martedì 25 ottobre 2016

[Recensione] "Wild Awake" di Hilary T. Smith

Il libro protagonista di oggi è un altro inedito in Italia ed è di un'autrice che mi ispira particolarmente. Hilary T. Smith è entrata nel mio mirino con A Sense of the Infinite, il quale è nella mia wishlist da almeno un anno. 
Ma dato che al momento è disponibile ancora solo in hardcover e costa una vera follia - anche se si sa che ho fatto di peggio per Ron Rash - nell'attesa spasmodica che il prezzo si abbassi o si decidano a farlo uscire in paperback, ho quindi optato prima per il suo romanzo di debutto: Wild Awake
E il bello di questa edizione è che, con mia grande sorpresa, ci ho trovato dentro le prime dieci pagine dell'altro suo romanzo che bramo con tutta me stessa. 


Titolo: Wild Awake
Autrice: Hilary T. Smith
Data di uscita: 19 maggio 2015
Data di uscita originale: 28 maggio 2013
Pagine: 375 (copertina flessibile)
Editore: Katherine Tegen Books

Trama [tradotta da me]: Cose che speri ardentemente accadranno mentre i tuoi genitori sono via in vacanza: 

1. Ti ricorderai di dare l'acqua alle azalee. 
2. Trascriverai i messaggi telefonici in maniera dettagliata e accurata. 
3. Chiamerai Denny, tuo fratello maggiore, se anche la minima cosa dovesse andare storta. 
4. Ma davvero, la minima cosa - se senti un rumore. Se ti sbucci un ginocchio. 
5. Tu e il tuo migliore amico/membro della band Lukas vincerete la Battaglia delle Band. 
6. Nell'entusiasmo della vittoria, Lukas finalmente si renderà conto che sei la ragazza dei suoi sogni. 

Cose che accadono in realtà: 
1. Un estraneo chiama dicendo che conosceva tua sorella. 
2. Dice di avere le sue cose. 
3. Quali cose? Le sue cose. 
4. Gli dici che i tuoi genitori non saranno in grado di - 
5. Sukey è morta cinque anni fa; non può lui - 
6. Prendi una penna. 
7. Scrivi l'indirizzo. 
8. Inforchi la bicicletta e vai. 
9. Le cose... diventano un po' folli da quel momento in poi.*

*Inoltre, ti innamori, ma non di Lukas. 


Sembra facile, vero? E divertente e avventuroso e leggero
Sembra, ma non lo è. 

È estate e Kiri Byrd ha diciassette anni. 
I suoi genitori sono andati in crociera, una meritata vacanza che programmavano da tempo per i loro 25 anni di matrimonio. Suo fratello Denny ha deciso di restare all'università a fare test in laboratorio. Kiri ha tante cose da fare: oltre ad occuparsi della casa e prendere le telefonate, ha le prove con Lukas e le cene con la sua famiglia - e con sua madre Petra che teme possa battere la testa scivolando nella doccia e come si fa a lasciare una diciassettenne a casa da sola per settimanee un rigido programma stilato di prove al pianoforte in attesa della sua importante esibizione a metà luglio. 

E una sera, tornata a casa, riceve una strana telefonata. 
Una telefonata da parte di un uomo con una voce rauca che dice di avere le cose di sua sorella Sukey, morta cinque anni fa in un incidente. 
O almeno così le hanno detto i suoi genitori. 
Ed è un attimo, Kiri si mette in sella alla bici e ben presto - spaventata, ma decisa ad andare avanti - si trova nella parte più pericolosa della città. E fora una gomma. E un ragazzo, fuori da un locale, si offre di ripargliela perché ne ha una di scorta a casa sua poco lontano da lì. E lei non ha trovato la persona che stava cercando e tornare a casa a piedi è troppo lunga, quindi perché no? 

Onestamente io sarei scappata a gambe levate. Kiri invece no, e per fortuna Skunk si dimostra un ragazzo di una statura impressionante ma poco dedito alle chiacchiere e gentile. A Kiri è andata di lusso, diciamoci la verità. 
Ma non riesce a togliersi dalla testa quella telefonata e la notte passa insonne mentre noi conosciamo Sukey attraverso i ricordi di Kiri. 

