sabato 15 ottobre 2016

Books About: io, i libri e.. l'inglese

Buon weekend a tutti voi cari lettori e ben ritrovati sul mio blog con una rubrica che mi ronza in testa da un po' di tempo. 
Non ho spulciato blog stranieri, ma non sono mai incappata in qualcosa del genere pertanto mi sento abbastanza sicura nel chiamarla "originale" - almeno nella versione secondo la quale l'ho ideata io. 

Mi rendo conto che a volte nelle recensioni tendo a scrivere troppo e magari anche ad andare off-topic, farcendo lo scritto di cose anche non necessarie. 

Ecco quindi che ho pensato ad una rubrica nella quale scegliere un tema e farci un post. E in questo modo potrò anche parlare e parlare e parlare

Books about: io, i libri e.. è una rubrica a cadenza casuale ideata da me, nella quale scelgo un tema e ne parlo (a lungo) mostrando i libri in mio possesso a riguardo.

Bene, se seguite il mio blog da un po' di tempo sapete che leggo anche in inglese. E lo faccio da ormai tre anni. 
Ma come è cominciato tutto? 

Ho iniziato a studiare inglese sin da piccola, probabilmente ero in terza elementare quando hanno organizzato il primo corso extra-scolastico nel mio paese. Ero stata una delle poche, se non l'unica, della mia classe ad averlo fatto e quando alle medie lo studio dell'inglese è diventato obbligatorio, io qualcosina la sapevo già. 
La mia prima maestra mi aveva detto che ero portata per le lingue e l'inglese mi piaceva davvero tantissimo - in classe alle medie avevo i voti più alti e andavo bene anche in francese, prima che la mia insegnante di terza media me lo facesse odiare. 

Quando ho iniziato la prima liceo nel paese accanto mi sono ritrovata a cominciare di nuovo dall'inizio. Non so come sia stato per voi, ma la mia scuola alle medie era divisa in due sezioni: c'eravamo noi che avevamo un rientro a settimana e studiavamo due lingue e c'erano invece gli altri che andavano a casa tutti i giorni all'ora di pranzo e studiavano solo francese. 

Quando ho iniziato le superiori, quasi nessuno aveva studiato anche inglese alle medie e così siamo partite proprio dalle basi: l'alfabeto. 
Di base, in quel primo anno di liceo non ho imparato nulla di nuovo. 

In seconda liceo abbiamo cambiato insegnante e tutte hanno usato la cosa come scusa per ricominciare dall'inizio - ancora. E onestamente io ero anche stanca di ripetere sempre le stesse cose, sempre quell'alfabeto e sempre quel simple present. 
Il punto è che quella povera donna della mia insegnante soffriva di depressione e quindi non sapeva imporsi con noi ragazze e restava molto spesso assente - si può dire che anche quell'anno di progressi non ne siano stati fatti. 

Per le vacanze estive ci aveva chiesto di scegliere un libro da un catalogo e di provare a leggerlo e la mia scelta era ricaduta su Sense and Sensibility di Jane Austen - non poteva essere altrimenti visto che amavo già Orgoglio e Pregiudizio
Non ho la foto da mostrarvi perché sicuramente è in soffitta insieme a tutti gli altri miei libri scolastici, ma si trattava praticamente di un insieme di estratti - era di una casa editrice che principalmente si occupava di riassumere i classici più famosi in versione ridotta e semplice per gli studenti. 
L'unica cosa che ricordo è che non avevo le basi richieste ad una studentessa alla fine del secondo anno di liceo per affrontare la lettura di Jane Austen, seppure riassunta in un centinaio di pagine e ricordo con precisione il peso del dizionario sul mio stomaco mentre sdraiata in divano cercavo di capirci qualcosa. 
Però zia Jane era zia Jane e sebbene avessi capito poco e niente dei Dashwood e dei Ferrars, per me era già amore verso la Austen

In terza liceo abbiamo avuto per il primo quadrimestre una supplente e indovinate? 
Già, abbiamo ricominciato ancora dall'inizio.
La fortuna è stata che la supplente era una ragazza giovane e piena di voglia di fare, quindi qualcosa di nuovo sono riuscita finalmente ad impararlo, ma andata via lei la mia professoressa continuava a restare spesso assente. 

Il quarto anno è stato il più disastroso perché non abbiamo praticamente mai fatto lezione d'inglese, è un buco nero quell'anno. 

