Arriva a giugno la recensione dell'ultimo libro letto a maggio.
Grazie a NetGalley e alla Holyday House per l'eARC.
Titolo: Dead Girls Talking
Autrice: Megan Cooley Peterson
Data di uscita: 18 giugno 2024
Pagine: 288 (Kindle Edition)
Editore: Holiday House
Link Amazon: https://amzn.to/3ydVLKX
Trama [tradotta da me]: La cittadina di Wolf Ridge lo chiama The Smiley Face Killer. Bettina Holland lo chiama suo padre.
Tutti sanno che il padre di Bettina è colui che ha ucciso sua madre un decennio fa. È l'argomento di podcast, macabre gite turistiche e persino di una attesissima docu-serie. Ma dopo essere cresciuta cercando di accettare ciò che tutto questo significa, una serie di omicidi del tutto simili costringe Bett a dover rispondere ad un difficile E se non l'avesse fatto?
La ragazza ricca di famiglia Bett deve quindi fare squadra con l'unica persona disposta ad investigare insieme a lei: Eugenia, ragazza goth sempre con un libro in mano e figlia del becchino, che si dice trucchi i morti prima che vengano sepolti. Può questa “vera principessa del crimine” smascherare un assassino che è molto più vicino di quanto possa mai immaginare?
Autrice: Megan Cooley Peterson
Data di uscita: 18 giugno 2024
Pagine: 288 (Kindle Edition)
Editore: Holiday House
Link Amazon: https://amzn.to/3ydVLKX
Trama [tradotta da me]: La cittadina di Wolf Ridge lo chiama The Smiley Face Killer. Bettina Holland lo chiama suo padre.
Tutti sanno che il padre di Bettina è colui che ha ucciso sua madre un decennio fa. È l'argomento di podcast, macabre gite turistiche e persino di una attesissima docu-serie. Ma dopo essere cresciuta cercando di accettare ciò che tutto questo significa, una serie di omicidi del tutto simili costringe Bett a dover rispondere ad un difficile E se non l'avesse fatto?
La ragazza ricca di famiglia Bett deve quindi fare squadra con l'unica persona disposta ad investigare insieme a lei: Eugenia, ragazza goth sempre con un libro in mano e figlia del becchino, che si dice trucchi i morti prima che vengano sepolti. Può questa “vera principessa del crimine” smascherare un assassino che è molto più vicino di quanto possa mai immaginare?
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TRIGGER WARNING: violenza, abusi domestici, omicidi, sangue, uso di alcol e droga da parte di minori.
Bett è da tutta la vita che cerca di sfuggire all'attenzione che l'omicidio di sua madre da parte di suo padre le ha messo addosso e con l'avvicinarsi del decimo anniversario della morte di Prudence McGrath le cose non possono che peggiorare - non ha nemmeno qualcuno con cui confidarsi perché ha chiuso la sua amicizia con Natalie nel momento in cui la madre di lei, per salvare la situazione economica del suo bar, ha deciso di creare un macabro tour degli ultimi giorni e luoghi di Prudence. A detta di Lydia per onorarne la memoria, ma per Bett è solo sfruttamento e pornografia del dolore.
E poi il procuratore che si era occupato del processo di suo padre - che lei stessa con la sua testimonianza a sei anni ha contribuito a spedire in prigione - si suicida e i suoi nonni vogliono che stia assolutamente lontana dal funerale e dalla vedova. Come se non bastasse, un altro cadavere di un'altra ragazza spunta in città - una ragazza del tutto simile alla madre di Bett, uccisa nella stessa identica maniera ed è proprio Bett a trovarla.
Ma nessuno a Wolf Ridge sembra prendere la morte di questa ragazza sul serio - le ragazze e le donne in generale a Wolf Ridge sembrano venire considerate meno di zero, come qualcosa rimpiazzabile ad ogni momento. L'unica altra persona che prende a cuore la questione è Eugenia Cline, la figlia del becchino, che propone a Bett una caccia all'assassino - e se questo assassino non è emulatore, la prospettiva che quindi il vero killer sia sempre stato fuori in libertà mette Bett di fronte alla possibilità che suo padre sia sempre stato innocente come ha sempre sostenuto negli ultimi dieci anni ed è qualcosa che Bett non è pronta ad accettare.
Le indagini portano Bett e Eugenia sempre più vicine al pericolo e il numero dei cadaveri aumenta e forse Bett rischia pure di essere la prossima vittima...
Dead Girls Talking ha una buona struttura narrativa e un buon ritmo, che mi sarei goduta di più se non fossi stata nel blocco del lettore e non avessi dovuto sospendere la lettura per giorni e giorni causa impegni lavorativi. Ma anche quando non potevo andare avanti con la storia, continuavo a pensarci.
Bett è ricca di famiglia e questo agli altri ha sempre dato fastidio, sebbene lei non abbia mai abusato dei suoi privilegi e soprattutto non l'abbia mai chiesto. Vive in una bolla creata dai suoi nonni iperprotettivi, non solo per ciò che è accaduto a sua madre ma proprio perché vogliono evitare che Bett si rovini il futuro trovandosi un "poveraccio" come Prudence aveva fatto con Trapper. Ammetto che quindi ho disprezzato parecchio i nonni di Bett, sempre con la puzza sotto il naso con tutti quelli che non appartengono al loro stesso ceto sociale e più volte mi hanno dato da sospettare che nascondessero qualcosa che non volevano Bett sapesse.
Il romanzo comunque si concentra molto sull'aspetto dell'amicizia e della solidarietà femminile, su come le donne dovrebbero spalleggiarsi e proteggersi a vicenda - esserci le une per le altre e fare fronte comune davanti ad una mentalità che le vede solo come un corpo di cui disporre come si vuole.
Bett ed Eugenia vagliano diversi sospettati, ma di fatto nessuno emerge più degli altri - e Trapper potrà forse anche essere innocente o meno, ma sappiamo per certo dai ricordi di Bett e dalle testimonianze altrui che il suo matrimonio con Prudence non era rose e fiori, che discutevano parecchio e che lui era anche violento.
La scoperta dell'assassino risulta piuttosto sorprendente, ma quando poi si torna indietro con la mente e si mettono insieme i pezzi ci si rende conto che molte cose erano sotto il nostro stesso naso. Ma neanche il finale è tutto rose e fiori perché la giustizia non è mai perfetta e Bett ed Eugenia hanno la prova che puoi invocare tutta la solidarietà femminile che vuoi, ma vendetta e gelosia e manipolazione psicologica avranno sempre la meglio sul buon senso. Il vero serial killer verrà messo dietro la sbarre, ma non è il finale perfetto che tutte le vittime di questa storia si meritavano - e di vite rovinate in modo permanente o meno qui ne abbiamo parecchie.
Dead Girls Talking non è un romanzo che punta tanto sul voler spaventare il lettore con i colpi di scena, ma vuole più che altro farlo riflettere su ciò che sta dietro e alla base di ogni relazione e come sia facile venire manipolati e usati da qualcun altro che fa solo i propri interessi, fregandosene di tutto e tutti e delle eventuali conseguenze.
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