giovedì 21 aprile 2016

[Book Tag] 25 fatti libreschi su di me

Stavo seriamente pensando se fare o no questo tag, quando poi oggi sono stata invitata da Clarissa di Words of books - era destino, quindi. 
Grazie! :)

Ci saranno 25 fatti libreschi da conoscere su di me? 
Scopriamolo! 

Ah, e sono totalmente random e senza una sorta di progressione - come mi vengono, mi vengono. 


01 - Ho quattro copie di Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen in casa mia. 
La mia prima copia me l'ha data una zia di mia madre quando stavano sgombrando casa e dando a noi che ci piace leggere i libri che non volevano più tenere - è stato il primo romanzo "serio" che ho letto e probabilmente ero in prima media. 
La seconda copia l'ho acquistata in occasione della stesura della mia tesi di laurea (Orgoglio e Pregiudizio tra romanzo e cinema) quando mi sono accorta che nella mia copia degli anni '50 mancavano notevoli parti del romanzo e interi capitoli - non so perché, forse all'epoca c'era la censura su certi libri o qualcosa del genere. 
La terza copia è in lingua originale, sempre acquistata in occasione della stesura della tesi - perché vuoi non avere il romanzo originale a portata di mano? 
La quarta copia è uguale alla terza e mi è stata regalata da una mia amica che vive a Londra quando è tornata in Italia per la prima volta dal suo trasferimento e non sapeva che avevo già il romanzo in lingua. 

02 - La passione per la lettura mi è stata trasmessa dai miei genitori. 
Li ho sempre visti leggere fin da piccola e io a cinque anni insistevo per imparare prima di cominciare le elementari. 

03 - Proprio perché abbiamo sempre avuto tutti la passione per la lettura, la nostra fortuna è che mio padre - oltre a essere un bravissimo meccanico - sa fare tante altre cose e ha costruito una libreria che prende l'intera parete del ripostiglio. E il nostro ripostiglio è una stanza lunga e stretta quindi la libreria è grande e quando non so dove mettere i libri in camera mia, ho almeno altri tre scaffali a disposizione nel ripostiglio. 

04 - Prima di risistemare la mia stanza un mese fa e darle un senso logico, tutti i miei libri TBR erano impilati nell'armadio. Due pile assai precarie che facevano a botte con borse e vestiti. 
Ora che ho sistemato la mia stanza e i libri sugli scaffali, i libri della mia lista TBR sono chiusi in una marea di scatoloni impilati in un angolo della mia stanza. 
Almeno sono più stabili di prima. *tenta di convincersi*
Il che vuol dire che non sistemo i libri a scaffale se prima non li ho letti.

05 - Ho 27 anni, ma non mi vergogno ad ammettere che leggo ancora YA - forse continua a restare la mia categoria di libri preferita anche se sono fuori "target". 

06 - Ho 27 anni, ma nella libreria del ripostiglio ho ancora alcuni libri di quando ero piccola - uno del Battello a Vapore che si chiama Fra Pierino e il suo ciuchino di J. Muñoz Martin dove c'è un capitolo che ancora fa piangere dal ridere me e mia madre e La mia vita è un disastro di Louise Rennison nella collana delle Ragazzine di Mondadori perché Georgia Nicolson resta sempre Georgia Nicolson non importa quanti anni hai. 

07 - Una delle storie che ricordo meglio raccontate da mia madre quando ero piccola è Le mille e una notte. Ricordo mia madre in poltrona che legge e io seduta su un plaid per terra ai suoi piedi che l'ascolto. 
Domenica poi mi sono comprata La moglie del Califfo di Renée Ahdieh al centro commerciale perché andiamo, come potevo resistere?

08 - Ho cominciato a leggere libri in inglese nel.. 2013, credo. 
Mi sono sentita finalmente pronta per tentare a leggere un libro per intero in una lingua che non era la mia e i primi tre libri che ho letto sono stati The Silver Linings Playbook di Matthew Quick, The Perks of Being a Wallflower di Stephen Chbosky e God Hates Us All del fittizio Hank Moody. 

09 - Non ho mai finito di leggere Il Signore degli Anelli
L'avevo iniziato nel febbraio del 2002 quando ero in seconda media e sono stata a casa una settimana con l'influenza. Ero arrivata a circa metà de Le due torri quando poi sono tornata a scuola e mi hanno sommersa di compiti da fare tanto che non sono più andata avanti. 

10 - Se entro in una libreria o anche solo nel reparto libri di un centro commerciale, è la fine. Potrei stare ore a scrutare tutto quello che c'è e inevitabilmente uscirò comprando qualcosa. 
Domenica scorsa potrei, ma dico potrei, essere tornata a casa con quattro libri. 

11 - Faccio fatica a prestare i miei libri e se lo faccio, li presto a una delle mie migliori amiche che sa quanto io possa essere ossessiva. 
Quando il libro è fuori casa io poi sto in ansia. 