Il quinto era iniziato nello stesso modo - assenze dell'insegnante di ruolo alternate alla presenza della supplente avuta in terza, ma poi abbiamo avuto un'altra insegnante e con lei siamo andate finalmente avanti. 
I problemi però restavano: il programma di quinta avrebbe previsto la lettura e la comprensione di brani dei classici e noi non eravamo assolutamente in grado di farlo. 
Era la nostra insegnante a leggere mentre noi ci limitavamo a scrivere la pronuncia corretta sulle parole, era lei che ci raccontava di cosa parlavano - di Cime Tempestose e Frankenstein abbiamo visto il film, il brano de Il monaco ce l'ha tradotto lei e io poi mi sono comprata il romanzo in italiano tanto mi aveva colpita (anche se è in TBR da allora, ovvero dal 2008), Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde era scritto in un inglese semplicemente troppo difficile. 

Ho concluso il liceo allo stesso livello di inglese di come c'ero entrata. 
E la cosa mi faceva veramente arrabbiare. 

All'università dovevo dare due esami di inglese - Inglese I al primo anno e Inglese II al secondo - e avevo cominciato ad andare a ripetizioni da una ragazza amica di mio zio. 
Ci andavo principalmente per la pronuncia e l'esposizione - Inglese II era orale e prevedeva che raccontassimo il nostro film preferito. (Qualcuno ha detto Orgoglio e Pregiudizio?)
La comprensione dalle cassette mi ha sempre creato difficoltà e per imparare a pronunciare, invece che leggere dalle riviste che aveva questa ragazza, ho proposto qualcosa di cui almeno avevo una conoscenza pregressa

E così, qualche capitolo di Twilight di Stephenie Meyer in lingua originale alla mano - all'epoca in cui ero ancora in fissa con i vampiri o comunque mi stavo avvicinando alla fine di quella fase - ed ecco che mi sono resa conto di quante parole non conoscessi mentre Francesca mi correggeva la pronuncia. 

Comunque gli esami li ho passati, ma ero stanca di versare 20 euro all'ora e mi sono data un po' al fai-da-te. 
Dal lato della comprensione orale ho cominciato con film e serie televisive in lingua originale con i sottotitoli in italiano: sentivo le parole e le potevo associare alla traduzione. Ma quando poi si trattava di film misconosciuti e non c'erano traduzioni disponibili, mi restavano solo i sottotitoli inglesi e ad un certo punto mi sono detta "perché no? Quanto mai potrà essere difficile?" 
E troppo difficile non lo è stato perché da mesi, complice la mia passione per i telefilm, mi ero messa a leggere fanfiction in inglese - e Archive of Our Own è stato il mio insegnante. Ovviamente c'erano moltissime parole che non conoscevo, ma leggere in internet mi dava la possibilità di avere una traduzione italiana istantanea e con il tempo, invece di cercare la traduzione, ho adottato il trucco di cercarne il significato in inglese ed eventuali sinonimi in modo che fosse più facile da ricordare. 

Alla fine del 2012 ero in grado di vedere film e serie televisive con i sottotitoli inglesi in modo da avere un aiuto quando gli attori si mangiavano le parole oppure i loro accenti erano così marcati da storpiarle e di leggere fanfiction anche abbastanza lunghe e capirle senza difficoltà. 

Nel frattempo avevo ripreso a leggere e ad interessarmi di nuovo a libri che il mio letargo e il mio odio verso qualunque cosa voluminosa dettato dallo studio universitario mi avevano fatto evitare come la peste. 
Nel 2013 mi sono iscritta a Goodreads e lì mi si è aperto un mondo intero - vedevo tutte queste citazioni meravigliose e mi sono detta che forse era ora di provare a leggere un intero libro in inglese e non solo fanfiction, dove i termini che si ripetono bene o male sono gli stessi a seconda della lunghezza. 

Il punto di questo post è anche un altro: cosa mi spinge a leggere un libro in inglese piuttosto che in italiano?

Non è solo la disponibilità della traduzione o la sua mancanza - logicamente se manca la versione italiana aspetti una vita e mezza nella speranza che venga tradotto oppure ti rassegni all'inevitabile: o lo leggi in inglese oppure non lo leggi affatto.
Ho letto libri in inglese che non sapevo/credevo nemmeno sarebbero stati tradotti. 

