In ritardo rispetto al 90% circa della popolazione mondiale che l'ha già letto, finalmente posso dire anche io di aver letto Before I Fall di Lauren Oliver - già tradotto in italiano molto tempo fa con il titolo E finalmente ti dirò addio.
Questo libro stava in camera mia - prima nell'armadio insieme alle borse e ai vestiti, poi su uno scaffale della mia libreria - da almeno un anno e mezzo, se non addirittura due. Ma poi qualche settimana fa ho visto il trailer del film che deve uscire il prossimo anno e, ispirata, mi sono finalmente decisa a leggerlo.
Quindi eccomi qui con la recensione.
Titolo: Before I Fall
Autrice: Lauren Oliver
Data di uscita: 22 luglio 2010
Data di uscita originale: 2 marzo 2010
Pagine: 344 (copertina flessibile)
Editore: Hodder & Stoughton
Trama [tradotta da me]: Dicono di vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo—ma non pensi mai che lo sarà davvero. Pensi sempre che avrai più tempo.
Questo era quello che pensavo io. Ma sbagliavo.
Il fatto è che non puoi sapere quando accadrà. Non ti ricordi di dire alla tua famiglia che vuoi loro bene o—nel mio caso—di dire addio.
E se tu, come me, potessi rivivere il tuo ultimo giorno da capo? Potresti renderlo perfetto? Se la tua intera vita ti passasse davanti agli occhi, avresti qualche rimpianto? Ci sono cose che vorresti cambiare?
Ci ho messo tempo a leggerlo, ma ne è valsa assolutamente la pena.
Roba che sono arrivata alla fine in lacrime.
Samantha Kingston è all'ultimo anno di scuola superiore ed è una ragazza popolare, con tre migliori amiche e sempre una festa a cui partecipare il venerdì sera. E proprio durante una di queste feste, la "Psycho" della scuola - Juliet Sykes - dice a tutte loro che sono delle stronze prima di essere spintonata e insultata. Nel tornare a casa in macchina, Sam e le sue amiche hanno un incidente e Sam perde conoscenza.
Quando si sveglia da quello che ritiene un incubo, Sam si rende conto che è il 12 febbraio. Ancora una volta.
Il tarlo creato da quello che crede essere stato solo un incubo, inizia pian piano a rosicchiare la mente di Sam mentre si rende conto che tutto si sta svolgendo nella stessa identica maniera del giorno prima - peccato che il giorno prima fosse sempre il 12 febbraio. E alla fine Sam si rende conto che in quell'incidente è morta.
Sam attraversa tutte le fasi del lutto: all'inizio nega la cosa, poi si arrabbia con tutti quelli che la circondano perché è Lindsay quella davvero stronza tra di loro, quella che fa star male gli altri. Lei si limita ad "accodarsi" per paura di tornare ad essere ignorata e presa in giro come una volta. Perché questo destino tocca a lei e non a Lindsay?
Poi arrivano le ipotesi e le possibili spiegazioni sul motivo per il quale sta accadendo, non mancano i momenti tristi in cui Sam non vuole scendere dal letto e tenta di passare un 12 febbraio senza vedere nessuno o quasi.
E poi arriva l'accettazione, arriva il momento in cui Sam accetta di essere morta e si chiede se comunque dovrà rivivere lo stesso giorno fino all'infinito oppure se c'è un modo per salvare se stessa.
Sam è egoista per quasi tutto il libro, sempre concentrata sul suo status sociale e sul fatto che quella morta è lei - non sono gli altri.
Ma man mano che lo stesso giorno si ripete, man mano che piccoli e lievi cambiamenti le mostrano aspetti diversi di quelli che la circondano e di cui ha sempre ignorato l'esistenza, Sam capisce che forse non è della sua vita che si parla - non è lei quella che deve essere salvata.
Before I Fall è un libro che ti scava dentro e che poi ti risputa fuori sotto forma di tanti ossicini. È un libro sul bullismo e sulle sue conseguenze. È un libro nel quale anche le mean girls hanno un cuore e soffrono e lo nascondono. È un libro nel quale nessuno è veramente cattivo, nel quale ognuno pensa che le prese in giro non dureranno oppure passeranno presto e invece i dispiaceri e il dolore si accumulano fino a raggiungere un punto critico.
