lunedì 11 marzo 2024

[Recensione] "First & Then" di Emma Mills

Avevo già letto un libro di Emma Mill, Lucky Caller, e non era andata benissimo - però su questo, che avevo in casa da una vita e che si presentava come una versione moderna di Orgoglio e Pregiudizio, avevo grandi aspettative.

Devo dire che è andata un pelo meglio che con quell'altro, ma il fatto di averci messo una settimana per leggerlo - quando in realtà avevo preventivato di leggerlo nel primo weekend di marzo data la sua relativa brevità - e il fatto che comunque ci siano state alcune cose che mi hanno fatta un po' storcere il naso, alla fine mi hanno fatta decidere che non è stato il successone che mi immaginavo.


Titolo: First & Then
Autrice: Emma Mills
Data di uscita: 4 ottobre 2016
Data di uscita originale: 13 ottobre 2015
Pagine: 267 (copertina flessibile)
Editore: Square Fish
Link Amazon: https://amzn.to/3V39ldo

Trama [tradotta da me]: Devon Tennyson non cambierebbe assolutamente nulla. Lei è felice di guardare le partite del venerdì sera dalle gradinate, fantasticando in silenzio sul suo migliore amico Cas e ignorando beatamente il futuro dopo il liceo. Ma l'universo ha altri piani e questi prevedono Foster, il cugino di Devon, un'impenitente anomalia sociale con un sorprendente talento per il football e lo sgradevolmente superbo e attraente in maniera esasperante running back Ezra, proprio dove non li vuole - prima nella sua classe di ginnastica e poi in ogni altro aspetto della sua vita.

Orgoglio e Pregiudizio incontra Friday Night Lights in questo romanzo, un romance young adult contemporaneo sull'amore—per il ragazzo più inaspettato, per un nuovo fratello e per te stessa.
 
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Devon Tennyson è una ragazza al suo ultimo anno di scuola superiore - ed è una ragazza come tante, quasi noiosa nella sua abitudinaria e per niente eccitante vita, senza idee su cosa fare nella vita e con il pensiero dell'università ancora molto lontano, sebbene la consulente scolastica stia già facendo pressing per le domande di ammissione e Devon, di conseguenza, ammette che probabilmente andrebbe al college solo per non finire ammazzata dai suoi genitori se decidesse di non andare. 

Devon ama la sua vita così com'è - ama leggere i romanzi di Jane Austen, ama vedere le partite di football di venerdì sera e ama il suo migliore amico Cas, non ricambiata. 

La sua vita prende una nuova piega proprio in quel momento, proprio nell'estate prima del suo ultimo anno, quando il cugino quattordicenne Foster viene a vivere con loro. E Foster è un po' strano, non è come gli altri adolescenti della sua età, non vuole assolutamente parlare dei suoi genitori e del perché è finito a vivere con Devon e la sua famiglia e proprio Devon diventa il suo punto di riferimento - cosa di cui lei non è per niente felice, dal momento che lui la segue ovunque vada oppure la trova ovunque si trovi. 

E insieme a Foster entra nella sua vita anche Ezra, la star della squadra di football - prima come suo partner (in un'esperienza disastrosa) durante le lezioni di ginnastica e poi come mentore di Foster quando viene scoperto il talento (del tutto casuale e naturale) di quest'ultimo nel cacciare un pallone da football. 

E se già prima Devon aveva sempre attorno Foster, ora si ritrova anche Ezra e la cosa non è che le faccia esattamente piacere visto che prima lui finge di non conoscerla in pubblico e poi a malapena le parla... 


Sì, questo romanzo potrebbe essere una sorta di retelling moderno di Orgoglio e Pregiudizio perché le dinamiche tra Devon ed Ezra ricordano parecchio quelle tra Elizabeth e Darcy. Però, più che sull'amore romantico (anche perché effettivamente i momenti di vero contatto tra Devon ed Ezra non sono tantissimi), questo libro si concentra su altro. 

Intanto si concentra su Devon stessa, che si rende conto di quanto sia sempre stata egoista e concentrata solo su se stessa - e su Cas. Ho trovato strano che Devon non avesse altri amici o amiche al di fuori di Cas, che ad un certo punto si renda conto di non avere nessuno da chiamare quando le cose con quest'ultimo si fanno complicate, ma poi ho capito che il problema era mio perché non ho mai avuto un migliore amico maschio. Però ho avuto una migliore amica femmina e, come Devon e Cas, eravamo anche noi nella nostra bolla e non esisteva nessun altro e quando quella bolla è per forza scoppiata, pure io non avevo altre persone da chiamare. Devon quindi compie un percorso e si impegna per essere meno egoista, per essere più attenta nei confronti degli altri e per non giudicare le persone senza prima averle conosciute dall'alto di una presunta superiorità che non aveva nessun diritto di poter reclamare. 

Devon è anche convinta di non aver nessun talento, niente che la distingua dagli altri e crede che avere una vita normale, non straordinaria e priva di eventi o tragedie la renda solo noiosa, ma è solo quando rompe la bolla e parla e si confronta con gli altri, costruisce altre relazioni e sperimenta altre dinamiche che capisce che anche lei ha qualcosa da offrire alle persone e che in fondo non è poi così brutto avere una vita "noiosa".

L'altra parte bella di questo romanzo è il rapporto che si viene a creare e a sviluppare tra Devon e Foster, in cui inizialmente lei a malapena lo tollera e che poi finisce per amare come un fratello. Foster fa tanta tenerezza, è un po' strano forse ma estremamente serio e maturo per la sua età, e l'ammirazione e la devozione che prova per Devon sono qualcosa che fa venire gli occhi lucidi. 

Non ho amato lo slut-shaming di cui si "macchia" Devon per tutto il romanzo, per come giudica sprezzante tutte le ragazzine truccate e quasi svestite del primo anno mettendole a confronto rispetto a com'era lei alla sua età. Non l'ho amato, ma devo anche ammettere che forse è quasi "normale" perché se ripenso al mio di liceo, qualcosa di simile l'abbiamo pensato e detto anche io e le mie compagne di classe di quelle più piccole di noi di qualche anno. Non dovrebbe accadere e non dovrebbe essere "normale", ma succede - e poi Devon, come ho fatto io, alla fine matura. 

Ci sono state altre cose che mi hanno fatta storcere un po' il naso, come un personaggio che ogni tanto appare ma non ci capisce se sia più grande oppure se frequenti anche lui le superiori con Devon e gli altri oppure la mancanza di descrizioni fisiche dei personaggi - personalmente odio quando certe autrici continuano a ribadire quanto sia prestante un fisico oppure quanto sia rimarchevole una certa caratteristica, ma qui non sappiamo nemmeno che aspetto abbiano Devon ed Ezra. Avrei voluto sapere anche di più di un altro personaggio, Jordan, che sembra davvero forte e avrei voluto un po' più di background sul rapporto/amicizia tra lui e Devon e come e perché ha iniziato a chiamarla "champion of my heart" - per Devon esisteva solo Cas, ma è chiaro che in realtà Devon è quasi popolare e in tanti la conoscono e la fermano sempre per parlarle e chiederle come sta. 

Ci sono parecchie cose mancanti in questo libro - e anche Ezra dopo avrebbe meritato un po' più di spazio - ma è stata comunque una lettura piacevole, con quel po' di angst e aww finale che piace a me. Non indimenticabile, ma nemmeno scialbo e anonimo come altri romanzi che mi è capitato di leggere. 
 

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