12 - Nelle librerie e nei centri commerciali non solo perdo ore a scrutare tutti i libri ma, una volta scelto quello che mi voglio portare a casa, sto a scrutare lui e tutte le sue copie come un avvoltoio. Lo scruto in ogni angolo perché voglio che la cover sia perfetta quindi prendo la copia che a prima vista mi sembra a posto e la confronto con tutte le altre copie - qui c'è un graffio allora no, però qua è un po' strappata, vediamone un'altra e così via fino a quando non individuo la copia perfetta e messa meglio tra tutte quante. 
Quindi, per forza di cose, tolgo la sovraccopertina quando leggo per non rovinarla. 
Ho già detto che sono ossessiva? 

13 - Sottolineo la frasi che mi colpiscono di più in un libro. 
Lo so, forse cozza con quello scritto sopra, ma a mia discolpa lo faccio con grande eleganza: matita e righello e soprattutto a lettura finita - durante la lettura ho sempre con me un foglietto di carta e la matita e scrivo il numero di pagina e come inizia la frase per non distrarmi troppo da dove mi sono interrotta. 
Se il libro è in italiano, vado nella sezione delle citazioni del libro su Goodreads e trascrivo su un post-it le frasi in lingua originale e poi appiccico il post-it nelle pagine bianche e vuote alla fine del romanzo. 

14 - Non ho un genere preferito di per sé, ma ho notato che mi piacciono i personaggi controversi e complicati e argomenti anche forse un po'.. scomodi. 
Dal Pat di The Silver Linings Playbook che è bipolare al Leonard di Forgive Me, Leonard Peacock (sempre di Matthew Quick) che programma di uccidere un suo compagno di scuola e poi togliersi la vita, dalle complicate e irrequiete Alaska e Margo di Looking for Alaska e Paper Towns di John Green alle Hannah, Regina ed Elise vittime di bullismo di Thirteen Reasons Why di Jay Asher e di Some Girls Are di Courtney Summers e di This Song Will Save Your Life di Leila Sales e così via - non so, cerco sempre qualcosa di davvero "reale". 

15 - Non mi piace il romance fine a se stesso e non ritengo il lieto fine obbligatorio. 
Il romance deve avere un suo contesto e un suo ambiente - ecco perché mi piacciono quei libri che coinvolgono cose come lo sport oppure, ancora meglio, la musica (che è l'altra mia passione insieme ai film). 
Il che mi fa venire in mente che sono settimane che penso di fare un post sui miei libri a tema musicale. 

16 - Non potrei mai essere una scrittrice. 
Mi piace scrivere il prologo e amo immensamente le conclusioni, ma sono carente nella parte centrale - non potrei mai far uscire un romanzo da quello che scrivo perché ho sempre "fretta" di arrivare alla fine. 

17 - Non ho mai saputo cosa volevo fare da "grande", ma negli ultimi tempi il mio sogno è lavorare in una casa editrice come correttrice di bozze - mi prude la mano quando vedo verbi coniugati male o virgole messe a caso. 

18 - Per un certo periodo della mia vita ho smesso di leggere. 
Ero alle superiori e tra studio e compiti e libri scolastici e una crisi mia personale, non ne avevo tempo e neanche voglia. Oltretutto non c'era niente che mi ispirasse, a parte rarissimi casi che posso contare sulla dita di una mano. 
Il libro che mi ha fatto tornare la passione per la lettura è il secondo romanzo di Silvio Muccino e Carla Vangelista, Rivoluzione n.9 - nonostante gli studi universitari l'ho divorato in pochissimo tempo. 

19 - Quando ero piccola - elementari e medie - era un problema farmi fare i compiti. 
Leggevo anche mentre pranzavo e poi mi buttavo in divano e appena mia madre mi chiamava per dirmi di darmi una mossa, si passava dal "aspetta le tot in punto" al "ancora cinque minuti" per finire con il "arrivo in fondo al capitolo" e così via. 

20 - La prima saga che ho letto è stata Harry Potter
Ne è diventato appassionato anche mio padre, tanto che il settimo e ultimo libro l'ha requisito per leggerselo per primo. E poi è successa la stessa cosa con Città di ossa di Cassandra Clare - i miei l'hanno letto prima di me.

21 - Capita più spesso che io guardi un film dopo aver letto il libro che il contrario. Se poi accade il contrario, non è un problema: è successo con Colazione da Tiffany, Psycho, The Returned, Shutter Island e in TBR ho Jumper, Hemlock Grove, The Road, Limitless e The Revenant - quest'ultimo l'ho preso ancora a novembre e avevo detto di leggerlo prima che il film con Leonardo DiCaprio uscisse al cinema ma poi, ahem, si sono accavallati un sacco di libri. Chissà poi che altro c'è in quegli scatoloni del punto 04. 
Ho notato comunque che mi è più facile fare confronti se prima vedo il film e poi leggo il libro che non il contrario. 

22 - Mi serve assoluto silenzio per leggere. 
Una volta potevo avere la musica accesa e un gruppo di persone che parlavano attorno a me e io avrei continuato imperterrita a leggere, ora invece non ci riesco più - perdo la concentrazione e rileggo la stessa riga dieci volte perché vengo distratta e mi metto ad ascoltare. 

