David Levithan è l'autore che undici anni fa mi ha regalato il mio primo Fidanzato di Carta - quel tale Nick di Tutto accadde in una notte. Da allora tutti i suoi personaggi maschili - a dispetto del loro orientamento sessuale - hanno sempre saputo farmi battere il cuore.
Nina LaCour è stata invece una delle scoperte che ho fatto quest'anno all'inizio di gennaio e di cui ho intenzione di recuperare gli altri libri.
Nina LaCour è stata invece una delle scoperte che ho fatto quest'anno all'inizio di gennaio e di cui ho intenzione di recuperare gli altri libri.
Titolo: You Know Me Well
Autori: Nina LaCour & David Levithan
Data di uscita: giugno 2016
Pagine: 250 (copertina flessibile)
Editore: St. Martin's Griffin
Trama [tradotta da me]: Mark e Kate sono stati seduti vicini per un intero anno, ma le loro strade non si sono mai incrociate al di fuori della classe.
Questo fino al momento in cui Kate nota Mark miglia lontano da casa, in città per una scatenata e inaspettata notte. Kate si è persa, essendo appena scappata via dall'opportunità di incontrare finalmente la ragazza di cui è innamorata da lontano. Mark, nel frattempo, è innamorato del suo migliore amico, Ryan, che potrebbe o non potrebbe provare i suoi stessi sentimenti.
Quando Kate e Mark si incontrano, non sanno quanto diventeranno importanti l'una per l'altro - e come, in pochissimo tempo, si conosceranno meglio di qualunque altra persona dovrebbe conoscerli davvero.
Narrato in punti di vista alternati da Nina LaCour, l'autrice vincitrice di premi per Hold Still [ndt: recensito da me QUI e tradotto in italiano con il titolo Ferma così] e The Disenchantments, e David Levithan, l'autore bestseller di Every Day [ndt: tradotto in italiano con il titolo Ogni giorno], You Know Me Well è una storia profondamente onesta sul farsi strada tra le gioie e gli struggimenti del primo amore, una verità alla volta.
Siamo nel fine settimana prima dell'inizio vero e proprio della Pride Week a San Francisco.
Mark ha già fatto coming-out da tempo, ma ad occhi esterni chi non lo conosce non direbbe mai che è gay perché non vanno oltre il cliché del giocatore di baseball tipicamente americano che Mark sembra incarnare. È innamorato del suo migliore amico Ryan, il poeta del giornale della scuola con cui a volte fa cose non proprio da "amici".
Ma Ryan ancora non sembra essere pronto per venire allo scoperto e a Mark sta bene, convinto che sia solo questo ad impedire loro di stare insieme in maniera vera e propria.
Mark riesce però a convincere Ryan ad andare in città a festeggiare, convinto che lontano dai loro conoscenti e amici della periferia finalmente il suo migliore amico riuscirà a lasciarsi andare.
E lo farà - peccato che sembri incoraggiare Mark a guardarsi attorno mentre lui flirta e balla con un altro ragazzo conosciuto in quel momento.
Nel frattempo in città giunge anche Kate.
Kate è un'artista, nervosa all'idea di incontrare per la prima volta Violet - la cugina della sua migliore amica Lehna.
Kate ha sempre ammirato da lontano Violet, questa ragazza che viaggia per l'Europa al seguito di un circo e di sua madre giornalista. Ma Violet sta tornando a casa e Lehna ha deciso di combinare un incontro tra loro due.
Kate è però insicura, si sente così "normale" di fronte a tutto quello che Violet sembra essere e così abbandona la festa senza dire niente a nessuno con l'idea di fare due passi per calmarsi e poi tornare, ma si trova dentro un bar a bere qualcosa e ad assistere ad uno spettacolo di ragazzi che ballano in biancheria intima sul bancone.
E tra quei ragazzi c'è Mark, il suo compagno di classe.
Pur essendo stati seduti vicini durante le lezioni di matematica, questa è la prima volta in cui Mark e Kate si parlano ed entrambi restano sorpresi l'uno dall'altra.
