidi del tutto simili costringe Bett a dover rispondere ad un difficile E se non l'avesse fatto?

La ragazza ricca di famiglia Bett deve quindi fare squadra con l'unica persona disposta ad investigare insieme a lei: Eugenia, ragazza goth sempre con un libro in mano e figlia del becchino, che si dice trucchi i morti prima che vengano sepolti. Può questa “vera principessa del crimine” smascherare un assassino che è molto più vicino di quanto possa mai immaginare?

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TRIGGER WARNING: violenza, abusi domestici, omicidi, sangue, uso di alcol e droga da parte di minori.


Bett è da tutta la vita che cerca di sfuggire all'attenzione che l'omicidio di sua madre da parte di suo padre le ha messo addosso e con l'avvicinarsi del decimo anniversario della morte di Prudence McGrath le cose non possono che peggiorare - non ha nemmeno qualcuno con cui confidarsi perché ha chiuso la sua amicizia con Natalie nel momento in cui la madre di lei, per salvare la situazione economica del suo bar, ha deciso di creare un macabro tour degli ultimi giorni e luoghi di Prudence. A detta di Lydia per onorarne la memoria, ma per Bett è solo sfruttamento e pornografia del dolore. 

E poi il procuratore che si era occupato del processo di suo padre - che lei stessa con la sua testimonianza a sei anni ha contribuito a spedire in prigione - si suicida e i suoi nonni vogliono che stia assolutamente lontana dal funerale e dalla vedova. Come se non bastasse, un altro cadavere di un'altra ragazza spunta in città - una ragazza del tutto simile alla madre di Bett, uccisa nella stessa identica maniera ed è proprio Bett a trovarla. 

Ma nessuno a Wolf Ridge sembra prendere la morte di questa ragazza sul serio - le ragazze e le donne in generale a Wolf Ridge sembrano venire considerate meno di zero, come qualcosa rimpiazzabile ad ogni momento. L'unica altra persona che prende a cuore la questione è Eugenia Cline, la figlia del becchino, che propone a Bett una caccia all'assassino - e se questo assassino non è emulatore, la prospettiva che quindi il vero killer sia sempre stato fuori in libertà mette Bett di fronte alla possibilità che suo padre sia sempre stato innocente come ha sempre sostenuto negli ultimi dieci anni ed è qualcosa che Bett non è pronta ad accettare. 

Le indagini portano Bett e Eugenia sempre più vicine al pericolo e il numero dei cadaveri aumenta e forse Bett rischia pure di essere la prossima vittima...


Dead Girls Talking ha una buona struttura narrativa e un buon ritmo, che mi sarei goduta di più se non fossi stata nel blocco del lettore e non avessi dovuto sospendere la lettura per giorni e giorni causa impegni lavorativi. Ma anche quando non potevo andare avanti con la storia, continuavo a pensarci. 

Bett è ricca di famiglia e questo agli altri ha sempre dato fastidio, sebbene lei non abbia mai abusato dei suoi privilegi e soprattutto non l'abbia mai chiesto. Vive in una bolla creata dai suoi nonni iperprotettivi, non solo per ciò che è accaduto a sua madre ma proprio perché vogliono evitare che Bett si rovini il futuro trovandosi un "poveraccio" come Prudence aveva fatto con Trapper. Ammetto che quindi ho disprezzato parecchio i nonni di Bett, sempre con la puzza sotto il naso con tutti quelli che non appartengono al loro stesso ceto sociale e più volte mi hanno dato da sospettare che nascondessero qualcosa che non volevano Bett sapesse. 

Il romanzo comunque si concentra molto sull'aspetto dell'amicizia e della solidarietà femminile, su come le donne dovrebbero spalleggiarsi e proteggersi a vicenda - esserci le une per le altre e fare fronte comune davanti ad una mentalità che le vede solo come un corpo di cui disporre come si vuole. 

Bett ed Eugenia vagliano diversi sospettati, ma di fatto nessuno emerge più degli altri - e Trapper potrà forse anche essere innocente o meno, ma sappiamo per certo dai ricordi di Bett e dalle testimonianze altrui che il suo matrimonio con Prudence non era rose e fiori, che discutevano parecchio e che lui era anche violento. 

