mercoledì 9 novembre 2022

[Recensione] "Meant to Be" di Lauren Morrill

Credo che mi prenderò una pausa dai romance perché ormai è chiaro che mi stanno mandando in blocco oppure mi ci stanno facendo restare.


Titolo: Meant to Be
Autrice: Lauren Morrill
Data di uscita: 7 gennaio 2014
Data di uscita originale: 13 novembre 2012
Pagine: 304 (copertina flessibile)
Editore: Ember
Link Amazon: https://amzn.to/3EbcS0q

Trama [tradotta da me]: Durante queste vacanze primaverili le regole di Julia stanno per essere defenestrate (parola difficile: essere gettati fuori dalla finestra) quando viene messa in coppia con la sua nemesi personale, il giullare della classe Jason, nella gita scolastica a Londta. Dopo una festa selvaggia, Julia comincia a ricevere messaggi romantici . . . da un numero sconosciuto! Jason promette di aiutarla a scoprire l'identità del suo misterioso nuovo corteggiatore se lei acconsente ad infrangere qualche regola nel corso del viaggio. E così comincia una folle caccia attraverso Londra, che condurrà Julia sempre più vicina alla sorpresa più grande: il vero amore. Perché qualche volta le cose che meno ti aspetti sono proprio quelle destinate ad essere perfette per te.
 
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Che poi io non intendo bocciare il libro o che altro, perché sotto certi aspetti è stato carino e divertente - è solo che il blocco del lettore sembra farmi vedere solo i difetti invece di mostrarmi i suoi pregi. 

E poi sono arrivata alla conclusione che per alcuni young adult vado ancora benissimo, mentre per altri inizio ad essere pesantemente fuori target. 


Julia è in gita a Londra con la scuola e in valigia ha più guide turistiche che cambi di vestiti - questo perché Julia è una che tiene alla media dei voti, vuole fare buona impressione, è sempre ligia al dovere e non infrange mai le regole. Inoltre Londra ha per lei un significato speciale: è dove i suoi genitori, da un incontro che era chiaramente scritto nel destino e dal matrimonio perfetto fino a quando suo padre non è che morto che Julia aveva sette anni, hanno fatto la luna di miele. Per non farsi mancare nulla, Julia è anche fissata con Jane Austen e William Shakespeare quindi non le sembra vero di essere nella loro terra di origine e di poter visitare i luoghi che li hanno ispirati. 

Peccato che come compagno di gita per tenersi d'occhio a vicenda nelle ore libere le sia stato assegnato Jason Lippincott, il suo totale opposto: Jason è rumoroso, scherza continuamente, non prende nulla sul serio, vuole sempre essere al centro dell'attenzione e sin dal volo partito da Boston sembra deciso a mettere in imbarazzo Julia. Vuole però anche farla divertire, ma la sua idea di divertimento prevede di infrangere tutte le regole a cui Julia è così affezionata. 

Così, tra feste londinesi e supermodelle, telefoni e messaggi con ragazzi misteriosi, la costante presenza di Jason che fa il bello e il cattivo tempo e l'idea che ha Julia dell'amore - costruita sul matrimonio dei suoi genitori e che vede in Mark, rimasto a Boston, il ragazzo fatto per lei - niente andrà come previsto. 


Julia ha avuto tanti momenti in cui l'ho trovato alquanto irritante - è più rigida di un manico di scopa e non sa per niente lasciarsi andare. Il che è ironico detto da me, perché pure io tendo ad essere abbastanza seguace delle regole - almeno finché andavo al liceo sono sempre stata la brava ragazza di turno - ma nemmeno io mi sarei mai sognata di portarmi dietro cinque guide turistiche o di avere sempre un libro in borsa invece di godermi il viaggio e soprattutto la compagnia. Inoltre avevo lo stesso atteggiamento da "io sono meglio di voi" e pensavo che tutti gli altri non valessero la mia attenzione, ma chissà perché in un personaggio di carta mi dà fastidio - come io avrò dato fastidio negli anni adolescenziali e sicuramente tutti mi avranno etichettata come una spocchiosa.

Perché è questo che Jason vuole - vuole la compagnia. E ad un certo punto le cose diventano estremamente palesi di fronte a certi atteggiamenti di Jason, ma no, Julia è sempre fissata con Mark dall'altra parte dell'oceano oppure con Chris dall'altra parte dello schermo del cellulare - e intanto Jason rimane sempre e solo il buffone della classe. A onor del vero però spesso Jason si comporta male nei confronti di Julia e la gelosia lo fa comportare esattamente nel modo in cui Julia lo accusa di essere: infantile e immaturo.

Forse è anche per questo che per alcuni libri mi sento fuori target e finisco per non apprezzarli come dovrei - perché forse da adolescente avrei avuto le stesse reazioni forti, le stesse idee sull'amore e sul destino e sul ragazzo giusto, quello fatto apposta per te e blablabla, ma ora mi è impossibile non vedere le cose attraverso gli occhi di un'adulta. 

Si tratta comunque di un romanzo carino, a volte fa anche ridere perché la sfortuna sembra proprio accanirsi con Julia in alcuni momenti e quando poi la stessa Julia si rilassa, diventa un personaggio più piacevole. 
Di Jason avrei voluto sapere di più, soprattutto se per lui era iniziata ancora prima a Boston oppure con la vicinanza stretta di Julia a Londra - tante scene tra loro due sono veramente dolci e tenere, ma in molte altri lui si comporta veramente da idiota tanto da pensare che i sentimenti non siano reali. 
La cosa dei cellulari per me ha una falla nella logica, ma sono disposta a sorvolare e Londra è sempre magica anche quando è solo descritta in un libro.

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