lunedì 20 febbraio 2023

[Recensione] "Fino all'ultima parola" di Tamara Ireland Stone

Per diversi anni questo libro, nella sua edizione originale in inglese, è stato nella mia lista "want to read" di Goodreads e nella mia wishlist di Amazon - poi, non so perché, mi è passata l'ispirazione e allora l'ho cancellato da entrambe, ma in fondo non l'ho mai dimenticato e quindi ho colto adesso l'occasione per recuperarlo.
 
 
Titolo: Fino all'ultima parola
Titolo originale: Every Last Word
Autrice: Tamara Ireland Stone
Data di uscita: 12 ottobre 2017
Data di uscita originale: 16 giugno 2015
Durata: 9H 27Min (Audible Edition)
Editore: Leggereditore
Link Amazon: https://amzn.to/3YoDoet

Trama: A prima vista Samantha McAllister sembra essere come tutte le ragazze della sua età, ma dietro il suo aspetto curato nasconde un segreto che non ha mai confidato a nessuno. Tormentata da un flusso continuo di pensieri negativi, paranoie e fissazioni, come quella per il numero tre, Sam soffre di un disturbo ossessivo-compulsivo che rende difficile non solo il suo rapporto con gli altri ma anche e soprattutto con se stessa. C'è solo un luogo in cui riesce a sentirsi veramente libera: la piscina, per lei fonte di ispirazione, riconciliazione con il mondo e, soprattutto, con la propria mente. Ma una volta fuori dall'acqua, è tutta un'altra storia... Forse ciò di cui avrebbe bisogno è circondarsi di amici migliori, veri e profondi, proprio come lei. Decide così di entrare in un gruppo segreto, l'Angolo dei Poeti, per aprirsi a nuove esperienze. E qui, in modo del tutto inaspettato, incontra AJ da cui si sente subito attratta. Per Sam, però, è tutt'altro che naturale lasciarsi andare, e assecondare i propri sentimenti non sarà affatto un'impresa facile...

--- ---

Sam fa di tutto per nascondere al mondo il suo disturbo ossessivo-compulsivo - solo la famiglia e la sua psichiatra ne sono a conoscenza. Sam non riesce - e non vuole - nemmeno parlarne con le sue amiche e ultimamente si rende anche conto di quanto il loro rapporto sia sbilanciato e quasi tossico, come nel gruppetto delle cinque amiche lei sia sempre considerata la penultima o addirittura l'ultima ed esclusa da certe attività. Persino la sua psichiatra le consiglia da anni di darci un taglio e trovarsi nuovi amici - come se per Sam fosse facile aprirsi al mondo. 

Ma il primo giorno di scuola al rientro dalla vacanze estive incontra Caroline e con lei, Sam non sa perché, è subito facile parlare e confidare anche ciò che non ha mai detto a nessuno. E Caroline, in cambio, le promette qualcosa che le cambierà la vita. 

Questo qualcosa è l'Angolo dei Poeti, un gruppo di ragazzi che si riunisce in una stanza nascosta nel seminterrato del teatro per leggere poesie, stare insieme e condividere parole che li mettono a nudo in un posto e in compagnia di persone dove si sentono protetti e al sicuro, lontani da critiche e giudizi. 

Ma AJ, il ragazzo che ha la chiave di quella stanza con appiccicate al muro poesie e parole di persone passate e presenti che Sam desidera disperatamente leggere, inizialmente proprio non vuole saperne di lei e la tratta con sufficienza. Caroline le spiega che Sam l'ha ferito in passato, ma Sam proprio non ricorda - né il ragazzino che AJ è stato e nemmeno cosa possa aver fatto e ci vorrà un po' prima di ricordare. 

Però alla fine Sam chiede perdono ed entra a far parte del gruppo - scopre di non riuscire a smettere di scrivere poesie, scopre di avere il coraggio di leggerle a voce alta e per la prima volta si sente "normale" in mezzo agli altri, anche se le sue fissazioni e i suoi pensieri ancora tentano di prendere il sopravvento. 


In generale è un libro che mi è piaciuto, ma che a posteriori sono contenta di non aver comprato anni fa a scatola chiusa come avrei voluto inizialmente fare. 

Non mi pronuncerò sull'aspetto del disturbo-ossessivo di Sam perché non ne so abbastanza per giudicare e per sapere se sia rappresentato in maniera corretta o meno - anche se pure a me hanno sempre attribuito una sorta di termine simile perché io sono sempre stata ossessionata dall'idea di lavarmi le mani non appena tocco qualcosa oppure in quarta liceo avevo certi outfit stabiliti a seconda dei giorni della settimana e se per qualche fattore esterno non potevo indossare ciò che era prestabilito, allora andavo giù di testa. Con i numeri non ho un vero e proprio problema perché non sto a guardare se il contachilometri della macchina finisce con una certa cifra altrimenti devo allungare la strada per fare in modo che lo sia, ma di certo ho una spiccata preferenza per i numeri che finisco con zero e cinque e in macchina il volume della radio deve sempre stare su quel numero, ma se devo abbassare perché sono in compagnia allora non deve mai stare su alcune cifre. 

Sì, in effetti potrei avere un problema. Ma di sicuro non ai livelli di dover vedere una psichiatra - psichiatra che secondo me ad un certo punto dice una cosa sbagliatissima quando le cose peggiorano e credo che nessun terapista reagirebbe in quel modo quando Sam si rende finalmente conto di una cosa e ne parla alla psichiatra. Cioè, io sarei partita immediatamente con il ricovero, l'accertamento per schizofrenia e medicinali diversi - ma io sono io e non sono un medico, anche se credo che la piega che prende la salute mentale di Sam non abbia niente a che fare con il disturbo ossessivo-compulsivo e non ne sia affatto una sua caratteristica. 

Anche perché poi il twist finale - ciò che appunto per me non ha senso in relazione al disturbo di Sam - l'avevo anche immaginato da un po' perché alcune scene mi avevano dato forti vibes alla Made You Up di Francesca Zappia, ma speravo davvero che il libro non sarebbe andato a parare in quella direzione. E invece.
 
AJ è stato tanto carino, ma anche un po' troppo perfetto - ho trovato molto poco plausibile che perdonasse Sam così in fretta dopo ciò che lei gli aveva fatto quando erano piccoli e soprattutto qui abbiamo un evidente caso di instalove da parte di tutti e due. E viste le fissazioni di Sam, molte volte ho persino dubitato che il suo sentimento per lui fosse veramente sincero e non un'altra cotta nata da un'ossessione. 

Ma ripeto, in generale mi è piaciuto e mi sono commossa e ho pianto in diversi punti. Mi sono affezionata ai ragazzi dell'Angolo dei Poeti, alle loro insicurezze e alle loro paure, ai loro sentimenti e alle loro lacrime - ho pianto per Emily e sua madre e mi sono messa a singhiozzare per le parole di Caroline. 

È stata una lettura per certi versi molto intensa, che ho ascoltato in ogni istante libero appena potevo tra le sedute di fisioterapia (che ora dovrò interrompere causa forze maggiori) e le giornate lavorative, fremente anche io di conoscere le prossime parole che sarebbero state attaccate al muro e quanto di me stessa ci avrei rivisto - peccato solo l'instalove e le cose poco plausibili. 

2 commenti:

  1. Non è il mio genere di libro, ma mi fa piacere che nell'insieme ti sia piaciuto :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, dai - anche se forse all'epoca l'avevo idealizzato un po' troppo!

      Elimina