Sukey che era un'artista, Sukey che era stata cacciata di casa dai loro genitori perché aveva qualche problema ed era eccentrica, Sukey che dipingeva, Sukey che era bella e aveva tanti amici artisti, Sukey che aveva trovato un posto e ne aveva fatto il suo studio. Sukey che stava lavorando ad un grande progetto. Sukey che è morta a ventun'anni quando Kiri ne aveva dodici, lasciandola senza il suo mito e senza il suo punto di riferimento. 

E il giorno dopo, di nuovo in sella alla bici, Kiri va in cerca di Doug e di quello che resta di sua sorella. E quello che troverà sarà molto di più di quanto fosse pronta a sopportare. 

Non posso dire di più perché rischio di fare spoiler e onestamente alla fine non si scopre neanche esattamente cos'abbia Kiri, ma da quel momento in poi - dalla scoperta di quello che è successo davvero a Sukey attraverso le parole di Doug - è un lento e inesorabile viaggio nella follia e nella testa di Kiri. 
Perché Kiri smette di dormire, magari a volte fuma troppa erba, suona ossessivamente il piano per una settimana dimenticando di mangiare o ritirare la posta o di rispondere al telefono, ha dei comportamenti stravaganti. 
E in tutto questo, in tutto questo caos e lucidità e iperattività e pensieri che sbattono da una parte all'altra della sua mente come tanti uccellini in una gabbia troppo stretta, Skunk è l'unico con cui riesce ad instaurare un rapporto. 
E Doug, per quanto possa essere strano - con quest'uomo vecchio e alcolizzato che voleva davvero bene a Sukey nel tempo in cui hanno vissuto all'Imperial Hotel in mezzo a tutto il degrado che mai Kiri si sarebbe immaginata sua sorella si trovasse. 
Cosa facevano i suoi genitori in tutto questo? Perché non l'hanno aiutata? Perché hanno rifiutato le sue cose quando Doug aveva telefonato le due volte precedenti? 

È una lenta ma inesorabile discesa nella mente di Kiri, una partita a tennis tra un pensiero e l'altro che poi cambia bruscamente ritmo e direzione. È una lenta ma inesorabile confusione tra giorno e notte, tra lucida ossessione e anestetizzata apatia. 
È perfettamente percepibile da parte del lettore che qualcosa non va in Kiri - così come poi si scopre che anche Skunk ha avuto (e ha ancora) dei problemi - ma non si scopre mai con esattezza cosa sia, si fanno solo ipotesi. 
O magari non c'è nulla che non va e questa è solo una fase, una tempesta emotiva in seguito allo shock di sapere che i tuoi genitori hanno mentito e che tua sorella non è morta nel modo in cui credevi. 

Non è un libro leggero, proprio per niente. 
Per alcuni aspetti mi ha ricordato Fall for Anything di Courtney Summers e per altri mi ha ricordato Una sfida come te di Katie McGarry. 
Mi ha ricordato il libro della Summers nel modo in cui Kiri, come Eddie, è alla ricerca di questa persona perduta - ma mentre Eddie tenta di ricostruire l'ultima settimana del padre prima che questo si togliesse la vita, Kiri sente Sukey sempre con lei e la celebra indossando le sue scarpe e cercando di sentirsi come lei, artista e libera. E intanto scopre e conosce meglio se stessa e tutto quello che prima non riusciva a vedere.
Mi ha ricordato il libro della McGarry nel modo in cui Kiri si è messa sulle spalle l'umore della famiglia - ma mentre Rachel era stata messa al mondo per sostituire la sorella morta in tutto e per tutto, Kiri sente la responsabilità di chiacchierare e diventare protagonista quando nessuno parla e le porte vengono sbattute in seguito alla morte di Sukey. 