Entrambi si trovano a farsi da spalla a vicenda e a sostenersi, accomunati entrambi dal fatto che loro vite amorose non stanno andando nella direzione che avrebbero voluto - ma se è per questo neanche altri aspetti della loro vita stanno filando esattamente lisci come l'olio.
E abbandonati entrambi dai loro amici e allo stesso tempo cercando di rimediare agli errori, decideranno di vivere una notte indimenticabile e di cui tutti parleranno - ma di cui loro parleranno a terzi solo se le persone giuste faranno le domande giuste.
In realtà non è la notte in sé ad essere il punto del libro e a voler ben guardare non lo sono neanche le storie d'amore - comunque esse vadano a finire.
Non è la festa in sé a cui partecipano e di cui tutti si domandano come abbiano fatto a finirci ad essere importante, tanto più che noi scopriamo qualcosa di quella notte solo verso la fine del libro.
Quello che è importante è quello che imparano su loro stessi e su quello che vogliono oppure che stanno diventando.
Kate è una ragazza normale, ma è una ragazza che fugge. Una ragazza talentuosa che però non riconosce il proprio talento e ha bisogno di prendersi uno spazio per sé senza la pressione del college all'orizzonte. E le cose forse un po' esagerate che Lehna ha detto di lei a Violet la mettono in crisi di fronte all'eventualità che Violet si renda conto che è esattatamente come si aspettava.
Mark invece è un ragazzo che resta sempre fermo, aspettando che Ryan venga a patti con la sua sessualità e i suoi sentimenti - e nutrendo la speranza che questi sentimenti siano per lui.
Questo è un romanzo che va al di là delle storie d'amore di Mark e Kate.
Si parla di amicizia - di come si cambia e a volte non si riesce a cambiare insieme, di come gli amici di una vita improvvisamente sembrano non capirti o proprio non vogliono farlo e di come una persona del tutto inaspettata arriva a comprenderti ad un livello così intimo in così poco tempo da sembrare quasi surreale.
Si parla di accettazione di sé - qui non c'è omofobia, ma ci sono personaggi secondari che hanno lottato per fare coming-out, personaggi che sono stati cacciati dalle famiglie e hanno poi trovato una comunità solidale che li ha accolti. Ma non si tratta solo di accettazione di sé, si tratta anche dell'accettazione dei propri limiti - di quelli che riguardano noi stessi e di quelli che riguardano gli altri, dell'accettazione del ruolo che ricopriamo nella vita di una persona e che non sempre rispecchia quello che vorremmo.
Si parla di crescita e del futuro - un futuro che fa paura perché si teme di cambiare così tanto da non amare più quello che amavano quando eravamo adolescenti, ma si teme anche di restare sempre gli stessi.
Ho visto molte recensioni a due stelle su Goodreads, ma io questo libro l'ho amato.
È vero che forse è un po' "utopistico" perché sebbene siamo nel 2017 e San Francisco sia una delle città più "aperte", è difficile credere alla totale assenza di omofobia e che, sebbene nella Pride Week, tutti si amino alla follia e siano amici con tutti.
Non nego che qualche difetto c'è - per esempio il fatto che Kate sia così persa per Violet e viceversa quando in realtà non si sono mai parlate né viste, ma hanno solo sentito dell'altra da Lehna e hanno visto le proprie foto o post online oppure il fatto che Mark e Kate diventino amici così in fretta e così intimi nel giro di una notte, ma questo forse perché io non sono fatta così - però a me è piaciuto il suo messaggio.
Io poi ho un debole per la scrittura di David Levithan e i suoi personaggi e sia Mark che Kate, per motivi diversi, hanno lasciato un segno - un connubio di cose che ho riconosciuto come mie.
Ho ricordato com'era essere adolescente e anche a dieci anni di distanza sono convinta che una parte dei ragazzini che siamo stati sia sempre lì con noi e che anche dieci anni dopo ci siano comunque cose importanti da imparare leggendo uno Young Adult.
Autori: Nina LaCour & David Levithan
Data di uscita: giugno 2016
Pagine: 250 (copertina flessibile)
Editore: St. Martin's Griffin
Trama [tradotta da me]: Mark e Kate sono stati seduti vicini per un intero anno, ma le loro strade non si sono mai incrociate al di fuori della classe.