23 - I libri con protagonisti i gatti devono assolutamente avere il lieto fine. 
Già piango di mio perché mi commuovo, ma il micio deve stare bene alla fine del libro altrimenti non ci penso proprio. 

24 - Faccio un sacco di liste. 
Ho un quaderno dove scrivo l'ordine esatto dei libri dei miei autori preferiti e poi, man mano che entrano in mio possesso, evidenzio il titolo in modo da sapere cosa mi manca senza andare a cercare sullo scaffale. 
Ho poi una wishlist che fa paura.  

25 - Non riesco a leggere due libri contemporaneamente, devo assolutamente finire un libro di cominciarne un altro - ho sempre paura di confondere storie e personaggi e di perdere pezzi per strada. 

BONUS - Mi vergogno a dirlo, ma ci sono un sacco di classici della letteratura che non ho ancora letto.


E ci sono arrivata in fondo, chi l'avrebbe mai detto? 
Logorroica come sempre, poi.  

Non taggo nessuno perché ho perso il conto di chi l'ha fatto e chi no quindi, chi passa di qua e non l'ha ancora fatto e/o ha voglia di farlo, si consideri pure invitato da me! 

mercoledì 20 aprile 2016

WWW.. Wednesday! #2

Incredibilmente sono riuscita a tenere il ritmo in questa prima settimana - credevo avrei fallito miseramente. 
Non garantisco il successo per questa che viene, però. 

Ma passiamo alle cose più interessanti - è mercoledì e quindi si parla di letture passate, presenti e future! 

WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.


What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)


In questa settimana prima ho finito The 100 di Kass Morgan: a me personalmente è piaciuto, anche se è completamente diverso dal telefilm che ne è stato tratto. Il libro è più lento, ma comunque si legge bene. Trovate la mia recensione - chilometrica, lo so, scusate - QUI
In un giorno solo, iniziato al pomeriggio sul cellulare mentre facevo il millesimo aerosol contro l'otite e continuato al rientro da una cena con le amiche, ho letto Kantstrasse Bar di Maria Milani - che gestisce anche il blog chiamato Blog Expres. Si tratta di una novella che fa da esperimento, da trampolino per una romanzo intero - un mystery con un colpo di scena per me totalmente inaspettato e un brivido lungo la schiena sul finale. La recensione per intero la trovate QUI



What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)


In lettura ho Due verticale di Jeff Bartsch, una copia fuori commercio che ho vinto risolvendo il cruciverba indetto dalla casa editrice Nord. 
Ammetto di essere ancora indietro perché il weekend è stato pieno di cose da fare: festeggiare il mio compleanno con le amiche, festeggiare il mio compleanno con i parenti, andare al centro commerciale e tornare a casa con quattro nuovi libri - lo so, non dite niente, il mio portafoglio piange già abbastanza e non parliamo poi di quello che ho dovuto lasciare là. 
Tornando a Due verticale, ho letto un centinaio di pagine e sarei anche andata avanti perché adesso le cose hanno iniziato ad ingranare, ma erano anche le due di notte passate e a malincuore ho posato il libro.



What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)


Il prossimo libro in programma è Fra me e te di Marco Erba, anche questo arrivatomi dalla casa editrice Rizzoli grazie al blogtour di presentazione che era stato fatto il mese scorso da Devilishly Stylish e da altre bravissime blogger. 
L'avevo ormai dato per disperso in quanto era passato quasi un mese dalla mia vincita - purtroppo non sarebbe la prima volta che qualcuno si intasca i libri che dovrebbero arrivarmi e chissà se mi arriverà mai l'ultimo che ho vinto a febbraio su Goodreads - ma è andato tutto bene per fortuna e mi è arrivato giovedì scorso. 


Per questo WWW.. Wednesday è tutto e spero vivamente che non rimanga tutto uguale anche la settimana prossima!

martedì 19 aprile 2016

[Spotlight] "Il mondo dell'altrove" di Sabrina Biancu

Inauguro oggi la prima segnalazione qui sul mio blog. 

Sono stata contattata dall'autrice ieri sera e ho accettato volentieri di segnalarvi il suo libro perché mi sembra davvero delicato e con tanti messaggi nascosti all'interno delle sue pagine
Ecco quindi che vi presento Il mondo dell'altrove di Sabrina Biancu


Titolo: Il mondo dell'altrove  
Autore: Sabrina Biancu 
Genere: Narrativa

Pagine: 116  
Editore: Marco Del Bucchia Editore
Data di pubblicazione:
luglio 2015
ISBN: 88-471-0785-4
Prezzo: € 12,00 
Dove trovarlo: Del Bucchia Editore - Amazon - IBS 

Trama: Cinque racconti – in cui fantasia e realtà si mescolano – capaci di trasportare il lettore in un altro mondo, in un luogo magico. Capaci di farlo sognare. Ogni cosa è viva e insegna qualcosa d’importante. E ciascuna storia si trasforma nella tappa di un viaggio in cui si cresce e si matura a fianco di Elia, Rosy, Tea, Pietro, Desideria, André e della stellina Irina. 