La scoperta dell'assassino risulta piuttosto sorprendente, ma quando poi si torna indietro con la mente e si mettono insieme i pezzi ci si rende conto che molte cose erano sotto il nostro stesso naso. Ma neanche il finale è tutto rose e fiori perché la giustizia non è mai perfetta e Bett ed Eugenia hanno la prova che puoi invocare tutta la solidarietà femminile che vuoi, ma vendetta e gelosia e manipolazione psicologica avranno sempre la meglio sul buon senso. Il vero serial killer verrà messo dietro la sbarre, ma non è il finale perfetto che tutte le vittime di questa storia si meritavano - e di vite rovinate in modo permanente o meno qui ne abbiamo parecchie. 

Dead Girls Talking non è un romanzo che punta tanto sul voler spaventare il lettore con i colpi di scena, ma vuole più che altro farlo riflettere su ciò che sta dietro e alla base di ogni relazione e come sia facile venire manipolati e usati da qualcun altro che fa solo i propri interessi, fregandosene di tutto e tutti e delle eventuali conseguenze. 

sabato 1 giugno 2024

Monthly Recap | Maggio 2024

Dovessi descrivere maggio con una parola, probabilmente non mi verrebbe quella giusta perché forse neanche esiste. Maggio è stato tutto un insieme di cose ed eventi che si sono sovrapposti, di visite e nuovi farmaci e di problemi al lavoro e di blocco del lettore - non so neanche più dove sbattere la testa.

Oggi è scaduto il contratto e tecnicamente ho finito di lavorare fino a settembre - avevo grandi piani di lettura per quest'estate, ma dovrò fare un corso di 200 ore che probabilmente mi occuperà due mesi e passa su tre. Mi faccio gli auguri da sola.
 
 
 
LETTURE

https://www.goodreads.com/book/show/62635035-persuading-the-captain  https://www.goodreads.com/book/show/42183588-too-hot  https://www.goodreads.com/book/show/198919131-dead-girls-talking

Persuading the Captain di Rachel John
Too Hot! di Avery Giles
Dead Girls Talking di Megan Cooley Peterson


CRONACHE DI AUSPICABILI BUONI PROPOSITI - ovvero cercare di leggere almeno due cartacei e due eARC al mese.

Cartacei: n/a
eARC: Dead Girls Talking di Megan Cooley Peterson
 
 
Neanche una recensione, niente di niente. Ci ho messo più di metà mese a leggere due novelle e i restanti undici giorni di maggio a leggere un romanzo - che vita triste.
 
 
BRT: BREVE RIASSUNTO DELLA TRAMA
 
 
 
REGALI ED EXTRA
 
Somewhere Between Dandelions di Trisha Larson Harmon [eARC]
 
 
SERIE TV
 
STO SEGUENDO:
 
  • The Blacklist - stagione 10 [15/22]
 
HO TERMINATO:
 
  • 9-1-1 - stagione 5
  • 9-1-1: Lone Star - stagione 3
 
HO INTERROTTO:
 
  • FBI - stagione 6 [7/13] - interruzione di Rai 2
  • FBI: International - stagione 3 [7/13] - interruzione di Rai 2
 
TIME WASTED:
 
  • THEN: 2 years, 1 month, 27 days, 21 hours, 25 minutes
  • NOW: 2 years, 1 month, 28 days, 15 hours, 17 minutes
 
 
 
FILM

https://movieplayer.it/film/the-starving-games_33222/  https://movieplayer.it/film/lestate-piu-calda_62120/  https://movieplayer.it/film/no-hard-feelings_58958/

https://movieplayer.it/film/fear-the-night_62215/  https://movieplayer.it/film/thanksgiving_61609/  https://movieplayer.it/film/il-giorno-sbagliato_51834/

https://movieplayer.it/film/beautiful-wedding_63097/  https://movieplayer.it/film/king-of-killers_62529/

  • Angry Games - La ragazza con l'uccello di fuoco [streaming Amazon Prime Video]
  • L'estate più calda [streaming Amazon Prime Video]
  • Fidanzata in Affitto [streaming Amazon Prime Video]
  • Fear the Night [streaming Amazon Prime Video]
  • Thanksgiving [streaming Amazon Prime Video]
  • Il giorno sbagliato [televisione]
  • Uno Splendido Disastro 2 - Il matrimonio [streaming Amazon Prime Video]
  • King of Killers [streaming Amazon Prime Video]

Uno Splendido Disastro 2 - Il matrimonio è la cosa più trash che abbia mai visto - persino più dei cinque After messi insieme.
 
 
MUSICA
 

Eeeeeeee.... non mi piace per niente. 
 
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Maggio si conclude qui e spero che giugno sia più fortunato a livello di letture.