Questo fino al momento in cui Kate nota Mark miglia lontano da casa, in città per una scatenata e inaspettata notte. Kate si è persa, essendo appena scappata via dall'opportunità di incontrare finalmente la ragazza di cui è innamorata da lontano. Mark, nel frattempo, è innamorato del suo migliore amico, Ryan, che potrebbe o non potrebbe provare i suoi stessi sentimenti.
Quando Kate e Mark si incontrano, non sanno quanto diventeranno importanti l'una per l'altro - e come, in pochissimo tempo, si conosceranno meglio di qualunque altra persona dovrebbe conoscerli davvero.
Narrato in punti di vista alternati da Nina LaCour, l'autrice vincitrice di premi per Hold Still [ndt: recensito da me QUI e tradotto in italiano con il titolo Ferma così] e The Disenchantments, e David Levithan, l'autore bestseller di Every Day [ndt: tradotto in italiano con il titolo Ogni giorno], You Know Me Well è una storia profondamente onesta sul farsi strada tra le gioie e gli struggimenti del primo amore, una verità alla volta.
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Siamo nel fine settimana prima dell'inizio vero e proprio della Pride Week a San Francisco.
Mark ha già fatto coming-out da tempo, ma ad occhi esterni chi non lo conosce non direbbe mai che è gay perché non vanno oltre il cliché del giocatore di baseball tipicamente americano che Mark sembra incarnare. È innamorato del suo migliore amico Ryan, il poeta del giornale della scuola con cui a volte fa cose non proprio da "amici".
Ma Ryan ancora non sembra essere pronto per venire allo scoperto e a Mark sta bene, convinto che sia solo questo ad impedire loro di stare insieme in maniera vera e propria.
Mark riesce però a convincere Ryan ad andare in città a festeggiare, convinto che lontano dai loro conoscenti e amici della periferia finalmente il suo migliore amico riuscirà a lasciarsi andare.
E lo farà - peccato che sembri incoraggiare Mark a guardarsi attorno mentre lui flirta e balla con un altro ragazzo conosciuto in quel momento.
Nel frattempo in città giunge anche Kate.
Kate è un'artista, nervosa all'idea di incontrare per la prima volta Violet - la cugina della sua migliore amica Lehna.
Kate ha sempre ammirato da lontano Violet, questa ragazza che viaggia per l'Europa al seguito di un circo e di sua madre giornalista. Ma Violet sta tornando a casa e Lehna ha deciso di combinare un incontro tra loro due.
Kate è però insicura, si sente così "normale" di fronte a tutto quello che Violet sembra essere e così abbandona la festa senza dire niente a nessuno con l'idea di fare due passi per calmarsi e poi tornare, ma si trova dentro un bar a bere qualcosa e ad assistere ad uno spettacolo di ragazzi che ballano in biancheria intima sul bancone.
E tra quei ragazzi c'è Mark, il suo compagno di classe.
Pur essendo stati seduti vicini durante le lezioni di matematica, questa è la prima volta in cui Mark e Kate si parlano ed entrambi restano sorpresi l'uno dall'altra.
Entrambi si trovano a farsi da spalla a vicenda e a sostenersi, accomunati entrambi dal fatto che loro vite amorose non stanno andando nella direzione che avrebbero voluto - ma se è per questo neanche altri aspetti della loro vita stanno filando esattamente lisci come l'olio.
E abbandonati entrambi dai loro amici e allo stesso tempo cercando di rimediare agli errori, decideranno di vivere una notte indimenticabile e di cui tutti parleranno - ma di cui loro parleranno a terzi solo se le persone giuste faranno le domande giuste.
In realtà non è la notte in sé ad essere il punto del libro e a voler ben guardare non lo sono neanche le storie d'amore - comunque esse vadano a finire.
Non è la festa in sé a cui partecipano e di cui tutti si domandano come abbiano fatto a finirci ad essere importante, tanto più che noi scopriamo qualcosa di quella notte solo verso la fine del libro.
Quello che è importante è quello che imparano su loro stessi e su quello che vogliono oppure che stanno diventando.