Ho odiato i genitori di Kiri. 
Li vediamo solo attraverso i ricordi degli anni in cui Sukey era viva e le sporadiche telefonate dalla nave da crociera, ma li ho odiati. 
Non sono moralisti nel senso classico del termine, ma sicuramente il padre è uno di quelli alla "devi vivere come te lo dico io". Anche Sukey aveva dei problemi e noi vediamo i genitori solo dagli occhi di Kiri, ma sembra che per loro l'unico modo di aiutare la figlia fosse quello di buttarla fuori di casa e cacciarla subito via anche in occasione del compleanno di Kiri. Sukey è diventata un argomento tabù e quando all'inizio Kiri prova a parlare di Doug e della telefonata, sua madre non fa che parlarle sopra e raccontarle di quello che stanno facendo e cos'hanno visto durante la crociera. 

Anche il fratello Denny non l'ho odiato di meno. 
Non ha fatto in tempo a mettere piede in casa che era già lì ad urlare addosso a Kiri e a darle della pazza. Ora, è chiaro che Kiri ha un comportamento anomalo, ma proprio perché si vede che non si comporta come al solito, non ti fai due domande a riguardo? 
E tutti trattano la scoperta di Kiri sulla morte di Sukey come un "ah, era ora che ci arrivassi e sì, ti abbiamo mentito, e allora?" 
Proprio perché Kiri era instabile nei suoi comportamenti, Denny avrebbe dovuto comportarsi in maniera diversa e vedere il turbamento e lo shock. 
E invece è il festival del "Kiri è uscita di testa come Sukey e si fa di qualche droga" - il che non è lontano dalla verità, ma il punto non è questo. 

Non parliamo di Lukas, un ragazzo senza spina dorsale che non sa nemmeno spegnere il segnalatore di fumo e che mentre Kiri sta per cadere giù dalle scale dopo la Battaglia delle Band trasportando il suo sintentizzatore e l'amplificatore, lui resta lì come un pesce lesso e quando Kiri glielo fa notare, Lukas risponde che sta già portando le bacchette della batteria e il maglione. Il maglione. Signore, dammi la forza di non dargli una spinta e farlo rotolare giù dalle scale.

È un libro difficile, con una protagonista che ti trascina giù con sé e con la sua defunta sorella e il suo ragazzo in un tornado di pensieri, colori, musica, giri notturni in bicicletta, paranoia, cibo mangiato ad orari strani e teiere di tè che sembrano non esaurirsi mai, quartieri fino a quel momento sconosciuti, insonnia e ipervigilanza e possibili allucinazioni e tu non puoi fare altro che tenerti stretto durante questa corsa. Forse è solo una fase, forse è qualcosa di più serio che richiederà psicoterapia e farmaci - non si sa. 
Non lo sa Kiri e non lo sappiamo noi, visto che la lasciamo all'alba di un giorno che non si sa cosa porterà con sé. 

Forse tutti gli artisti sono un po' pazzi. 

"It's amazing how well you can get to konow a person if you actually pay attention. People are like cities: we all have alleys and gardens and secret rooftops and places where daisies sprout between the sidewalk cracks, but most of the time all we let each other see is a postcard glimpse of a floodlit statue or a skyline. Love lets you find those hidden places in another person, even the ones they didn't know were there, even the ones they wouldn't have thought to call beautiful themselves."

4 commenti:

  1. Alice eccomi ❤️ MA perché i libri che voglio leggere di più sono anche quelli che ancora non se ne parla di approdare in Italia? Spero di poter leggerlo presto, la cover mi ha deliziata subito e tu mi hai conquistata ❤️

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    1. Grazie Ely, sei sempre un tesoro quando mi fai questi complimenti! >.<

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  2. Alice leggi sempre dei libri davvero interessanti! Peccato che non riesca a leggere in inglese (ci ho provato ma con scarsi risultati)perché l'avrei sicuramente letto! Spero davvero che qualcuno lo porti in Italia, sono davvero curiosa di leggerlo!

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    1. Grazie, Jessica! :)
      Lo spero anche io perché secondo me il suo secondo romanzo sarà ancora meglio.

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