Non è neanche solamente il prezzo perché, diciamoci la verità, i libri in inglese nel 90% dei casi costano molto meno delle loro traduzioni italiane. 
L'ultima domenica di settembre ero nella libreria vicino a casa e abitando in un posto turistico, la sezione dedicata ai libri in lingua è molto vasta. 
Ho immediatamente visto l'ultimo libro pubblicato di Matthew Quick su cui dovevo ancora mettere le mani sopra e mi ci sono fiondata, ma quando ho visto il prezzo di copertina mi sono gelata sul posto. Ed è una cosa che ho notato in tutte le librerie che frequento, che sia quella vicina a casa oppure la Feltrinelli o la Mondadori o la IBS in città: non so se si tratti di tasse di importazione o che altro, ma nelle librerie i libri in lingua nella maggior parte dei casi hanno dei prezzi astronomici. Così mi sono ritrovata l'ultimo libro di Matthew Quick - perfetto, neanche una piega o segno - in mano, mentre con gli occhi fuori dalla testa osservavo l'etichetta che segnava il prezzo: € 16,50. E il giorno prima avevo controllato su Amazon e la stessa edizione costava la metà. Era perfetto e a malincuore l'ho messo giù, ma sinceramente non mi andava di spendere tutti quei soldi quando potevo spenderne la metà - cosa che poi ho fatto, perché due giorni dopo quando ho fatto l'ordine, il prezzo era sceso ulteriormente a 7,24 €.

Quello che mi spinge a leggere un libro in lingua è altro: il potenziale che avverto riguardo alle emozioni che sarà in grado di darmi. 
Problemi relazionali, amicizia, bullismo, musica, quelle riflessioni pseudo-filosofiche che un personaggio è in grado di fare su stesso e sulla sua vita - sono tutti argomenti che mi spingono a leggere un libro in lingua per essere in grado di coglierne la sua vera essenza esattamente nel modo in cui l'autore voleva farla percepire e quindi non alterata da una traduzione che, per quanto precisa possa essere, non sarà mai in grado di replicare. 


Quelli che vedete sopra sono stati i miei primi tre libri in inglese, tutti letti nel 2013. Sono: 

  • The Silver Linings Playbook di Matthew Quick
  • The Perks of Being a Wallflower di Stephen Chbosky
  • God Hates Us All di Hank Moody

Tutti e tre hanno la loro traduzione italiana, sebbene di quello del fittizio Hank Moody all'epoca non ce ne fosse ancora notizia. 

Con Matthew Quick è iniziata in modo assai banale: in quell'anno era uscito il film con Bradley Cooper (che amo) e Jennifer Lawrence che ne era stato tratto, al cinema l'ho perso e ho deciso di recuperare il libro. Ma perché non in italiano? 
Mi quoto dal post che avevo scritto a riguardo: 

Perché avevo capito subito - dalla sua atmosfera, dalla trama, da quello che si intravedeva dal trailer - che questo sarebbe stato uno di quei libri che mi avrebbe segnata profondamente e non potevo accettare di leggerlo in una lingua che non fosse quella in cui era stato scritto - avevo bisogno di coglierne la sua vera essenza.

Ho sentito subito Pat vicino a me e alla persona che ero all'epoca e avevo bisogno di sentirlo vero e reale come solo nella lingua in cui era stato creato poteva essere. 
Sul mio libro non c'è, ma quando ho scelto quella cover su Amazon c'era una bellissima tag-line: forse era stata quella a concludere davvero l'affare. 
Come potevo resistere ad una frase del genere? 

What if your life was a movie but, somewhere along the line, you lost the plot?

Non era stato estremamente difficile, The Silver Linings Playbook è stato il primo libro che ho letto senza l'aiuto di un dizionario e sebbene fossi incappata in parecchie parole che non conoscevo, ero stata comunque capace di comprendere la storia dal suo contesto - esattamente come la mia supplente di terza liceo cercava di insegnarci. 
Se non avessi una TBR lunghissima, sarebbe interessante riprovare a leggerlo adesso. 

The Perks of Being a Wallflower di Stephen Chbosky l'ho scelto in lingua probabilmente per la sua forma epistolare oltre che per i temi di cui parlava. 
Le citazioni che erano segnate su Goodreads avevano aiutato parecchio e ho fatto notte per finirlo tra le lacrime. Essendo uno YA, aveva un livello di inglese più semplice di quello di Matthew Quick. 