Il libro raccontato dalla sua autrice: 
Il testo è composto da cinque racconti, ognuno dei quali è un misto tra realtà e fantasia.
Ogni storia, infatti, è in grado di trasportare il lettore in un altro mondo, un luogo magico in cui a partire dall’essere più piccolo e insignificante ognuno non solo può parlare ma fare cose incredibili, mai immaginate prima.
Luoghi, fiori, animali, e stelle del cielo, ogni cosa è viva e insegna qualcosa d’importante, capace di far avvenire il tanto atteso cambiamento interiore o di destare da una realtà da cui si è intrappolati e non si riesce a uscire.
La forza da cui attingeranno i protagonisti la troveranno dentro di loro, grazie a una grande fede sempre avuta ma a tratti affievolita a causa di eventi spiacevoli che li hanno portati a dubitare di se stessi, e ritrovata dopo che degli amici inaspettati li hanno aiutati a superare le difficoltà e a ritrovare la fiducia in loro e in qualcosa di più grande di che non li ha mai abbandonati.
Ogni racconto però, oltre ad avere un forte insegnamento morale, può fare da stimolo per continuare a sognare chi ancora non ha perso il legame tra realtà e fantasia, e che usa l’immaginazione per spaziare nei luoghi interiori e della mente non accessibili a chi ha smesso di sognare e di stupirsi delle meraviglie della vita, e di quei mondi del cuore aperti a chi sa attraversarli ascoltando sempre se stessi. Per chi avesse perso questo contatto, invece, può fare da sprone per ritrovare la strada per un mondo magico, che esisterà sempre ma di cui a volte si perde la via.
ogni storia viene un po’ da un altro mondo, un mondo che non è qui, è altrove.
Il prologo e l’epilogo rappresentano due parti della stessa storia, una metafora che descrive l’animo umano, dapprima in tumulto, sconsolato e triste, pieno di problemi e insicurezze, che, nella seconda parte   sboccia, grazie alla vicinanza delle persone che lo aiutano a credere in se stesso, a superare le difficoltà e a capire di avere uno scopo nella vita. Fa un viaggio introspettivo lungo e doloroso per arrivare ad essere felice e circondato da tanto amore da dare e ricevere. È come se ogni storia fosse una tappa di quel viaggio, in cui si cresce e si matura un po’ per volta per arrivare ad essere una persona meravigliosa, quella che si è sempre voluto essere ma che sembrava così lontana e non alla propria portata.
In dettaglio ogni racconto ha qualcosa di diverso da insegnare: con Elia conosceremo l’animo buono di chi mette a disposizione la sua cucina senza chiedere nulla in cambio se non delle chiacchierate; Rosy, bambina viziata, grazie al suo anatroccolo si farà un esame di coscienza per capire cosa deve migliorare; Tea, dopo aver perso il figlio ha smesso di avere amici e di vivere, sarà l’animo buono di un bimbo di nome Pietro a farle capire da dove viene veramente il suo male; Desideria, ragazzina sempre allegra, aveva smesso di sorridere dopo un’epidemia che le aveva deturpato il viso, ma il suo amico André che le vuole molto bene le farà capire che ciò che conta di più è la bellezza interiore; la stellina Irina, infine, a differenza degli altri astri, ha uno scopo nella vita e aiuterà una giovane donna a capire che un amore non corrisposto si deve lasciar andare.
  



Vi ispira? 
Se non siete ancora abbastanza convinti, ecco un estratto del libro: 
"Ogni problema ha una soluzione, solo alla morte non c’è rimedio. Se uno cade deve avere la forza di rialzarsi, se uno sbaglia deve capire i suoi errori e andare avanti con consapevolezza, se è in una brutta situazione deve rimboccarsi le maniche e dare una svolta alla sua vita e se non crede in sé deve cercare quella fiducia che gli permetterà di fare ciò che vuole. Non piangerti addosso, non serve a nulla, sii fiducioso, ottimista, credi in te e nelle tue capacità. Trova quello che più sai fare e metti in pratica la tua arte, prima per te stesso e poi per gli altri. Amati incondizionatamente, con tutto te stesso, con la forza che possiedi, e potrai pensare, provare e agire in tutto ciò che sai di riuscire. Tutto si può, basta volerlo.
Utilizza tutto questo, destati da questo stato d’insicurezza e paura e realizza la vita che vuoi. Credici con tutto te stesso e con orgoglio e tenacia riuscirai a uscire dallo stato di negatività in cui sei entrato. Una cosa ti chiedo: abbi fiducia, o fede, o speranza, chiamala come vuoi ma abbine tanta, questa è la chiave per aspirare a una vita migliore.”
Un estratto più corposo lo potete leggere QUI
Invece potete leggere le prime pagine sul sito dell'autrice.  


E a proposito dell'autrice, ecco che vi presento di chi si tratta. 