Per tutti quelli che la circondano, Sam cambia dal giorno alla notte e invece Sam ha una settimana per capire i suoi errori e quelli degli altri, per rendersi conto di cosa importa davvero e di quando è il momento di lasciare andare, per quantificare il tempo sprecato e rimpiangerlo, per immaginare cosa avrebbe potuto fare nel resto della sua vita, per fare tesoro di tutto quello che ha scoperto su stessa e sugli altri in sette giorni. Per salutare tutti come si deve ed essere finalmente ricordata come merita di essere ricordata, prima di compiere l'atto più generoso di tutta la sua vita.
Non si parla di vera e propria redenzione - non nel senso in cui lo si intende solitamente: Sam non desidera ricominciare tutto da capo, rifare completamente tutto e rimediare a tutti i possibili errori. Non rimpiange mai di essere popolare e di avere i vantaggi che questo comporta, non rinnega mai le sue amiche Lindsay e Ally e Elody - sebbene sappia che a volte sanno essere crudeli, lei compresa. Semplicemente, dopo questa esperienza, Sam si rende conto che anche persone che una volta non avrebbe mai guardato di striscio sarebbero valse un po' del suo tempo e della sua attenzione.
Ogni personaggio lascia qualcosa - a Sam e al lettore.
Si parla di amicizia, amore, segreti, famiglia, bullismo, rimpianti e rimorsi, passato e futuro. È una storia di accettazione perché Sam sa che non può rimediare a tutto, ma può fare in modo - nell'ultimo giorno che ha da vivere - di impostare le basi per un futuro migliore per quelli che lascia. E nel momento in cui finalmente accetta la cosa, nel momento in cui lascia andare il suo egoismo e capisce che non ruota più tutto attorno a lei, sa di fare finalmente la cosa giusta.
Ogni personaggio viene vissuto con empatia, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti. A volte vuoi prendere a sberle Sam e Lindsay, a volte invece vorresti abbracciarle. A volte vorresti fermare il tempo oppure portarlo indietro - a volte vorresti dare a Sam qualche minuto in più.
Non manca il dolore, non manca la rabbia, non manca la comprensione - non manca niente in questo libro che ha mille sfaccetture e ogni storia ha un suo strato nascosto che viene alla luce man mano che il 12 febbraio di Sam torna a ripetersi.
Non mi aspettavo di amare così tanto questo libro e di piangere in più momenti come ho fatto, ma sono contenta di aver concluso il mio 2016 con questa emozionante lettura.
Autrice: Lauren Oliver
Data di uscita: 22 luglio 2010
Data di uscita originale: 2 marzo 2010
Pagine: 344 (copertina flessibile)
Editore: Hodder & Stoughton
Trama [tradotta da me]: Dicono di vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo—ma non pensi mai che lo sarà davvero. Pensi sempre che avrai più tempo.
Questo era quello che pensavo io. Ma sbagliavo.
Il fatto è che non puoi sapere quando accadrà. Non ti ricordi di dire alla tua famiglia che vuoi loro bene o—nel mio caso—di dire addio.
E se tu, come me, potessi rivivere il tuo ultimo giorno da capo? Potresti renderlo perfetto? Se la tua intera vita ti passasse davanti agli occhi, avresti qualche rimpianto? Ci sono cose che vorresti cambiare?
Ci ho messo tempo a leggerlo, ma ne è valsa assolutamente la pena.
Roba che sono arrivata alla fine in lacrime.
Samantha Kingston è all'ultimo anno di scuola superiore ed è una ragazza popolare, con tre migliori amiche e sempre una festa a cui partecipare il venerdì sera. E proprio durante una di queste feste, la "Psycho" della scuola - Juliet Sykes - dice a tutte loro che sono delle stronze prima di essere spintonata e insultata. Nel tornare a casa in macchina, Sam e le sue amiche hanno un incidente e Sam perde conoscenza.
Quando si sveglia da quello che ritiene un incubo, Sam si rende conto che è il 12 febbraio. Ancora una volta.
Il tarlo creato da quello che crede essere stato solo un incubo, inizia pian piano a rosicchiare la mente di Sam mentre si rende conto che tutto si sta svolgendo nella stessa identica maniera del giorno prima - peccato che il giorno prima fosse sempre il 12 febbraio. E alla fine Sam si rende conto che in quell'incidente è morta.
