martedì 3 maggio 2016

[Recensione] "Meglio soffrire che mettere in un ripostiglio il cuore" di Susanna Casciani

Premessa: recensione ad alto contenuto di fatti personali. 
Cercherò di contenermi, ma io comunque vi ho avvisati. Ci sono libri che semplicemente mi impediscono di fare una normale recensione senza infarcire quest'ultima di prologo, centro ed epilogo della mia vita. 

Meglio soffrire che mettere in un ripostiglio il cuore di Susanna Casciani l'ho notato per la prima volta sul blog di Clarissa (Words of books) quando, nel suo post delle uscite imminenti di quel periodo, leggendo la trama ho immediatamente capito che quel libro doveva essere mio. 


Titolo: Meglio soffrire che mettere in un ripostiglio il cuore
Autrice: Susanna Casciani
Data di uscita: 22 marzo 2016
Pagine: 180 (copertina rigida)
Editore: Mondadori

Collana: Chrysalide

Trama: C'erano una volta un ragazzo e una ragazza. C'erano una volta perché adesso non ci sono più. Un sabato mattina di fine aprile lui si sorprese a piangere davanti a lei. Non riusciva a parlare. Avrebbe voluto confessarle che era finita, ma sapeva che poi lei avrebbe iniziato a singhiozzare, e non ne sopportava nemmeno l'idea. Lei alzò lo sguardo dal suo libro come se avesse avvertito una forza nuova in casa, incontenibile, che l'avrebbe schiacciata contro il muro se non si fosse aggrappata a qualcosa, così si aggrappò al suo orgoglio, o a quello che ne rimaneva. Chiuse il libro, si alzò dal divano e si diresse verso di lui, si mise sulle punte e gli accarezzò la testa. Gli disse di stare tranquillo. Lui le faceva del male e lei lo consolava. Gli diede un bacio sulla guancia e uscì di casa senza voltarsi, per non essere costretta a dirgli addio. Quando, quasi tre ore dopo, tornò a casa, lui non c'era più. Sfinita, si addormentò su quello che era stato il loro letto. Più tardi, si svegliò di soprassalto e mise a fuoco nel buio quella parte di letto, così vuota, e avvertì un macigno sul petto che non la faceva respirare. Si rese conto di non essere pronta a lasciarlo andare. Si alzò per cercare un quaderno, come se improvvisamente fosse una questione di vita o di morte. Ne trovò uno. Conosceva le regole: non chiamarlo, non cercarlo, non seguirlo (!!!), non inviargli messaggi, bloccarlo su ogni social network, non giocarsi la dignità. Conosceva le regole, ma le stavano strette, perché stavolta, in quella storia, ci aveva creduto talmente tanto da sentirsi quasi adatta a un futuro felice. Per questo, per la prima volta in ventisette anni, decise di iniziare a tenere un diario segreto, che poi, a voler essere davvero sinceri, altro non era che un modo per continuare a parlare con lui. 



Perché questo libro doveva essere mio? 

Questo blog sui libri è nato ad inizio marzo, ma io sono qui con questo nickname e con un altro blog dal mese di dicembre del 2011 - costretta al trasloco in seguito alla chiusura di Splinder, dove avevo un blog dal 2006 che portava lo stesso nome di quello personale che ho adesso qui su Blogger. 

Il punto è: ho sempre scritto. 
Che fosse con carta e penna sul classico diario o che fosse in rete dove il mondo intero lo poteva vedere, non mi importava - l'importante era scrivere tutto quello che non riuscivo o non potevo dire alle persone. 

Quindi.. un libro in cui la protagonista scrive su un quaderno rivolgendosi ad una persona che l'ha lasciata? 
Ma contatemi pure! 

Se qualcuno di voi mi conosceva prima per l'altro blog oppure ci ha fatto un salto ogni tanto quando è passato di qua, allora sa cosa succede a volte - scrivo post come se fossero lettere rivolte alle persone che non fanno più parte della mia vita. 
Mio nonno, il primo (e forse unico) ragazzo per cui io abbia mai provato qualcosa, la mia ex-migliore amica. 