Sabrina Biancu è nata il 03/12/1981 a Oristano e vive a Baressa. 
Interessata fin da piccola a comunicare emozioni ed aiutare gli altri, ha capito durante l'adolescenza che voleva fare la scrittrice, quando ha cominciato a partecipare a dei concorsi letterari.
È passata dalle poesie ai romanzi, per capire infine che il suo vero interesse sono i racconti fantastici, per riuscire a comunicare che nulla è impossibile se lo si vuole davvero. Il lettore viene trasportato in luoghi magici, che esistono nei sogni, tra realtà è fantasia, che lo aiuteranno a capire se stesso tra personaggi veri e inventati che popolano i diversi racconti.
Trae ispirazione dalla vita e dal mondo che la circonda: un bambino, un fiore, una nuvola ma anche un pensiero che le attraversa la mente, uno stato d’animo positivo, il ricordo di una giornata; cerca di scrivere i racconti allo stesso modo in cui vive la vita, con passione e godendo di ogni momento, così le è più facile mettere nero su bianco e farli diventare un qualcosa che le appartiene.
Al momento è iscritta al corso di laurea in Scienze dell’Educazione e Formazione
Le piacciono i bambini, gli animali e i libri.
Al suo attivo ha due raccolte di racconti: Luce Azzurra (Boopen, 2009) e Il mondo dell’ altrove (Marco Del Bucchia Editore, 2015). 



Che ne dite di dargli un'occhiata? 
Io appena avrò finito i due libri che mi hanno mandato le case editrici, lo farò sicuramente! 

sabato 16 aprile 2016

[Recensione] "Kantstrasse Bar" di Maria Milani

Premessa - oh, come amo le premesse, ve ne siete accorti? 
Dicevo. 
Un grazie a Maria - l'autrice della novella protagonista di questa recensione - e un grazie alle blogger che hanno organizzato e gestito il blogtour che mi ha permesso di vincere una copia digitale di questa opera prima di Maria. 

Premessa più breve delle mie solite - sono stata brava, vero? 


Titolo: Kantstrasse Bar
Autrice: Maria Milani
Data di pubblicazione: 15 marzo 2016
Pagine: 109 (ebook)
Editore: self-publishing 

Trama: Matilde, anziana zia tedesca, muore in circostanze misteriose e lascia in eredità il suo bar e la sua abitazione di Berlino alle sue uniche nipoti italiane, le gemelle Giada e Miriam. Le ragazze partono per Berlino per riscuotere l'eredità, ma qualcosa va storto. Quando Miriam sparisce nel nulla, Giada si mette ad indagare sul passato di Matilde e scoprirà un segreto sconvolgente sulla sua famiglia. Giada riuscirà a ritrovare sua sorella? E chi è quel misterioso acquirente del Kantstrasse Bar con quel volto glaciale eppure così stranamente familiare?


Come vi sentireste se all'improvviso riceveste una lettera da parte di una zia che non avete mai visto e che ricordate a malapena perché scriveva delle lettere a vostra madre? 

Miriam e Giada si interrogano sul motivo per il quale zia Matilde ha deciso di lasciare proprio a loro in eredità il bar di cui era proprietaria e l'appartamento in cui viveva e così decidono di volare fino a Berlino per vendere gli immobili. 
Le carriere dei loro sogni stentano a decollare quindi perché non usare i soldi della vendita per dare una mano alla fortuna? 

Delle due gemelle, Giada è sicuramente quella più cauta e realista. Si fida molto delle sue sensazioni e fa bene perché sente che la morte della zia nasconde ben altro dietro e possibile che, a poche ora dall'annuncio di vendita, ci sia già un aspirante acquirente? 
Miriam invece è più estroversa e positiva e si lancia nella cose - Emmanuel sembra un tipo a posto e perché non approfittare della sua disponibilità per visitare Berlino? 

Niente però è come sembra e sebbene sia una novella e gli avvenimenti siano frenetici, in appena una centinaio di pagine Maria riesce ad inserire scheletri nell'armadio e verità mai svelate degne di un vero romanzo giallo. 
Onestamente, una cosa l'avevo anche prevista, ma c'è una rivelazione che mai mi sarei aspettata e davvero, ti colpisce così a bruciapelo che non puoi fare a meno di restare a bocca aperta. 

E il finale, vogliamo sul serio parlare del finale? 
Vorrei farlo, ma poi rischierei di rovinare a tutti quanti la sorpresa - vi dico solo che ho finito la novella stanotte e nel buio della mia stanza mi è sceso un brivido lungo la schiena. 

A volte si ha la sensazione che le cose vadano troppo in fretta, ma si fa anche presto a dimenticarsene perché si passa dal "dov'è Miriam?" al "e ora?" e poi "oddio, e adesso?" per finire con un "ma sul serio?" - rimanendo incollati fino all'ultima parola.

È una novella che attraversa Berlino, Roma e Parigi e la tappa del blogtour sulle ambientazioni ha aiutato a visualizzare meglio in contesto dei luoghi attraversati da Giada e Miriam. 