Sam attraversa tutte le fasi del lutto: all'inizio nega la cosa, poi si arrabbia con tutti quelli che la circondano perché è Lindsay quella davvero stronza tra di loro, quella che fa star male gli altri. Lei si limita ad "accodarsi" per paura di tornare ad essere ignorata e presa in giro come una volta. Perché questo destino tocca a lei e non a Lindsay?
Poi arrivano le ipotesi e le possibili spiegazioni sul motivo per il quale sta accadendo, non mancano i momenti tristi in cui Sam non vuole scendere dal letto e tenta di passare un 12 febbraio senza vedere nessuno o quasi.
E poi arriva l'accettazione, arriva il momento in cui Sam accetta di essere morta e si chiede se comunque dovrà rivivere lo stesso giorno fino all'infinito oppure se c'è un modo per salvare se stessa.
Sam è egoista per quasi tutto il libro, sempre concentrata sul suo status sociale e sul fatto che quella morta è lei - non sono gli altri.
Ma man mano che lo stesso giorno si ripete, man mano che piccoli e lievi cambiamenti le mostrano aspetti diversi di quelli che la circondano e di cui ha sempre ignorato l'esistenza, Sam capisce che forse non è della sua vita che si parla - non è lei quella che deve essere salvata.
Before I Fall è un libro che ti scava dentro e che poi ti risputa fuori sotto forma di tanti ossicini. È un libro sul bullismo e sulle sue conseguenze. È un libro nel quale anche le mean girls hanno un cuore e soffrono e lo nascondono. È un libro nel quale nessuno è veramente cattivo, nel quale ognuno pensa che le prese in giro non dureranno oppure passeranno presto e invece i dispiaceri e il dolore si accumulano fino a raggiungere un punto critico.
Per tutti quelli che la circondano, Sam cambia dal giorno alla notte e invece Sam ha una settimana per capire i suoi errori e quelli degli altri, per rendersi conto di cosa importa davvero e di quando è il momento di lasciare andare, per quantificare il tempo sprecato e rimpiangerlo, per immaginare cosa avrebbe potuto fare nel resto della sua vita, per fare tesoro di tutto quello che ha scoperto su stessa e sugli altri in sette giorni. Per salutare tutti come si deve ed essere finalmente ricordata come merita di essere ricordata, prima di compiere l'atto più generoso di tutta la sua vita.
Non si parla di vera e propria redenzione - non nel senso in cui lo si intende solitamente: Sam non desidera ricominciare tutto da capo, rifare completamente tutto e rimediare a tutti i possibili errori. Non rimpiange mai di essere popolare e di avere i vantaggi che questo comporta, non rinnega mai le sue amiche Lindsay e Ally e Elody - sebbene sappia che a volte sanno essere crudeli, lei compresa. Semplicemente, dopo questa esperienza, Sam si rende conto che anche persone che una volta non avrebbe mai guardato di striscio sarebbero valse un po' del suo tempo e della sua attenzione.
Ogni personaggio lascia qualcosa - a Sam e al lettore.
Si parla di amicizia, amore, segreti, famiglia, bullismo, rimpianti e rimorsi, passato e futuro. È una storia di accettazione perché Sam sa che non può rimediare a tutto, ma può fare in modo - nell'ultimo giorno che ha da vivere - di impostare le basi per un futuro migliore per quelli che lascia. E nel momento in cui finalmente accetta la cosa, nel momento in cui lascia andare il suo egoismo e capisce che non ruota più tutto attorno a lei, sa di fare finalmente la cosa giusta.
Ogni personaggio viene vissuto con empatia, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti. A volte vuoi prendere a sberle Sam e Lindsay, a volte invece vorresti abbracciarle. A volte vorresti fermare il tempo oppure portarlo indietro - a volte vorresti dare a Sam qualche minuto in più.
Non manca il dolore, non manca la rabbia, non manca la comprensione - non manca niente in questo libro che ha mille sfaccetture e ogni storia ha un suo strato nascosto che viene alla luce man mano che il 12 febbraio di Sam torna a ripetersi.
Non mi aspettavo di amare così tanto questo libro e di piangere in più momenti come ho fatto, ma sono contenta di aver concluso il mio 2016 con questa emozionante lettura.