Infine è stato il turno di God Hates Us All di Hank Moody, scelta obbligata in inglese perché all'epoca non esisteva in italiano e non credevo nemmeno che il libro di uno scrittore fittizio protagonista di una serie televisiva sarebbe stato tradotto. Ma esistevano già i primi tre di Richard Castle, quindi forse avrei dovuto immaginarlo ma per qualche motivo pensavo che Hank Moody fosse troppo di "nicchia". 
Un anno dopo l'avrei visto nella libreria vicina a casa.
Tra i tre questo era stato quello che mi aveva dato più difficoltà. 
Non ricordo esattamente perché - se per il livello di inglese, se per l'eventuale slang e scelta delle parole, se per la mia crescente incapacità di concentrarmi con gente attorno a me che chiacchierava. Ricordo poco della storia in sé - a parte i tratti generali e quella frase alla fine che è diventata una delle mie citazioni preferite. 


Nell'ottobre di quell'anno ho provato a leggere To Kill a Mockingbird di Harper Lee - il famoso Il buio oltre la siepe
Non sono riuscita ad andare oltre le 60 pagine - molte cose non le capivo e mi sono resa conto che non ero ancora pronta per affrontare un linguaggio del genere, così l'ho accantonato. Aspetta ancora di essere letto da quella volta. 

Comunque da quell'anno, soprattutto grazie a Goodreads, ho scoperto molti libri e da lì ho incrementato le letture in inglese. A volte era molto semplice, altre volte mi ci voleva un po' di più - High Fidelity di Nick Hornby è stato il mio primo libro in British English e la differenza dei termini con la loro controparte americana mi aveva lasciata sconcertata. 


Con questo libro è stato amore a prima trama - è stato il primo libro in lingua che ho comprato "dal vivo" nella libreria vicino a casa nel maggio del 2014 e già dalla trama avevo capito che mi avrebbe dato tantissimo. 
Era stato difficile, molto spesso dovevo cercare il significato di alcuni termini come quando ero alle prime armi ma arrivata alla fine ho capito che letto in italiano come Alta fedel non mi avrebbe dato nemmeno la metà di quello che mi ha dato leggendolo in lingua originale - io e Rob non avremmo costruito il rapporto da "ti amo-ti odio-ti posso anche perdonare" che abbiamo costruito

È difficile spiegare esattamente cosa mi spinge a scegliere una lingua o l'altra. 
A volte sono motivi che possono sembrare superficiali a prima vista - del tipo che per un libro, perché appartiene ad un determinato genere, allora non vale la pena leggerlo in inglese oppure una lingua vale l'altra e forse è superficiale davvero. 

La verità è che io sono sempre a caccia di citazioni e ci sono citazioni che ho bisogno di avere in lingua originale - in un thriller è difficile che io trovi di quelle frasi che sanno colpirmi nel profondo sui temi che cerco sempre nei libri ed ecco perché quindi l'italiano va più che bene in quel caso
Può sembrare strano che libri come Fai buon viaggio, Rabbit Hayes di Anna McPartlin e L'altrà metà del mondo di Gabrielle Zevin, dati i loro temi e quello che significano per me, io li abbia letti in italiano ma per quanto sapessi che li avrei amati - come poi ho fatto - sentivo che l'inglese non era necessario. 
Ho comunque sottolineato delle frasi, ma per alcune citazioni che volevo in originale mi sono rivolta a Goodreads. 

E poi ci sono quei libri che urlano leggimi in inglese! 
E sono tutti sui temi che ho elencato all'inizio del post: problemi relazionali, amicizia, bullismo, musica, riflessioni pseudo-filosofiche che un personaggio è in grado di fare su stesso e sulla sua vita - tutto questo per me va letto solo in inglese. 
Tutto il resto - o perlomeno quando lo spazio che occupa è costitutito dal 90% della storia - come thriller e romance lo leggo in italiano. 
È questo che forse può risultare superficiale: non è che non me ne frega abbastanza di quei libri per "sprecarmi" a leggerli in originale - perché magari alla fine mi piacciono tantissimo e finisco con l'amarli e cerco le citazioni su Goodreads - semplicemente è una questione di chimica. È una "vibrazione" che sento: un libro per me "vibra" a due frequenze, inglese o italiano. Alcuni libri "vibrano" in un modo e altri nell'altra maniera. 

Due libri della mia wishlist che per me "vibrano" in inglese? 
I'll Give You the Sun di Jandy Nelson (aka: Ti darò il sole) e Tell Me Three Things di Julie Buxbaum (aka: Dimmi tre segreti). 
Non so spiegare esattamente perché, semplicemente è così. 

Tre anni che leggo in inglese e, contando solo i cartacei, finora ho letto 49 libri - non contiamo gli altri in mio possesso in TBR o quelli che ho in wishlist.
Sparsi in vari angoli della mia camera e non chiusi in uno scatolone in attesa di essere letti e al riparo dalla polvere - sul serio, non contiamoli - ne ho 23. 