Sono appena un centinaio di pagine che volano e se pensate di non trovare misteri e verità scottanti in qualcosa di così "corto", beh.. vi sbagliate. 
È la storia di due gemelle che partono per conoscere la storia di questa zia sconosciuta e che trovano molto, ma molto di più. 
A volte non è forse la famiglia quella che tiene nascosti i segreti più inconfessabili? 

Potete trovare e seguire Maria qui sul suo blog: Blog Expres 

e ½

venerdì 15 aprile 2016

The 100: romanzo vs telefilm

Credo sia doverosa una premessa: in questo caso, vengo dal telefilm e non dal libro. Ma della serie televisiva ne parlerò più tardi, ora passiamo al romanzo che ho finito stanotte alla quattro e mezza di mattina perché "ah, bene, mi mancano meno di cento pagine" e "ah, ma dai, me ne mancano una cinquantina, dai, ancora un capitolo" e "ma sì, tanto vale finirlo, no?"

Appunto.  


Titolo: The 100
Serie: The 100 #1
Autrice: Kass Morgan
Data di uscita: 28 gennaio 2016
Data di uscita originale: 3 settembre 2013
Pagine: 340 (copertina rigida)
Editore: Rizzoli

Trama: A seguito di una devastante guerra nucleare, l’umanità vive su stazioni spaziali al sicuro dalla superficie radioattiva della Terra. Cento delinquenti minorenni, che la società considera sacrificabili, vengono scelti per un compito molto rischioso: ricolonizzare il pianeta. Per loro potrebbe essere una seconda chance… o una missione suicida.


Ammetto che sono stata molto indecisa se acquistare il libro o meno. 
Ero al centro commerciale e l'ho visto, l'ho osservato per un po' e alla fine ho dato priorità ad altri libri - però il tarlo mi è rimasto. 
E la volta successiva non sono stata in grado di resistere. 

Il libro di Kass Morgan è un altro di quei casi alla "House of Cards: Inghilterra vs Stati Uniti d'America" in cui due opere, pur legate dallo stesso argomento riescono a stare in piedi da sole e ad essere indipendenti l'una dall'altra. 

Quando mi capita di avere a che fare con libri che ricalcano la serie televisiva o viceversa, un po' voglio i cambiamenti e allo stesso tempo un po' li temo. 
Confession time: ho i primi due libri di Game of Thrones in casa, ma continuo a rimandare la lettura perché fondamentalmente ancora non me la sento di approcciare la serie. Però seguo la serie televisiva su Rai 4 e sono arrivata alla fine della quarta stagione e una mia amica che il primo libro l'ha letto mi ha detto che in pratica la prima stagione va di pari passo con il libro - non ci sono differenze sostanziali. 

Non è il caso di The 100.  

Il primo libro della trilogia inizia con la nostra protagonista, Clarke Griffin, rinchiusa in Confinamento con l'accusa di alto tradimento. 
Non manca molto ai suoi diciotto anni e al momento in cui potrà sostenere il processo di appello per cercare di ottenere il perdono, ma lei sa - come sanno tutti - che nell'ultimo periodo tutti i ragazzi al compimento dei diciotto anni vengono giustiziati dopo una farsa di processo. 
Iniezione letale e via, scaricati a galleggiare nello spazio per sempre. 
Quando vede entrare il dottore presso cui faceva il tirocinio prima del Confinamento crede che sia arrivata la sua ora e che almeno potrà raggiungere i suoi genitori, ma il dottore le mette un braccialetto al polso e le comunica che lei e altri 99 ragazzi sono stati scelti per andare sulla Terra e scoprire se questa è tornata abitabile e con un livello di radiazioni accettabile dopo il Cataclisma causato da una guerra nucleare e biologica che ha spazzato via tutto. 

Il libro è narrato da quattro punti di vista: quello di Clarke, quello di Wells Jaha, quello di Bellamy Blake e quello di Glass Sorenson. 

Clarke era una tirocinante di medicina prima del Confinamento e figlia dei due più brillanti scienziati della Fenice - una delle tre stazioni della nave. Si confida con Wells, il suo ragazzo, su una cosa che la sta angosciando e dopo i suoi genitori vengono condannati a morte e lei destinata a fare la stessa fine al compimento dei suoi diciotto anni.

Wells Jaha è il figlio del Cancelliere, l'uomo a capo del Consiglio che deve prendere tutte le decisioni che reputa migliori per la sopravvivenza della Colonia sulla nave che galleggia nello spazio. È anche l'ex-ragazzo di Clarke quando facciamo la sua conoscenza, ancora innamorato disperatamente di lei e commette un gesto assolutamente imperdonabile e sconsiderato per farsi confinare ed essere mandato sulla Terra con Clarke per proteggerla. 

Bellamy Blake è il più grande e ha già vent'anni. È l'unico sulla nave ad avere una sorella - Octavia - in quanto la Dottrina di Gaia impedisce alle coppie di avere più di un figlio per evitare il sovraffollamento. Lo scopo della sua vita è proteggere la sorella: quando era piccola la teneva nascosta durante le ispezioni delle guardie e quando sono stati scoperti, ha sempre fatto in modo di non farle mancare niente anche quando sono stati separati e Octavia mandata in un centro di accoglienza. Anche Octavia è una detenuta e sta per essere mandata sulla Terra - per questo motivo, Bellamy farà di tutto pur di salire a bordo di quella navicella con la sorella. 