Mio nonno, scomparso nel 2003, perché avevo solo 14 anni e si è perso tante cose di me e ogni tanto lo ritrovo in un profumo che sento per strada oppure in una strofa di una canzone. 
NAC - acronimo che sta per Nome A Caso perché, come dice la protagonista di questo libro, quando stai male per una persona improvvisamente tutti sembrano chiamarsi allo stesso modo e davvero, il suo nome era ovunque - perché.. beh, con NAC ci sarebbero mille perché. Il suo ghigno in primis che ancora mi viene a trovare negli incubi e poi rischierei di andare fuori tema e voi non siete qui per questo. 
La mia ex-migliore amica perché ad agosto saranno dieci anni che non ci parliamo e dopo quella lite non abbiamo mai più risolto le cose

Scrivere a loro è il mio modo di scendere a patti con quanto è successo e andare avanti in qualche modo con la mia vita. 


Ed è quanto fa Anna in questo libro: scrive a Tommaso su un quaderno che ha trovato in casa per trovare il modo di superare la rottura. 

Se vi aspettate il classico libro con un inizio, una parte centrale e una fine allora il romanzo di Susanna Casciani non fa per voi. 
Perché è vero che un inizio e una parte centrale e una fine ci sono, ma ci sono sotto altre vesti. 

Comincia tutto dalla fine, dal momento in cui Anna capisce che Tommaso sta per lasciarla ma non ha le parole per farlo. E Anna lo lascia andare. 
Assistiamo poi alle giornate di Anna che si susseguono mentre sul quaderno racconta a Tommaso come sta tentando di rimettere in piedi la sua vita, di come piange, di come lo ama, di come spera e sogna che lui torni da lei, di come sbagli e di come si renda conto di star diventando indifferente. 
E poi siamo di nuovo in compagnia di entrambi e assistiamo all'inizio, al loro inizio - i primi incontri, gli appuntamenti, le piccole abitudini, la convivenza. 
E poi torniamo con Anna e leggiamo le altre lettere e vediamo come pian piano stia meglio fino al raggiungimento e al sorpasso di un anno dalla rottura. 

Conosciamo Tommaso attraverso gli occhi e le lettere di Anna e poi conosciamo Anna non solo dal modo e da quello che scrive, ma nella fine e nell'inizio la vediamo anche con gli occhi di Tommaso in quanto la narrazione passa in terza persona. 

Se vi aspettate dialoghi, anche qui resterete delusi. 
Se ci sono dialoghi, sono ridotti all'osso - quei pochi presenti sono perlopiù tra Anna e sua madre, ma soprattutto tra Anna e Anna. 

Tutto il libro - a parte la fine e l'inizio - è sotto forma epistolare e di diario, è sotto forma di poesia, è un flusso di coscienza che defluisce direttamente dalla mente e dal cuore di Anna attraverso le sue dita sulla carta. 

Probabilmente io sono di parte e non proverò nemmeno a negarlo - sarebbe inutile visto che io faccio la medesima cosa - ma è impossibile che questo libro non smuova qualcosa nemmeno nei più cinici e duri di cuore. 
E io sono estremamente cinica e in genere indifferente - probabilmente io il cuore l'ho messo davvero nel ripostiglio. 
Anna mette in guardia se stessa dal fare una cosa del genere, tenta di impedirsi di smettere di provare emozioni e sentimenti perché "l'amore finisce continuamente, però non si esaurisce mai." 

Io sono di parte - indubbiamente - perché sono come Anna: sono un'anima tormentata, sono una che ha paura, sono una che fugge sempre. 

Alcuni di voi potranno obiettare "eh, ma che noia se questa scrive sempre su questo quaderno e per più di un anno sta sempre lì a rimpiangere il suo ragazzo che l'ha mollata" - potete farlo, non ve lo impedisco. 
Anche per questo motivo affermo che questo libro non è per tutti, se non fa vibrare le vostre corde allora lo odierete. 

Questa è una storia d'amore finito che in realtà non finisce. 
Questa è una storia d'amore, ma allo stesso tempo non lo è - è la storia di Anna che perde una persona che credeva avrebbe fatto parte della sua vita per sempre e che deve ricominciare da capo e scoprire se riesce a stare in piedi da sola. 

Questo è un libro pieno di frasi che colpiscono e ora vi dirò una cosa che forse vi lascerà sorpresi se già non lo sapete dal mio blog personale: mi riferisco sempre a NAC come al mio primo amore, ma di fatto è sempre stata una cosa a senso unico - il mio. 