Ho sicuramente imparato più inglese da sola di quanto abbia fatto al liceo con il "sostegno" delle insegnanti e forse non sarò in grado di sostenere una conversazione o di farlo con risultati imbarazzanti perché poi mi viene l'ansia, a volte l'accento inglese - per quanto sia bello - mi fa dubitare di aver capito davvero, ma la comprensione scritta di un libro ormai scorre fluida come se stessi leggendo in italiano. 
Ma lo stesso, se potessi tornare indietro nel tempo o magari nella prossima vita, sceglierei un liceo linguistico e poi andrei a fare Lingue all'università. 


Bene, siamo arrivati alla fine di questo primo appuntamento
Spero di non avervi annoiata con i miei soliti sproloqui e fatemi sapere se la rubrica vi è piaciuta e desiderate vedere altri episodi di Books About: io, i libri e.. - non per dire, ma ho fatto una lista di argomenti. 
Cheers!  

18 commenti:

  1. Wow, che post! Riassumendo la mia esperienza con l'inglese è stata... boh, naturale? Io alle elementari facevo tedesco (non chiedermi perché, eravamo l'unico anno xD), mentre alle medie avevamo inglese e nonostante la prof dicesse che chi aveva la base di tedesco avrebbe fatto fatica io trovavo molto più naturale l'inglese dell'italiano. Ho cominciato con l'ascoltare attentamente le canzoni, a cercarne i testi e a tradurmeli da sola. Poi sono arrivate le serie tv e da lì chi mi ha più fermata xD In lingua non ho letto molto, ma non ho difficoltà a farlo. Per questioni pratiche io ho seguito un corso esterno per poter dare l'esame del First e alle superiori io ho avuto un'insegnante fantastica che comprendeva fin troppo bene la mia noia durante le lezioni dato che quello che spiegava io lo recepivo subito e non avevo bisogno che lo ripetesse, tant'è che mi aveva dato un libro più difficile su cui lavorare xD
    Comunque bellissimo post e bellissima rubrica!

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    1. Grazie per i complimenti, Jess! *-*
      Hai avuto un'esperienza bellissima - anche con me vedevano che mi annoiavo e le svariate insegnanti/supplenti si dispiacevano per me e un'altra mia compagna di classe che era altrettanto brava, ma di fatto comunque non facevano nulla per imporsi o per aumentare il ritmo o che altro.
      Per esempio, trovo che darti un libro più difficile sia stata un'ottima idea, magari avessero usato questo sistema anche con me.

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  2. Ciao! Post molto interessante! Farò tesoro delle tue parole e cercherò di adottare il tuo metodo per imparare decentemente l'inglese..Chissà se finalmente ci riesca..
    Buon fine settimana :)

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    1. Ci vuole pazienza, ma ti assicuro che ci si riesce!
      Buon fine settimana anche a te, Maria! :)

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  3. Che bel post Alice!
    Io da poco mi sono "convertita" alla lettura in lingua. Ero così invidiosa di voi altre blogger che ci riuscivano senza problemi e ho vinto la pigrizia e ci ho provato. Ammetto che non è stato facile all'inizio, il mio inglese non è perfetto però più andavo avanti con la lettura più è stato semplice quindi spero di ripetere presto l'esperienza.
    Bella rubrica comunuqe, originale e soprattutto ci permette di conoscerti un pò meglio

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    1. Grazie, Susy! :)
      È così, infatti: man mano che leggi sono sempre più numerosi i termini che ricordi e diventa più fluido.
      Soprattutto arrivi ad un certo punto che "leggi e basta", senza avere la vocina mentale in sottofondo che traduce in italiano.

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  4. Un post che desideravo leggere da tantissimo!Io mi sono avvicinata alle letture in inglese solo qualche mese fa a causa della mia pigrizia (stendiamo un velo pietoso ahah).Poi come hai anche scritto anche tu, i prezzi elevatissimi delle traduzioni italiane non fanno che aumentare la voglia di acquistarli in lingua!

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    1. Quelli effettivamente sono un grande incentivo! xD
      Grazie, Sara! :)

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  5. leggere in inglese è un bellissimo traguardo, non so proprio se riuscirò mai a raggiungerlo, complimenti!