Glass Sorenson è la migliore amica di Wells, anche lei una detenuta destinata ad essere mandata sulla Terra. Approfittando del caos creato da Bellamy al momento della partenza, riesce ad evadere con il solo scopo di dire addio almeno un'ultima volta a sua madre e a Luke, il ragazzo che ama, prima di essere sicuramente acciuffata e giustiziata. 

Il libro forse può sembrare "lento" e "solitario" a chi viene dal telefilm e quindi abituato a vedere tante facce. 
Qui, a parte i nostri quattro protagonisti, sono poche le altre persone che vengono nominate e approfondite - il Cancelliere, il ragazzo di Glass e la migliore amica di lui, la madre di Glass e il Vice Cancelliere, i detenuti Graham e Asher e Thalia, la migliore amica di Clarke. 

Può anche risultare "lento" a chi viene dal telefilm perché il primo libro della trilogia non copre neanche una settimana dell'arrivo sulla Terra dei cento ragazzi, ma ha dalla sua che approfondisce tutta la vita sulla nave che nel telefilm viene condensata all'osso e mostrata solo tramite sporadici flashbacks. 

Io vengo dal telefilm, ma lo stesso non riuscivo a staccarmene - i capitoli non sono lunghi e alternano la vita sulla Terra di Clarke, Bellamy e Wells e quella ancora sulla nave di Glass. 
Le pagine scorrono veloci e tutti i segreti che ognuno di loro nasconde vengono svelati poco alla volta e tramite flashbacks - scritti anche in un carattere diverso così non si hanno mai dubbi su quello che si sta leggendo. 

E proprio perché è così diverso dal telefilm, sebbene io abbia una vaga idea di quello che potrebbe accadere visti gli eventi nella serie, lo stesso il cliffhanger per ognuno dei personaggi mi ha lasciata con il fiato sospeso e con la voglia di avere subito l'altro libro - proprio perché essendo così diverso dal telefilm non è detto che gli eventi prendano la stessa strada che io ho già visto sullo schermo. 

"Bellamy aprì gli occhi. Era ridicolo. La pioggia era soltanto acqua, e non esisteva il modo di ricominciare da zero. Era quella la natura dei segreti: bisognava portarli con sé per sempre, a prescindere dal costo."

In sintesi - e perché diamine non sono in grado di fare recensioni corte proprio non me lo spiego - mi è piaciuto davvero. 
Scorrevole e il fatto che tutto venga scoperto poco alla volta fa girare le pagine ancora più in fretta.  


 Titolo: The 100
Genere: Fantascienza, Drammatico, Teen
Attori: Eliza Taylor, Bob Morley
Produttore esecutivo: Jason Rothenberg
Durata: 40 minuti (per episodio)
Premiere USA: 19 marzo 2014
Premiere ITA: 1 ottobre 2014 (pay-tv)
19 maggio 2015 (in chiaro)

Trama: Dramma apocalittico su un futuro devastato da una guerra planetaria: gli unici sopravvissuti vivono a bordo di una stazione spaziale, l'Arca. Dopo tre generazioni la stazione è in declino e le autorità inviano un centinaio di criminali minorili sul pianeta per verificare se la Terra è nuovamente abitabile. Una volta arrivati i teenager scoprono di non essere soli... 


Sono anche una patita di telefilm - nominatene uno a caso e probabilmente lo seguirò. Quindi non mi perdo neanche un upfront dei principali canali statunitensi per sapere quali nuove serie televisive hanno ordinato per la nuova stagione. 
La serie è stata ordinata ufficialmente dalla CW il 9 maggio 2013 durante gli upfront e programmata per andare in mid-season. Ricordo che mi sentii ispirata fin dall'inizio e mi dissi che l'avrei guardata una volta che fosse arrivata in chiaro - se all'epoca sapevo che era tratta da un libro, sicuramente l'ho dimenticato con il passare del tempo

Premessa: farò il possibile per confrontare la serie con il libro, ma è passato un anno da quando ho visto la prima stagione e stasera finirò la seconda con Italia 1 che manda in onda gli episodi 15 e 16. 

Capisco perché molti preferiscano la serie televisiva - è più movimentata e più ritmata e se il primo libro copre neanche una settimana, tutto quello che accade in quella settimana è affrontato in circa tre quarti dell'episodio pilota. Certo, poi non mancano i flashbacks della vita sulla nave ma quasi subito nella serie scoprono di non essere soli, che qualcuno è sopravvissuto al Cataclisma e che li vede come invasori. 

Nel libro i cento ragazzi hanno il tempo di abituarsi un attimo a questa nuova vita prima di affrontare una nuova difficoltà, nella serie passano direttamente dallo schianto al doversi difendere. 

Le differenze non sono solo in questo. 