La particolarità di questo libro è che io non lo ritengo facente parte della classica categoria "storia d'amore" - per me è più una storia di introspezione. 
E proprio perché è una storia di introspezione, tante delle frasi che mi sono segnata sono applicabili a tutte le persone che ci hanno lasciato - non solo ad un fidanzato. 
Ed è proprio perché con NAC è sempre stato tutto a senso unico che la maggior parte delle mie "lettere" sono rivolte alla mia ex-migliore amica che era come una sorella per me - perché anche quando perdi la tua migliore amica che conosci fin dall'asilo per qualcosa di fondamentalmente stupido ti manca l'aria quando ti svegli
Perché anche in quel caso passa come minimo un anno prima che tu senta il macigno che ti pesa sul petto allentare la pressione.  

Non biasimo Anna: non biasimo le sue lacrime, non biasimo il suo crogiolarsi nell'autocommiserazione, non biasimo il suo risentimento, non biasimo i suoi errori nel tentativo di sentire qualcosa, non biasimo la sua nostalgia per qualcuno che l'ha lasciata, non biasimo il suo prendersi tempo per guarire
Io ci ho messo due anni per rimettermi in piedi, ma avevo anche altri casini nella mia vita in quel periodo - diciamo che quel primo agosto 2006 è stato solo il calcio d'inizio a tutto quello che sarebbe seguito. 
E ora basta parlare di me. 

Non credo sia un libro che fa per tutti, perlomeno non è per quelli che cercano azione. 
Meglio soffrire che mettere in un ripostiglio il cuore è introspettivo, è lento pur attraversando poco più di un anno in 180 pagine - perché non si dimentica una persona nel giro di due mesi. 
Meglio soffrire che mettere in un ripostiglio il cuore è fortemente focalizzato su Anna e sui suoi sentimenti, sulle sue riflessioni, sui suoi ricordi, sulle sue speranze e i suoi sogni che piano piano rinascono - su Anna che piano piano torna alla vita. 

È per questo che ti mando un bacio, anzi cento, e ti prego di non rimandarmeli indietro. [..] Uno per quando ti ritornerò in mente e uno per quando il mio ricordo smetterà di farti male. Uno per te, solo per te, per quello che sei e per quello che siamo stati insieme. Uno per quello che avremmo potuto essere. Uno per quella domenica al mare in cui sentirai di avere esattamente tutto quello di cui avevi bisogno. 
E allora arrivederci in un sogno, arrivederci nei ricordi, arrivederci un giorno per caso in cui ci sembrerà che il tempo non sia mai passato. 
Non piangere per me, ci penso io. Penso a tutto io. Alle lacrime, alle foto, a non voltarmi. 
Per me ridi, salta, sbaglia e impara, sbaglia e basta. 
Per me, perché tutto questo sia servito a qualcosa. Pensami raramente, perché è giusto che sia così, 
ma quando lo farai, 
ogni volta in cui lo farai, 
ti prego, 
sorridi. 

Lo stile di Susanna Casciani è questo: riflessivo, poetico, vero
Il libro di per sé non è lungo, ma mi è bastato un pomeriggio per leggerlo perché non potevo staccarmene. 
Fa male, ma è quel male che al contempo fa anche bene. 


Non è scritto da nessuna parte che qualcosa, solo perché è tanto bello, debba durare per sempre. Finisce tutto, finiscono anche le cose belle. L'importante è che ci siano state. 

8 commenti:

  1. Ciao, questo libro sarà la mia prossima lettura e non vedo l'ora di tuffarmici :-)
    Bella recensione, complimenti :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma se mi ero persa un paio di commenti per strada?! O_O
      Ti ringrazio, Cristina! :)

      Elimina
  2. Devo provvedere a leggere questo libro. Se non troverò il cartaceo dovrò leggerlo in ebook. Bella recensione <3
    Un saluto, grazie.

    RispondiElimina
  3. Ciao!!! Sono una tua nuova iscritta!!
    Non appena ho visto che anche tu pubblichi le foto dei libri che leggi mi sono subito iscritta :-)Anche io ho questa particolarità nel mio blog. Il tuo è molto carino!!! Curato!!!

    Serena
    http://libriecreazioniamano.blogspot.it/

    RispondiElimina
  4. Eccomi qui, ero proprio curiosa di leggere la tua opinione e che dire? E' assolutamente stupenda, complimenti davvero *_*
    E' bellissimo il fatto che arricchisci i tuoi post con le tue vicende personali..sono più intimi e noi lettori entriamo in empatia con te..brava ^_^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Maria, a volte mi sembra di essere fuori luogo quando li inserisco ma proprio non riesco a farne a meno! >.<

      Elimina