mercoledì 27 novembre 2024

[Recensione] "Just Lucky" di Melanie Florence

Il ritmo ormai è rallentato di brutto e il periodo gratis di Audible è in scadenza, sigh.
 
 
Titolo: Just Lucky
Autrice: Melanie Florence
Data di uscita: 17 settembre 2019
Durata: 4H 41Min (Audible Edition)
Editore: Second Story Press
Link Amazon: https://amzn.to/3OIjIPP

Trama [tradotta da me]: La quindicenne Lucky ama i suoi nonni. È vero, sua nonna si dimentica le cose, come spegnere il fuoco sotto la pentola oppure il nome di Lucky, ma suo nonno si prende così tanta cura di loro che Lucky di quanto le cose stiano andando veramente male... questo fino a quando non perde suo nonno e si ritrova sola ad accudire sua nonna. Ma quando sua nonna manda a fuoco la cucina, Lucky non può più nascondere quello che sta succedendo e viene data in affidamento - imparando velocemente che alcune famiglie sono okay e altre meno. E alcune proprio, ma proprio non lo sono. Nessuna di loro la fa sentire come a casa. E certamente non sono la sua famiglia.
 
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TRIGGER WARNING: Alzheimer, incendio, linguaggio razzista e omofobo, slut-shaming, aggressione verbale e fisica, molestie, tentata violenza sessuale, pedofilia.


Lucky ha sempre vissuto con i suoi nonni perché sua madre, quando ha capito che non poteva portarsi il suo "portafortuna" nei casinò per giocare d'azzardo e consumare crack, ha ben deciso di lasciarla ai suoi genitori. 

E Lucky è cresciuta amata da due nonni forti e giusti valori - tanto che sono stati i primi a difendere il suo migliore amico Ryan quando questo ha fatto coming out con i suoi genitori ed è stato picchiato e rifiutato. 

E sì, la nonna ha qualche problema di memoria, ma è la vecchiaia... no? Suo nonno le dice che non è così grave e che c'è lui a prendersi cura di loro, ma un giorno all'improvviso il nonno muore e ora sono solo sua nonna e Lucky. E la nonna comincia a peggiorare velocemente e Lucky non può essere sempre presente, quindi ad un certo punto accade l'inevitabile: la nonna deve essere ricoverata per accertamenti e non essendoci altri famigliari a disposizione, l'unica opzione per Lucky è quella di essere collocata presso dei genitori affidatari. 

Ma non tutti i genitori affidatari rispecchiano davvero l'immagine che danno al mondo esterno e agli assistenti sociali e Lucky ha solo se stessa su cui contare. 


Nella sua relativa brevità non ho trovato la narrazione frettolosa come forse mi sarei aspettata inizialmente, ma c'è stato comunque... qualcosa che mi ha impedito di dargli un voto più alto. 

Lucky ha quindici anni, ma nella maggior parte delle occasioni non li dimostra - né in un senso e neanche nell'altro. Ogni tanto ha delle uscite molto immature, ma nelle altre occasioni parla in maniera molto matura - dimostrando molto più dei quindici anni che dovrebbe avere, ma ci potrebbe anche stare essendo cresciuta con i nonni. 

Per fortuna non ho esperienze di genitori affidati e case temporanee, ma molte volte mi è sembrato che Lucky avesse fin troppa libertà di movimento - soprattutto considerato che ha solo quindici anni. A parte la prima casa - in cui ho trovato anche qui inverosimile il fatto che gli assistenti sociali "permettessero" che a Lucky venisse fatta scuola in casa insieme al figlio naturale della coppia invece che frequentare una scuola vera e propria come aveva fatto fino al giorno prima - in generale Lucky può andare e venire come pare (ma tornando per cena) senza che nessuno si preoccupi che possa scappare di casa. O forse contano sul fatto che non lascerebbe mai la nonna e quindi la potrebbero trovare sicuramente nella sua vecchia casa oppure al capezzale di Daisy Robinson. 

Ad un certo punto in una famiglia lega con un bambina piccola - di cui non viene detta l'età - e Lucky promette sempre che la andrà a trovare e resteranno in contatto, ma non so se una cosa del genere sia effettivamente possibile. 

In generale comunque mi è piaciuto - come dicevo prima, nella sua brevità le esperienze diverse vissute da Lucky sono ben narrate e descritte senza risultare né troppo esasperate e neanche troppo trattate all'acqua di rose. L'unica cosa che ho trovato troppo esasperata è l'ostilità mostrata da una ragazza nella nuova scuola frequentata da Lucky solo perché la prima è infatuata del nuovo fratello adottivo della seconda. Mostra subito una cattiveria, un razzismo e uno slut-shaming forse troppo esagerato perché okay essere gelose, ma datti una calmata che questa è appena arrivata e sta passando l'inferno - però è grazie a queste Elyse che scopriamo che Lucky è di origine nativo-americana. Non che fosse un dettaglio necessario da sapere quello della sua eredità genetica, ma un po' di background iniziale non avrebbe guastato. 

Carino, ma mi è mancato quel qualcosa in più.

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