Nel libro la nave è composta da tre stazioni: la Fenice, l'Arcadia e la Walden. 
Se dovessi fare un paragone, lo farei con il Titanic - la Fenice è quella più snob, ricca e con i privilegi come la prima classe, l'Arcadia può tranquillamente passare come seconda classe e la Walden è quella più povera, dove tutti sono visti come dei pezzenti da quelli della Fenice e dove hanno solo un'ora d'acqua ogni cinque giorni. Accadono poi anche cose che mi hanno dato l'impressione di assistere proprio al disastro del Titanic - avevo il cuore in gola e il fiato sospeso tanto sembrava reale.
Nel telefilm le stazioni dell'Arca sono dodici, tutte collegate ad unico impianto centrale e se hanno dei nomi, vengono fuori assai raramente. 

Nel libro sono passati 300 anni dal Cataclisma, nel telefilm appena 97. 

Anche le relazioni tra i personaggi sono molto diverse. 
Wells è sempre innamorato di Clarke, ma nel telefilm sono soltanto amici - o almeno lo erano. 
Nel libro entrambi i genitori di Clarke sono morti a causa di Wells, nel telefilm solo il padre viene giustiziato a causa della madre di Clarke e Wells si prende la colpa e si fa odiare per fare in modo che Clarke non odi l'unico genitore rimastole. 
Nel libro ogni tanto Wells l'avrei preso a mazzate, uno di quelli che devono sempre fare la cosa "giusta" ma sono anche ingenui e non riescono a valutare le persone che hanno davanti e le conseguenze che porteranno le loro azioni.

Bellamy è sempre determinato e testardo e pronto a fare qualsiasi cosa per la sorella, ma nel libro è più malleabile e dolce e il rapporto con Clarke non è affatto bellicoso come lo è nel telefilm. 
La stessa Clarke non è così aggressiva nel libro come lo è nella serie televisiva e sullo schermo fa subito gruppo con altri detenuti: Jasper, Monty e Finn - personaggi che non esistono nel libro. Glass invece non esiste nel telefilm.
Nel libro Clarke si preoccupa praticamente solo di accudire Thalia, la sua unica amica rimasta ferita nello schianto della navicella. 

Ci sono personaggi che trovano un'affinità tra libro e telefilm: il bulletto aggressivo e arrogante Graham può facilmente trovare la sua controparte in John Murphy, odiato poi da tutti. 
Il viscido e manipolatore Vice Cancelliere Rhodes trova la sua controparte nel Consigliere Marcus Kane - ma poi il personaggio di Kane nella serie evolve e cambia, diventando una persona migliore e che ora mi piace
Il fatto che sia interpretato da Henry Ian Cusick non guasta affatto


Sono due opere completamente diverse, ma che secondo me stanno in piedi da sole. Pur legate da un filo comune, vanno ognuna per la sua strada. 
Nel libro c'è meno gente, nel primo volume (perlomeno) c'è meno azione e si procede più a rilento, ma non per questo è meno avvincente - io le pagine e i capitoli li ho divorati. 
Ha dalla sua che c'è più approfondimento dei personaggi rispetto alla serie dove, per forza di cose, è ridotto per lasciare spazio al dramma di essere visti come invasori dai terrestri.
Una cosa che all'inizio mi aveva fatto storcere il naso era una frase di Bellamy, dove questo ad un certo punto si domanda se Clarke continuerà ad essere il suo ultimo pensiero prima di addormentarsi ancora a lungo. 
Ho storto il naso perché andiamo, non è passata neanche una settimana, ma poi ho capito che non si trattava di "instalove" - Bellamy è affascinato da Clarke, ma la sua prima priorità sarà sempre la sorella Octavia. 
Dal canto suo, Clarke ha ancora sentimenti irrisolti verso Wells e ci prova - dietro consiglio di Thalia - a cercare di perdonare lui e se stessa per le cose che hanno fatto e perché anche le brave persone possono sbagliare, ma Clarke è un po' come me: certe ferite non riusciamo a perdonarle, cova sempre un po' di rancore sotto la cenere, non riusciamo più a guardare quella persona con gli stessi occhi. 
Siamo ben lontani dal romanticismo, ma Clarke trova in Bellamy una sorta di comprensione fatta di silenzi e sguardi. 

Kass Morgan usa di fatto solo quattro personaggi e abilmente riesce a rendere il lettore incapace di posare il libro - sono solo quattro personaggi, ma arrivi a tenere così tanto a loro che il resto sparisce. 
Le descrizioni dei luoghi sono ridotte all'essenziale, giusto per dare quel tocco di scena e far capire dove ci si trova senza appensantire la lettura perché qui l'importante sono i personaggi e le loro storie e il senso di etica che ci fa chiedere se davvero una vita umana valga più di un'altra.  

E ci si pone la domanda: è giusto sacrificare un singolo individuo per la sopravvivenza del resto della razza umana oppure è giustificabile anche commettere atti imperdonabili contro la popolazione per salvare l'unica persona che ami? 

Questo primo libro è molto diverso dal telefilm, ma mi è piaciuto comunque lo stesso immensamente e sicuramente non mancherò di leggere i prossimi. 

e ½