martedì 3 dicembre 2024

[Recensione] "In Case You Missed It" di Sarah Darer Littman

Devo tenere duro solo tre settimane e poi finalmente arriveranno le vacanze di Natale.
 
 
Titolo: In Case You Missed It
Autrice: Sarah Darer Littman
Data di uscita: 10 ottobre 2016
Durata: 7H 39Min (Audible Edition)
Editore: Scholastic Press
Link Amazon: https://amzn.to/3Ow5cKw

Trama [tradotta da me]: Tutti hanno dei segreti—fino a quando questi non diventano virali.

Sammy Wallach ha dei piani grandiosi per la fine del penultimo anno di scuola: sgattaiolare in città per vedere la sua band preferita, fare in modo che quello schianto di Jamie Moss la inviti al ballo, primeggiare in tutti gli esami (soprattutto quelli dei corsi avanzati e quello di guida).

Grazie ad un paio di bugie bianche, un po' di fascino irresistibile e tanta pratica, Sammy ha tutto sotto controllo. O almeno lo è fino a quando la banca internazionale per la quale suo padre lavora è attaccata da un gruppo di hacktivisti, il quale riesce a rubare tutto ciò che esiste nel cloud privato della famiglia Wallach - compresa l'intera vita digitale di Sammy. Adesso letteralmente tutto il mondo ha accesso alle sue email, ai messaggi, alle foto e, cosa peggiore di tutte, al suo diario.

La. Vita. È. Finita.

Ora le migliori amiche di Sammy sono furiose per le cose che ha scritto, Jamie pensa che lei sia una disperata e Sammy può a malapena mostrare la sua faccia a scuola - in più i suoi genitori sono a conoscenza di tutte le regole che ha infranto. Ma Sammy non è l'unica con dei segreti—la sua famiglia ne ha un paio che potrebbero cambiare tutto. E se dicono che la verità rende liberi, nessuno ha però mai detto che la cosa non sarà dolorosa - o, nel caso di Sammy, privata.

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TRIGGER WARNING: razzismo, misoginia. 
 
 
Le intenzioni di questo libro sono nobili - e nonostante siano passati otto anni, alcuni dei temi messi in scena sono purtroppo ancora attuali e radicati. 
 
Un altro "purtroppo" è la sua esecuzione: dovrebbe essere uno young adult, ma a livello di linguaggio, espressione e dimensionalità dei personaggi arriva al lettore come un middle grade. E non c'è nulla di male in un middle grade, parliamoci chiaro, perché anche i middle grade sono grandi portatori di lezioni morali e umane, ma il target di questo libro sarebbe dovuto essere un altro e allora il suo messaggio avrebbe avuto più impatto.  

Da un certo punto di vista, Sammy arriva come la tipica adolescente riportata anche in maniera realistica: è una brava ragazza che studia perché è quello che ci si aspetta da lei, nasconde alcune cose ai suoi genitori e vuole fare cose da grandi - e per questo è costretta a bugie e scappatoie. 

Ma quando la banca di suo padre - il CEO - viene presa di mira e con essa anche lui stesso e ciò che rappresenta, anche il cloud privato della famiglia viene hackerato e messo online. E tra le cose che diventano virali, oltre agli scheletri di famiglia, anche il diario online di Sammy viene messo a disposizione del mondo intero. 

Sammy si rende quindi conto che non solo la sua cotta e i suoi pensieri più privati ora sono di dominio pubblico, ma anche tutti gli sfoghi che aveva scritto contro anche le sue migliori amiche in momenti di frustrazione ora sono la causa di rottura di rapporti che credeva sarebbero durati una vita. Perché chi non ha mai avuto qualcosa di brutto da dire anche contro chi ama in un momento di rabbia o cattivo umore? Ma Sammy si rende anche conto, da come glielo sbattono in faccia, che molti dei suoi pensieri sono anche velati di razzismo interiorizzato e che di questo non era mai stata consapevole. 

Soprattutto Sammy non riconosce suo padre: il padre che ha sempre ripetuto fino alla nausea quanto Sammy si dovesse impegnare e studiare, che con l'impegno non c'era nulla che non avrebbe potuto ottenere, alla fine è il primo che - grazie alle email aziendali trapelate - si macchia di misoginia e razzismo. 

Non so, il tutto resta molto "basico", ad un livello quasi superficiale. E per dare al tutto un lieto fine - compresa una potenziale love story con un ragazzo di cui sappiamo pochissimo - molte conversazioni importanti vengono lasciate in sospeso. O meglio, Sammy si confronta sia con la sua amica Rosa che con suo padre, ma soprattutto con questo non si arriva per me ad un livello soddisfacente di risposte perché anche messo di fronte alla sua ipocrisia da sua figlia, di fatto non ho visto vero rimorso o propensione al cambiamento - non ho visto profondità ed è proprio la profondità che manca a questo romanzo. 

Parliamoci chiaro, se fosse rivolto ad un target di middle grade questo basterebbe per cominciare ad introdurre il concetto, ma se si vuole rivolgere ad un pubblico young adult allora no. In compenso i conflitti di un'adolescente con i propri genitori sono resi molto bene: i genitori non capiscono i loro figli e impongono loro regole che agli occhi di una sedicenne sono troppo rigide o senza senso mentre gli adolescenti pensano sempre che i genitori siano lì per rovinare loro la vita - e io, a onor del vero, mi sono immedesimata molto nei panni di Sammy perché vedevo un'ipocrisia nei loro discorsi e nei loro dettami che mi faceva prudere le mani. 
 
È un romanzo carino, scorrevole, ma ammetto che mi aspettavo di più - forse più conflitto, sia in famiglia che a scuola, e più approfondimento invece della mono-dimensionalità di alcuni personaggi. 

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