martedì 5 agosto 2025

[Recensione] "Signed Sealed Dead" di Cynthia Murphy

Mi sa che devo darmi per un po' ai mystery thriller perché questo sì che l'ho divorato in soli tre giorni! 
 
 
Titolo: Signed Sealed Dead
Autrice: Cynthia Murphy
Data di uscita: 4 gennaio 2024
Pagine: 340 (copertina flessibile)
Editore: Scholastic Press
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Trama [tradotta da me]: La patitta di documentari true crime Paige e la sua famiglia attraversano l'oceano Atlantico per trasferirsi nell'inquietante cittadina di origine di suo padre e non passa molto tempo prima che Paige scopra l'oscuro passato della città - una serie di omicidi e sparizioni risalenti agli anni '90.

E poi una serie di lettere cominciano ad apparire nella loro decadente casa, lettere che parlano dei segreti che la casa sta custodendo. Gli indizi conducono Paige a un diario nascosto in un muro che apparteneva ad una delle ragazze scomparse. Potrebbe essere questa la chiave per risolvere un mistero vecchio un quarto di secolo oppure questo renderà Paige la prossima vittima?!
 
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Come ho detto all'inizio, l'ho divorato in tre giorni perché non riuscivo letteralmente a staccarmi dal libro per vedere se qualcuno delle mie mille ipotesi si sarebbe rivelata vera - spoiler: due si sono rivelate vere e per quanto mi sforzassi di capire chi fosse il killer, quello è stato un vero e proprio colpo di scena anche passato il momento in cui sospettavo di tutti e di nessuno perché chiunque sembrava plausibile. 
 
Questo libro è un omaggio perfetto a quei film slasher adolescenziali che ancora adoro guardare ma senza essere così grafico nei dettagli a differenza del precedente romanzo della Murphy - e a proposito, ad un certo punto quasi mi aspettavo un twist sovrannaturale e soprattutto mi aspettavo un collegamento vero e proprio con The Midnight Game dopo che Paige consulta il forum Deddit per informarsi sugli omicidi avvenuti a Shorehaven negli anni '90. 
 
Per alcuni elementi che vengono citati, ma che non posso nominare altrimenti sarebbe uno spoiler, mi ha ricordato anche un romanzo di Grady Hendrix e, da brava ragazza nata nel 1989, ho adorato tutta l'atmosfera degli anni '90 che si percepisce nei ricordi di chi li ha vissuti e nella pagine del diario che Paige trova e legge. Oddio, per chi ha vissuto le cose che accadono in questo libro scommetto che quegli anni non li hanno per niente adorati, ma quella è finzione narrativa e nella realtà io sarò sempre una nostalgica di quel decennio. 
 
Paige mi è piaciuta come protagonista e mi sono piaciuti anche i personaggi che la circondano - tutto il mistero è ben costruito e forse avrei preferito un po' di partecipazione "attiva" da parte di Paige, ma questo dall'altra parte lo rende anche più realistico. Ci sta che non sia sempre la protagonista ad imbattersi nei cadaveri e a vedere lo scempio, ci sta che lo venga a sapere da fonti esterne, ci sta che non voglia indagare o essere coinvolta, ci sta che sia solo una povera ragazza arrivata da neanche una settimana che non capisce perché sia stata "scelta" e, se è davvero così, se lo è stata solo perché vive nella casa dell'ultima vittima dello Shorehaven Ripper. 
 
Questa è una storia di segreti, di famiglie e di amicizie - e di amicizie che sanno mantenere i segreti, anche a caro prezzo a volte. Ho adorato elaborare teorie, cercare di collegare il passato al presente, cercare di incastrare i pezzi di un puzzle di cui non conosci l'immagine.  
 
Cynthia Murphy ha un modo di scrivere che tiene il lettore letteralmente incollato alle pagine, i capitoli finiscono sempre in un modo che non ti permette di chiudere il libro e posarlo, ma ti obbliga ad andare avanti e ne ha fatta di strada rispetto al primo che avevo letto, Win Lose Kill Die - questo finora è il migliore e quello che ho preferito.  
 
Si capisce che tutti hanno un segreto, si capisce che qualcosa non va, si capisce che certe persone indossano una maschera e sono diverse quando credono di non essere osservate - ad un certo punto si comincia a sospettare di chiunque, ma arrivati alla resa dei conti sono rimasta a bocca aperta. Solo dopo certe stranezze hanno cominciato ad avere un senso, solo dopo certe frasi hanno assunto un altro significato. 
 
E a proposito di certe frasi... l'ultima riga dell'epilogo è illegale perché in quel momento l'ansia nata negli ultimi capitoli torna, ti chiedi se non ti sei sbagliata e non hai sottovalutato qualcosa o qualcuno - e se, come te, non l'abbia fatto pure Paige - e, sempre in quel momento, ti ricordi che l'autrice non ha detto cosa è successo dopo la resa dei conti e quali sono state le conseguenze per le persone coinvolte. 
 
Insomma, finisce ma non finisce. Pseudo-finisce e lascia uno spiraglio aperto per un possibile sequel, se mai l'autrice deciderà di scriverlo.  
 

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