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    1. Ti ringrazio molto, Valentina! :)
      Quando ho letto il primo libro dall'inizio alla fine è stata una grande soddisfazione!
      Sono sicura che ce la puoi fare anche tu! ;)

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  6. Io non leggo in inglese perché non ho voglia di farlo, sono piuttosto pigra e preferisco la 'spensieratezza' del leggere nella mia lingua madre xD

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    1. Ogni tanto capita anche a me questa fase con alcuni libri! xD

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  7. Ciao Alice!
    Questo sì che è un post!!!
    Io ho un grave problema con l'inglese! Lo comprendo abbastanza se scritto, ma parlato ho gravi difficoltà di comprensione! Inoltre non saprei sostenere una discussione! Vorrei davvero troppo cominciare a leggerlo, ma mi chiedo: serve davvero per imparare a parlare e comprendere fluidamente l'inglese?
    Mi piace moltissimo questa tua rubrica, secondo me è una delle più utile che possa girare tra i blog!!

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    1. Grazie Nik, gentilissima! >.<
      Beh, per il parlato ho ancora qualche difficoltà ma l'anno scorso a Londra me la sono cavata abbastanza bene in quattro giorni.
      Per mia esperienza, leggere tante cose in inglese mi ha aiutata ad imparare i modi di dire e anche la costruzione delle frasi - impari a riconoscere le strutture e le parole e sai quando usarle e in che occasione. Se parti dalla conoscenza scritta, anche non capendo una parola puoi ricostruire la frase e il contesto in cui viene detta. L'anno scorso quando ero a Londra con le mie amiche magari non capivo tutto perché l'accento inglese è tosto se non hai l'orecchio allenato, ma capivo il senso generale di quello che veniva detto e ricordavo tutte le frasi e parole che ho imparato leggendo e sapevo come avrei dovuto rispondere.
      Che poi l'ansia e l'imbarazzo mi facessero balbettare, quello è un altro paio di maniche. xD

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  8. Alice cara eccomi qui da te, oddio stavo per perdermi questo bellissimo post, non sono stata tanto bene ma eccomi qui finalmente! E' stupendo il modo in cui hai raccontato di te e della tua storia con la ligua inglese! Vorrei avere avuto la forza che hai avuto tu e destreggiarmi bene come te fra serie tv in lingua e libri in originale. Purtroppo sono lentissima a leggere libri in inglese e molto spesso poi perdo la pazienza ed anche la concentrazione. Mi sono cimentata sempre pochissime volte e mai di recente ma vorrei tanto ma proprio tanto riprendere in mano il progetto e migliorare <3 Un bacione!

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    1. Carissima Ely, spero davvero che tu ora stia meglio! E ti ringrazio, sei sempre un tesoro con le tue parole!
      È difficile all'inizio e potrai anche sentirti scoraggiata, ma sono sicura che puoi farcela - dopotutto sei una forza della natura! :)
      Un bacione anche a te!

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  9. Bellissima rubrica Alice!!!
    L'ho letta tutta d'un fiato e con grandissimo interesse! Io ho avuto la fortuna di avere dei bravissimi insegnanti, sia alle medie che alle superiori, e anche a noi facevano leggere i libretti scolastici! Esattamente come te, anche io ho iniziato a leggere libri "veri" in inglese con Twilight. Ero super ossessionata, avevo letto talmente tante volte il libro che ormai lo sapevo a memoria! Alla fine delle medie, credo, è uscito in America Breaking Dawn e ho dovuto comprarmelo! Diciamocelo, in certe parti ci ho capito poco, ma almeno ci ho provato! Non l'ho neanche finito, perché è uscito prima in Italia, ma è stato un rodaggio! xD
    Da lì, è stata tutta in discesa, ho iniziato a guardare serie tv sottotitolate - il che mi ha aiutato tantissimo nell'apprendere la lingua e lo slang - e ora leggo molto di più in inglese che in italiano....dovrei dire shame on meeeeee!
    Comunque, non vedo l'ora di leggere altre puntate di questa rubrica scoppiettante, l'adoro davvero moltissimo!
    Un abbraccio!!!
    -B

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    1. Grazie -B, che carina che sei stata! >.<
      Sono davvero felice di sapere che la tua esperienza sia stata così positiva! E sì, mi sono messa alla mano con alcuni capitoli di Twilight perché l'avevo letto così tante volte che ho pensato sarebbe stato meglio partire da qualcosa che conoscevo già!
      Ahaha, ti dico che io ho ripreso a leggere in italiano solo da quest'anno, ma comunque quando faccio le liste dei regali con i libri che voglio sono tutti in inglese - povere le mie amiche! xD
      Un abbraccio anche a te! :)

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