Kate è una ragazza normale, ma è una ragazza che fugge. Una ragazza talentuosa che però non riconosce il proprio talento e ha bisogno di prendersi uno spazio per sé senza la pressione del college all'orizzonte. E le cose forse un po' esagerate che Lehna ha detto di lei a Violet la mettono in crisi di fronte all'eventualità che Violet si renda conto che è esattatamente come si aspettava.
Mark invece è un ragazzo che resta sempre fermo, aspettando che Ryan venga a patti con la sua sessualità e i suoi sentimenti - e nutrendo la speranza che questi sentimenti siano per lui.
Questo è un romanzo che va al di là delle storie d'amore di Mark e Kate.
Si parla di amicizia - di come si cambia e a volte non si riesce a cambiare insieme, di come gli amici di una vita improvvisamente sembrano non capirti o proprio non vogliono farlo e di come una persona del tutto inaspettata arriva a comprenderti ad un livello così intimo in così poco tempo da sembrare quasi surreale.
Si parla di accettazione di sé - qui non c'è omofobia, ma ci sono personaggi secondari che hanno lottato per fare coming-out, personaggi che sono stati cacciati dalle famiglie e hanno poi trovato una comunità solidale che li ha accolti. Ma non si tratta solo di accettazione di sé, si tratta anche dell'accettazione dei propri limiti - di quelli che riguardano noi stessi e di quelli che riguardano gli altri, dell'accettazione del ruolo che ricopriamo nella vita di una persona e che non sempre rispecchia quello che vorremmo.
Si parla di crescita e del futuro - un futuro che fa paura perché si teme di cambiare così tanto da non amare più quello che amavano quando eravamo adolescenti, ma si teme anche di restare sempre gli stessi.
Ho visto molte recensioni a due stelle su Goodreads, ma io questo libro l'ho amato.
È vero che forse è un po' "utopistico" perché sebbene siamo nel 2017 e San Francisco sia una delle città più "aperte", è difficile credere alla totale assenza di omofobia e che, sebbene nella Pride Week, tutti si amino alla follia e siano amici con tutti.
Non nego che qualche difetto c'è - per esempio il fatto che Kate sia così persa per Violet e viceversa quando in realtà non si sono mai parlate né viste, ma hanno solo sentito dell'altra da Lehna e hanno visto le proprie foto o post online oppure il fatto che Mark e Kate diventino amici così in fretta e così intimi nel giro di una notte, ma questo forse perché io non sono fatta così - però a me è piaciuto il suo messaggio.
Io poi ho un debole per la scrittura di David Levithan e i suoi personaggi e sia Mark che Kate, per motivi diversi, hanno lasciato un segno - un connubio di cose che ho riconosciuto come mie.
Ho ricordato com'era essere adolescente e anche a dieci anni di distanza sono convinta che una parte dei ragazzini che siamo stati sia sempre lì con noi e che anche dieci anni dopo ci siano comunque cose importanti da imparare leggendo uno Young Adult.
Che bellissima recensione Alice.
RispondiEliminaNon consoco il libro. L'autore però l'ho letto con il libro Ogni giorno e non mi è piaciuto particolarmente anche se so che a molti è piaciuto. Questa storia però sembra diversa, sicuamente mi hai incuriosita
Possibile che non ti seguissi ancora sul blog?? Me ne sono accorta ora e ho rimediato subito, mha eppure ero più che certa di averlo fatto tantissimo tempo fa
EliminaPensa che invece a me Ogni giorno ancora manca da leggere perché finora ho letto i suoi libri scritti in coppia con Rachel Cohn.
EliminaGrazie mille comunque, Susy! :)
E tranquilla, a quanto ho letto in giro ogni Blogger si diverte a "cancellare" i followers. >.<
Bellissima recensione, e conferma il mio parere positivo sui libri di David Levithan e quelli scritti in collaborazione con altri autori. I suoi libri hanno la capacità di farti vedere il mondo da un punto di vista completamente diverso, con una sensibilità tutta sua. Voglio tutti i suoi libri *-*
RispondiEliminaxoxo
Grazie, Connor! :)
EliminaChe bello sapere che posso contare su di te per questa ammirazione nei confronti di David Levithan! xD
Una recensione stupenda Ali, grandissima ❤️
RispondiEliminaGrazie mille, Ely! ♥
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