lunedì 25 novembre 2024

[Recensione] "Come dinosauri dopo l'asteroide" di Gayle Forman

Con questo libro ho rallentato un po' il ritmo, complici forse sia la storia che gli impegni e la stanchezza di quest'ultima settimana.
 
 
Titolo: Come dinosauri dopo l'asteroide
Titolo originale: We Are Inevitable
Autrice: Gayle Forman
Data di uscita: 18 gennaio 2022
Data di uscita originale: 1 giugno 2021
Durata: 7H 24Min (Audible Edition)
Editore: Mondadori
Link Amazon: https://amzn.to/4eFJA9b

Trama: C’è stato un tempo in cui Aaron Stein credeva che i libri fossero dei piccoli miracoli. Ci avete mai pensato? Con sole ventisei lettere e qualche segno di interpunzione, di pagina in pagina, nei libri prendono forma parole infinite e infiniti mondi. Ora, però, Aaron non la pensa più così. A dirla tutta, l’unico libro che riesce a leggere è un saggio sull’estinzione dei dinosauri. Un avvenimento che lui capisce fin troppo bene, ora che sia suo fratello sia sua madre se ne sono andati e tutti gli amici lo hanno abbandonato, lasciando da soli lui e il suo confusionario padre Ira a occuparsi della libreria in una sperduta cittadina di montagna dove nessuno sembra più sapere cosa sia la lettura.

Così, quando intravede l’opportunità di liberarsi del negozio, Aaron non ha esitazioni. Non ha fatto i conti però con Chad, un vecchio conoscente animato da un inspiegabile ottimismo, né con un gruppo di taglialegna che fanno del salvataggio della libreria sull’orlo del fallimento il loro progetto speciale. E di certo non poteva immaginare che avrebbe incontrato Hannah, una musicista bellissima e coraggiosa che, come un asteroide, sconvolgerà la sua esistenza già parecchio complicata…

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TRIGGER WARNING: abuso di sostanze stupefacenti (da parte di un personaggio secondario), morte per overdose (antecedente all'inizio del romanzo).
 
 
Ho detestato il protagonista - letteralmente. 
Non so dire se la Forman lo abbia scritto apposta così oppure se sia stato un effetto collaterale involontario, ma Aaron Stein è un personaggio che vorresti prendere a badilate dall'inizio alla fine. 
 
Pensavo inizialmente che fosse un romanzo young adult, invece Aaron ha un'età un po' indefinita per certi versi - ha finito le superiori, ma non ha ancora l'età legale per bere alcolici. E, per come si comporta, di anni potrebbe averne addirittura dieci per l'immaturità che dimostra in certe occasioni oppure settanta per il fatalismo di alcune sue esternazioni. 
 
Aaron una volta amava i libri, ma dopo gli eventi che hanno distrutto la sua famiglia e lo hanno lasciato intestatario e proprietario della libreria che i suoi genitori avevano aperto insieme, i libri hanno perso qualsiasi attrattiva e non ne legge uno da anni. L'unica cosa che è in grado di leggere ad oltranza è un libro sui dinosauri e sull'asteroide che ne ha causato l'estinzione e Aaron sente che lui, suo padre e la libreria sono quei dinosauri e chissà se i dinosauri sapevano che stavano per estinguersi, se avevano capito che quell'asteroide sarebbe stato la causa della loro fine - Aaron di sicuro sa qual è stato il loro asteroide ed è stanco di aspettare la fine, per questo decide di vendere il negozio all'insaputa del padre. 

Ma poi una serie di circostanze lo mettono sulla strada di un vecchio conoscente di suo fratello determinato a passare del tempo insieme a lui e la presenza di Chad e delle sue iniziative porteranno un gruppo di uomini alla libreria determinati a riportare il negozio ai suoi antichi splendori con un nuovo aspetto di modernità. Peccato che nessuno di loro sappia che Aaron ha venduto il negozio e che quindi il loro sarà tutto un lavoro inutile. 

E infine c'è Hannah e Aaron sente che anche loro sono inevitabili, proprio come la fine dei dinosauri è stata inevitabile a causa dell'asteroide. 


Come dicevo prima, ho detestato Aaron - è pieno di sé, irritante, pomposo, spesso reagisce in maniera spropositata in parecchie situazioni e tratta tutti malissimo, cominciando dall'accondiscendenza mostrata verso il padre e andando all'astio verso sua madre e suo fratello. Verso i tre quarti del romanzo migliora un po' perché si capisce da dove arriva quella sua frustrazione, quel suo senso di perdita e incapacità di vedere un futuro, quella sensazione di essere solo e alla deriva e senza alcuna speranza. Ogni sua frase precedente a quel momento però, ogni sua interazione con chiunque, è permeata di quel pessimismo e fatalismo che lo portano ad essere estremamente pesante fino a quando non si rende conto che il tanto citato asteroide che rovina tutto non è stato quanto accaduto alla sua famiglia, ma che è lui stesso a distruggere ciò che lo circonda.

Chad, Ira e il gruppo di falegnami sono stati i personaggi migliori del romanzo con il loro ottimismo e le loro buone intenzioni, mettendosi tutti insieme di buona lena all'opera per progettare un nuovo futuro per la libreria e donando alla storia una sensazione di comunità e famiglia acquisita confortante. 

La storia d'amore è stata assolutamente blanda e inutile. Basata praticamente sul nulla cosmico, Aaron già dopo quattro incontri con Hannah afferma di essere innamorato di lei e sebbene lei si renda conto di quanto questo instalove sia completamente saltato fuori dal niente (e almeno questo glielo concedo), quello che proprio non capisco è cosa lei veda in Aaron da trovarlo interessante. 

Questa però è una storia che tratta di dipendenze e in svariate forme. 
La vita e la famiglia di Aaron sono state stravolte dalla dipendenza di suo fratello, tutto quello che Aaron affronta è in realtà prima una negazione verso la sua morte e poi un modo per elaborarne il lutto. E per quanto detesti sentirsi dire che per alcuni versi gli assomigli, alla fine quello che prova verso Hannah e il modo in cui glielo confessa è proprio sintomo di una dipendenza - di un attaccamento tale a qualcosa che senti che quel qualcosa è la tua ragione di vita e che senza non potresti vivere. 

Ho alzato gli occhi al cielo per tre quarti di libro e questa non è stata proprio la storia che mi aspettavo dopo aver letto la trama, ma credo che forse sia qualcosa che si fa apprezzare volutamente solo nel finale. 

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